Tutto ciò che vale, merita di essere atteso!

Questo Paring, a mio parere, merita un capitolo a parte.
In questo caso, la mia, è una storia a parte.
La loro, lo è.




Il vento giocherellò con i fili castani della giovane donna, questa ne afferrò un paio, tirandoli dietro le orecchie.

Un gesto che le ricordava il perchè fosse rimasta ad aspettare per dieci, lunghi, anni.

Un gesto che lui le faceva spesso, prendendola poi in giro per quegli eccentrici chignon che l'avevano sempre caratterizzata, ma che ora erano diventati uno solo, portato in cima, sottileando i lineamenti affusolati, della giovane donna che era diventata Tenten.

Istintivamente si toccò la fronte con una mano.

Quella fronte in cui era racchiuso ancora il suo bacio, l'ultimo.

Prima che partisse, lontano da Konoha.

Lontano da lei.

“ Tenten!” il giovane shinobi l'aveva fermata per un polso, facendola voltare.

“ Lee?Come mai non sei ancora partito con il maestro Gai?”.

“ Che domande!Dovevo pur salutarti, no?” esclamò allegro, scaldandola con il calore del suo sorriso.

La Kunoichi rispose con la stessa intensità a quel gesto, accorgendosi delle mani di lui che le spostavano i capelli dietro le orecchie.

Arrossì, involontariamente.

Una cosa che aveva dimenticato, dopo la morte di Neji.

“ Non essere imprudente, mi raccomando. Anche se sarò lontano, potrai sempre contare su di me, per qualunque cosa. Io verrò ad aiutarti, dovunque sarò”.

Tenten alzò lo sguardo, piantandolo nelle iridi carbone di lui.

Per la prima volta, vide davvero il suo compagno di squadra.

Non per un ninja pimpante e dalle mostruose sopracciglia.

Ma un ragazzo incredibilmente maturo, sicuro e, cosa non meno importante, che si preoccupava per lei.

Una cosa che nessuno faceva da molto tempo.

“ Non preoccuparti. Starò attenta” lo rassicurò mentre le labbra di lui ora, erano sulla sua fronte.

Sgranò gli occhi.

Lui si allontanò.

“ Quando tornerò, ti prometto che sarò più forte e saprò proteggerti più di adesso”.

“ Allora, ti aspetterò. Anche per tutta la vita, se necessario”.

Lei tornò con la mente al presente, osservando il sole tramontare, seduta su uno degli edifici più alti di Konoha.

Sospirò.

Anche quel giorno, non sarebbe tornato.

Si alzò con un colpo di reni.

“ Avrei giurato che scherzassi quel giorno”.

La voce che parlò era bassa e roca.

La voce di un uomo, oramai.

Si voltò, trovandovi una copia di Gai.

Solo, con meno rughe e dai lineamenti più delicati.

“ Io non scherzo mai. Dovresti saperlo” incrociò le braccia al petto, stizzita ma incredibilmente sorpresa e felice.

Rock Lee rise.

In due falcate, la raggiunse.

Osservandola, sembrava quasi deluso.

“ Peccato, mi mancheranno i tuoi assurdi chignon ” fece una pausa,  “ dopotutto, non sei più una ragazzina”.

“ Uh?Cosa?”.

“ Un bacio”.

“ Un bacio?” Lee impallidì, frastornato e arretrò di qualche passo.

“ Ma cosa hai capito, Baka?!...Come il tuo, di dieci anni fa”.

“ Oh, certo” inclinò la testa in giù, rilassandosi e colmando la distanza che li separava.

Lei spostò i capelli neri con un gesto secco.

Le labbra di Tenten sfiorarono la sua fronte.

Si staccò, regalandogli un sorriso luminoso e pizzicandogli piano le guance.

“ * Okaerinasai, Lee”.

* Bentornato a casa, Lee