CAPITOLO
3 - Sangue
al cuore
Pan si concesse una
breve pausa,
per sorseggiare con gusto il tè che le era stato appena
servito.
"E così"
esordì Bikini.
"Lei ed il mio bisnonno dormivate insieme...".
Pan
sollevò gli occhi, sorridendo.
"Sì, ma
non è come può
pensare" precisò. "Io e Trunks dormivamo spesso nello stesso
letto
come possono fare fratello e sorella".
"Ma voi non eravate
fratello e
sorella".
"Lo so, ma in quel
periodo per
me era come se lo fosse... Mi è stato molto vicino e mi ha
aiutato a superare
un brutto momento" soggiunse Pan.
"Dormendo insieme a
lei quando
era triste?".
"Oh, non solo!" rise
Pan.
"Cercava di trascorrere molto tempo con me, sapeva che insieme a lui
riuscivo a riacquistare il buonumore".
"E con un ragazzo
così gentile
e premuroso mi vuol dire che non poteva innamorarsi di lui?"
insisté
ancora Bikini con sguardo malizioso.
"Le ripeto che non
avevo mai
pensato a Trunks da quel punto di vista...almeno fino a...".
"Fino a...?".
"Beh... La cosa
avvenne in
modo del tutto casuale ed inaspettato..." cominciò Pan
reimmergendosi nel
passato. "Ricordo quel giorno come fosse ora...".
Finalmente la
campanella suonò tra
le mura del liceo Orange. A Pan sembrava che quella noiosa mattinata di
scuola
non si decidesse mai a finire.
Ripose le sue cose
nello zainetto e
si avviò verso l'uscita, dove una splendida giornata di sole
la stava
aspettando.
"Ehi Pan"
esclamò una sua
compagna al suo fianco. "Là ci deve essere qualcuno che ti
sta
aspettando" le fece notare indicando un uomo elegante e distinto che,
fuori dal cancello della scuola, stava guardando nella loro direzione.
Pan sorrise per la
piacevole
sorpresa.
"Sì"
rispose entusiasta.
"E' Trunks!".
"Trunks?" le chiese
un'altra amica. "E chi sarebbe, tuo zio forse?".
"No, è un
amico" precisò
Pan mentre, salutando con un gesto le compagne, si precipitava a corsa
verso il
ragazzo.
"Trunks!"
esclamò
eccitata. "Allora sei venuto davvero!".
"Certo" rispose lui
sorridendo. "Ti avevo promesso che sarei venuto a prenderti a scuola
per pranzare
insieme, ti ricordi? E una promessa è una promessa".
"Ma non dovresti
essere a
lavoro?".
"Mi sono preso due
ore di
libertà... Quindi approfittiamone!".
Pan annuì,
sorridendo.
Il parco era stato la
scelta più
adatta per un tranquillo pic-nic in quella meravigliosa giornata.
Avevano
scelto una tranquilla panchina all'ombra di un pino e vi si erano
seduti
distribuendosi i panini del pranzo che Trunks aveva appena acquistato.
"Mmh...buono!"
commentò
Pan assaggiando il suo tramezzino.
"Vedo che sei
affamata"
osservò Trunks guardandola con divertimento.
"Già, dopo
ore di noia totale
sui banchi di scuola...".
"Anche se questi
panini non
saranno mai al livello delle specialità che ti prepara tua
nonna Chichi!".
Pan finì
di masticare il boccone,
annuendo.
"Però
è buona la
compagnia" osservò sorridendo. "Sono contenta che sei
venuto,
oggi".
"Trunks le sorrise
teneramente, felice nel vedere come anche le piccole cose ed i ritagli
di tempo
che trascorrevano insieme riuscivano ad entusiasmarla.
"Come va adesso,
Pan?" le
chiese dopo qualche attimo.
"Meglio...sto meglio,
ora".
"E a casa, come vanno
le
cose?".
"Se ne sono fatti una
ragione,
come me del resto. Sono ormai tre settimane che il nonno non
c'è più e a questo
punto si sono resi conto che forse, questa volta, non
tornerà mai".
"Lo so, è
dura da credere. Ma
bisogna reagire".
"Infatti. Ma io non
ci sarei
mai riuscita senza di te" disse Pan, guardandolo con una tale luce
negli
occhi che Trunks non avrebbe potuto aspettarsi un modo migliore per
esprimergli
la sua gratitudine.
"Ma guarda" riprese
Trunks in tono scherzoso. "Per una volta sento da te un apprezzamento
nei
miei confronti!".
Pan
scoppiò a ridere allegramente.
"Beh, non farci
troppo
l'abitudine, eh!" esclamò. "Non sentirai queste cose tanto
spesso!".
"Ok,
cercherò di farmelo
bastare!".
In quel momento
stavano solo
scherzando, perchè entrambi sapevano benissimo quanto
fossero forti la stima e
la riconoscenza che provavano l'uno per l'altra, e che riuscivano ad
esprimersi
anche senza parole. Anzi, bastava uno sguardo.
"Allora" riprese
Trunks
cambiando discorso. "Tutto bene a scuola?".
Pan lo
guardò indecisa.
"Non è che
c'è la domanda di
riserva?".
Trunks sorrise
maliziosamente.
"Non tanto, a quanto
pare,
vero?".
"Ecco, negli ultimi
tempi non
è che i miei voti siano molto alti...".
"E Gohan cosa dice?"
chiese Trunks con curiosità.
"Dice che potri fare
di
più...che non mi impegno abbastanza...ma non è
colpa mia se negli ultimi tempi
sono successe così tante cose che mi hanno distratto dallo
studio".
"Vedrai che piano
piano tutto
tornerà normale" la rassicurò lui.
"Speriamo... Anche
stamattina
però ci hanno assegnato un compito particolare che non ho
proprio idea su come
svolgere...".
"Di che si tratta?".
"Dobbiamo fare una
ricerca su
come si vive in un ambiente di lavoro. E io non so davvero da dove
cominciare!".
Trunks ci
pensò un attimo, poi
sembrò essere illuminato da un'idea.
"Perchè
non vieni con me alla
Capsule Corporation, dopo?" propose.
"Alla Capsule
Corporation...?
Dici sul serio?".
"Certo!
Così potresti svolgere
la tua ricerca visitando un vero e proprio luogo di lavoro. Che ne
dici?".
Pan non credeva alle
sue orecchie:
Trunks l'avrebbe portata a lavoro con lui!
"Ok!" rispose alla
fine
convinta. "M sei sicuro che potrò andare in giro per
l'azienda a mio
piacimento?".
Trunks sorrise,
posandole una mano
sulla spalla.
"Sono o non sono il
presidente?".
I corridoi della
Capsule
Corporation brulicavano di gente, dipendenti, impiegati che correvano
da un
ufficio ad un altro con rapidità, mentre i telefoni
squillavano continuamente
sopra le scrivanie delle centraliniste.
Pan non aveva mai
visto tanta
attività ed efficienza, e si aggirava affascinata tra i vari
settori
dell'enorme edificio annotando nei suoi appunti ogni cosa che potesse
servire
alla sua ricerca.
Per fortuna Trunks
aveva informato
tutti i dipendenti della sua presenza, altrimenti qualcuno avrebbe
certamente
spedito fuori a calci una piccola intrusa che si aggirava furtivamente
nell'azienda.
Il pomeriggio era
ormai agli
sgoccioli, e Pan era convinta che le informazioni raccolte potevano
benissimo
bastare. Non le restava che avviarsi verso l'ufficio di Trunks, per
comunicargli che aveva finito e per ringraziarlo ancora una volta
dell'opportunità
che le aveva dato.
L'ascensore era
occupato, per cui
decise di raggiungere l'ultimo piano con le scale. Ma si
fermò prima
dell'ultimo pianerottolo, dietro l'angolo, udendo le voci di due
impiegate che,
uscendo dall'ascensore, stavano parlando del loro capo.
"Certo che Mr Brief
è
veramente uno schianto!" esclamò una delle due.
"Te l'avevo detto...
Tu sei
nuova ma se non lo sai qui dentro siamo tutte pazze di lui" la
informò
l'altra.
Pan cercò
di nascondersi in modo da
ascoltare, senza farsi scoprire, quella conversazione alquanto
confidenziale su
Trunks.
"Certo che se credevo
che il
presidente della Capsule Corporation fosse così giovane e
sexy, mi facevo
assumere prima!".
Le due ragazze
scoppiarono a
ridere.
"Non sai quanto mi
piacerebbe
uscire qualche volta con lui!" riprese la nuova impiegata, sognate.
"Potrebbe benissimo
capitarti!
E' capitato spesso che il presidente esca con qualcuna di noi".
"Davvero?".
"Certo! Proprio
l'altra sera è
uscito con Cindy dell'ufficio 4!".
"Non ci credo! E dopo
cena
cosa è successo?".
"Non l'ho saputo con
precisione, ma basta un pò d'immaginazione...".
"Vuoi dire che...".
"E' logico! Anche il
presidente è sensibile al fascino di una bella donna!".
Le due due risero
ancora
maliziosamente, mentre Pan, che solo ora si era accorta di aver
trattenuto il
fiato per un bel pò, deglutì con fatica, come se
avesse un blocco tra la gola e
lo stomaco.
"Immagino
però che non sia
così facile conquistarlo...".
"In effetti no, ma
basta un pò
di sensualità e di astuzia femminile...e vedrai che gli
strapperai una cena
anche tu...ed il dopo cena, naturalmente!".
Pan sentì
un brivdo attraversarla
completamente, ma rimase immobile.
"Adesso devo entrare
nel suo
ufficio a fargli firmare delle carte... Puoi darmi qualche consiglio?"
chiese con entusiasmo la dipendente più giovane.
"Tu fatti vedere
sveglia ed
efficiente...e poi...questo" disse mentre invitava la collega a
sganciarsi
i primi due bottoni della camicetta, per mettere in maggior evidenza lo
scollo.
Pan si
affacciò appena per vedere
la scena, ritraendosi con disgusto.
"Vai ora, e buona
fortuna!" la salutò la maestra di seduzione.
"Ok, grazie! Vedrai
che Mr
Brief sarà mio!" esclamò l'altra avviandosi alla
porta dell'ufficio di
Trunks e, dopo una rapida sistemata ai capelli ed un'aggiunta di
lucidalabbra,
bussò.
"Avanti" le
ordinò Trunks
al di là della porta.
La donna
entrò, salutando il
presidente e accostandosi la porta alle spalle.
Pan cercò
di ripetersi che non
erano affari suoi, che non doveva interessarle nulla di quello che
faceva
Trunks, ma non potè resistere alla tentazione di avvicinarsi
alla porta e di
osservare ciò che avveniva all'interno attraverso lo
spiraglio che rimaneva.
L'impiegata si era
avvicinata alla
scrivania di Trunks, tutta sorrisi e moine.
"Le ho portato questi
documenti da firmare, presidente".
"Ah, grazie Betty. A
proposito, mi hanno detto che sta imparando molto velocemente... Devo
farle i
miei complimenti" la elogiò Trunks.
La ragazza
sembrò cadere a terra
per la felicità.
"Oh, la ringrazio,
presidente,
ma è tutto merito suo se trovo passione per il mio
lavoro...".
Trunks non rispose,
limitandosi a
sorriderle.
"Può farmi
vedere di che
documenti si tratta?" chiese poi.
"Subito, presidente.
Allora,
questo è il contratto di...".
L'impiegata
cominciò ad
illustrargli il contenuto delle carte che gli aveva consegnato,
abbassandosi
con naturalezza verso la scrivania e mettendo così in bella
mostra la
scollatura davanti al viso di Trunks.
Vedrai che
Mr Brief sarà mio.
Pan sentì
le guancie prenderle
fuoco e provò una intensa fitta allo stomaco. Dentro di lei
si stavano
intersecando una miriade di emozioni contrapposte a cui non sapeva dare
un
senso.
Forse, l'idea che
Trunks venisse
conquistato da una di quelle galline delle segretarie le faceva
ribollire il
sangue. E conquistarlo voleva dire portarlo via...via da lei...anche
lui...
No, non potevano
farlo. Trunks non
era loro...Trunks era suo...era suo perchè lei aveva bisogno
di lui...non
potevano strapparglielo in quel modo...lei lo voleva per se...i suoi
occhi...il
suo bel viso...le sue mani...il suo corpo...adesso fissati da quella
ragazza
che lo stava mangiando con gli occhi e che sperava di fare lo stesso
effetto su
di lui...
Vedrai
che Mr Brief sarà
mio.
Corse lontano da
quella porta e,
trovata la prima finestra disponibile, volò via a gran
velocità.
Continua...