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Autore: sammy91    07/10/2013    1 recensioni
"Heather apri gli occhi! So che la tua vita è stata difficile e so che non ci siamo mai realmente conosciute ma io sono qui da giorni, mesi ormai e credo di conoscerti meglio di qualsiasi altra persona là fuori! Apri gli occhi e fammi rivedere il tuo bellissimo sorriso che ho potuto vedere una volta soltanto. E' stata però la volta in cui ho capito che la mia vita non sarebbe stata più la stessa..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 3 - L'attesa


"Hey tesoro, come ti senti?"- sussurrò la bionda sentendo la sua spalla più leggera che indicò il risveglio di Naya che, a causa della stanchezza e troppe emozioni, si era addormentata tra le braccia dell'amica.

"Hey... ma quanto ho dormito? Che ore sono? Ci sono novità su Heather?" -chiese Naya alzandosi velocemente dalla sedia, un movimento troppo brusco che causò la perdita dell'equilibrio della mora. 
La bionda la prese per mano e la pregò di accomodarsi nuovamente sulla sedia per poi dirle:
"Cerca di stare tranquilla, hai chiuso gli occhi per mezz'oretta. Mi dispiace ma ancora non si sa nulla...".

All'improvviso le porte del pronto soccorso si aprirono e una donna sulla cinquantina si avvicinò a passo svelto al primo infermiere che incontrò.
-"Mi scusi, sto cercando mia figlia Heather Morris! Sono stata chiamata e informata dell'incidente. La prego, mi dica come sta.. La posso vedere?"
La donna sembrava essere appena uscita dalla doccia con i capelli ancora bagnati e spettinati. I suoi movimenti disordinati e la voce spezzata riflettevano il terrore che l'assaliva.

-"Salve Signora, vede, sua figlia è una vera eroina, ha salvato una persona oggi e ciò dimostra che sia una persona molto forte. E' arivata qui in condizioni critiche ma i medici stanno cercando di salvarla. Appena l'intervento sarà finito, qualcuno verrà a chiamarla. Adesso si sieda qui e aspetti. "- Rispose Darren cercando di tranquillizare la madre per poi ritornare al suo lavoro. 

Naya che avevo assistito alla scena si sentì incredibilmente in colpa. C'era una donna davanti a lei che pregava per la salvezza di sua figlia. La mora riusciva a leggere in quegli occhi una vita non astemia al dolore. Cominciò a piangere in silenzio maledicendosi di essera stata così stupida ad attraversare la strada non curandosi del semaforo. 
Diana capì lo stato emotivo dell'amica e si avvicinò per abbracciarla. Una carezza sulla spalla, lungo la colonna vertebrale, sulla nuca, e piano piano Naya si lasciò scivolare tra le sue braccia. La bionda la cullava dolcemente, teneramente, maternamente e, sottovoce all'orecchio, le ha ricordato quanto sia bello sentirsi bambina e lasciarsi coccolare. 
Rimasero abbracciate per un po' fino a che non videro la donna avvicinarsi a loro. 

-"Sei tu, non è vero?" chiese la donna con un espressione seria riferendosi a Naya.
-"Io.."
Naya non fece in tempo di rispondere che la donna continuò:
-"Mi fa piacere che tu sia rimasta, ma adesso ci sono io qui, puoi andare.."
-"Io vorrei restare se non le dispiaccia."-disse in modo deciso la mora tenendo per mano l'amica che le trasmetteva la forza necessaria per reagire. 
-"Certo, va bene, anche se non è necessario che tu rimanga.."-rispose la donna allontanandosi dalle due ragazze.

Passarono due ore e ancora nessuna notizia di Heather.
Diana e Naya erano sedute da una parte del corridoio mentre la madre era in piedi dall'altra parte, immobile come se stesse dormendo con gli occhi aperti. Naya sapeva che la donna cercava in tutti i modi di nascondere la sua ansia agli occhi degli altri ma che sotto quest'apparenza di tranquillità c'era in realtà un fiume in piena che scorreva per tutto il corpo. La mora lo sapeva perché anche lei si sentiva travolgere da quel vortice di emozioni così forti da toglierle il respiro.

Il corridoio del pronto soccorso era affollato. Lo spazio era ristretto e faceva fatica a contenere tutte quelle storie.

Il cellulare di Naya squillò ma lei non rispose. Non riusciva ad aprire bocca che era satura, serrata, bloccata. Anche se si sforzasse di aprirla non riuscirebbe a emettere alcun suono. Non riusciva a disincastrare il pedale del pianoforte delle sue emozioni. Erano tutti tasti neri. Diesis, bemolle. Non c'erano note nette, pulite, chiare. L'attesa si faceva sempre più dolorosa e insopportabile. 

Dopo qualche minuto che sembrò un'eternità, un medico che era appena uscito dalla sala operatoria si avvicinò alla madre la quale appena lo vidi, si risvegliò dal suo stato di apparente quiete. Anche le due ragazze si avvicinarono, pur rimanendo in disparte, per sentire meglio ciò che il medico stava riferendo alla donna.

-"Signora Morris, giusto? Sua figlia ha superato l'operazione, siamo riusciti a fermare l'emorragia interna ma.."

Quel "MA" sembrò un colpo di pistola che trafisse prima il cuore della madre e poi quello della mora che per poco non cadde all'indietro. 

-"La prego, me lo dica e basta!- disse la madre fingendo ancora una tranquillità che non l'apparteneva.
-"Durante l'incidente Heather subì un forte trauma al sistema nervoso e proprio per questo non le posso assicurare che si risvegli. Mi dispiace Signora. Tutto ciò che potevo fare l'ho fatto, ora non ci resta che aspettare." e con questo il medico andò via.

Naya non vide più nulla, sentì che quelle poche energie che le erano rimaste l'abbandonarono completamente lasciandola scivolare tra la braccia di Diana.

Silenzio.
Ci sono inizi e fini. Ieri è stata una fine, oggi un nuovo inizio.




ANGOLO AUTRICE
Sì, lo so, avrei dovuto aggiornare ieri sera ma non ce l'ho fatta. Totale mancanza di tempo. Scusate! Ed è anche per questo che il capitolo è (mi sembra) più corto degli altri. Vorrei chiarire una cosettina sul nome di Diana. Il fatto che io abbia utilizzato il nome "Diana" anzichè "Dianna" è puramente casuale. Non c'è alcun riferimento alla divinità romana :) Ringrazio coloro che continuano a leggere, seguire e recensire. Un grazie di cuore! Alla prossima.
-Sam.
  
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