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Autore: A q u i l e g i a    07/10/2013    4 recensioni
Satoshi è un giovane ragazzo, non molto brillante, che decide di intraprendere l'azzardata e rovinosa scelta della convivenza. Tra i mille problemi quotidiani, tra i quali il lavoro, la famiglia, il traffico della domenica e i soldi che sembrano non bastare mai, troverà rifugio tra le braccia di Kasumi, giovane studentessa universitaria, con la quale deciderà di condividere il suo destino.
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«Piccola!» sussurrò, vezzeggiandole la testa «Kasumi!» continuò, appressandosi al suo orecchio. Ottenne una debole reazione dalla ragazza, la quale mugugnò a bassa voce. Strabuzzò gli occhi, mentre un sonoro sbadiglio risuonò nel silenzio: «Bentornato, stupido!»
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[AU] - [OOC] - [Ash x Misty]
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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一日千秋


「One Day Seems Like A Thousand Years」

 

 

 

Chapter




Pareti scrostate, dall'intonaco ormai ceduto e tutto da rifare. Bianche, alle quali l'aggettivo “lindo” non si accostava molto bene, anzi stonava. Delle sottili ma ben marcate rigature cineree solcavano i muri, talvolta ricoperti da una carta da parati molto sbiadita. Era evidente il tentativo di toglierla di mezzo, magari strappandola, se pur goffamente; un lavoro lasciato a metà dell'opera ottenendo un risultato poco gradevole alla vista. Una bella mano di vernice, ecco cosa ci voleva! Ma anche il tempo di farlo era essenziale, nonché i costi per i materiali, quali: una cazzuola, dell'intonaco, dei pennelli e la vernice stessa. Tutto ciò presagiva una copiosa perdita di denaro; in più alla fin fine sarebbero stati ben pochi gli ospiti di quella casa e, fatta eccezione per la giovane coppia, quei pannelli malridotti non sarebbero stati visti da occhio alcuno.
«Perché preoccuparsene, dunque?» domandò Satoshi, seduto sulla sedia della cucina, la prima stanza a sinistra dell'ingresso.
«Non ti dà fastidio tutto ciò?» Kasumi pareva seccata, mentre alzava lo sguardo dal libro che, posto sul tavolo, stava leggendo con molto interesse.
«Perché dovrebbe?» il giovanotto pareva non capire.
«Questa sarà la nostra prima casa, come coppia di fidanzati! Non ci tieni a renderla perfetta?»
Evidentemente, Kasumi aveva molto a cuore il far bella figura. Voleva che chiunque, qualora avesse messo piede in quell'abitazione, ne avesse un'impressione positiva, di una vita stabile e benevola. Tuttavia, già di primo acchito, malgrado gli sforzi di Kasumi per renderla presentabile, essa si rivelava in modo tutt'altro che positivo.
«Tanto prima o poi ci trasferiremo, no?» rispose con tono pacato e flemmatico, quasi non gliene importasse nulla – ipotesi assai probabile –.
«Ma non è questo il punto!» ora il tono di lei era divenuto sempre più iroso e tediato.
«Kasu-chan, la smetti di preoccuparti tanto?» si alzò dalla sedia, dandosi un'occhiata attorno. Quella cucina era molto piccola, in effetti. Un piccolo forno, modesto e rovinato, dalla pallida colorazione verde-acqua; un frigorifero appena attaccato e dalla medesima colorazione che a stento riusciva a superare in altezza la piccola finestra che, nei lunghi pomeriggi giapponesi, lasciava entrare qualche raggio di luce. Infine, un tavolo tondo, di legno. Non un tipo di legno in particolare, o meglio nessuno degno di nota; non se n'erano accorti mentre l'avevano comprato.
«Quando riusciremo a racimolare qualche soldo in più» riprese Satoshi «Ti comprerò una bella casetta che potrai adornare con tutti i balocchi che vuoi, che te ne pare?» una spiccata nota ironica si celava dietro le sue parole.
«Sai, sei proprio idiota quando fai così» Kasumi incrociò le braccia e riprese la lettura «Ah, potresti farmi un favore?»
«Di che genere?» replicò, incuriosito, con una domanda.
«Andresti a farmi la spesa?» sollevò gli occhi dalle pagine ingiallite, incrociando il giovane con sguardo implorante.
«Sognatelo» tagliò corto «Odio farlo. Non sopporto le lunghe file, il panettiere, il tizio che taglia i prosciutti, il freddo del reparto gelati e tante altre cose»
«Come sei infantile» sospirò, interrompendo nuovamente la lettura «Una ragazza che porta con sé le compere, nel tardo pomeriggio, in un quartiere poco affollato sarà certamente un bersaglio perfetto per i depravati, non credi?»
«In pratica mi stai obbligando?»
«Sì.»
Le capacità di Kasumi nell'abbindolare il suo ragazzo erano sempre molto acute, centravano sempre il segno e le permettevano di raggiungere i suoi più svariati obiettivi. Alla fine, era sempre Satoshi a soccombere, ma dopotutto non aveva né la voglia né la brillantezza per tenerle testa. A capo chino e con l'orgoglio ferito, era sempre lui ad uscire dalla porta di casa. E a lei la cosa piaceva molto.
Satoshi si morse il labbro. D'altronde, non era il tipo che amava essere manipolato; era uno spirito libero, lui.
«Va bene» fece lui «Ma ad una condizione»
«E qual è, sentiamo?» il tono di Kasumi era leggermente seccato, sospirante.
«Per una settimana, dovrai smettere di truccarti!»
«Divertente. Ora va', su!»
Satoshi poneva sempre delle condizioni a ciò che gli veniva imposto: era un modo per evitare che la sua ragazza – o chi altri – ottenesse troppo potere su di lui. In poco tempo – una o due ore al massimo – si dimenticava delle assurdità che proponeva, ma certamente non si aspettava che Kasumi seguisse i suoi ordini. Dopotutto, la conosceva bene e sapeva altrettanto bene che, prima di uscire di casa per andare all'università, non avrebbe mai rinunciato a ciò che la faceva sentire bella o presentabile.
Verso le cinque di sera, con un paio di spiccioli nella tasca destra e il biglietto dell'autobus nella sinistra, Satoshi si diresse alla fermata sotto casa. Prima o poi avrebbe voluto trasferirsi in un posto decente, non tanto per lui, ma per la famiglia che avrebbe voluto creare. All'apparenza poteva sembrare poco sveglio, persino stupido, ma questi pensieri gli toccavano la mente molto spesso. Si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se non avesse conosciuto la dolce Kasu-chan e si immaginava come la sua vita potesse proseguire di lì in avanti.
Il grande mezzo, con largo ritardo, si appressò davanti al giovane. Satoshi frugò nella tasca e vi estrasse il bigliettino azzurro, lo obliterò e fece una smorfia compiaciuta di fronte al solito controllore che, più di una volta, lo aveva beccato privo di ticket, facendogli una multa ben più salata di quanto non lo fosse da dove proveniva, dalla campagna. Là, il massimo che gli veniva inflitto era uno schiaffo sulle mani, mentre il suo portafoglio non veniva nemmeno toccato; ma ora si trovava nel centro del mondo, non poteva certo permettersi di pagare così alte somme.
In pochi minuti, Satoshi si trovò di fronte al piccolo supermercato al quale lui e Kasumi facevano ricorso nei momenti in cui il frigo era vuoto. Un grazioso edificio non troppo lontano da dove abitava, né troppo costoso e più simile a un discount, il che era molto vantaggioso.
«Benvenuto al M&D Store!» la giovane commessa, dai capelli castani che arrivavano all'altezza delle spalle, si porse in un grande inchino, ben più rispettoso di quanto non lo fossero le commesse degli altri negozi. Il che la rendeva un'ingegnosa trovata pubblicitaria.
«Sono io» con un leggero sorriso e le mani nelle tasche dei pantaloni, Satoshi guardava la cassiera con molto affetto.
«Satoshi-san!» gridò con molta euforia «Come mai qua? Il tuo turno è domani»
«Lo so bene, Haruka» disse lui, prendendo uno dei tanti cestini rossi «Oggi faccio compere»
La giovane rispose con un sorriso.
Satoshi non poteva vivere solo come uno sguattero, visto lo scarso reddito, ma doveva ricorrere ai lavori più svariati. Era commesso al M&D Store già da quella stessa primavera, addirittura prima che decidesse di fare il grande, grandissimo passo con Kasumi.
«Sono 3500¥» annunciò Haruka dopo aver fatto passare anche l'ultimo prodotto.
A malincuore, Satoshi frugò tra i pochi spiccioli che aveva con sé, per poi tirar fuori dal portafoglio quattro sostanziose banconote.
«Trattali bene» aggiunse, mentre la giovane commessa infilava i soldi nella cassa.
«Grazie di essere venuto a trovarci. Passi una buona giornata» esplose a gran voce, inchinandosi in modo palesemente esagerato.
Di ritorno dal supermercato, superate le infinite rampe di scale, Satoshi si ritrovò a casa. Eppure, era solo. Sul tavolo della cucina, un messaggio:


Sono andata in biblioteca con Hikari. La cena è nel microonde.”


L'espressione di Satoshi pareva contrariata. Non solo Kasumi era uscita di casa nonostante avesse paura di “aggressori serali”, ma lo aveva mandato a fare la spesa nonostante tutto l'occorrente per preparare la cena.
«Dopotutto» sussurrò nel silenzio di quella casa, posando le buste per terra «È Kasumi!»








Angolo Autrice

Salve a tutti! Sono abbastanza puntuale, come promesso!
Non ricordo se l'avevo accennato nello scorso capitolo, ma questi primi tre capitoli li userò per definire meglio lo status di Kasumi (Misty) e Satoshi (Ash) come coppia, nonché i loro impieghi nella vita reale.
In questo capitolo, s'è scoperto che Satoshi (Ash), oltre a lavorare come sguattero in una tavola calda, è anche commesso in un piccolo negozio di alimentari; mentre Kasumi studia all'università.
Ho introdotto Haruka tra i personaggi, ossia Vera (sappiate che uso solo i nomi giapponesi) e ho accennato Hikari (Lucinda).

Per il resto, rimanete sintonizzati! (?)

-Saku

  
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