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Autore: LunaMag    09/10/2013    2 recensioni
Grazie alla mia migliore amica ho conosciuto i Fun. Proprio lei mi ha convinta a scrivere una storia su di loro, perchè sto passando un periodo difficile, e distrarmi mi aiuta. In questa storia parlo di una ragazzina di 16 anni di nome Miriam che, a causa del suo spirito ribelle, viene portata fuori dall'italia per passare l'estate in una specie di collegio. Anche lì lei riuscirà a far risaltare il suo spirito, conoscendo nuove persone e divertendosi da matti.
Ovviamente, non mancheranno i problemi e le preoccupazioni.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jack Antonoff, Nate Ruess, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ero in parcheggio, nell’attesa di vedere arrivare una BMW nera, con dentro Syria e Nate.
Intanto, vidi arrivare una ragazza dagli occhi blu, che le erano diventati tutti rossi: stava piangendo.
Quando si avvicinò la riconobbi: era l’infermiera Alessandra.
“Miriam, scusami davvero, io non ho nulla contro di te, anzi mi dispiace tantissimo. L’ho fatto per soldi, non ho più denaro per continuare gli studi di psicologia in Russia e non sapevo come fare. Poi è venuta quella ragazza, mi aveva detto che non dovevo fare nulla di male, poi mi avrebbe pagata, ti prego perdonami!”
Quasi ad ogni parola singhiozzava e fiumi di lacrime le percorrevano le guance.
“Non ti preoccupare, doveva andare così…” Le dissi con un filo di voce, mentre il mio sguardo era fisso a terra.
Stava cercando di smettere di piangere, ma non ci riusciva. Le porsi un fazzoletto. Si vedeva che si sentiva realmente in colpa per ciò che aveva fatto, mi si spezzava il cuore a vederla così.
Parlammo un po’ della nostra vita, e vidi che non era così male come pensavo. Era molto simpatica. Arrivarono Syria e Nate.
“Io ora devo andare, mi ha fatto piacere parlare con te. Potremmo vederci in Russia se ti va.”
Lei sorrise, mi diede il suo numero e ci salutammo.
Salii in macchina. Raccontai a Syria quello che mi aveva detto Alessandra.Dopo di che ci fu il silenzio totale. Era una situazione un po’ imbarazzante, perché Nate era il migliore amico di Jack. 
Arrivati a casa non avevo voglia di fare nulla. Volevo solo stendermi sul divano e ingozzarmi di gelato al cioccolato. Una cosa molto deprimente.
Ma Syria mi convinse a stare un po’ con loro per ridere e distrarmi, e ci riuscirono benissimo.
Il problema arrivò dopo. Erano più o meno le 10 e decidemmo di andare a letto, dato che il giorno dopo saremmo dovuti partire molto presto.  Dormimmo tutti nella camera da letto: Syria e Nate sul letto matrimoniale e io decisi di mettermi a terra, con un sacco a pelo.
Mi sentivo il terzo incomodo. Per fortuna mi addormentai in fretta. Come anche Syria e Nate. Mi svegliai verso le tre, dovevo andare in bagno, avevo bevuto molta acqua in ospedale, ma sentivo degli strani rumori. Dopo poco, per fortuna, riuscii a capire che erano Syria e Nate che si baciavano.
Syria bloccò Nate: “ Amore, c’è Miriam! Se ci baciamo potrebbe svegliarsi”
“Ma..sta dormendo!”
A quanto pare Nate si stava “riscaldando”. Ma conoscevo bene Syria: sapevo che non sarebbero arrivati a quel punto di intimità, non ora. Ovviamente cercavo in tutti i modi di non far capire che fossi sveglia.
Ad un certo punto Nate iniziò ad accarezzare Syria e la sua mano pian piano scendeva.  Syria gliela spostava, ma lui imperterrito continuava e io cercavo in tutti i modi di non ridere, altrimenti sarebbe stato molto imbarazzante.
Stavo iniziando a mordere il cuscino per sopprimere le risate che avrei potuto fare.
Syria ad un certo punto gli disse: “ No, Nate… non voglio… è un po’ presto, andiamoci piano.”
Nate capì, per fortuna aveva un cervello, diversamente da altre persone.
Si addormentarono abbracciati, erano così teneri insieme. Ma cosa più importante, per fortuna ora potevo finalmente andare in bagno.
Cercavo di non svegliarli, quindi camminavo lentamente e in punta di piedi, mi sentivo una ladra.
Tornata nel sacco a pelo non riuscivo ad addormentarmi. Ad un certo punto una mano mi toccò i capelli: era Syria. Si sdraiò accanto a me.
“Miriam, come stai?” Mi disse sorridendo.
“Bene dai, sono solo un po’ pensierosa…” Lei mi sorrideva, riusciva sempre  a farmi essere positiva, mi metteva tanta forza il suo sorriso.
“è normale che tu lo sia, ma.. cosa pensi di fare dopo?”
“Non lo so, sinceramente non voglio crearmi molti problemi, lui sa dove sono, quando tornerà , se tornerà, io ci sarò”
Mi abbracciò. Ad un certo punto mi disse: “Vuoi che resti qui con te?”
Non volevo farla dormire a terra, volevo che stesse con Nate, mi sarei sentita un’egoista, ma lei…lei lo lesse nei miei occhi che avevo bisogno di lei.
Rimase con me, e dato che nessuna delle due riusciva a dormire, decidemmo di posizionarci in cucina, così da non svegliare Nate.
Ci sedemmo intorno al tavolo, ci poggiai le braccia. Essendo in marmo, sentii subito il freddo percorrere i miei gomiti fin sulla punta delle dita, mi venne in mente quel giorno, quello in cui Jack mi fece sedere su un tavolo in marmo, mi disse di chiudere gli occhi e mi baciò.
Poggiai la testa fra le mani. Syria mi guardò: “ Gelato?”
“Gelato!”
Uscì dal freezer un vaschetta di gelato al pistacchio e al cocco, i miei preferiti. Sembrava come se avesse calcolato tutto.
Ormai le uniche persone che mi erano rimaste, le uniche per cui vivevo erano lei, mio fratello e Lucky.
Mentre continuavo a mangiare gelato dissi a Syria:” Ma Lucky come sta?? Dov’è??”
“Sta benissimo! Devi vedere com’è cresciuto! Lo abbiamo lasciato con la Dog- sitter migliore della Russia.”
Le sorrisi. Il cervello si stava iniziando a congelare. Decidemmo di andare a riposare.
Ora non mi preoccupavo più, Syria riusciva sempre a calmarmi.
Il giorno dopo sarebbe stato un giorno molto lungo, un altro viaggio. Dovevo riposare: pian piano mi addormentai e sognai, tutta la notte. 


Saalve :3 Che ne pensate? recensite! :3

  
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