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Autore: Sehlene    09/10/2013    5 recensioni
"Cos’hai disegnato sulla mano?"
“Un cuore.”
“Patetico.”
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'Dolci deliri'
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Patetico - Perchè hai disegnato un cuore sulla mano?




"Cos’hai disegnato sulla mano?"
“Un cuore.”
“Patetico.”


 
***

 
Patetico? Ah sì? Lo trovi infantile, sciocco e banale?
Bè, se sapessi a chi pensavo mentre lo disegnavo, rimarresti di sale.
Paralizzato. A bocca aperta. Di stucco.
Già, mentre lo disegnavo pensavo a te, idiota.
Pensavo a te perché mi piaci, pensavo a te perché quando ti vedo sto bene, quando mi parli, forse, sto un po’ meno bene ma non importa.
Il punto è che tu parli sempre per dare aria alla bocca.
Il punto è che mi giudichi ma non mi conosci.
Il punto è che non capisci e non vedi il modo in cui ti guardo.
Perché quando ti guardo, i miei occhi diventano carichi di un amore che è un amore tenero e passionale, protettivo e impulsivo.
E non capisco come fai a non accorgertene, perché, oramai, se ne sono accorti tutti.
Ma forse non te ne vuoi accorgere, forse è meglio così.
Forse i miei occhi quando ti guardano ti sembrerebbero solo patetici. Forse i miei pensieri sull’amore e l’happy-ending ti sembrerebbero patetici. Forse io ti sembrerei solo patetica.
Ma lo sai cos’è davvero patetico?
È patetico sopportare tutti i tuoi insulti, le tue battutine e i tuoi scherzi senza poter fare nulla di ciò che vorrei fare.
È patetico risponderti da donna mestruata, mentre invece vorrei saltarti al collo e riempirti di baci.
Semplicemente io sono così, quando amo divento patetica.
E sdolcinata, tenera, ossessiva e possessiva.
Ma, d’altronde, a te non frega molto di ciò che provo io, quindi, direi di chiuderla qui, risponderti male come sempre ed aspettare la tua prossima battutina caustica nei miei confronti.
Battutina patetica.
 
*** 
 

‘Patetico.’
Certo  che una parola migliore non la potevi trovare, stupida bocca.
Certo che se il mio cervello mi dice una cosa e la mia bocca ne dice un’altra, non la finiremo mai di litigare.
Certo che se lei non pensasse a quei ragazzi da copertina di settimanale di moda e aprisse un po’ di più gli occhi, si accorgerebbe che ci sono anche io.
Io che me ne frego del mondo ma in realtà non me ne frego proprio per niente.
Ma quella stupida preferisce i ragazzacci più grandi di lei che fumano e si sballano il sabato sera.
E, quella stupida, si disegna i cuori sulla mano mentre pensa a loro.
Chissà a chi stava pensando?
Chissà se lo ama veramente?
Chissà.
Perche io sarei la persona più felice del mondo se mi amasse almeno la metà di quanto ama quei ragazzi.
O, meglio, quel ragazzo.
Già lo immagino, alto, di età compresa fra i diciotto e i venti, fumatore accanito, buon gusto nel vestire, tanti soldi, divertente, simpatico e…
…e tu non sei nulla a suo confronto.
E non devi fare altro che andare avanti ad insultarla e a provocarla per farti notare.
Ma lei ci sta.
Ma lei ride quando faccio delle battute.
Lei mi provoca.
Se solo sapesse come la guardo…
La guardo e vedo i suoi occhi, occhi che sono incazzosi ma anche dolci.
E conosco tutte le sue manie.
Mentre cammina e le persone la osservano, si tocca la punta del naso; non riesce mai a guardarti negli occhi mentre ti parla; quando è seria ha un tono di voce completamente diverso rispetto a quando dice stupidaggini o a quando è incazzata; quando è innamorata ha la testa altrove e sorride sempre; quando ride non riesce più a smetterla.
E la amo.
E, forse, quello patetico, qui, sono io.
Io che non riesco a dirglielo, che mi piacerebbe darle un bacio.
Io che non riesco ad abbracciarla, ma solo a farle degli stupidi scherzi.
Io che credo che anche lei mi ami, mentre invece è tutta presa da altri ragazzi.
Patetico.

 
 ***


“Un cuore? Per chi?”
“Non credo siano affari tuoi, sai.”
“Davvero? E come mai?”
“Come mai non c’entri nulla nella mia vita.”
“Lo ami?”
“Chi?”
“Quello per cui hai fatto il cuore.”
“Sì, penso proprio di sì.”
“Ah, e lui ama te?”
“No, non credo. In realtà non lo so, non gliel’ho mai chiesto.”
“Chiediglielo.”
“Mi ami?”
“Sì, patetica.”


 
Nascondo la mia fragilità. Nascondo le mie paure, i miei dubbi, le mie insicurezze dietro ad una maschera, di sarcasmo ed acidità.
   
 
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