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Autore: Klaineinlove    07/10/2013    4 recensioni
Dopo una terribile tragedia che gli porta via i genitori, Blaine Anderson smette di parlare. Chiuso in se stesso e con costanti problemi a scuola a causa del suo rifiuto di parlare, Blaine si sente più solo che mai.
Purtroppo non bastano l'amore di sua zia o gli incoraggiamenti di suo fratello Cooper.
La vita di Blaine cambia nel momento in cui Kurt Hummel cercherà di aiutarlo non arrendendosi alle prime difficoltà che faranno parte del loro cammino, insieme.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passate due settimane da quando Blaine era entrato nella clinica. Aveva fatto dei piccoli progressi ma che non aveva rivelato alla sua famiglia. Non voleva dargli false speranze perché non aveva detto poi molto. Era riuscito a presentarsi al gruppo di ragazzi delle riunioni, ma non era riuscito a raccontare cosa gli fosse successo.

Sebastian, dopo la confessione, partecipò anche lui ad una delle riunioni. Blaine gli tenne un posto accanto a lui e sorrise soddisfatto quando il ragazzo dopo aver roteato gli occhi si era lasciato cadere sul suo posto ma poi aveva sorriso.

Essere amico di Sebastian, essere amico di qualcuno che aveva passato dei momenti brutti come lui, era stato quasi salutare. Blaine aveva capito di non essere solo e che non c’era niente di sbagliato a ritrovare le parole. Ma ogni volta che ci pensava, c’era una voce rauca e cattiva nella sua testa che continuava ad urlare

Non dire una parola

Non dire una parola.

Non dire una parola.

Blaine era disteso nel suo letto, la febbre alta e la gola che bruciava. La voce urlava nelle sue orecchie e anche lui urlava per farla smettere.

 

 

Kurt stava facendo l’ultima ora di lezione quando Cooper entrò nella sua aula chiedendogli di uscire

“è successo qualcosa?”

“Calma e lasciami parlare. Sto per partire due giorni a causa del lavoro, non posso tirarmi indietro visto che questo lavoro mi permette di pagare la clinica di Blaine.” Cooper sospirò “Blaine ha la febbre alta, hanno chiesto a me di restare, essendo uomo. Mia zia non può perché è donna e non la lasciano restare quindi mi chiedevo se potessi andare a passare la notte da Blaine”

“Certo!” annuì frettolosamente, Kurt. “io posso restare non ho problemi, voglio andare da lui”

“con calma. Fai tutto quello che devi fare, gli infermieri stanno provvedendo a lui ma non possono stargli tutto il tempo vicino.”

“capisco. Grazie Cooper per avermi avvertito. Ci penso io”

 

 

**

 

“Kurt sei sicuro?”

“Certo che sono sicuro, papà! Blaine ha bisogno di me, qualcuno deve pur dagli una mano”

“Lo so, ma tutta la notte in ospedale, domani starai a pezzi”

“è una clinica, e posso perdere un giorno di scuola, praticamente non ho mai fatto assenze e domani non ho interrogazioni o compiti che mi impediscono di non restare con Blaine” spiegò Kurt mettendo nella borsa le sue creme.

“ok,io vado. Ci vediamo domani papà. Buonanotte”

 

 

 

Kurt arrivò con il permesso firmato da Cooper alla clinica. Blaine era disteso nel suo letto, il volto bollente a causa della febbre e gli erano state date alcune coperte in più.

Quando Kurt entrò in camera, trovò Sebastian che stava dando da bere a Blaine

“bene, l’infermiera è arrivata. Ho finito il mio turno” disse Sebastian recuperando il pacchetto di sigarette e uscendo fuori.

Kurt arrivò a sedersi sul letto di Blaine, sfiorandogli la fronte calda con le sue labbra e poi gli sistemò meglio le coperte.

Blaine aprì gli occhi e sorrise.

“ciao tesoro” sussurrò Kurt sorridendo a sua volta “sono venuto a tenerti compagnia, resterò con te tutta la notte”

Blaine sorrise di nuovo e cercò di spostarsi per fare più spazio a Kurt

“non muoverti, sto bene così” lo rassicurò Kurt scostando i ricci dalla fronte. Poi si alzò per prendere un libro magari per distrarsi un po’ ma qualcosa lo fece immobilizzare.

“K-Kurt”

Kurt deglutì per poi voltarsi verso Blaine, le sua mani tremavano

“Kurt” ripeté questa volta con più sicurezza

“Blaine, sono qui” la mano di Kurt tremò mentre prendeva quella di Blaine.

“Kurt” lo richiamò di nuovo il moro, aprì gli occhi e sorrise un po’.

Kurt rise a sua volta, cercando di trattenere le lacrime.

Blaine si mosse dal suo posto cercando di alzarsi un po’, Kurt lo aiutò nell’azione e lo fece sistemare con la schiena sulla tastiera del letto.

“come ti senti?” domandò Kurt sperando in una risposta di Blaine.

“bagno” borbottò Blaine

“devi andare in bagno?”

Il moro annuì e Kurt iniziò ad arrossire: ok doveva accompagnare il suo ragazzo in bagno, non doveva essere un grosso problema.

“andiamo, ti aiuto”

Blaine annuì assonnato e cominciò a muoversi fuori dal letto. Kurt afferrò sotto le braccia e lo aiutò ad alzarsi.

“vai, fai un passo. Ti tengo io”

Blaine si mosse sotto la guida di Kurt: la gola gli bruciava e le gambe sembravano pesargli quintali ma il suo ragazzo continuava a tenerlo stretto. Blaine capì di essere entrato in bagno quando sentì le mattonelle fredde del pavimento.

“io uhm ti lascio qui? O vuoi che mi giro uhm riesci…riesci a cavartela?”

Kurt era imbarazzato ma Blaine era troppo stordito per comprendere. Si abbassò i pantaloni sforzandosi di non cadere e mettendo una mano sul muro per sostenersi.

Kurt si voltò immediatamente sentendosi bollente fino alle punte delle sue orecchie. Si permise di voltarsi solo dopo aver sentito il fruscio dei pantaloni e l’acqua scorrere giù per il water.

“andiamo a letto” sussurrò prendendo di nuovo Blaine sotto al suo braccio. Quando rientrarono, Sebastian era in camera che si spogliava

“eh no!” si lamentò Kurt arrossendo di nuovo, trovando il ragazzo solo in boxer: ringraziò il buio della camera che privava gli altri di vedere le sue gote rosse.

“tranquillo, non mi vergogno” disse Sebastian infilandosi una canotta e stendendosi sul letto.

“Bene..questa serata non può andare meglio” borbottò Kurt facendo stendere di nuovo Blaine sul suo letto.

“come ti senti?” domandò al suo ragazzo baciandogli la fronte

“bene” rispose Blaine e Kurt si sorprese ancora una volta del fatto che Blaine stesse parlando.

Si voltò per vedere l’espressione di Sebastian, ma quest’ultimo non sembrava sorpreso.

“parla di continuo, la notte. Anche nel sonno solo quando è lucido fa lo stronzo e si sta zitto” spiegò il ragazzo con una scrollata di spalle.

Kurt si tolse le scarpe e si distese accanto a Blaine “hey, parla con me, ti prego”

Blaine aveva già gli occhi chiusi ma era sveglio.

Sospirò: sapeva di essere pronto, poteva parlare. Nessuno l’avrebbe punito, nessuno gli avrebbe piantato una pallottola nella testa se avesse pianto

**

 

Quando il piccolo Blaine entrò nella camera dei suoi genitori fu tutto molto strano: sua mamma e il suo papà erano legati a terra, al papà usciva del sangue dalla fronte e la mamma piangeva.

C’erano tre uomini, Blaine li fissò: uno teneva una pistola tra le mani. Blaine si ricordò che il padre gli aveva sempre detto che le armi erano pericolose. Gli altri due stavano mettendo gli oggetti della loro casa in alcuni sacchi. Blaine voleva avvertire di non toccare quella cornice: in quella cornice c’era una foto di tutta la famiglia in vacanza in riva al lago. Blaine si era divertito tantissimo quel fine settimana.

mamma” chiamò con un sussurrò e l’uomo con la pistola si voltò, sorpreso della presenza del bambino.

Poi accadde tutto troppo velocemente.

Blaine sentiva le urla della mamma che gli dicevano di scappare e di nascondersi, l’uomo con la pistola invece urlava di stare lì immobile.

Le urla della sua mamma cessarono dopo alcuni colpi di pistola. Gli occhi di Blaine si allargarono e poi iniziarono a lacrimare senza rendersene conto.

Un altro colpo andrò dritto sul suo papà.

Blaine era consapevole di essere grande per farsi la pipì addosso, ma i suoi pantaloni erano bagnati e lui non poteva far niente per fermarsi.

mamma” chiamò di nuovo con la voce che tremava. Chi erano questi uomini? Cosa volevano dalla sua casa?

La pistola dell’uomo cattivo venne puntata sulla sua fronte.

Ti ho detto di non dire una parola”

Basta, andiamocene di qui”

il bambino ci ha visti”

è troppo piccolo e spaventato per descriverci. Lui non dirà una parola, vero piccolo?” lo minacciò con un tono così tranquillo da far tremare ancora di più Blaine.

Il piccolo scosse la testa lasciando che gli uomini raccattassero tutte le cose prima di fuggire via.

Blaine si avvicinò alla sua mamma priva di vita e si sedette sul suo grembo. La mamma stava diventando fredda e Blaine piangeva, ma lei non faceva niente per abbracciarlo e consolarlo come faceva ogni volta.

**

“Blaine, tesoro calmati” mormorò Kurt tra i suoi capelli. Blaine si rese conto solo allora che stava piangendo tra le braccia del suo ragazzo, tremava ed era sudato.

“va tutto bene, nessuno ti farà del male Blaine. Nessuno. Kurt quasi piangeva insieme a lui, non voleva vedere Blaine soffrire e non sapeva più come consolarlo. Allora Blaine capì quante sofferenze stava portando a tutti, e doveva reagire. Vide gli occhi spaventati di Kurt, il corpo del suo ragazzo, di una persona a cui voleva bene, tremare a causa sua. Era colpa sua se le persone intorno a lui stavano male. Doveva combattere i suoi demoni. Per la sua famiglia, per Kurt…per se stesso.

“m-m-mi av-avevano minacciato” borbottò tenendo gli occhi chiusi e stringendo le mani attorno alla maglia di Kurt

“mi d-d-d-issero c-che n-non d-dovevo p-parlare. Li ho v-visti m-morire”

“mi dispiace tanto amore mio. Ma adesso sei al sicuro, ok? Nessuno potrà farti del male, nessuno può ferirti. Ti proteggo io, Blaine. Sono qui, per te e non ti lascio andare amore mio.”

“ti amo” sussurrò Blaine. In realtà non era sicuro di volerlo far sentire a Kurt. Forse era un po’ troppo presto per dirlo, e aveva paura si un rifiuto.

Ma Kurt gli prese il viso tra le mani, accarezzandogli le guance rosse e accaldate dalle lacrime e dalla febbre.

“ti amo anche io” Kurt lo strinse di più “è bello sentire la tua voce. Ho aspettato così tanto questo momento”

“m-mi d-dispiace a-aver c-creato t-t-t-anti problemi”

“eri spaventato” sussurrò Kurt baciandogli la spalla un po’ scoperta “avevi paura, eri solo un bambino. Sei rimasto traumatizzato. E’ normale tesoro mio” Kurt si lasciò andare in piccoli baci sulla guancia.

“vuoi bere un po’?” domandò prendendo già la brocca d’acqua e aiutando il suo ragazzo a bere.

“t-tu s-sei troppo b-buono” continuava a balbettare Blaine.- Tornare a parlare era una situazione così strana sembrava dovesse ricominciare tutto dall’inizio.

“sono solo innamorato” e questa volta Kurt non esitò, trovò le labbra di Blaine lasciandosi andare in un lungo bacio.

“ora misuriamo di nuovo la febbre e poi potrai dormire tranquillo. Io resto sveglio tutto il tempo, non mi muoverò da qui”

“grazie K-urt”

Kurt sorrise “è così bello sentirti pronunciare il mio nome”

Blaine si lasciò misurare la febbre e riuscì a bere un succo d’arancia fresca che Sebastian era andato a rubare nella mensa della clinica.

Il ragazzo aveva assistito alla scena tra Kurt e Blaine, aveva ascoltato il racconto di Blaine e anche lui aveva capito che doveva cambiare le sue cose.

Quando i primi raggi del sole entrarono dalla finestra, Kurt aprì gli occhi: si era addormentato senza rendersene conto. Blaine era sveglio che lo fissava.

“scusami, mi sono addormentato” si scusò Kurt baciando un angolo della bocca di Blaine.

“n-n-non im-porta. T-Ti ho tenuto sv-sveglio.”

Kurt si alzò dal letto e si lisciò la camicia. Sapeva che presto sarebbero arrivati gli infermieri per controllare Blaine, non voleva farsi trovare in strane situazioni.

“H-Ho intenzione d-d-di p-parlarle c-con il gruppo. Oggi. V-Vuoi r-r-restare con me?”

Chiese Blaine cercando di regolare il suono della voce, era troppo alto.

“Certo che resto con te!” sorrise Kurt baciandolo su una guancia.

“sono così orgoglioso di te, Blaine”

Quelle parole gonfiarono il petto del moro di felicità, chissà, le cose si potevano davvero sistemare.

 

   
 
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