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Autore: sibley    08/10/2013    1 recensioni
E' sempre un duro colpo quando si viene traditi dal proprio ragazzo/a. Wonder Woman sta provando sulla propria pelle cosa significa amare qualcuno, e scoprire il tradimento. Ma, la cosa peggiore, sono i colpi di testa che si possono fare una volta scoperto il tutto... Potrebbero anche essere la cosa più pericolosa mai fatta.
= Il titolo di ogni capitolo, è il nome della canzone dalla quale traggo il testo ^^ =
Genere: Avventura, Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Wonder Woman's Stories'
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Decisi che la soluzione al mio problema era proprio il problema del mio amore. Batman, l'uomo pipistrello, con cui Superman più volte si era trovato a litigare. Superman sarebbe come minimo bruciato di gelosia nel vedermi con lui, e sicuramente non sarebbe stato uno scontro piacevole quello che sarebbe avvenuto tra noi due qualche minuto dopo. Si sa, il cuore di una donna è tremendamente mutevole, per certi versi, e sicuramente non ero in grado di ragionare a mente fredda, neanche un po'. Il mio poco raziocinio era ufficialmente andato a farsi benedire e avevo davvero bisogno di una doccia fredda probabilmente, però non mi andava di perdere tempo, e mi mostrai davanti a Superman, che grazie al cielo non era con lei. Lui mi fissò, ed io in risposta lo squadrai quasi con odio. Lui si domandò sicuramente che cosa mi stesse turbando, non sapendo che io avevo visto tutta la scena. Mi sentii stupida nel pensare che qualche minuto prima avevo voluto le sue scuse... Non avrebbe mai potuto sapere che mi doveva delle scuse, a meno che non fosse stato mosso dal rimorso... Ma dentro di me, cattiva e perfida, immaginavo solo il momento in cui lui si sarebbe messo a deprimersi per l'avermi persa.

"When you first left me I was wanting more 
But you were doing that girl next door, what ja do that for 
When you first left me I didn’t know what to say 
I never been on my own that way, just sat by myself all day"

Ci eravamo lasciati solo una volta, e sinceramente era stato doloroso, ma avevo proseguito disperatamente nel mio intento, fino a farlo tornare da me. Questa volta, probabilmente non c'erano ragioni che tenessero. Dovevo solo trovare quello stramaledettissimo uomo pipistrello. Che come chiamato, mi si materializzò davanti, praticamente. Stava uscendo dalla Sala Caffè, e io quasi gli inciampai contro. Lui mi rivolse un sorriso burbero, sapendo che ero la fidanzata di Superman. Istintivamente mi avvicinai a lui, sorridendogli dolcemente. Lui ovviamente si stupì, guardandomi stranito, ma sorrise di ricambio. Mi avvicinai ancora di più, mentre lui era tentato dall'indietreggiare. Lo vedevo chiaramente, aveva già il ginocchio proteso, pronto a scattare all'indietro. Avvicinai la mia testa alla sua, come se volessi sussurrargli qualcosa all'orecchio, e lui, probabilmente pensando che io dovessi davvero mormorargli qualcosa bisbigliando, si avvicinò lentamente, cercando di non spaventarmi. Se solo avesse saputo che in quel momento ero anche pronta a correre nella tana di quei quattro cretinoidi degli Avengers sparando raggi laser dritti nel brutto muso di Hulk...

"At first when I see you cry, 
yeah it makes me smile, yeah it makes my smile 
At worst I feel bad for a while, 
but then I just smile I go ahead and smile"

Sì, era una cosa potenzialmente stronza e bastarda, ma appena ricordavo le labbra di lui su quelle di Supergirl, davvero, mi veniva solo da sorridere. Non c'era altro che potessi fare, se non vendicarmi nella mia personale maniera. Non sarei mai stata una Santa, e nemmeno mai un Angelo caduto dal cielo come lui, ma una cosa era certa: io non tradivo senza motivo. Io non baciavo i miei ex in quella maniera. Se avessi trovato qualcuno che aveva le mie stesse origini, non gli avrei comunque ficcato la lingua in gola al primo momento buono. Davvero, ci sarebbero state molte cose che avrei potuto fare con un mio simile, avremmo potuto prendere un caffè o giocare a tennis, ma andarci a letto o comunque provarci, non era in lista, o per meglio dire, non era in lista fin quando stavo insieme a Superman. Adesso, pur di irritarlo, avrei fatto davvero qualsiasi cosa. Anche una cazzata come quella che stavo per fare, che forse me l'avrebbe fatto perdere per sempre. Ma francamente, tra perderlo senza far nulla, e perderlo ma avendogliela fatta pagare cara, preferivo assurdamente la seconda.

"Whenever you see me you say that you want me back 
And I tell you it don't mean jack, no it don't mean jack 
I couldn't stop laughing, no I just could help myself 
See you messed up my mental health I was quite unwell"

Lo sguardo di Superman prima lasciava ad intendere chiaramente che mi rivoleva ancora. Sicuramente era così. Ma adesso lo sentivo arrivare da dietro, e dovevo affrettarmi se volevo che lui vedesse ciò che stavo facendo. Avvicinai ancora un po' il viso a quello di Batman, e d'istinto, lo baciai. Superman era dietro di me. Lo sentivo. Stava bruciando di rabbia, stava letteralmente ardendo, e grazie al cielo aveva imparato a controllare gli istinti, o davvero sia io che Batman saremmo finiti inceneriti. Batman portò una mano tra i miei capelli, infilandomi la lingua in bocca con delicatezza, premendo un poco contro le labbra per chiedermi l'accesso, che non negai. Mi dispiacque solo per il povero Batman. Forse avrei ferito i suoi sentimenti... Speravo solo non se la prendesse troppo. Ma mi resi conto subito che qualcosa non andava. La presa di Batman era salda, e io mi stavo ritrovando a combattere con me stessa per non dovermi divincolare. Se l'avessi fatto, il mio inganno sarebbe saltato, ma se non l'avessi fatto, Batman avrebbe perso ufficialmente il controllo. Quando riuscii a rimettermi in sesto, e Batman mi lasciò andare, mi sentii sollevata, ma un paio di secondi dopo, Batman mi riprese, ricominciando a baciarmi con forza. E fu l'ultimo ricordo, prima che Batman si trasformasse, prima che mi caricasse in spalla, e corresse all'uscita della Stazione Spaziale sulla quale eravamo... Prima che saltasse nel vuoto, con me in braccio. E lì fui certa che quello non era Batman.
  
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