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Autore: gloria horan    09/10/2013    22 recensioni
Noi siamo chi siamo. Semplici parole, ma molto profonde. Perchè noi ragazze, prima o poi, ci confrontiamo con delle altre e ci sentiamo brutte in confronto a loro.
Questa fanfiction è dedicata a tutte le ragazze che pensano di non essere belle, anche se questa è solo una loro fantasia, in realtà sono bellissime.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre camminavo sul marciapiede, incurante delle persone che mi passavano affianco, ribollivo di rabbia. Loro avevano di certo una vita più facile della mia: avevo perso la fantastica amicizia con Niall che mi aveva sempre confortato e anche il più bel ragazzo bastardo mai esistito sulla faccia della Terra. Niall  Sarebbe partito di lì a poche ore e non avevo la minima voglia di fermarlo o rivederlo. Cosa avrei potuto dirgli? “Ho rotto con Zayn ma non voglio comunque stare con te” oppure “Non partire, sei la salvezza della mia vita!” No, non funzionava, non suonava bene.
Perché Zayn mi aveva fatto soffrire così tanto, perché non poteva essere un buon fidanzato come tutti gli altri, ma soprattutto: perché continuavo a perderci tempo? La risposta era ovvia: perché non potevo esistere senza di lui, perché era il mio ossigeno, perché mi faceva volare in un mondo parallelo ad ogni bacio.
Arrivata a casa, mi chiusi in camera e presi un quaderno qualsiasi dallo scaffale dei libri. Volevo sfogarmi scrivendo alcuni versi che avrebbero potuto tornare utili per qualche canzone delle Little Mix.
 
“E’ il momento di quando sei sotto la doccia e le lacrime si confondono con l’acqua.”
 
“Hai gli occhi gonfi di chi piange di nascosto e le labbra stanche di chi sorride per finta.”
 
Ti dicono “hai degli occhi bellissimi” e poi te li fanno gonfiare per tutte le lacrime che ti fanno scendere.
 
“Fossi in te io..” “No, tu fossi in me niente. Tu non sai cosa vuol dire essere me.”
 
“Io sono quella che chiede scusa quando qualcuno le pesta un piede.”
 
“A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo. Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome.”
 
Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori, ma una vita di sogni impossibili è un giardino di fiori finti.
 
“Tu ti preoccupi sempre degli altri." 
“Sì, è vero. Lo faccio perché so come ci si sente quando nessuno si preoccupa di te.”
 
Al diavolo i ragazzi di oggi con quegli odiosi cappellini, i pantaloni a vita bassa, il rap a palla dall’ultimo modello di iphone con cui si fanno tutte quelle foto del cazzo con quelle pose swag o come si dice. Al diavolo, dico. Dove sono finiti i ragazzi con le felpone e il cappuccio tirato su? Quelli che ascoltano rock con le cuffiette, li rivoglio indietro. Quelli che si innamorano una volta ogni, ma che quando lo fanno, lo fanno per davvero. Quei ragazzi che non hanno paura a dirti cose sdolcinate ma che ti mandano a fanculo senza mezzi termini. Quelli che ti mordono sempre le labbra, e ti fanno giocare a braccio di ferro e sembra che ti lascino vincere ma poi alla fine no e tu ti incazzi allora loro ti baciano per farti stare zitta. Quelli che ti portano in biblioteca e ti guardano anche un’ora intera sfogliare libri, e poi te ne regalano uno a natale, o al compleanno, o semplicemente perché gli andava di farlo. Quelli che vanno bene a suola ma non lo ammettono. Quelli che ti porterebbero al mare se solo glielo chiedessi. A volte mi chiedo se esistono ancora dei ragazzi così e mi dico che devono pur esserci là fuori. Poi però mi guardo allo specchio e mi dico che sì, esistono i ragazzi così, ma nessuno di loro si innamorerebbe di me. Quindi potrei stare qui ore a dipingere il ragazzo ideale, a descriverne le qualità, ma non servirebbe a nulla. Una come me non se la fila nessuno, quindi non devo star qui ad immaginarmi il principe azzurro. Per avere un principe devo essere anch’io principessa, o almeno contadina, non certo ranocchio. È una balla la favola, sappiate che i ranocchi non li caga nessuno, ve lo garantisco.
 
“Scrivi, invii e te ne penti. Scrivi, non invii e te ne penti. Era meglio restare analfabeti.”
 
Lei non prende sonno, e quando dorme trema.
 
“Io sono quel tipo di persona che si siederà nel bagno e piangerà, ma poi esce fuori come se non fosse successo niente.”
 
“Come stai?” Sto per piangere. Crisi di panico. Ho bisogno di una mano. Sono lacerata. Nessuno mi capisce. Odio. Non mi capisco. Voglio un abbraccio. Amore. Mi manca l’aria. Voglio qualcuno con cui parlare davvero. Rabbia. Devo sfogarmi. “Bene.”
 
“Lo so, non sono perfetto. Ma chissenefrega! Nemmeno la luna è perfetta: è piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui: è troppo salato. E il cielo? Sempre così infinito! Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali.”
“Tutti a dire ” Meriti di più” e mai nessuno disposto a dartelo sto di più.”
 
“Forse l’ho capito perché ancora non ho trovato la mia dolce metà. Perché sono troppo buffa, perché arrossisco troppo e perché passerei la mia vita a guardare serie tv e leggere, mentre mangio del gelato, con i capelli scompigliati e una maglia un po’ troppo grande per me.”
 
“Sai che posso piangere in un camerino perché i vestiti che ho preso non mi stanno bene? 
E sai che poi esco tutta sorridente dicendo che non mi piacciono più? Sai che alcune volte non mangio per un giorno intero?
E ci sono giorni in cui non riesco a smettere di ingurgitare cibo?
Lo sai che le persone mi dicono che sono magra e io mi incazzo da morire perché per me non è così? Lo sai che odio il mio specchio? 
Lo sai che odio tutte quelle ragazze magre che dentro i negozi possono comprarsi tutto quello che vogliono perché non hanno problemi con il loro fisico? 
Sai che non mangio mai niente quando sono in compagnia di altre persone che non siano i miei genitori? 
Lo sai che divento tanto triste quando vedo ragazze magrissime? Lo sai che devo stringere la pancia continuamente? 
È che ormai è diventata quasi una cosa normale farlo? 
Lo sai che la mattina prima di andare a scuola sto ore davanti allo specchio nel capire se gli altri possano vedere quanto sia grassa? Lo sai che odio andare al mare perché non voglio stare in costume? Lo sai che ogni giorno è una battaglia con il mio corpo? 
Che ci sono giorni in cui non me ne frega nulla e altri in cui vorrei strapparmi il grasso dal corpo e bruciarlo? Le sai queste cose? CERTO CHE NO, PERCHÉ SEMBRO SEMPRE COSÌ FOTTUTAMENTE FELICE E CONTENTA.”
 
“Ogni giorno della mia vita, vedo ragazze bellissime: in tv, sui giornali, sui internet ed anche su tumblr.
Ogni giorno della mia vita, mi guardo allo specchio e mi chiedo perché non posso essere bella come loro. 
Ogni giorno della mia vita, voglio sempre migliorare il mio aspetto fisico per assomigliarli il più possibile. Ogni giorno della mia vita, guardo come queste ragazze sono truccate e cerco d’imitarle.
Ogni giorno della mia vita, provo a comportarmi come loro, con il modo di porsi con le persone.
Ogni giorno della mia vita, non mi vado mai bene. Ogni giorno della mia vita, capisco che non sarò mai abbastanza bella per essere come quelle ragazze.
Ogni giorno della mia vita, muoio un po’.”
 
 
Ecco, ora mi sentivo davvero meglio. Decisamente più sollevata e leggera. Bussarono alla porta e senza aspettare una mia singola parola, entrò il mio fratello rompiscatole Harry.
 
‘Niall parte e tu non vuoi neanche salutarlo? Che è successo Jesy? A me puoi dirlo…’ Appoggiai la testa sul cuscino facendo scompigliare tutti i capelli. No, non volevo salutare Niall perché vederlo andare via mi avrebbe fatto solo più male, soprattutto con la consapevolezza di avere parte della colpa. Sì, ne avrei potuto parlare con Harry, ma come sempre preferii chiudermi in me stessa con un guscio e restare in silenzio. Le parole proprio non volevano uscire dalla mia bocca.
 
‘Se Niall va in Irlanda, porta via anche una parte di me e io non posso permetterglielo.’ Sussurrai alzando per qualche breve secondo la testa dal cuscino e stropicciando gli occhi.
 
‘Allora non permetterglielo, bloccalo!’ La faceva facile lui! Non sapeva del bacio che c’eravamo scambiati la sera prima, non sapeva dei sentimenti che Niall provava per me, non sapeva un cavolo. E forse non sapevo nulla neppure io e cercare di aggiustare le cose era solo una perdita di tempo. Cosa potevo pretendere di fare? Cosa poteva importare che Niall fosse la ragione di tutti i miei sorrisi o che non potessi vivere senza di lui o che stessi per affogare nella disperazione?
 
‘Importa eccome Jesy.’ Sussurrò Harry come se mi avesse letto nel pensiero. ‘Non puoi negarlo.  Siete sempre stati uniti e questa situazione è solo passeggera,  dovete solo guardarvi dritti negli occhi e dirvi la verità. Non lasciatevi sfuggire tutto solo perché avete paura o volete che le cose vadano come vi pare a voi. Non bisogna ignorare i propri sentimenti. Se la vita ha predisposto una cosa per te, allora puoi fare di tutto per evitarla ma sarà inutile.’
 
‘Ma da quando sei diventato così saggio?’ Gli chiesi perplessa e un po’ arrabbiata. Proprio quando volevo solo sentirmi dire “hai fatto la cosa giusta” lui doveva diventare filosofico? Da quando aveva smesso di giocare alla play station per capire la vita? Oppure aveva acquistato un nuovo gioco al computer dove dovevi indovinare dei proverbi scritti da degli anziani? Boh…un mistero…
 
‘Da sempre, solo che non lo do a vedere. Devo mantenere la mia immagine di ragazzo figo.’ Rimasi con la bocca spalancata per una manciata di secondi. Me ne sarei dovuta accorgere, dopotutto era mio fratello! E così Styles non era completamente scemo, buono a sapersi.
 
‘No Harry, è qui che ti sbagli.’ Dissi con leggera prepotenza. ‘Se fossi davvero saggio non ti importerebbe della posizione che hai a scuola nella piramide sociale!’ Lui mi guardò come se gli avessi detto che la Luna distasse un chilometro dalla Terra. L’avevo colto in fallo.
 
‘Ok, forse hai ragione.’ Ammise conservando il suo orgoglio. ‘ Quindi se io cerco di essere me stesso, tu vai a salutare Niall e cerchi di convincerlo a rimanere?’
Restai immobile per qualche secondo, concentrata nel pensare. Dovevo accettare oppure no?
 
 
Ancora non avevo capito perché avessi detto di sì ad Harry. Ormai la scelta di Niall era definitiva e io non ero pronta di  dirgli che sarei stata disposta ad amarlo. Stavo correndo all’impazzata attraversando la hall dell’aeroporto di Londra e guardando a destra e sinistra se ci fosse Niall. 

 
  
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