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Autore: Morpheus Wings    08/10/2013    0 recensioni
Sono passati dieci anni dalla fine dell'inferno chiamato High School, e ora è tempo di reunion. Riuscirà Castiel a superare l'orrore che prova ogni volta che ripensa a cosa gli hanno fatto passare i suoi compagni di scuola?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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Dannatamente caparbio.

Bisognava darne atto al Winchester, non demordeva così facilmente. Dopo quell’incontro alla riunione, e il “no” secco di Castiel per l’invito ad uscire per “chiarimenti”, il biondino non aveva dato un attimo di tregua al povero bancario. Con la complicità di Gabriel –il traditore!- e Sam – dopo essersi finalmente ritrovati!-, Dean era diventato il suo stalker: inizialmente se lo era ritrovato in banca, apparentemente aveva bisogno di informazioni per alcuni investimenti, poi erano cominciate le telefonate a casa e sul suo cellulare, insieme a messaggini di dubbia interpretazione, per finire poi con il trovarselo fuori casa sua una domenica mattina, con in mano la colazione al sacco e un sorriso che ti faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi.

A quel punto Castiel non poté che acconsentire, colpevole la sua mente ancora appannata dal sonno, e sperare che, una volta ascoltate le regioni dell’altro, quest’ultimo avrebbe smesso di perseguitarlo.

Il bancario aveva un grande giardino sul retro della sua casa, quindi optarono, non che Dean avesse molta scelta visto che il moro gli aveva detto che si faceva in quel modo o non si faceva affatto, per accamparsi lì.

Apparentemente il Winchester era un bravo cuoco, tutto quello che aveva portato era davvero ottimo, ma questo Castiel non gliel’avrebbe mai rivelato, sia mai che cominciasse a fare complimenti al suo persecutore! Dopo una breve pausa, dove entrambi si gustavano la loro colazione, Dean, con un sorriso stampato in faccia, esordì in questo modo:

“Beh… è stato difficile farti dire di sì. Ma alla fine ci sono riuscito”

“Non che avessi altra scelta, è un mese che ti ritrovo dappertutto!”

“Oh andiamo… dillo che ti piace ricevere tutte queste attenzioni”

“L’unico motivo per cui non ti ho denunciato alla polizia è per non fare torto a Sam!”

Dopo di questo la tensione cominciò a farsi sentire per davvero; nessuno dei due parlava né si guardava negli occhi, ognuno concentrato nei propri pensieri. Questa volta fu Castiel a spezzare il silenzio.

“Allora? Hai intenzione di parlare o dobbiamo stare qui in silenzio, a guardare il vuoto? Sappi che non avrai un’altra occasione, vedi di non sprecarla”

Le parole erano fredde come il ghiaccio e taglienti come lame,ma Dean non aveva alcun diritto di lamentarsi, ben sapeva che si meritava tutto quell’astio nei suoi confronti; ma in cuor suo sperava di redimersi in qualche modo agli occhi dell’altro.

“Sì hai ragione, solo che non so da dove cominciare…”

“Tutto questo tempo e non sai cosa dire? Davvero?”

Ma l’altro si limitò ad abbassare il capo e a grattarsi il collo, visibilmente a disagio. Il moro si ritrovò, perciò, a sbuffare e massaggiarsi le tempie, prima di riaprire bocca.

“Comincia dal principio, cos’è che ha scatenato tanto odio nei miei confronti?”

“Tu”

“Io?!?”

“Sì, cioè no. Insomma, non tu nel senso che mi hai fatto qualcosa, ma tu nel senso di te stesso.”

“Non capisco”

“Giusto… forse è meglio se partiamo da un po’ prima di quel periodo. Quando avevo quattordici anni, una notte ero in vena di film porno… sai com’è, da adolescenti ci si lascia guidare dagli ormoni… e cose così, insomma per non portartela a lungo, finii per sbaglio col vedermi un porno cui protagonisti erano due uomini. Inizialmente ero rimasto allibito, ma nonostante la mia mente dicesse di togliere quell’affare, il mio corpo mi diceva tutt’altro. Quella sera capii che il corpo maschile non mi disgustava, così quanto io credessi.”

“Questo che centra con me?”

“In quel periodo ero molto confuso e frustrato. Non potevo dirlo a nessuno che forse ero gay, né alla mia famiglia né ai miei amici, e avevo finito col convincermi che se non lo avessi rivelato, se mi fossi tenuto stretto quel segreto, prima o poi sarei guarito. Poi ti vidi per la prima volta, te ne stavi da solo a leggere un libro, sotto l’ombra di un albero, in cortile quando qualcuno ti tirò un aeroplano di carta, tu lo raccogliesti e alzasti lo sguardo verso di me… fu allora che capii che quello che sentivo non sarebbe mai passato. Nei mesi successivi cercai di avvicinarmi a te, ogni giorno con una scusa differente e ogni giorno non riuscivo a trovare il coraggio, sentivo che se avessi fatto quel semplice passo, se fossi anche solo riuscito a dirti un semplice “ciao” non sarei più stato me stesso. A causa della mia codardia persi l’opportunità di essere tuo amico, o forse altro. Poi venne quel Balthazar, un damerino che spuntando così all’improvviso aveva rapito la tua attenzione e poi il tuo cuore. Quel giorno, quando vi vidi baciarvi sotto quell’albero, sentii il mio cuore andare in frantumi, realizzando per la prima volta che la persona che tanto agognavo non sarebbe mai stata mia. Allora presi la decisione più stupida della mia vita, ancora oggi me ne vergogno, decisi che volevo farti soffrire, così come tu avevi fatto soffrire me. È per questo che cominciai a perseguitarti, per vendetta, pura e semplice vendetta. Dio Cass sono davvero dispiaciuto, potrai mai perdonarmi?”

Ora tutta la sua infanzia non aveva più lo stesso lo senso per lui, tante ore, giorni, anni a maledire la persona che lo aveva fatto tanto soffrire, credendo che l’unico motivo di tale atteggiamento fosse per puro divertimento; mai nella sua mente ha pensato che fosse solo un modo per attirare la sua attenzione, un modo per fargli sapere quanto l’altro stesse soffrendo. Ora tutto aveva un nuovo significato.

“Hai ragione Dean, la tua è stata una decisione davvero stupida, ma ora che so la verità non te ne do colpa, almeno non completamente. Lo so quanto sia stato per te difficile scoprire di essere “diverso” dagli altri, di svegliarsi un giorno ed avere paura di essere una delusione per quelli che ami. Io per fortuna avevo Balthazar con me, tu invece eri completamente solo.”

“Sì è sta dura per me, ma adesso non m’importa più. Sono adulto, ho la mia officina, la mia casa, gestisco la mia vita come meglio credo. Non ho più paura di essere lasciato indietro Cass, non più. Mio fratello mi approva e mi appoggia per quello che sono e per me è abbastanza.”

“Sono felice per te, Dean.”

Il meccanico tirò un bel sospiro di sollievo, ora che si erano chiariti si sentiva un po’ meglio, certo questo non cancellava tutti i torti che aveva fatto nei confronti dell’altro, ma si sentiva un peso scrollarsi di dosso, quando guardando quelle iridi così azzurre non vi trovò traccia di odio e disdegno, ma solo di comprensione.

“Questo vuol dire che possiamo organizzare la famosa cena?”

TRE ANNI DOPO

Un fastidioso suono risuonava nella stanza, era qualcosa di acuto e invadente, ma comunque molto familiare e proveniva proprio dal suo comodino. Allungò una mano su di esso, facendola urtare contro l’oggetto da cui proveniva la musica: il suo cellulare. Quando comprese che qualcuno lo stava chiamando nel cuore della notte, si sentì un po’ più sveglio. Con una mano si strofinò gli occhi, mentre con l’altra armeggiava con la tastiera per poter accettare la chiamata.

“Sam? Che cavolo, sono le tre di notte!”

“Dean! Sono a Las Vegas con Gabriel… e ci siamo appena sposati! Dovevo dirtelo subito”

Questo spiegava i strani rumori di sottofondo che interferivano con la voce di suo fratello. Così quei due avevano fatto la pazzia di sposarsi, anche se alle tre di notte, da un lato non poteva che essere felice per suo fratello, ma una parte di sé era delusa dal non essere stato presente alla cerimonia.

“Non potevate aspettare la data che avevate prefissato?”

“Hai ragione, ma è stato tutto così improvviso e giusto, che non ho avuto il cuore di rifiutare la proposta di Gabriel. Comunque il matrimonio lo celebreremo lo stesso quest’estate!”

“Bene, perché non mi andava di cancellare la vacanza a Rhode Island.”

Mentre suo fratello continuava a farneticare di quanto emozionante fosse stata la cerimonia, il corpo accanto al suo si mosse, premendosi ancora di più contro il suo fianco, la testa poggiato sul suo petto, mentre si strofinava via il sonno dagli occhi. Avvicinandosi, Dean piantò un bacio sulla sua nuca, mentre con la mano gli carezzava il suo busto nudo.

“Ho capito. Ho capito. Ora lasciami dormire Sam, domani devo andare a lavoro.”

“Congratulazioni!” gracchiò il suo compagno, che essendo così vicino al ricevitore aveva ascoltato tutto.

“Grazie Cass” Ringraziarono i due novelli sposi, poi la linea si ammutolì e lui poggiò il cellulare nello stesso punto da cui lo aveva prelevato.

“Quei due mi faranno impazzire!” Sbuffò il Winchester, mentre si voltava da un lato per ritrovarsi faccia a faccia con suo marito, avvinghiandolo in un abbraccio che includeva anche le gambe. Castiel annullò quel poco di distanza che c’era tra di loro, per piantare un bel bacio sulle labbra del suo compagno.

“Torna a dormire” gli disse poi, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo, una posizione oramai familiare ad entrambi, e Dean si addormentò con il sorriso sulle labbra.

Fine.

Angolo Autore:

Ebbene sì, ce l’ho fatta a finire! Non ci credo.

Avevo detto che sarebbero state 4/5 parti e invece il risultato finale è stato 4+Special, perché mi sembrava giusto terminare in questo modo.

Se vi state chiedendo perché ho scelto Rhode Island come futura location di matrimonio tra Sam e Gabriel, il motivo è semplice: ho cercato tra gli stati americani in cui è permesso il matrimonio gay e ho scelto quello che più mi piaceva.

Grazie a tutti quelli che hanno seguito la storia e hanno recensito, spero che il finale vi piaccia e che ogni dubbio/perplessità sia stato dissipato.

A presto.

M.

   
 
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