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Autore: MissA_Malik    07/10/2013    1 recensioni
Oh..eccoli!! I miei cinque angeli alla tv. Sono perfetti, come sempre d’altronde. Vorrei tanto essere lì con loro. Sarebbe così perfetto. E il verbo dice tutto: sarebbe, ma non lo è. Già, io sto in culonia, nella periferia di Londra, ma ad un’ora e mezza da essa. Ho cinque fratelli più grandi e i miei genitori non riescono a mandarci a scuola tutti, figuriamoci se mi mandano al centro a vedere loro, i One Direction, la mia salvezza. Non voglio avere chissà che rapporto con loro, solo poterli abbracciare e ringraziare, poi io per la mia strada, con la loro voce nelle cuffiette e i miei cinque eroi per la loro. Sarebbe il massimo. Sarebbe..
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"From the moment I met you, everything changed
I knew I had to get you
Whatever the pain
 
I had to take you and make you mine
 
I would walk through the desert
I would walk down the aisle
I would swim all the oceans, just to see you smile"
Mi ritrovo tra le sue possenti braccia, quando la sua barba ispida mi accarezza la schiena lasciandomi man mano teneri baci fino ad arrivare al..
«Shy svegliati! Devi accompagnare tuo fratello! Alzati!» la “tenerissima” voce di mia madre interrompe il mio sogno erotico con uno dei miei idoli.
Oggi devo accompagnare Luke all’incontro di lavoro e ha bisogno di un socio, o meglio una socia.
«Si mi alzo! Mi alzo!» urlo precedendo mamma che tra un po’ viene a buttarmi dal letto.
Bhè speriamo che vada bene oggi, così porto un po’ di soldi a casa e riesco a comprarmi un loro cd. “Up All Night” o “Take Me Home”, mi vanno benissimo tutti e due. Li sogno da così tanto tempo. So che non li vedrò mai, ecco perché li sogno direttamente, sogno notti di passione e avventure impossibili con tutti e cinque, senza alcun freno alla fantasia.
Mi vesto alla svelta con i soliti jeans strappati e la camicia, così giusto per sembrare un po’ più elegante e lascio questi indomabili capelli sciolti, che oramai sono lunghissimi. Siccome non uso trucchi sono praticamente pronta e scendo dal resto della famiglia.
«’Giorno family» dico, guardando con poco entusiasmo ciò che la tavola offre: pane e cereali, nulla di abbinabile.
Prendo la confezione di cereali e, poco educatamente, li verso direttamente nel pozzo senza fine che è la mia bocca.
«Veloce Shyni, dobbiamo muoverci che siamo in ritardo!» mio fratello sta andando letteralmente in crisi, corre da una parte all’altra sicuro di arrivare tardi o fare una brutta figura o altre cose negative.
«Lù smettila! Arriviamo in tempo e andrà tutto benone. Caspita per avere 21 anni sei proprio vecchio! Non si direbbe proprio che io e te ci passiamo due anni!» dopo questa frecciatina esco dalla stanza.
Mio fratello in realtà non è sempre così, anzi. È il mio preferito dei cinque che mi ritrovo a casa, sia perché l’età è quasi la stessa, sia perché lui mi vizia, troppo. Io sono immensamente gelosa di lui, come lui lo è di me e questo non mi dispiace, perché so su chi contare quando succede qualcosa, visto che in parecchie risse io faccio capolino.
«Sono pronta» gli sorrido e lui ricambia.
Saliamo in macchina e accendo lo stereo dove risuona “How Ya Doin’?” delle Little Mix. Inizio a cantarla e Luke mi segue. Mi sento proprio Perrie mentre canto le loro canzoni, anche perché chi mi sente cantare dice che abbiamo la voce simile e vado fiera di questo complimento. Arriviamo nell’ufficio con 10 minuti di anticipo e ci dicono di accomodarci, scambiandoci per fidanzati.
«Sei tesa?» mi chiede il mio fratellino stringendomi la mano.
«Non proprio. Più per altri motivi, a dire il vero.» «Quali altri motivi?» mi chiede, preoccupato.
«Oggi a Londra c’è la prima del film dei miei boys, ma si sa come andrà a finire. A casa come sempre.»
Una lacrima mi riga il viso e vedo la mascella di mio fratello irrigidirsi. So che non vuole vedermi così.
«Se riusciamo ad avere questo lavoro io ti ci porto. Partiamo subito, appena finiamo qui.» dice e per la felicità gli salto addosso e lo abbraccio strettissimo.
Aspettiamo l’arrivo del capo ed entriamo nell’ufficio. Mai stata più carica.

Tutto è andato alla grande e per fortuna ho fatto una gran figura e ci hanno presi, ora spero solo che mio fratello mantenga la promessa, anche se il famoso cartellone e la lettera per loro sono a casa non m’importa, voglio poterli vedere, almeno da lontano.
«Luke ma ora mantieni la promessa?» chiedo, titubante.
«Secondo te questa è la strada per andare a casa?» mi sorride malizioso.
È un si, la mantiene. Accendo la radio e mi godo il viaggio nella città che aspettavo di vedere da una vita. Mamma ci ucciderà quando torneremo, ma ora non importa. Alzo di più il volume e inizio a cantare come non mai.

«Sorellina, svegliati. I tuoi amichetti ti stanno aspettando, siamo arrivati» la voce di mio fratello mi riporta sul pianeta Terra.
Apro gli occhi e quasi sbatto contro la portiera.
«Dove! Dove sono? Zayn? Haz..Luke!» Lui ride mentre lo prendo a schiaffi.
Alla fine mi rendo conto che devo andare e mi sistemo, per quanto sia possibile! Ci avviciniamo alla folla e istintivamente inizio a superare tutte quelle ragazze disperate esageratamente, che schiamazzano senza un motivo preciso e soprattutto senza che i ragazzi siano qui. So che è presto ma non voglio perdermi nulla e se aspetto in disparte so che sarà così. Mi sono però dimenticata qualcosa.
Mio fratello!
Ritorno indietro e lo trovo mentre cerca inutilmente di passare avanti a due ragazze, che non gli lasciano spazio. Lo prendo per un braccio e lo trascino con me fino a quando non ritorno ad uno dei primi posti, dove ero già arrivata. Vedo le barriere e capisco che da qui passeranno loro. Ancora nemmeno ci credo. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma per loro ho un’intera vita!
Vicino a me alcune ragazze stanno sbraitando e stizzita mi giro chiamando una di loro per la spalla e questa si gira.
«Chi cazzo sei? Che vuoi?!» mi urla contro.
«Senti innanzitutto calmati e smettetela di urlare come galline perché la gente non ha voglia di sentire i vostri discorsi.»
Mentre parlo con lei noto una ragazzina piccola e bassina che è a dir poco terrorizzata, forse proprio da queste idiote.
«Mi sa che oggi ci sarà più di una a fare una brutta fine!» dice rivolta alle sue amichette che ridono.
«Senti stronzetta prova a darmi un altro po’ fastidio e ti faccio vedere io come ti notano i ragazzi, livida! È chiaro?» dico prendendola per il colletto e avvicinandomi in modo minaccioso a lei, che si sta pisciando sotto dalla paura. Le altre hanno smesso di ridere e non hanno il coraggio di aprire bocca.
«Tu. Vieni qua.» concludo, lasciandole il colletto e riferendomi alla piccoletta impaurita, che esegue immediatamente il mio ordine.
Mi dice di chiamarsi Anne, come la madre di Hazza e che ha 18 anni, uno in meno di me. «Tutti però mi dicono che ne dimostro di meno» mi rivela, ed effettivamente è così. Non le avrei mai dato questa età, sia per la corporatura che per il carattere, il mio contrario. Capisco che andremo perfettamente d’accordo.
Quando si avvicina l’ora del loro arrivo tutte noi iniziamo a cantare le canzoni e divento subito la leader improvvisando delle doppie voci e alla fine tutti si adeguano alle mie modifiche. Mi piace stare al centro dell’attenzione ed essere ammirata, anche a scuola, infatti sono la responsabile di classe.
Mentre ancora canto, sono di spalle al tappeto rosso e non mi accorgo del loro arrivo. È stato come la calma prima della tempesta. Silenzio assordante e poi urla disperate. Di gioia e sorpresa.
Eccoli.
Lì.
Sono elegantissimi e si stanno avvicinando per foto e autografi alle Directioners delle prime file. Sono tra queste, ma sono immobile.
Ecco Harry, che quasi aspetta un foglio da me, o una parola, una richiesta, che non arriva. Mio fratello mi da delle gomitate, ma sono come in trance, vorrei solo abbracciarli. Man mano si avvicinano anche gli altri e io non proferisco parola. All’esterno escono solo lacrime, irrefrenabili e silenziose, che esprimono tutti i sentimenti chiusi dentro di me.
Loro mi hanno guardata e mi hanno parlata, ma io non sono riuscita a fare nulla, nemmeno ringraziarli e non è proprio da me.
Anne è riuscita ad avere foto e autografi da tutti e sei, ovviamente il sesto è Kevin, mentre io nulla e sia lei che tutte le altre ragazze sono più che sorprese.
«Shyni ma..perchè?» mi chiede Anne.
«Non lo so. È stato tutto troppo forte. Io..non so cosa mi è preso!» Le lacrime scorrono inesauribili.
Vedo avvicinarsi dalla nostra parte Perrie che mi chiama.
«Baby! Complimenti per la voce, sei molto brava! Ed è abbastanza simile alla mia. Farai strada!» e mi stringe la mano. Mentre la ringrazio di cuore le dico che lei è un esempio per me non perdo l’occasione di farmi fare l’autografo e la foto. Questa volta non mi fregano, anche se non sono qui per lei.
«Ti lascio Shyni, cerca di essere tra le prime 500. L’ingresso è da quella parte, vi faranno passare. Se entri ci vediamo lì. Bye!» Non posso letteralmente crederci.
Perrie Edwards mi ha dato dei suggerimenti per poterla rivedere e non solo! Vedere loro!
No questo è troppo.
Davvero!





Grazie infinite a chi la legge :) MissA_MALIK <3
  
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