Prologo.

 
Il fruscio delle foglie mi distolse dai miei pensieri, che subito dopo ripresero a inondarmi la testa.
Ero stesa sul mio letto a fissare quel soffitto bianco, che mi riempiva la testa ogni qual volta lo vedevo. Era il primo febbraio. Il compleanno di mio padre.
Sapevo che sarebbe stato estenuante quel giorno, ogni suo compleanno da quando è morto lo è.
Da quando ho 13 anni odio la mia vita, e anche se ora sono passati 6 anni, la odio ancora come il primo giorno, se non di più.
Tutti dicono che la colpa è solo mia, e mi insultano ovunque.
Ogni notte piango per questo, per gli insulti. Fa male non avere un padre accanto, ma quando tuo padre è l’idolo di mezzo mondo e la gente dà ogni giorno la colpa a te, per lo scioglimento della sua band, una band paragonata addirittura ai Beatles, per il suo matrimonio, posticipato poiché mia madre incinta di me, e per la sua morte, fa tutto più male.
Da quando è morto niente è come prima, non riesco più a sorridere per davvero.
FLASHBACK
‘Papà papà prendimi!’ correvo per il giardino di casa, mentre quell’uomo che tanto amavo mi inseguiva ormai con il fiatone, causando la mia risata.
A quel suono qualcosa scaturì in lui e con uno scatto mi raggiunse prendendomi dai fianchi e facendoci cadere entrambi. Io continuavo a ridere, mentre lui mi guardava come per sfidarmi.
‘Ah, si? Ti faccio ridere? Adesso assorbirai l’ira di Styles!’
Subito le sue grosse mani cominciarono a solleticarmi ovunque, causando una mia risata isterica.
‘Scu-‘ non riuscivo a smettere di ridere, così quando fui all’estremo lui smise, prendendomi in braccio e facendomi sedere sulle sue gambe indicandomi il tramonto.
‘Che bel cielo’ dissi addolcita da quel panorama mozzafiato.
‘Anche il tuo nasino è bello’ disse toccandomelo e ridendo. La sua risata, chissà come, faceva sorridere sempre anche me.
‘Ma il cielo è bello per davvero!’ dissi guardando quel tramonto come se fosse la pietra più preziosa.
‘Ti voglio bene piccola’ mi lasciò un bacio sulla guancia e io reagì dandoli a mia volta un altro bacetto.
‘Anche io papà’ sorrisi teneramente mentre continuavo a giocare con i suoi capelli morbidi.
FINE FLASHBACK
‘Sei in ritardo per la scuola!’ Queste parole mi distolsero dai miei pensieri, fecendomi notare la timida lacrima scesa sulla mia guancia a quel ricordo.
Passai leggermente il polso sul viso per cancellarla, per poi alzarmi, prendere cellulare e zaino e scendere di sotto, dove mamma mi aspettava come suo solito con il mio pranzo e il viso stanco.
‘Sai che giorno è oggi?’ sospirai leggermente, per poi annuire lentamente con la testa.
‘Comportati bene Ally, e non badare a ciò che ti dice la gente. Sei perfetta cosi come sei’
Sorrisi per quelle poche, ma così belle parole. Ogni giorno quella donna era capace di farmi sorridere, lei e papà sono sempre stati così presenti per me da quando sono nata.
Ma da quando è morto lui anche il mio rapporto con lei è cambiato. Parliamo poco, passiamo pochissimo tempo insieme, ma nonostante questo, io la amo.
Ogni notte piange per papà, lo amava per davvero. E ogni giorno si sveglia con un sorriso.
Mia madre è la più grande guerriera che conosca.
‘Grazie mamma’ le diedi un bacio sulla guancia per poi correre verso quell’autobus, stranamente già colmo di studenti.
‘Guarda un po’ chi si rivede. Pensavo che almeno oggi non saresti venuta a scuola. Hai intenzione di far star male altre persone o cosa?’ disse quella vipera appena salì, causando una risata da parte di tutti, tranne che da me, che mi misi subito le cuffie e mi sedetti ai primi posti, appoggiando la mia testa sul finestrino e cercando di non pensare a nulla.
Ero stanca di essere giudicata da persone che non sapevano assolutamente nulla della mia vita, se non quello che scrivono i media di me, ma non avevo mai il coraggio di ribattere perché sarebbero state parole sprecate le mie. Ma la verità era che, più di tutto, avevo paura. Avevo paura di essere giudicata ancora, ancora e ancora.
E lo so che è stupido, ma è per questo che mi reputo un disastro… perché io sono un disastro.
Dopo un po’ aprì twitter cercando qualche trend che mi facesse sorridere anche solo per poco, ma la tristezza si impadronì completamente di me quando vidi che il trend mondiale era ‘#happybdayharry’ e subito dopo ‘#percolpadially’.
Lessi un po’ di quei tweet, finchè, non mi venne istintivo bloccare il telefono e posarlo nello zaino.
Era inutile continuare a deprimersi per dei tweet di persone che probabilmente non incontrerò mai nella vita.
Guardai il cielo finchè non arrivai, e appena scese gran parte degli studenti, scesi io, ma appena lo feci qualcuno mi spinse da dietro facendomi cadere violentemente sul marciapiede e facendo ridere tutti, mentre io cercavo di rialzarmi invano.
Quando la folla si sciolse, io tentai di nuovo, ma la gamba mi faceva troppo male e non riuscì ad alzarmi.
Quando una mano mi si porse davanti, facendomi posare lo sguardo su quelle iridi castane che conoscevo fin troppo bene. E per un momento mi sentì sollevata, come se quei occhi fossero la mia ancora di salvezza.
 

*SPAZIO AUTRICE*

Ciao a tutti! *faciaoconlamanina*
Ho postato il prologo della mia prima fan fiction su questo sito e sono abbastanza nervosa per i risultati che avrà.
Ho sempre amato scrivere, e sono 2 mesi che penso di scriverne finalmente una su questo sito.
Ho cercato di farla il più originale possibile, ma ovviamente più avanti metterò tutti i ragazzi nella storia. Per il momento ho in mente solo il finale, che sarà.. insolito.
Piano piano conoscerete di più il mondo in cui Ally vive e le persone che le stanno più vicine e più lontane.
Se state leggendo questo significa che tra mille storie avete notato anche la mia, quindi ci tengo a dirvi fin da ora grazie. <3
-Giulia c: