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Autore: Girl Pumpkin    07/10/2013    7 recensioni
In questa storiaa vedrete una Levy un pò diversa dal solito
con dei momenti Gajeel Levy, e una nuova affasciante avventura nella quale i due si lanceranno
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Levy si svegliò alle prime luci del sole, la prima cosa che sentì non appena aprì gli occhi fu una immensa felicità prevaderla, ripensando a ciò che era successo ieri sera, a come la lite tra lei e il Dragon Slayer era sfociata in un dolce bacio.

Si girò per dare il buongiorno al suo amato

< < Buongiorno Gaj- > > rimase pietrificata quando non trovò il moro, si guardò in torno ma di lui non vi era traccia, così si vestì di corsa e usci dalla camera aprendo la prota con poca grazia.

< < Gajeel! > > si trovò davanti il Dragon Slayer che dormiva malamente sul divano con la Tv ancora accesa

No, non è possibile...

< < Ehi Gajeel... > > disse cercando di svegliarlo avvicinandosi al moro;

quello aprì gli occhi svogliatamente, era evidente che non avesse dormito bene ieri sera, e la guardò quasi annoiato.

< < Che ti prende gamberetto? Ti è già passata l'incazzatura di ieri? > > chiese sarcastico tirandosi a sedere sul divano e mostrando un broncio quasi infantile.

< < Ma....che ci fai qui? > > a quella domanda la guardò come se fosse un alieno

< < Che cavolo vuol dire? Mi ci hai sbattuto tu qui, no?! > >

Come temevo...era solo un sogno...

Levy sospirò rassegnata e, senza dire una parola di più, se ne ritornò in camera.

Ma che le è preso?
Gajeel si alzò decisamente confuso grattandosi la testa e andò in cucina a farsi un caffè;

passarono 20 minuti, ma Levy non era ancora uscita dalla camera, così il moro ancora stordito per il comportamento insolito di prima si avvicinò alla porta e bussando disse:

< < Ohi, vieni a fare almeno colazzione... > >

ma dalla camera non provenì alcun rumore

< < Non ti pare di stare esagerando?? > >

ancora nessuna risposta

< < Ohi, gamberetto...? > > questa volta Gajeel riuscì a sentire la voce della blu dire qualcosa di indefinito e, pensando che c'e l'avesse con lui, entrò con fare prepotente;

ma alla vista di quello che la blu stava facendo, anzi cercando di fare, rimase parecchio confuso.

Levy era con la testa letteralmente affondata nel cuscino e stesa a peso morto sul letto, mentre ripeteva la stessa frase

< < Voglio tornare nel mondo dei sogni, voglio tornare nel mondo dei sogni, voglio tornare nel mondo dei sogni... > >

Gajeel la guardava ancora di stucco, solo dopo un paio di minuti la blu si degnò di guardarlo con aria assonnata

< < Gajeel...? > >

< < C-che vuoi gamberetto? > > Levy lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure per poi dire < < No, non sei tu... > > per poi tornare a ripete il bizzarro rito di prima.

Gajeel stanco di tutta quella scena e anche parecchio confuso l'afferò per i piedi e incominciò a tirarla pretendendo di farla alzare

< < Forza svegliati!! > >

< < No! > > protestò tenendosi saldamente al materasso

< < Voglio riprendere il sogno che ho fatto ieri sera! > >

< < Ora mai è andato! Sei sveglia fattene una ragione! > >

< < Non voglioooooo!! > >

Gajeel mise più impegno nel tirare, ma la piccola maga non voleva demordere.

< < Mollla...!! > >

< < Va all'inferno! > > un nervo iniziò a pulsare sulla fronte di Gajeel

< < V-va all'inferno?! > >

a quel punto lasciò la ragazza, che tornò a peso morto sul letto, e uscì dalla camera sbattendo la porta dietro di sè.

Levy rimase stesa con aria assente ancora pochi secondi per poi alzarsi e guardare verso la porta

< < ....Stupido Gajeel... > > nonostante quello che aveva appena detto non poteva fare a meno di sentirsi in colpa per la litigata di ieri sera, cioè chiariamoci lei aveva ragione, ma non le piaceva comunque discutere con il moro.

Gajeel era stravaccato sul divano, di nuovo, che guardava la TV con disinteresse, di nuovo....

Levy aprì la porta quanto bastava per vedere la figura dell'uomo e, parecchio titubante, uscì del tutto dalla stanza.

Si avvicinò a Gajeel, ma non appeno questi la guardò con un impercettibile ghigno che crecava disperatametne di contenere, girò sui tacchi dirigendosi in cucina.

Gajeel la osservò senza staccarle gil occhi di dosso con il tipico sguardo che dice

"Sai che ho ragione eh?" insomma da prendere a pugni....

ma comunque;

il moro si alzò, spegnando la Tv, e andando in cucina.

Levy lo notò subito e, dopo una veloce occhiata, tornò a farsi il caffè.

Lui ghigno appoggiandosi allo stipite della porta e osservandola in attesa di qualcosa, ma come si sà, la pazzienza non era una sua virtù.

< < Devi dirmi qualcosa? > > disse con fare indagatorio.

La blu gli lanciò uno sguardo di finta indifferenza

< < No...non mi sembra proprio > > e detto questo gli diede ancora le spalle.

< < Sicura, io ho i miei dubbi > > disse di nuovo con qulla voce fastidiosa di insinuazione.

Lei si girò di scatto facendolo sussultare un poco

< < No, ok?! Non devo dirti nulla! Non devo chiederti scusa o cose simili! Io ho ragione e tu hai torto!! chiaro?! > >

Gajeel la guardò sorpreso, ma l'ultima parte della frase lo fece innervosire, di nuovo...

< < Io ho ragione, non tu?! > > disse con il tono di un bambino che rivuole il suo giocattolo.

< < Oh oh oh, ti sbagi di grosso, te lo posso assicurare! > >

Gajeel a quel punto non ci vide più, lui aveva ragione (a parer suo) perchè non lo ammetteva e basta, perchè non voleva dargli quella soddisfazipone, ecco perchè!

Il moro le afferrò le spalle e la fece girare, facendola finire contro il ripiano cucina, lei lo guardò decisamente contrariata, ma quasto per lui non era un problema, anzi lo divertiva molto di più.

Come secondo "passo" appogiò le robuste mani contro il ripiano cucina, impedendole così ogni via di fuga.

< < Gajeel...! > > disse lei rossa, doveva ammetere che quando lui la "braccava" lei si...ma si diciamolo, eccitava non poco.

< < Dimmi che ho ragione... > > disse lui con una voce che le parve più calda del solito, avvicinandosi lentametne a lei.

Levy posò il suo sguardo sulle sue possenti braccia, era troppo...maschio!

Maledizzione Levy mantieni la calma!

Ma Gajeel, che si avvicinava sempre di più, non la aiutava per niente.

< < Dillo... > > insistette.

< < G-gajeel....mi sei troppo vicino... > > il moro aprì gli occhi poco più del normale non appena capì l'efetto che aveva su di lei, e per divertirsi ancora di più, rincarò la dose.

Mise le mani sui fianchi della blu e la mise a sedere sul piano cucina, al chè lei sussultò non poco con un piccolo urletto.

Levy era andata completamnte in tilti.

< < Dimmi che ho ragione....ho altrimenti ti costringerò a dirlo... > >

la maga distoglieva lo sguardo da lui e da quel suo ghigno eccitante e dai suoi occhi rossi, ma era impossibile, ogni volta finiva per incontrarli.

< < T-ti prego Gajeel....s-smettila... > > il viso era completamente rosso e iniziava ad avere non poco caldo.

< < Ghihi dimmi quello che voglio sentire... > >

Gajeel non aveva la minima intenzione di mollarla, doveva ammettere che anche lui era eccitato dalla situazione.

Levy capì che non c'era verso di scappare, ma non voleva nemmeno dargliela vinta.

< < Senti G-gajeel...non si tratta di aver ragione o torto...semplicemente non mi piace litigare con te, ecco tutto... > > disse lei abbassando lo sguardo per la timidezza.

Il moro la guardò un pò confuso...

ad essere sinceri si sentiva un perfetto idiota, lei era uscita per diregli una cosa così...tenera? E lui aveva cercato di..di ...stuprarla.

Si allontanò da lei leggermente rosso in viso, tornando silenziosamente in salotto, lasciando Levy anche più confusa di lui.

< < Ehm..beh..allora è tutto a posto? > > chiese lei poco convinta.

< < ...Si è tutto a posto... > > disse lui a fatica.


 

-Più tardi-

Il resto della mattinata era trascorsa normalmente, Levy si era dedicata alla lettura dei libri seduta sul divano con Gajeel e lui si era messo a guardare la TV.

Dopo diverse ore il moro spense l'aparecchio e chiuse gli occhi leggermente assonnato.

Levy era ancora rapita dal suo romanzo, la classica storia di principesse che vengono salvate da principi con tanto di cavalli bianchi.

Ad un tratto sentì qualcosa di pesante posarsi sulle sue gambe, spostando il libro scoprì la causa di tale peso.

Rimase piacevolmente sorpresa nello scoprire che era la testa di Gajeel.

Si soffermò ad ossevare la sua figura, i capelli neri brillavano nonostante la poca luce, e il respiro regolare le solledicava le gambe facendola rilassare, il leggero movimento delle labbra la ipnotizò.

Sarebbe rimasta lì a guardarlo per ore, e in quel momento molte domande la circondarono dolcemente.

Capì che Gajeel era perffetto.

Si può desiderare di meglio...?

Non credo che esista qualcosa meglio di lui, un uomo che sia meglio di Gajeel o anche solo un essere vivente...

in quel frangente un piccolo frammento di Levy provò ad immaginare la sua vita senza di lui, ed arrivò ad una sola conclusione...non poteva esistere una vita senza Gajeel, o almeno, non per lei.

Lui era tutto ciò che lei voleva e che avrebbe potuto volere.

Era semplicemente l'unica cosa al mondo, già in quel momento, per Levy il mondo era formato solo da lei e Gajeel.

Cesar, Lucy, Jet e Droy, Vitani e perfino Memory;

per un secondo...per un egoistico secondo al mondo c'erano solo lei e Gajeel, un mondo che le parve perfetto.

Un piccolissima lacrima le rigò la guancia, quando capì che quel mondo non poteva esistere, quando capì che il suo più grande desiderio non si poteva assolutamente avverare.

Si sentì una persona orribile mentre desiderava che tutto il resto, salvo lei e il moro, sparisse.

E si sentì un mostro anche a piangere per un desiderio simile, ma non importava.

Perchè una lacrima pianta in silenzio e celata agli occhi del mondo, non esisteva, era solo un sogno, che preso sarebbe stato dimenticato.

Levy mise delicatamente una mano sulla guancia calda di Gajeel e sussurò parole tristi:

< < Spero che tu non muoia... > >

lo disse senza pensare e presto quelle parole presero il volo dal suo cuore e volarono via, dimenticate perfino da lei.

Levy dopo un tempo che parve infinito sopostò delicatamente la testa di Gajeel, anche se sapeva che lui aveva il sonno pesante, e si allontanò dal divano;

entrò in camera e si vestì, prese la borsa e uscì.

Prima di chiudere la porta lanciò un lungo sguardo al moro.

E sorrise di cuore.

Mentre scendeva le scale pensò.

Le erano successo un sacco di cose, per lo più tirsi.

I suoi genitori erano morti, la sua bambina rapita, lei rapita, e si era separata da un amico a lei molto caro....Cesar.

Eppure Gjaeel era sicuramene la cosa più bella che potesse capitare a qualcuno.

Si sentiva davvero fortunata ad averlo incontrato.

Vi starete chiedendo perchè la nostra amata ragazza sia uscita di punto in bianco.

Beh, non vi scordate che Levy domani dovrà incontrare nuovamente Vitani.

Era sera e le persona camminavano serene per le strade illuminate dalla tranquilla luce dei lampioni.

Passarono le ore e Levy aveva fatto tutto ciò che doveva fare, aveva comprato un nuovo abito e del cibo per cucinare qualcosa da mangiare.

Fu proprio la busa degli alimentari che le causava più problemi, era parecchio piena a pesava non poco, così come previsto, le cadde una mela, mela che rotolò giù per una colinetta.

La blu la inseguì, maledicendosi per la sua sfortuna, ma un tratto il fruto venne raccolto da qualcuno.

La blu si fermò a riprendere fiato, senza guardare il suo "salvatore"

< < E' tua, vero? > > disse una voce maschile, le sembrava di conoscerla.

Alzò lo sguaro e spalancò gli occhi.

< < Cesar?! > > la blu si ritarasse d'istinto, cosa che causò il bronciò di quest'ultimo, che le colpì la fronte con la mela. (?!)

< < Ma che fai!? > > chiese lei massaggiandosi il punto colpito

< < Non mi piace la faccia che fai ogni volta che mi vedi! > > ribattè lui con un piccolo sorisetto sul viso.

< < Beh sai, questa è la circostanza più normale nella quale ci siamo incontrati > > disse lei gonfiando le guance

< < Già, già, ma sai, anche io ho una vita sociale > >

disse lui mentre addentava la mela con disinvoltura.

< < E non mangiarla! > > recalmò lei

< < Ma ho fame! > > protestò lui, senza lasciare la mela.

Levy lo guardò per un attimo per poi sospirare rassegnata.

< < Uff, e va bene perchè non vieni con me, portai mangare qualcosa > >

il cuore del ragazzo di fermò, leggero come se non fosse mai esistito.

< < Va bene, ma- afferò la busta della spesa dalle mandi della blu- qusta la porto io > > disse con un sorriso radioso.

Il cuore di Levy perse un battito, Cesar iniziò a camminare avanti a lei, mentre la blu ricordò tutte le volte che aveva visto quel sorriso, quel sorriso che l'aveva fatta andare avanti per tanto tempo.

< < Dai sbrigati > > la sollecitò lui, girandosi leggermente.

< < A-arrivo! > > e così i due si incamminarono.

Camminarono per le vie della città, spensieratamente, chiccherando del più e del meno.

Ad un tratto lo sguardo di lui si posò sulla seconda busta che lei portava in mano.

< < Che c'è lì? > > sapete Cesar era sempre stato un tipo che segue l'istinto e se voleva sapere o se pensva qualcosa lo diceva e basta.

Levy lanciò uno sguaro alla busta.

< < Sono i vestiti per- > > la sua lingua si fermò, una parte di lei non voleva dirgli a cosa servivano, avrebbero roviano l'attmosfera così...così normale che ora vi era fra i due, come se il loro passato non fosse mai esistito.

< < Solo vestiti > > Cesar la guardò un pò sospettoso ma non insistette.

Dopo pochi passi il moro si fermò di botto, facendo fermare anche la maga

< < Che c'è? > > chiese lei calma

< < E' bella vero? > > rispose lui con sguardo rilassato rivlto alla città.

< < Eh? > > la blu seguì il suo sguardo, i due si trovavano su una collinetta abbastanza alta per vedere gran parte della città ma anche abbastnaza passa per vederne gli abitanti.

Le persone camminavano felici e sorridenti e le luci facevano sembrare il posto davvero calmo.

< < Come puoi dire questo? > >

Cesar si girò leggermente sorpreso, notando che negli occhi dalla dolce e calma ragazza vi era una sfumatura di disprezzo.

< < Questa città ci ha ferito e uccisi e umiliati, è un luogo orribile > >

l'espressione sorpresa di Cesar si trasforò in un sorriso comprensivo.

< < Non devi dire così, sono sicuro che se la gente di questa città sapesse cose è sucesso davvero molto tempo fà, si vergognerebbe profondamente > >

< < Ma non è così... > > sussurò lei

< < Eh? > >

< < Non è così, loro non lo sanno e quindi non si pentirannò mai! Li odio li odio! Dovrebbero...dovrebbero morire tutti! > >

il respiro di Levy era affannoso.

Cesar le posò una mano sulla spalla e disse, indicando un donna che stendeva i panni alla finestra.

< < Vorresti che lei morisse? > > chiese con calma

< < Eh? > > disse la blu, sentire quelle parole così dirette le congelò il sangue nelle vene.

< < E lui? > > questa volta il moro indicò un bambino che giocava per strada.

< < I-io non- > >

< < Esatto tu non lo vuoi, non davvero... > >

Levy abbassò lo sguardo, si sentiva un stupida e una persona speregevole.

Cesar lo notò e le si avvicinò cingendole le spalle con le mani.

< < Va tutto bene.... va tutto bene > >

< < Cesar... mi dispiace, avrei voluto dimenticare, almeno per oggi il mio odio, il mio astio ma non ci riesco > >

< < Tu non devi dimenticare il tuo passato > >

gli occhi di Levy si spalancarono leggermente

< < Ti prego non dimenticarlo per ora, non ancora almeno... > >

la bu alzò lo sguardo in lacrime sul moro che le sorrideva maliconicamente.

< < Dai > > disse prendendole la mano < < andiamo a casa > >

Dopo poco tempo erano lì davanti all'hotel

Levy si mise a cercare le chiavi, nel mentre Cesar la guardava con lo stesso sorriso malinconico sul volto.

Ad un taratto qualcosa di caldo l'avvolse.

< < C-cesar? > > chiese lei presa alla sprovvista.

< < Sai sono stato bene oggi, davvero, è stato bello vivere anche solo per poco la felicità che avremmo potuto avere se solo fossimo stati liberi, ma ora, per ora...devo andare... > >

la stretta intorno a lei si sciolse, Levy provò uno strano brivido di freddo.

Si girò di scatto per tratenerlo ma di lui non vi era già traccia.

< < Cesar....? > > la porta dietro di lei si aprì, e si ritrovò davanti niente poco di meno che Gajeel, che la guardava in cagnesco.

< < Dove sei stata? > > chiese con tono inquisitorio, fu allora che Levy si risvegliò dai suoi pensieri e si ricordò di aver lasciato il drago da solo.

< < E-ecco dovevo comprare delle cose.. > >

Gajeel prese un bel respiro e stirillò

< < E TE NE VAI SENZA DIRE NULA!? > >

la blu sussultò, ed imbarazzata per l'attenzione dei passanti che stavano attirando su di loro, spinse l'uomo dentro l'hotel

< < Dai dia, scusa > > disse lei mentre lo spingeva e lui, troppo preso dalla rabbia perfino per protestare continuò come se nulla fosse a smadonnare.

I due entrarono del tutto nella stnaza, nel mente allangolo di un vicolo, Cesar se ne stava a testa bassa.

Ripensò al viso di Levy, alla sua voce e al suo profumo e alla loro tempo passato insieme quel giorno, troppo breve per essere felice, ma anhce troppo lungo per non rimpiangerlo.

Delle calde lacrime gli bagnarono gli occhi e poi pensò a lui...

a qull'Gajeel che le stava vicino. Era così arrabbiato che stringendo il pugno le nocche gli scchioccarono.

< < Mi dispiace Levy, quando ho detto che avevo una vita normale...mentivo > >


 


 

Ciao Zucche....SCUSATEMI NON CI SONO PAROLE LO SO'!!

Ma vedete con l'inizio della scuola (io sono in una nuova scuola ) sono un pò in subbuglio e quindi suo molto lenta a pubblicare, spero vivemente che questo capitolo vi piaccia XD così magari mi perdonerete -.-'''

Cooomunque, santa zucca, pariliamo un pò del capitolo in questione.

Ho solo una casa di dire....Cesar è misterioso e Gajeel è un pervertito XD

Spero che vi piaccia (di nuovo) e se vi dicessi che pubblicherò presto, beh mentirei, vedere è che devo anora devidere il finale o almeno come concludere la storia con la famiglia Ogami XD

Grazie ancora (vi prego non mi uccidete)


 

 

  
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