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Autore: melanita    08/10/2013    1 recensioni
L'umanità ha ormai colonizzato lo spazio, sotto il controllo di grandi Compagnie commerciali. Edward ed Alphonse, due fratelli i cui corpi sono parzialmente sostituiti da parti meccaniche, ed i loro amici si ritrovano coinvolti in una lotta per il possesso di un misterioso potere... un potere che ha qualcosa a che fare con loro padre, misteriosamente scomparso, con inquietanti esseri non esattamente umani, e con una guerra combattuta molti anni prima. Sulla loro strada troveranno anche l'astronave pirata Ishval ed il suo equipaggio, guidato dal capit... pardon, colonnello Roy Mustang, che alla loro ricerca è più legato di quanto lui stesso sappia.
Coppie: Royai, Ling x Lan Fan, Ed x Win
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Edward/Winry, Roy/Riza
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 23

 
- Fuori dai piedi, voi due. Sto eseguendo un ordine.-
I due soldati scattarono in piedi, abbandonando le loro sedie ai lati di una porta metallica, e rivolsero un saluto militare all'uomo che stava davanti a loro, le mani nelle tasche e l'aria decisa di qualcuno che non ha tempo da perdere. Lo avevano visto parlare con il loro capo piuttosto spesso, negli ultimi giorni, e non avevano intenzione di disubbidire ad un comando che veniva da così in alto.
Greed sbuffò, guardando le schiene delle due guardie che si allontanavano senza proferire parola, e si appuntò mentalmente di far notare a Wrath che avrebbe dovuto addestrare meglio le forze di sicurezza all'interno della base, o quanto meno impedire che ubbidissero ad un perfetto sconosciuto solo perché sembrava sapere quello che faceva. La cosa migliore sarebbe stata dirglielo mentre cancellava quella sua insopportabile espressione arrogante dalla faccia della galassia.
Si voltò verso la porta e fece scivolare la tesserina magnetica con cui aveva giocherellato fino a quel momento davanti al sensore. Certo, il Padre aveva detto che non si fidava ancora abbastanza di lui da lasciargli libero accesso in ogni dipartimento. Ma avrebbe anche dovuto dire a Lust di non distrarsi così tanto durante i suoi giochini con i dipendenti, altrimenti qualcuno avrebbe potuto sfilarle il lasciapassare senza il minimo rischio: fortuna che c'era lui a custodirlo attentamente.
Con un sogghigno divertito, Greed varcò la soglia dell'ala dove erano custoditi i prigionieri della base, ed iniziò a cercare i suoi uomini.
 
- Nuovi documenti per l'archivio quattro. Sai già cosa fare?-
Un cenno di assenso, e l'assistente di laboratorio lasciò una pila di dischetti su un'ordinata scrivania, andandosene subito con sollievo verso la caffetteria. La ragazza seduta dietro il bancone si sistemò sul naso gli occhiali dalle lenti spesse, inserendo i supporti nel computer per assicurarsi della loro destinazione. Gli scienziati di Central Moon non avevano mai manifestato particolare interesse per gli archivi in cui i loro rapporti erano conservati, accontentandosi di trovarli a disposizione in caso di necessità. Ma non era così facile gestire la memoria di centinaia di laboratori e progetti, ciascuno dei quali, tra l'altro, aveva ritmi ed attrezzature completamente diversi: alcuni documenti erano ancora appunti scritti a mano, altri arrivavano su dischi, altri ancora venivano trasmessi al computer. E proprio per questo, la compagnia Amestris aveva bisogno di archivisti in grado di destreggiarsi in mezzo a quella baraonda.
La memoria sopraffina di Sheska era perfettamente all'altezza del compito, ma la ragazza dai capelli castani che in quel momento si stava già alzando per portare i nuovi rapporti al loro posto sapeva benissimo che anche la sua totale mancanza di legami affettivi o familiari aveva contribuito alla sua assunzione. Non aveva mai lasciato Central Moon, da quando era stata assunta un anno prima, né chiesto una vacanza. Accoccolarsi nella sua stanza a leggere avidamente sul proprio schermo qualche nuova storia, o semplicemente sfogliare con delicata premura i libri che giacevano impolverati nei livelli inferiori degli archivi, relitti abbandonati dal progresso, erano gli unici svaghi di cui aveva bisogno.
Sheska aprì con gesti resi naturali dall'abitudine le porte che la separavano dall'archivio quattro, e sistemò i dischi in una delle casseforti. L'intero archivio poteva sopravvivere indenne ad un bombardamento atomico, e resistere in condizioni attentamente controllate per secoli, se necessario. Era inoltre praticamente impossibile penetrare in esso senza autorizzazione, o portare fuori qualcosa sfuggendo ai controlli al limite della paranoia che lei stessa doveva subire ogni sera.
E quindi, Sheska non poteva non avvertire una certa soddisfazione, mischiata all'inquietudine, quando riferiva a Briggs tutti i progressi nella ricerca che erano passati sotto i suoi occhi.
 
Nella sala riunioni di Briggs, il generale Armstrong stava spiegando la situazione con voce stentorea, sottolineando con la spada i punti fondamentali che scorrevano sullo schermo piatto alle sue spalle, informazioni che anche i suoi collaboratori su East Moon sentivano per la prima volta.
- L'amministratore generale Elric, l'uomo che si fa chiamare il Padre, è comparso praticamente dal nulla poco prima di prendere il controllo della compagnia Amestris, alcuni anni fa. Nonostante le ricerche che abbiamo compiuto, non siamo riusciti a ricavare nulla dal suo passato, se non la sua parentela con Hohenheim Elric, che all'epoca era uno degli scienziati più importanti della compagnia.-
- Come sarebbe a dire all'epoca? Dove è adesso?- domandò Alphonse, confuso.
La comandante ingrandì una serie di documenti, fotogrammi sgranati di riprese video a bassa qualità. Spiegò:- Un anno fa circa, alcuni scienziati di Briggs sono entrati a Central Moon per una conferenza. La sicurezza della Amestris ha neutralizzato in breve tempo tutti i congegni di registrazione che erano stati posizionati nei punti strategici, ma non ha trovato prove sulla loro provenienza. In ogni caso, questo è il risultato.-
Sullo schermo, un corridoio spoglio incorniciava le figure di due soldati in uniforme blu e di un uomo che camminava stretto tra di loro, con la testa abbassata ed il volto nascosto dalle ciocche di capelli biondi che sfuggivano dalla coda di cavallo.
Edward sussultò, stringendo i pugni sotto il grande tavolo di simil-legno e mordendosi un labbro per impedire a qualsiasi suono di uscire. Avrebbe riconosciuto quel volto tra mille, anche dopo tutti quegli anni, anzi, poteva ricostruire nella sua immaginazione tutto quello che la scarsa risoluzione dell'immagine nascondeva, ad esempio la fronte corrugata, la piega delle labbra, il modo in cui le mani si muovevano a sistemare gli occhiali ogni pochi minuti. Ricordava tutto, e faceva male.
- Hohenheim Elric è ancora su Central Moon, ma non è lui che porta avanti il progetto di cui stiamo parlando. Dico bene, signor Kimbley?-
L'altro uomo si raddrizzò sulla sedia ed annuì:- Assolutamente, comandante. Sono stato il direttore scientifico delle ricerche sul Full piuttosto a lungo, e per quanto i nostri esperimenti si siano basati in gran parte sui risultati del dottor Elric, non ho mai avuto il piacere di discutere con lui dell'argomento. E' venuto un paio di volte a vedere i progressi, tuttavia, sempre... accompagnato da alcune guardie e dal capo.-
- Quindi, lei conferma che è essenzialmente tenuto prigioniero in quella base?-
- Sì.-
Edward aveva seguito quello scambio con il fiato sospeso, ma quell'ultima sillaba fu sufficiente a sentire qualcosa sciogliersi nel suo stomaco. Aveva pensato diverse volte, soprattutto nei primi anni dopo la sua scomparsa, che magari suo padre era trattenuto da qualche parte, prigioniero, e solo per questo motivo non era con loro. Poi aveva smesso di sperare. Ed ora...
- E se vuole la mia opinione, generale Armstrong, lui ed il Padre non sono affatto fratelli. C'è un'innegabile somiglianza fisica, ma la parentela è impossibile.-
- Perché?- domandò seccamente Edward.
- Perché il Padre non è umano.-
 
- In piedi, fannulloni. E' così che passate il tempo in mia assenza? Dormendo?-
Doveva essere un sogno, rifletté distrattamente Bido, oppure aveva iniziato a delirare, perché gli era proprio sembrato di sentire la voce del capo uscire dall'interfono che collegava la cella all'esterno. Oppure una delle guardie sapeva imitare le voci ed aveva deciso di fare uno scherzo ai prigionieri.
In ogni caso, si sollevò su un gomito sulla brandina e si guardò attorno. La cella era troppo stretta per contenere comodamente quattro persone, ma nessuno di loro si era lamentato, grati almeno di non essere stati separati e di avere qualcuno di cui fidarsi intorno. Sui letti a castello allineati lungo le pareti metalliche, anche i suoi compagni di prigionia si erano messi a sedere.
- Se questo è uno scherzo idiota, meglio che finisca ora.- grugnì Dolcetto con una smorfia.
- Scherzo?- ripeté con ironica incredulità la voce oltre la porta:- Io attraverso l'intera galassia per venirvi a recuperare, dopo che vi siete fatti catturare come dei marmocchi, ed è questo che ottengo? Dovrò insegnarvi di nuovo il rispetto per il capo, ragazzi.-
I quattro si scambiarono un'occhiata, poi Roa prese la parola:- Crederò che sei davvero Greed quando ci avrai fatti uscire da qui.-
In risposta, la porta si aprì con un cigolio. Il ghigno strafottente del loro capo in piedi sulla soglia era inconfondibile.
 
- In che senso, non è umano?- domandò Mustang, precedendo tutti gli altri:- Sta dicendo che apparterrebbe a qualche razza aliena?-
Era da quando la colonizzazione dello spazio era cominciata, millenni prima, che l'umanità sognava e temeva di incontrare un'altra specie intelligente, ma fino a quel momento non era successo, ed il colonnello era piuttosto scettico.
Kimbley scosse la testa:- Niente di così complicato, anche se sarebbe interessante. Quello che sostengo è che si tratta di una creatura artificiale, nata in laboratorio grazie al DNA di Hohenheim Elric ed alla follia di alcuni scienziati.-
- Clonazione?- intervenne Ling:- Anche se quella umana non è ancora diffusa...-
- Non esattamente. Ritengo che abbiano alterato il codice genetico per migliorarlo, in modo da ottenere un umano superiore, e poi abbiano modificato i ritmi di crescita per farli raggiungere la maturità in breve tempo.-
- E perché avrebbero dovuto usare proprio il Dna di nos... di Hohenheim?- domandò Edward.
- Non saprei. Suggerisco che lo chiediate al diretto interessato. Oh, e non posso provare quello che dico in alcun modo.-
- In effetti, ha un senso.- convenne Olivier Armstrong, pensierosa:- Spiegherebbe come mai è comparso dal nulla a quel modo... e suppongo che i suoi collaboratori potrebbero condividere la stessa origine.-
- Collaboratori?- ripeté Mustang:- A chi si riferisce di preciso?-
- Ad alcuni individui che giocano un ruolo molto importante, più o meno scoperto, nell'attuale organizzazione della compagnia.-
Altre immagini comparvero sullo schermo, ad accompagnare le parole della donna. Una donna dalla carnagione bianca e dai capelli scuri, che sorrideva maliziosamente sollevando un bicchiere. Un essere androgino con lunghi capelli a spuntoni.
- Conosco questi due!- intervenne improvvisamente Al:- Li abbiamo già incontrati!-
- Già, sono quelli del negozio di vestiti.- confermò Ling:- Envy e Lust, giusto?-
La comandante annuì:- Esatto. Secondo le nostre informazioni, la donna compare a molti degli eventi organizzati dalla Amestris. Ha avuto relazioni con diversi personaggi con cui loro dovevano stabilire dei contatti, ed alcuni di essi sono morti in circostanze mai chiarite. Quello chiamato Envy sembrerebbe agire come spia, assassino o agitatore. Abbiamo prove piuttosto chiare che abbiano capacità superiori a quelle di un comune umano, e riteniamo che ci siano altri individui come questi. Ad esempio...-
L'immagine successiva non era rimasta sullo schermo che per una frazione di secondo, quando Martel si alzò in piedi esclamando:- Non è possibile! Greed!-
 
- Capo, dove eri finito? Siamo rimasti in questo buco per settimane!- si lamentò Bido:- Non abbiamo neanche capito come mai quei bastardi ce l'avessero tanto con noi, neanche fossimo l'unica organizzazione criminale in circolazione.-
Greed sospirò, gettando un'occhiata circospetta al corridoio:- Ascoltate, non c'è molto tempo, e sarebbe troppo lungo spiegarvi perché la Amestris mi volesse di nuovo sotto controllo. Ora non posso farvi uscire di qui, ma se fate come vi dico presto ce ne andremo tutti.-
I tre prigionieri annuirono, con negli occhi una scintilla di determinazione rinata dopo giorni di lento spegnimento. Sapevano, senza neanche bisogno di parlarsi, che erano disposti a seguire fino in fondo quel capo che aveva dato loro un senso di appartenenza e si era guadagnato la loro lealtà negli ultimi anni.
- Aspetta un attimo, Greed.- intervenne Roa, sovrappensiero:- Che fine ha fatto Martel?-
L'uomo, che già stava per richiudere la porta, si bloccò un secondo:- Non preoccupatevi per lei. In questo momento, è quella che sta meglio.-
 
- Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, Greed ha lasciato la compagnia Amestris solo quattro anni fa, per lavorare in modo indipendente.- spiegò impassibile Olivier, fissando la donna che non accennava a sedersi:- Non lo sapevi?-
Martel strinse le labbra, poi sibilò:- Greed non parla del suo passato. Nessuno di noi lo fa.-
- Ma davvero? Siamo riusciti a recuperare dalle forze di sicurezza di Dublith una registrazione di uno scontro a fuoco in cui la tua squadra era rimasta coinvolta, Martel. I proiettili gli rimbalzavano addosso. Cosa pensavate, che indossasse una protezione invisibile?-
La donna si lasciò cadere sulla sedia, a braccia incrociate, e gettò uno sguardo ostile all'altra ed a tutti quelli che seguivano la conversazione con il fiato in sospeso.
- Voi non ci arrivate, vero? Non potete capire. Con i vostri gradi, l'onore, il dovere, gli obiettivi... io ed i miei amici eravamo allo sbando, vivevamo alla giornata, senza qualcosa che ci spingesse avanti. Poi è arrivato Greed, e ci ha dato quel qualcosa. Il suo passato o la sua origine non cambiano affatto la mia lealtà verso di lui, e se non vuole parlarne, io non glielo chiedo. Quindi se speravate che potessi darvi qualche informazione su di lui, lasciate perdere.-, terminò, abbassando lo sguardo.
A qualche posto di distanza, Riza non poté fare a meno di riflettere su quelle parole. La lealtà era un concetto che lei ed i suoi compagni riuscivano a comprendere benissimo, e che anni di viaggi ed avventure avevano cementato in modo indissolubile. Non la stupiva che la sua vecchia amica avesse parlato così.
Dopo un secondo di silenzio, la comandante Armstrong scrollò le spalle:- Ulteriori informazioni sui nostri nemici sarebbero state preziose, ma non intendo insistere per ora. E' più importante farvi comprendere la situazione in cui ci troviamo. Alex, sottotenente Ross, ci saranno delle novità anche per voi. Miles, procedi.-
L'uomo dalla pelle scura e dai capelli bianchi che stava accanto allo schermo ubbidì prontamente, facendo comparire i grafici di un complesso macchinario, composto da sette apparecchiature cilindriche collegate da cavi ad una struttura centrale di grandi dimensioni, dotata di una lunga antenna. Ogni immagine era accompagnata da calcoli e formule incomprensibili.
- Il nostro contatto ci ha inviato i dati separatamente, perché pare che gruppi di ricerca diversi si stiano occupando delle singole parti del progetto, ma gli scienziati di Briggs sono stati in grado di ricostruire la probabile funzione complessiva. Questo è il progetto finale della compagnia Amestris, nonché quello che dobbiamo assolutamente fermare.-
- Di cosa si tratta, esattamente?- domandò Roy aggrottando la fronte. Non aveva mai visto niente del genere, e sicuramente non riusciva a capire quei calcoli, ma gli dava una sensazione sgradevole.
- Tagliando corto su tutte le parti troppo tecniche, è un apparecchio in grado di trasformare una coscienza in energia potenzialmente illimitata, convertendo un individuo materiale in un'entità libera dai legami fisici. Il progetto Eden, su Ishval, prevedeva di utilizzare il Full come catalizzatore per riportare in vita esseri viventi, riplasmando la loro consapevolezza attraverso l'unione di codice genetico già esistente ad un metallo che presentava alcune caratteristiche viventi, come la capacità di accrescersi o rudimentali risposte agli stimoli. Gli scienziati della Amestris hanno sviluppato questi dati in una nuova direzione: il Full potrebbe catalizzare una reazione opposta, scindendo la consapevolezza dal materiale genetico, e permettendole di esistere come energia.-
May si fece coraggio e domandò:- Ma cosa c'entra Xiao Mei in tutto questo?-
- Quando vi abbiamo controllati al vostro arrivo alla stazione ho dato ordine ai miei uomini di raccogliere del materiale da quell'esemplare ed inviarlo subito ai laboratori, quindi presto lo sapremo con certezza. A meno che il signor Kimbley non voglia illuminarci prima.-
Tutti gli sguardi si spostarono sull'uomo chiamato in questione, che alzò le spalle:
- Oh, suppongo che il segreto professionale sia l'ultimo dei miei problemi. Ma potreste arrivarci da soli. Quell'animale è, si potrebbe dire, un'evoluzione del tradizionale concetto di cyborg, un essere in cui la materia organica ed il metallo sono connessi a dal punto da essere indistinguibili dalle normali apparecchiature di analisi. Il qui presente Alphonse Elric, per fare un esempio, è interamente ricoperto da quell'armatura, ma qualunque medico o scienziato saprebbe tracciare il confine tra l'umano e la macchina. Con l'esemplare che abbiamo prodotto, questo è impossibile.-
- Ed a cosa serve tutto questo?- insistette May, stringendo a sé l'oggetto del discorso.
- Premetto che, come ha detto la nostra preparatissima generale, non ero a conoscenza del progetto nella sua interezza. Ho osservato e raccolto informazioni per conto mio, naturalmente, ma è la prima volta che vedo quel macchinario o una sintesi così completa. In ogni caso, le istruzioni erano quelle di creare un essere che potesse fare da catalizzatore ad una reazione ad altissima energia. Deve essere un organismo vivente, perché è necessario poter controllare il processo sulla materia organica nelle sue prime fasi, prima che venga portato avanti... prima che venga indirizzato verso i suoi veri destinatari, aggiungerei ora. E deve essere progettato in modo tale da rimanere vicino al condensatore del Full, qualsiasi cosa provi durante l'esperimento, per cui è stato pre-condizionato in modo da ricercarlo. E questo è il motivo per cui, nel momento in cui l'esemplare si è risvegliato, si è automaticamente avvicinato a quei due. Una variabile del tutto imprevedibile.-
- Tutto qui?- domandò la ragazzina, prevenendo chiunque altro.
- Che cosa altro dovrebbe esserci?-
May rimase in silenzio, mordendosi un labbro. Ancora non aveva raccontato a tutti gli altri delle capacità telepatiche di Xiao Mei, che continuava a parlare nella sua testa, ed era indecisa se farlo ora. Era pesante per lei tenere un segreto del genere, ma al tempo stesso non era sicura di...
Le luci nella stanza lampeggiarono e poi si abbassarono improvvisamente di intensità, mentre la lacerante sirena di un allarme fendeva il silenzio. Il maggiore Miles scambiò un paio di brevi parole concitate al comunicatore, per poi rivolgersi alla sua superiore in tono controllato, ma carico di tensione.
- Generale, siamo sotto attacco. Una flotta di astronavi da guerra in numero ancora non quantificato ha utilizzato una tecnologia di occultamento per circondare la stazione senza essere percepita, ed ora stanno tentando di manomettere i nostri sistemi informatici.-
Olivier Armstrong strinse le labbra e commentò:- E così, hanno fatto la loro mossa. Ora è troppo tardi per tirarsi indietro, per chiunque di noi.-



 

Angolo dell'Autrice:
* Melanita compare dal nulla e striscia verso la tastiera in stile cadavere appena risvegliatosi * Okay, ce l'ho fatta. Oggi conta ancora come inizio ottobre, vero? In ogni caso, da questo capitolo la storia si muoverà piuttosto in fretta, principalmente perché ho preso una decisione forse definitiva su tutti i punti della trama che ancora rimanevano vaghi ed indefiniti. Questo significa che li devo solo mettere per iscritto in modo decente. Questo significa che in realtà la storia non procederà affatto più in fretta perché sono pigra, mi distraggo facilmente, ho un blog da mandare avanti ed un altro con cui collaborare, e tra una cosa e l'altra ci deve stare pure la dura sopravvivenza da universitaria fuorisede.
Il capitolo è cortino, ma non volevo interrompere l'azione che leggerete nel prossimo... sì, lo sto scrivendo, lo sto scrivendo! Mettete via i forconi, sarà fuori in tempi si spera ragionevoli! In ogni caso, so che dal punto di vista strettamente scientifico il piano del Padre non si avvicina neanche lontanamente ad avere un senso, ma vi supplico di soprassedere in nome della trama e del fatto che non capisco nulla di genetica o simile. Prometto che se quando gli asini voleranno riuscirò a finire un vero romanzo di fantascienza avrà più senso.
Detto questo, ringrazio vivamente SuorMaddy2012 e Laylath che hanno recensito il capitolo precedente, ragazze siete fantastiche! *_* E ringrazio anche tutti quelli che mi stanno seguendo, anche se mi farebbe piacere se mi deste anche una piccola opinione ;)
Arrivederci al prossimo capitolo!


Melanita



 

 

  
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