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Autore: Sami_    09/10/2013    9 recensioni
E se la Strega Bianca avesse avuto una figlia?
E se questa figlia fosse sotto un incantesimo? Beh, solo uno può spezzare l'incantesimo.. Chi?
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Edmund x ...
Peter x Susan (NO INCEST!) Leggete e saprete! ;)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Shine, il sole splende.

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Narnia 1300 anni dopo.
A Londra è passato un anno e mezzo e i Pevensie, come ormai saprete, stanno combattendo contro Tellmar.
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Panico.
Era completamente, incontrollabilmente preso dal panico.
Da solo, nel bel mezzo di una battaglia, dove i Narniani stavano avendo la peggio, nel castello del nemico, grande e completamente sconosciuto, un ragazzo dai profondi occhi marroni e i capelli lisci e corvini che gli si erano attaccati alla fronte per il sudore, tentava di controllarsi con scarsi risultati.
Edmund era, se mi è concesso il termine, la persona più falsa del mondo. Oh ma non dovete avercela con lui per questo motivo, semplicemente doveva adeguarsi alle due società che lo circondavano, e queste non prevedevano nè che un ragazzo sedicenne dovesse scontrarsi in battaglia, nè tantomeno che il suddetto - nel caso in cui fosse inevitabilmente coinvolto - fosse un re con più paura che coraggio. Eppure Edmund era così. Aveva paura. Chi non ne avrebbe!? Starete pensando, ebbene lui ne aveva e anche se non poteva permettersi di mostrarla, non poteva negarlo a se stesso, pur se, ne era sicuro, ci avrebbe continuato a provare per i prossimi sedicianni..
Per quanto dentro continuava a svolgersi questa specie di guerra civile e lui tentava di riuscire disperatamente a mantenere il sangue freddo, di certo influiva piuttosto negativamente - permettetemi di precisare - il fatto che era completamente privo di armi difensive se non delle sue mani e in caso estremo avrebbe usato la sua preziosa torcia che non aveva esattamente intenzione di sprecare.
Correva a perdifiato senza meta tra un corridoio e un altro - gli sembrava quasi di essere nella vecchia villa del signor Kirke quando scoprirono Narnia per la prima volta, scappando tutti insieme dal sentiero che percorreva la domestica che faceva da guida ai turisti che venivano per vedere la villa - ma sapeva bene che non era questo il caso di cominciare a fantasticare a quando era piccolo e nessuno si aspettava nulla da lui se non che stesse zitto una volta di più.
Alla fine rimpiangeva tutto il suo vecchio essere.. no, tranquilli, non parlava della via redenzione che aveva preso.. parlava del fatto che quando era un bambino se aveva paura poteva mostrarlo, perchè ci sarebbe stato qualcuno lì a proteggerlo e male che andava avrebbe sempre avuto la gonna della mamma dove andare a nascondersi se qualcosa lo intimoriva, o magari andare a ficcarsi nel letto della sorella a notte fonda, quando la paura di un qualche drago imperversava nei suoi sogni di bambino spensierato. Probabilmente adesso era lui quello che avrebbe avuto un'ospite nel suo letto, e - lo avrete già capito - di certo non si parla di qualcuno che va lì per essere rassicurato che 'no tesoro, i draghi non esistono' e dietro la gonna della mamma non ci si sarebbe riuscito a nascondere che la metà della sue gambe, per non accennare poi a come avrebbe reagito Susan se fosse andato nel letto di lei nel cuore della notte per farsi baciare e coccolare.
Gli mancava essere bambino.
A riportarlo alla realtà fu la voce di un uomo..
- Il ragazzo! E' importante! E' uno dei quattro re della leggenda!
- E' andato da quella parte!
Disse un'altra guardia.
Le sentinelle.. Ma non le aveva seminate?
Le sue gambe ormai di uomo, per quanto forti, si erano sforzate tantissimo, un po' per lo stress, un po' per la corsa che non sembrava non avere fine, un po' per la battaglia.. Si era fermato.
Non appena aveva avuto un secondo si era fermato come un allocco a prendere un respiro nel bel mezzo di un corridoio.
'' Pff. Che stupido. Il tempo per respirare ho preso. E che sono!? Una femminuccia? ''
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Mentre il nostro caro, piccolo e maschilista Pevensie si prendeva del tempo per analizzare la situazione, e le guardie decidevano da che parte andare, nel cortile del castello i Narniani erano praticamente già sconfitti, ma quella che - e ve lo posso garantire - si sentiva più sconfitta di tutti, era proprio la bella Susan.

- Peter questo per chi lo stai facendo?

Disse Susie a Peter, occhi negli occhi, Peter non ebbe il coraggio di pronunciare una vera e propria risposta, si limitò quindi a socchiudere le labbra.. Ma siamo sicuri che è proprio di pavidità che vogliamo accusare Re Peter il magnifico?
Sarete d'accordo con me che non è di coraggio che si sta parlando.. E allora, quale sarà questo problema? Non lo sapete?
Ve lo dico io:
Il Re Supremo era geloso.
Era un qualcosa che Peter non riusciva a mandare giù.
Come quando si deve ingerire la medicina cattiva, possiamo strafogarci di cibo tutto il giorno o bere così tanto da farsi venire le gobbe come i cammelli per usarle poi come riserva d'acqua, che tanto il liquido medicinale non va giù se non con la forza.
Ma Peter era ormai prosciugato di tutte le forze che aveva, e non ce la faceva a comprimere e a respingere il mostro che urlava dentro di lui, che risiedeva nelle sue viscere da fin troppo tempo e ormai si preoccupava solo di nutrirlo, perchè non aveva la forza di fare nient'altro.
Perchè l'amore è così, ti prosciuga, ti priva di ogni forza, perchè sì:
Peter era innamorato di sua sorella, quello che dobbiamo ancora scoprire è.. Susan la Dolce, ricambia i sentimenti del Magnifico?
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Edmund non trovò una soluzione, così fece per correre quando venne bloccato da qualcosa che lo tirava.. Una maniglia.
La sua casacca si era impigliata ad una maniglia,  e se c'era il pomello, voleva dire che c'era una stanza dove nascondersi..
Edmund si sentiva immensamente sollevato ed intimorito allo stesso tempo, non sapeva cosa c'era al di là della porta, ma non c'era altra soluzione se non quella d'entrare, così si fece coraggio ed abbassò la maniglia, entrando nella buia stanza.
Accese con calma la torcia che portava sempre con se, e cominciò a girovagare per la stanza, quando uno starnuto trattenuto lo fece trasalire. Si girò furtivamente, a destra.. a sinitra.. in basso.. e infine li notò. Due piedi bianchi tesi il più possibile verso l'interno, che sbucavano da sotto una brandina.
Il moro si abbassò fino a toccare il pavimento con la guancia, e accadde ancora.
Per la seconda volta nella sua vita, vide dei brillanti occhi ghiaccio.
Edmund sentì qualcosa nello stomaco che mai aveva provato prima, e fu come togliersi un'armatura di dosso, dimenticandosi della battaglia in corso, e di tutto ciò che lo circondava, c'erano solo la ragazza e lui.. Era possibile?
Poi il ragazzo dalle efelidi si fece coraggio pur se spaesato e piuttosto sconvolto per quell'incontro. Non aveva più paura.
E solo l'idea di aver desiderato di essere di nuovo bambino adesso gli sembrava una stupidaggine, un pensiero da bimbo, appunto.

- Vieni -

Disse con la voce bassa e roca che gli apparteneva ormai da qualche anno. Dove l'aveva già vista?
Poi penso al ghiaccio.
Dalla strega bianca.
Ecco quando.
Ecco chi era.
Era la ragazza che un anno e mezzo prima aveva visto al di là del ghiaccio.
Un anno e mezzo o 1300 anni narniani come aveva tenuto a precisare il nano Briscola, indi cui era impossibile che fosse ancora viva!
Ovviamente non era lei.
Probabilmente era la figlia, della figlia, della figlia.. di quella ragazza. Eppure erano così uguali..
Edmund quegli occhi se li ricordava bene.
'' E' lui. Di nuovo. ''   
Fu tutto quello che la mora riuscì a pensare.
Si era schiacciata più che poteva contro la parete, infondo non lo conosceva, ma gli resisteva. Che poi resisteva a che cosa?
Resisteva alla voglia di conoscerlo, di parlargli e guardarlo negli occhi senza imbarazzo.
Negli occhi.
Quegli occhi.
Lei era la Principessa di Ghiaccio, ma gli occhi di lui erano capaci di scaldarla al punto che di ghiaccio gliene rimaneva davvero poco. Era come se dentro avesse una miccia, e quegli occhi le davano la scintilla. Di quel marrone così intenso con delle venature più chiare, quasi rossiccie..
Marrone come la terra, rosso come il fuoco.

-Vieni-

Le sussurrò e fu esattamente in quel momento che lei seppe che doveva fidarsi di quel ragazzo. Strisciò fuori dal vuoto che c'era sotto la sua brandina che era solita chiamare 'letto' e si eresse in tutta la sua bellezza davanti ad Edmund che aveva involontariamente indietreggiato, e lasciato che la sua mascella inferiore si aprisse più del previsto.
La ragazza alzò le sopracciglia, come se fosse un modo educato per incitarlo a chiudere la bocca e a parlare.

- C..c.. chi sei? -

Edmund balbettò.
Non era esattamente il modo cortese e impavido di parlare che la ragazza aveva in mente per il suo cavaliere, ma almeno del suo ce lo aveva messo.. Un momento, da quando pensava a lui come 'il suo cavaliere' ? A causa del silenzioso imbarazzo che si era creato tra i due, la ragazza si ricompose e mise un fermo al frenetico vorticare dei suoi pensieri, considerando anche che per Edmund poteva non aver capito quello che gli aveva chiesto.

- Non ho un nome.
- Non hai un nome?

Disse il sedicenne, da una parte col sospetto che non volesse semplicemente dirgli chi era, dall'altra intimorito che quella potesse essere la realtà dei fatti.

- Scusa ma da quant'è che vivi?

Gli uscì spontaneo, e quando la ragazza sbarrò gli occhi stralunata per l'assurdità della formulazione della domanda, Edmund arrossì violentemente, e tentò di riparare..

- Nel senso.. Quanti anni hai?
- 130'000

Edmund non credeva alle sue orecchie.
L'aveva vista solo un anno e mezzo prima e sembrava avere la sua stessa età, più o meno. 'Un anno e mezzo, o milletrecento.'
Pensò poi e considerando che lei aveva sempre vissuto a Narnia, 130'000 anni per un umano erano circa.. quindici anni? Per nulla sorpreso dunque, il moro proseguì..

- E in tutti questi anni non hai mai scelto un nome? Voglio dire.. Non ti è mai piaciuto nulla?
- Shine.
- Cosa?
- E' Shine. Il nome. Il nome che ho scelto.
- 'Brilla' è il tuo nome? 'Splende' o qualcosa del genere?
- Esatto.
- Ehmmm.. Se non sono troppo indiscreto, posso sapere perchè?
- Perchè è il contrario del ghiaccio. Perchè ciò che brilla sconfigge il ghiaccio.
- Ma.. anche il ghiaccio brilla!

Rispose con fare ovvio Edmund.
Sarà anche stata bella, ma per quanto il ragazzo si sfozava, non riusciva a capire i discorsi di Shine.

- Non da solo -

Fu la secca risposta di Shine. Vedendo che Edmund era in attesa di altre spiegazioni probabilmente più esplicite, continuò:

- Ha bisogno di luce che lo faccia brillare. Ha bisogno del sole. Shine è solo un'abbreviazione. Sunshine è il mio nome completo.
- '' Il Sole Splende ''

Pronunciò Edmund ammaliato, come se fosse stato colpito dal fascio di luce più innocuo che l'avesse mai illuminato e più che accecarlo lo accarezzava e lo cullava.
Era il nome adatto a lei.
Shine annuì per dare il consenso alla traduzione e poi sorrise.
'' Ecco cosa splende veramente '' pensò il ragazzo.

- E tu come ti chiami?
- Edmund.
- Che bel nome!
- Già..

Disse con fare retorico, alzando gli occhi al cielo dubbioso sulla bellezza del suo nome, e quando li riabbassò, notò qualcosa di orribile alla caviglia di Shine..

Sami's Corner
Alors, belle lettrici e bei lettori (scarsi) veammoattutti.
Bene, ovviamente non era quello che volevo dire, beh nulla sono estremamente in ritardo per il capitolo ma è luuungo, e ci ho messo parecchio a partorirlo perchè con la scuola una cosa e un'altra sono quasi morta nelle ultime tre settimane, e poi lo so che anche per voi è così, perciò capitemi ç_ç
Beh, nulla di che, se avete bisogno di chiarimenti e domande chiedete pure, mi piacerebbe sapere se vi continua a piacere, e vi dico in anticipo che il prossimo capitolo sarà cortissimo, per il semplice fatto che amo tenervi sulle spine, praticamente tutto il secondo capitolo lo diviso e un quarto del tutto è finito per diventare il 2° e i restanti tre quarti sono diventati il 3° capitolo MUHAHAHAHAHAH.
Bene, ora vado che sto dando di matto e non vorrei farvi vedere troppo quanto io possa arrivare ad essere demenziale.
Ringrazio i lettori silenziosi anche se preferirei che scriveste qualcosa, anche piccina piccina, ovviamente quelli che mi inseriscono tra le blablabla lo sapete dove, e sappiate che vi amo tutti c': . Le persone che devo più ringraziare oltre alle mie migliori amiche che mi stanno sempre vicine,  sono la mia Bess che è il mio tesoro, spero di conoscere altre mille persone come te, anzi vorrei che stessero dove sono io, eeeeee soffio che ha scritto una delle storie più emozionanti che potessi mai credere di leggere su Narnia e in generale mi ha fatto piangere coem una dannata sia di gioia che di tristezza per giorni (se vado a scuola con gli occhi gonfi è colpa tua) eeeee credo di aver terminato..
Vi mando un bacio, Samiii :**
  
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