Note: I personaggi di questa storia non
sono miei, ma appartengono a J.K. Rowling, così come
le frasi che compongono i dialoghi (ma solo e solo quelle, il resto è tutta
farina del mio sacco!).
Un grazie
speciale a puccalove90, a cui dedico
la storia, perché con le sue belle storie mi fa venire voglia di scrivere (il
fatto che poi io ci riesca è secondario xD)! E poi,
neanche a farlo apposta, il contesto della storia è uguale a quello della sua
prima che ho letto ^^ Quindi è inevitabile farle questo modesto pensierino…
P.S. Ho
perso l’amore per i titoli in inglese, ma non trovandone di migliori, non avrei
potuto metterlo in italiano con lo stesso gioco di parole – o almeno quello che
vorrebbe essere tale. Quindi chiedo venia.
Erised erased
«Lei che cosa vede
quando guarda in quello specchio?»
«Io?»
Lui sorrise, mentre
spostava lo sguardo da Harry alla superficie riflettente con un sorriso che, da
gentile, sembrò tingersi impercettibilmente di amarezza.
«Mi vedo con in mano un
paio di grossi calzini di lana…»
Harry lo guardò incredulo,
ma lui vi badò solo in parte, rivolgendogli il solito sorriso affettuoso, ma
concentrando la sua attenzione sullo Specchio delle Brame.
Non avrebbe mai
dimenticato la piccola Ariana che gli sorrideva teneramente e Aberforth, accanto a lei, che lo guardava con un sorriso
burbero.
E infine lui, Gellert, in primo piano, che lo abbracciava e lo guardava
con tutto l’immenso amore che provava per lui, attraverso quella fredda
superficie che, anche se toccata, mai gli avrebbe più ridato il calore dell’uomo
che amava.
Fine