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Autore: oOPoisonGatebOo    07/10/2013    4 recensioni
Axel viene assunto come commesso in un orfanotrofio e conosce Roxas, un ragazzino di quindici anni che ha perso la propria famiglia in passato.
Riku, il migliore amico del rosso, sembra provare qualcosa di più di semplice amicizia.
E' possibile rendere felici più persone nell'arco di una vita?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Axel sbadigliò annoiato, ascoltando l'infinito discorso di Sakura.
Appoggiò la testa sulla mano, guardando fuori dalla finestra. Erano in un piccolo bar piuttosto affollato, e al rosso tutta quella situazione faceva storcere il naso.
Odiava dover stare con così tanta gente intorno: l'odore del fumo proveniente da sigarette altrui, una ventina di discorsi che si annodavano tra di loro, creando una confusione tale da far venire il mal di testa anche ad una mucca, il sudore delle persone che si muovevano troppo, le risate che si mischiavano, risuonando più delle parole.
Aveva la tentazione di tapparsi le orecchie, ma rimase fermo, osservando da lontano un parco completamente desolato. 
In passato lui e Riku ci passavano intere giornate in quel posto. Facevano gare a chi arrivava più in alto con l'altalena, a chi andava più veloce sullo scivolo, a chi riusciva a far volare via il maggior numero possibile di piccioni che zampettavano lì nei paraggi.
Le giostre erano piene di colori sgargianti, i bambini correvano da una parte all'altra con una risata perennemente accesa.
Sospirò leggermente: con il passare del tempo però il parco aveva iniziato a perdere valore agli occhi sempre più esigenti dei mocciosi, finendo per essere dimenticato.
Non riusciva a credere che un bambino di cinque anni preferisse giocare con l'iPad invece di farsi una partita ad acchiapparella con qualche amico.
Tenne lo sguardo incatenato a quel posto così vecchio e importante, ricordando piccoli frammenti della sua infanzia con un sorriso.



"Il sole era alto nel cielo, facendo risplendere l'erba verde che veniva scossa dal venticello estivo.
Due bimbi corsero in mezzo alle giostre con una risata, sotto gli occhi di tanti altri loro coetanei.
-Dai, prova a prendermi!- urlò Axel correndo veloce, mentre Riku, dietro di lui, cercava di riprendere fiato durante la corsa. 
Si fermò appoggiando le piccole mani sulle proprie ginocchia, piegandosi leggermente e annaspando per ricevere aria. Era più lento rispetto al rosso, ma non si voleva dare per vinto.
Riprese ad inseguirlo con un sorriso, urlando: -ora ti prendo!-
-Tsk- fece l'istrice sottovoce, sapendo che sarebbe, come ogni volta, stato lui a vincere.
Contro ogni previsione però inciampò in una buca, finendo per cadere in avanti contro il terriccio secco che gli sporcò i vestiti.
Gemette di dolore, alzandosi a sedere. 
Riku aumentò la velocità, urlando il suo nome. Quando arrivò da lui, gli si inginocchiò davanti, lo sguardo allarmato. 
-Tutto bene? Ti sei fatto male?!- chiese, guardando i pantaloni leggermente strappati del rosso. Non perse tempo e gli prese la gamba destra, alzando il pantalone poco sopra il ginocchio.
Axel osservò il tutto con un'espressione di stupore, guardando poi la ferita sanguinante che si era procurato. 
-Se fa male, puoi piangere..se vuoi- disse sottovoce l'argenteo, leggermente imbarazzato, tirando fuori dalla propria tasca un pacco di fazzoletti.
Il labbro inferiore del maggiore iniziò a tremare leggermente, mentre gli occhi pizzicavano dolorosamente. Ci volle poco, e scoppiò in un pianto infantile, tenendo le palpebre serrate mentre con i pugnetti cercava di asciugarsi le guance.
-Ahio..- sussurrò tra i singhiozzi, mentre Riku gli asciugava con cura il sangue che colava dal ginocchio. Inoltre gli legò un fazzoletto intorno al punto colpito, in modo che non sanguinasse più.
-Va meglio?- chiese poi con un sorriso.
Axel lo guardò con i suoi occhi verdi, arrossati e gonfi di lacrime, annuendo piano mentre il dolore si faceva meno intenso. 
L'argenteo pensò un attimo a come riportarlo a casa facendolo soffrire il meno possibile, per poi venir colto da un colpo di genio.
Si alzò in piedi e gli diede le spalle: -sali sulla mia schiena- disse con decisione.
L'istrice per un attimo lo fissò come se non avesse capito, ma fece come gli era stato detto. 
Quando Riku si ritrovò il suo peso addosso per poco non cadde, essendo più minuto, ma non demorse, continuando a camminare imperterrito. 
Axel, con le braccia intorno al collo dell'amico, lo scrutò in silenzio. Si vedeva che fosse in difficoltà, eppure continuava a tenerlo saldamente, deciso a riportarlo a casa.
Sorrise leggermente: -ti voglio bene, Riku-
Quest'ultimo venne colto di sorpresa, ma con un sorrisone che era il triplo di quello del rosso sussurrò piano: -anch'io-"




-Axel, mi stai ascoltando?-
Il ragazzo saltò sulla sedia, girandosi verso Sakura. 
Lei lo fissò con un sopracciglio alzato, poi scoppiò a ridere.
-Ti annoio, eh?- 
Il rosso fu tentato di risponderle "già, proprio così!", ma fece tutto il contrario.
-Ma figurati! Solo che penso a molte cose ultimamente, quindi sono un po' assente- fece grattandosi la nuca, un falso sorriso in volto.
-Ti ho chiesto se sei innamorato, comunque- disse lei osservandolo con interesse.
L'istrice si trattenne dal saltare di nuovo dalla sedia. 
Come doveva risponderle? Non lo sapeva nemmeno lui.
-Ecco...non proprio..- rispose insicuro, guardando il tavolo per non incontrare lo sguardo di Sakura.
Non sapeva cosa provava esattamente per Riku, non sapeva cos'era l'amore. Gli era capitato di prendersi una piccola cotta alle superiori, ma era andata a scemare via in meno di un paio di settimane.
"Sarà così anche con lui?" si chiese, facendo una smorfia.



L'argenteo si rotolò per l'ennesima volta tra le coperte, mordendosi nervoso l'interno della guancia.
Sapeva benissimo che in quell'esatto momento Axel era fuori con un'altra, ma si era promesso di non fare nessun tipo di sceneggiata. Più volte aveva sentito montare le lacrime, ma le aveva trattenute e rimandate indietro, facendo appesantire il cuore.
"Sono troppo geloso..lui può uscire con chi vuole, non sono affari miei" si era anche ripetuto sommessamente, ma non ne era totalmente convinto.
Guardò la penombra della propria cameretta, stringendosi come un riccio sotto le coperte. Voleva poter cadere nel sonno in modo da far passare quella serata il più velocemente possibile, ma gli occhi non volevano saperne di chiudersi.
Con un sospirò prese il cellulare dal comodino, socchiudendo gli occhi non appena il bagliore del display, su cui erano presenti lui e Axel con un braccio l'uno sulla spalla dell'altro, illuminò il suo viso.
"Solo le 21:37?" si chiese mentalmente, sbuffando sonoramente.
Si alzò dal letto con lentezza, sentendo gli arti molli per quanto tempo era stato buttato sul letto come un cadavere.
Quando picchiò il mignolo del piede contro lo spigolo del letto, si trattenne dal bestemmiare. 
Zoppicante e con le lacrime agli occhi accese la luce, sedendosi in seguito davanti al computer.
Lo accese con movimenti quasi automatici, guardandosi in giro in cerca di qualcosa da fare mentre aspettava che finisse di caricare. 
Si soffermò sul proprio letto doppio, pensando a quante volte aveva estratto quello sotto per farci dormire Axel. Molto probabilmente era anche impregnato del suo profumo.
Prese nuovamente il cellulare, aprendo i messaggi. Era indeciso se farlo o no, ma prese coraggio e iniziò a digitare lentamente qualcosa sul tastierino.



Axel si allargò il colletto della felpa, guardando con la coda dell'occhio Sakura.
"Ehccheccazzo, mi sta ancora fissando" pensò spostando lo sguardo sulla strada.
-Mi stavo chiedendo una cosa..-
Il ragazzo gemette, girandosi verso di lei con un finto sorriso cordiale: -dimmi-
-Ti fai la tinta? O sono veri?- chiese la donna portandogli una mano tra i capelli, osservandoli attenta.
Il rosso, per istinto, si scansò subito. Non seppe per quale motivo, ma non voleva essere toccato in quel modo. 
Non da lei.
-Sono naturali, non li macchio con certe schifezze- le rispose secco, guardando da qualche altra parte. Non voleva incontrare lo sguardo di Sakura, pieno di malizia e marchiato da una dolcezza falsata, dando l'illusione di trovarsi davanti ad un piccolo angelo.
-Capito..ma come mai sei così nervoso?-
-Ho solo un po' di sonno, tutto qua- mentì, nonostante fosse convinto di poter stare alzato tutta la notte.
-Oh..- lei tenne per un attimo lo sguardo basso, arrossendo leggermente all'idea che le era venuta -senti..vuoi venire a casa mia? Ho un divano-letto, se vuoi potresti passare la notte in mia compagnia, mi farebbe solo piacere!-
Axel la scrutò qualche secondo, per poi pensarci un po' su. 
"Accativarmi la simpatia di una collega di lavoro potrebbe servirmi, poi ho delle cose poco chiare riguardo ai turni, potrebbe darmi una mano invece di sparare cazzate a raffica".
-Mh, va bene-
Sakura sgranò gli occhi, fissandolo stupita. Era convinta che avrebbe rifiutato, e invece, se aveva sentito bene, aveva accettato.
Sorrise contenta come una bambina, trattenendosi dal mettersi al saltellare. 
-Ehi mora!- urlò una voce maschile dietro di loro.
Entrambi si girarono, e la donna mutò completamente espressione, assumendo una faccia seccata.
-Ciao Demyx, ciao zanzara- li salutò senza entusiasmo, mentre i ragazzi si avvicinavano ai due.
-Zexion, non zanzara- la corresse scocciato un ragazzo dai capelli uguali al mare.
-Beh Saku? Non ci presenti il fidanzatino?- chiese il biondo, facendo un ghigno.
-Non siamo fidanzati- rispose Axel con sguardo freddo: l'ultima cosa che voleva era fidanzarsi con lei. Non che fosse brutta, per carità, ma parlava peggio di duecento donne messe insieme.
Demyx ricambiò con indifferenza -meglio per te, rosso- disse, avvicinandosi al suo orecchio -lei è mia, vedi di starle alla larga- sussurrò poi, ri-allontanandosi con un sorriso che di felice non aveva proprio niente.
-E chi te la tocca?- ribattè Axel, roteando gli occhi.
Sakura li guardò confusa, non capendo bene cosa stesse succedendo. Invece Zexion si lasciò scappare una risatina, mentre osservava l'amico che era in uno stato di "gelosia elevata all'ennesima potenza".
Il biondo gli lanciò un'occhiata sprezzante, per poi sorridere alla donna.
-Da quando esci in compagnia di simili plebei? Hai un principe e scegli di accoppiarti con la rana- 
Il rosso inarcò un sopracciglio, cercando di non ridere.
"Come gli rode il culo" pensò con un ghigno.
-Axel non è una rana, forse sei semplicemente tu che ti sei guardato allo specchio- sputò Sakura con tono sprezzante, lasciando Demyx a bocca lievemente spalancata -andiamo, Ax!- disse poi, prendendo per il braccio il ragazzo e trascinandolo con sé, lasciandosi alle spalle i due amici.
Il rosso guardò il biondo, leggermente scuro in viso, mentre Zexion gli appoggiava una mano sulla spalla cercando di consolarlo. Nonostante fosse stato acido con lui, un po' gli dispiaceva. 
Sospirò mentre sentiva la stretta dolorosa della donna intorno al proprio braccio, che veniva strattonato così tanto che a momenti gli pareva che gli venisse strappato.
Quando sentì una goccia d'acqua colpirlo in faccia, alzò la testa al cielo, sentendo tante altre gemelle in seguito a quella iniziale.
-Cavolo, sta iniziando a piovere! Tranquillo che siamo quasi arrivati, non ci vorrà molto!- lo rassicurò Sakura, accellerando il passo e costringendolo a fare altrettanto.
C'erano solo dei lampioni ad illuminare la stretta stradina in cui stavano camminando, alternando le zone di luce ad alcune d'ombra, ma senza lasciarli nel buio più totale.
I palazzi che si innalzavano ai loro lati erano vecchi e, agli occhi di Axel, anche inquietanti.
Non gli erano mai piaciuti quei vicoletti, perfetti per chi era così idiota che voleva essere derubato.
-Eccoci!- esclamò lei, fermandosi davanti a un portone di uno di quei condomini. Imprecò come un camionista, mentre cercava nervosamente le chiavi nella borsa.
Il rosso sentì una chiappa vibrare, facendolo saltare in aria. Prese dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare, coprendolo con la mano per non farlo bagnare dalla pioggia e vedendo che gli era arrivato un messaggio da parte dell'argenteo.
Corrugò la fronte, aprendolo con curiosità.

Riku: ti amo.

Fissò il display quasi ipnotizzato, mentre l'unica parte funzionante di lui sembrava essere il cuore, che batteva così forte da ricordargli che era ancora vivo.
Aveva sempre pulsato così forte?
-Ehi, guarda che puoi entrare- disse la donna, fissandolo con la testa leggermente inclinata.
-Scusami- ribattè Axel, girandosi e iniziando a correre. Correre verso qualcosa, o meglio, qualcuno.
Sakura restò ferma davanti al portone, gli occhi sgranati, mentre scrutava la figura del ragazzo allontanarsi velocemente.



Il rosso si fermò con il fiatone, appoggiando le mani sulle ginocchia. Sentiva le gambe dolergli in modo allucinante, mentre i polmoni si dilatavano disperatamente in cerca d'aria.
Alzò lievemente il volto, guardando la porta chiusa davanti a sé. Spinse l'indice contro il citofono, sentendo un suono assordante provenire da dentro la casa, fortunatamente attutito dall'ingresso sigillato.
Poco dopo, apparve la figura di un ragazzo in lacrime. 
Spalancò gli occhi, fissando Riku che singhiozzava come un disperato.
-Che è successo?!- 
-R-River..è...è...stata cancellata dalla memoria di John...- disse tra i singhiozzi l'argenteo, scoppiando di nuovo in lacrime.
Axel ci mise un po' per capire la frase appena pronunciata dal ragazzo, poi si spiaccicò una mano in faccia.
-Hai giocato a "To the moon"?- chiese con un sopracciglio alzato.
-S-si!- piagnucolò il minore, per poi fermarsi all'improvviso, spalancando gli occhi -aspetta, che ci fai qui?!-
-Mmmh..mi annoiavo e ho deciso di venirti a trovare nonostante l'ora tarda- disse il rosso, starnutendo subito dopo.
-Entra in casa, sei fradicio!- 
Axel fece come gli era stato detto, chiudendosi la porta alle spalle e guardando Riku che camminava velocemente per andare in bagno a prendere degli asciugamani.
-Ehi Rì- 
Quest'ultimo si girò, le lacrime ancora umide per il pianto di poco prima: -mh?-
Il rosso, che l'aveva rapidamente raggiunto, gli prese il mento tra le dita, rubandogli un dolce bacio.





Note dell'autrice: questo capitolo è dedicato alla mia povera JLuna_Diviner che è affetta da febbre. Guarisci presto presto♥
Per il reeeesto, spero che sia stata una lettura soddisfacente, come sempre un parere è ben gradito! u.u
Alla prossima :3
  
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