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Autore: DeliciousApplePie    10/10/2013    3 recensioni
Tom non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più a Beth e a stringerle i polsi.
–Tom lasciami andare- Disse leggermente impaurita. Il ragazzo assottigliò gli occhi e la strinse ancora più forte.
–Tom, lasciami, mi fai male!- La voce della ragazza iniziò a tremare.
–TOM LASCIAMI- Urlò Beth con tutte le sue forze.
Il ragazzo infastidito accontentò la rossa e la spinse violentemente contro la parete della camera provocando un forte tonfo e la caduta di Beth, che scoppiò in lacrime tenendosi la testa dal dolore.
Dal secondo capitolo.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
“Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
“Non posso”
“Ha bevuto, e molto” Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu ne approfitti, giusto?” Accusò Travis.
Dal quinto capitolo.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo VIII

Paure.

 
 
 
 
-Basta. Basta. Mi sono rotta il cazzo di essere sempre quella che ci rimane sotto. Perché non posso divertirmi come una sedicenne normale invece di farmi tutte queste paranoie? Da oggi cambia la storia eh! Da oggi sesso droga e punk rock! Oh. Ma che cazzo dico. Sono una fottuta cogliona. Dovrei uscire invece che fare questi monologhi interiori assurdi!-
La ragazza era distesa a pancia in giù sul letto con la testa immersa nei cuscini. Andava avanti così da quasi due settimane, erano due settimane che non parlava ne con Tom e ne con Cook, ed erano due settimane che non usciva di casa. Arrivava la sera e Beth iniziava a tempestarsi di domande tipo –Se incontro Tom che faccio?- oppure –Gli parlo o lo ignoro?- Ma la più gettonata era –Io e Tom siamo ancora amici?- E ogni volta finiva per rimanere in camera sua per tutta la serata guardando film smielati o orride soap opera. Qualche volta le fece compagnia Travis, che non sapeva spiegarsi perché la sorella si comportasse in quella maniera, molte volte aveva chiesto alla ragazza in questione il motivo, ma niente, dalla bocca di Beth uscivano solo mugugni e frasi borbottate e incomprensibili. Ormai si era rintanata in casa, viveva in simbiosi con la sua tutona grigia e le sue maglie della Hurley enormi. Si cambiava, grazie a Dio, solo per andare a scuola. Ma se non fosse stato necessario, non lo avrebbe fatto nemmeno per quello. Beth si rigirò a pancia in su e osservò l’orologio di fianco al letto.
“7.30” Lesse a voce alta. “Oh fanculo. Oggi rimango a casa. Uscirò domani. Forse”
Detto questo si rigirò a pancia in giù finché non sentì la porta aprirsi.
“No Trav, non ti presto la maglia arancione della Hurley, sei pure daltonico, a che ti serve una maglia arancione poi?” La rossa aspettò per qualche secondo la risposta del presunto fratello. Ma con molta sorpresa una voce sottile la fece sobbalzare.
“Ehm ehm.” La ragazza si mise subito a sedere osservando la bionda a braccia incrociate.
“Anne” Disse Beth imbarazzata “Come va?” Continuò.
“Come va? Come va? Va che tu sembri una depressa. Non esci da giorni, a scuola non parli con nessuno e non ti fai né più vedere ne più sentire. Perfino Tom non ci capisce più niente.” L’amica sobbalzò appena sentì quel nome.
“Ah beh. Certo. Tom. Giustamente! E beh si! Si si. Tom.”
“Ma che ti prend..”
“Ma vaffanculo Tom. Vaffanculo. Che morisse!”
“Mi spieghi che ti prende?”
“Tom di qua, Tom di la, Tom su, Tom giù, il TomTom. Perché dovete sempre nominare Tom, un navigatore satellitare che non sia il TomTom vi fa schifo???”

La rossa urlava per la camera andando su e già con gli occhi di fuoco mentre una Anne terrorizzata si chiedeva il perché di tutto ciò. “Ora ti calmi e mi spieghi che succede”
“Che succede? Ah. Che succede. NIENTE. No no. Niente. Oddio. Sembro una schizzata, vero?”
Anne annuì di rimando.
“Credo che uscire ti farà bene.” Beth annuì e andando in  bagno continuava il monologo interiore iniziato poco prima.
Dopo una mezz’oretta abbondante lei e l’amica erano già sul vialetto di casa Barker.
“Allora, dove andiamo?” Beth fece spallucce.“Ok, propongo io allora. Andiamo all’Ice?”
“Ci sono troppi tossici”
“Allora andiamo al Plaza?”
“Troppi writer”
“Al District Dark?”
“Troppi skater”
Anne sbuffò.
”Non ti va bene niente! Andiamo al Soma allora!”
“No, li c’è sicuramente T..”
“Chi scusa?”
–Oh fanculo-
Si disse la rossa. –Fanculo Tom.-
Anne era ancora in attesa di una risposta, ma Beth fece spallucce archiviando il discorso.
 
 
La rossa e la bionda erano in pista saltando e pogando. Erano al dungeon, la parte inferiore del Soma, ma c’era da divertirsi comunque. Ridevano e scherzavano,e finalmente Beth si stava liberando da quell’angoscia che l’aveva perseguitata da giorni. Aveva deciso di preoccuparsi solo di se stessa, di mettere da parte tutti i problemi e comportarsi come una sedicenne, senza pensieri e preoccupazioni,e soprattutto aveva deciso di dimenticare Tom.
Lui era il suo migliore amico, e tutti sapevano che c’era dell’altro sotto, ma comunque Beth non ci aveva mai dato peso, perché sapeva che lui l’avrebbe posta sempre sopra di tutto e tutti. Era perfino più importante di Mark. E questo le bastava. Era come un legame inossidabile. Ma quando sentì che lei era solo una scopata, il mondo le cadde addosso. Era caduta ai livelli di Monique, Molly, Samantha, Jane, e tante altre ragazze che per lui erano solo state delle scopate,e dopo aver ricevuto quello che voleva le scaricava, non degnandole mai più nemmeno di un sorriso. Lei preferiva essere una semplice amica, ma importante, e non una scopata, ma insignificante.
Sicuramente penserete “Che gran bastardo il Karma, proprio in quel momento doveva arrivare Mark?” vero? Beh, se non lo pensate voi, è sicuramente quello che pensava Thomas appollaiato sullo sgabello del bancone.
Continuava a torturarsi le labbra mordendole animatamente non curandosi nemmeno del labret. Il cuore gli scoppiava nel petto.
Beth si avvicinò al bancone e ordinò due birre, e lui iniziò a innervosirsi.
“Amico, ma che ti prende?” Si intromise Cook che aveva appena terminato il turno al bar.
“Oh, niente James”
“Se lo dici tu. Beh, ti volevo solo informare che la scommessa è ancora in corso, quindi io andrei”
Disse indicando Beth che aveva finito di scolarsi il secondo boccale di birra sotto lo sguardo divertito di Travis e di Anne.
 
“Andiamo in pista!” annunciò allegra e anche un po’ brilla la ragazza.
“Finalmente è tornata in se” Disse il fratello nell’orecchio di Anne. “Grazie per averla fatta rinsavire” Anne arrossì, ma non fece in tempo a rispondere che Beth la tirò verso il mucchio di gente che pogava. Senza ne pensieri ne problemi. Si sentiva libera e spensierata, finalmente dopo tanto tempo.
Mentre ballava e rideva insieme a Anne due mani le cinsero i fianchi. Si girò e stupita si ritrovò davanti a se Cook. Le sorrise, e lei senza nemmeno pensarci due volte si fiondò sulle sue labbra assaporando a fondo quel momento. Gli occhi chiusi, la musica alta, il profumo pungente di Cook. Era tutto perfetto. Perfino lo sguardo costantemente posato su di lei di Tom non le dava fastidio. Non sapeva perché lo stava baciando, forse per ripicca, forse per colmare il vuoto di Tom, o forse solo perché voleva divertirsi. Tuttavia non ci pensò molto, e si godette quella serata fino in fondo.
 
 
 
Erano le otto del mattino seguente, e come al solito Beth era davanti a scuola con il fratello, Mark e Anne aspettando l’arrivo degli altri. Due profonde occhiaie le solcavano il viso. Si accese una sigaretta e con calma salutò alzando il bracciò sinistro Alo e Chris che si avvicinarono ai quattro.
“Chris, per te lo zaino è un optional?” Commentò Anne.
“No, carissima la mia Anne. Oggi niente scuola per me e il mio compare di avventure, Alo. Oggi si va a San Diego, e siete invitati ufficialmente tu, Travis, Mark e Beth” La rossa saltellò battendo le mani seguita da Anne, invece Mark e Travis si guardarono in modo scettico.
“E dimmi, compare, come ci entriamo in una macchina dato che ne siamo 6?”
“Eheh, ci siamo dimenticati di annunciarvi che Mark dovrà venire con la sua macchina!”
“Cosa? Lo sai che non posso uscire fuori città con la macchina di mamma!”
“Oh andiamo Mark! Fallo per la tua sorellina! Così può venire anche Tom!”
Pregò Anne mentre Beth le riservò uno sguardo atroce, ma come poteva incolparla, alla fine lei non sapeva niente dell’accaduto. Mark annuì. “Che sia la prima e l’ultima volta!”
“Ma certo!”
Rispose angelico Alo.
“Va bene, io e Anne aspettiamo che arriva Tom. Voi avviatevi.”

Travis annuì trascinando la sorella per il braccio andando verso gli altri due punk.
“A dopo allora” Concluse Chris cacciando le chiavi della macchina dalla tasca del chiodo.

Dopo una mezzora di cammino tra il deserto la sagoma dei palazzi di San Diego iniziava a vedersi. Alo era in fibrillazione, sarebbe andato a farsi un nuovo tatoo, un ragno sulla spalla destra, Chris invece sarebbe andato a comprare delle nuove tinte, che a parer suo erano fantastiche. A Beth venne in mente di farsi rifare il medusa. L’aveva già fatto qualche mese fa, ma per sua sfortuna aveva preso infezione dopo appena 2 giorni. Propose la cosa a suo fratello, dato che lui era esperto di piercing e conosceva tantissimi studi dove li facevano, e le disse che l’avrebbe portata da un suo amico che gli doveva un favore e che glielo avrebbe fatto gratis. La rossa era eccitata, San Diego, il sole, il mare, gli amici, e finalmente il suo amato piercing sarebbe tornato in vita. Appena arrivati si accordarono di ritrovarsi tutti verso mezzogiorno in spiaggia, vicino gli scogli, dove non c’era nessuno. Travis e Beth iniziarono a girovagare per San Diego, e dopo un quarto d’ora abbondante erano arrivati allo studio di quest’amico di Travis. Il suo nome era Stewie, aveva i dread lunghi fino alle spalle, due rose del Borneo sulle clavicole che si intravedevano grazie all’eccesiva scollatura della maglia, sull’avambraccio aveva invece tatuato un dinosauro con in testa un cilindro e in una zampa una pipa. Il fratello salutò con calore il rasta e dopo aver scambiato un paio di battute la fece accomodare su un lettino, si lavò le mani, si mise i guanti, prese le pinze e l’ago sterile e dopo aver individuato la piccolissima cicatrice dello scorso buco con decisione forò il labbro superiore della rossa.

Quando uscirono dallo studio Beth era in fibrillazione. Era così eccitata che avrebbe accompagnato Travis per tutta la mattinata d’ovunque! E così fece.
Prima andarono a prendere delle bacchette nuove, poi andarono in un negozio di strumenti musicali a rimirare gli amati doppi pedali che Travis desiderava tanto, ma che non si poteva permettere, così la sorella si ripromise di regalargliene uno al compleanno.
Finite le commissioni andarono in spiaggia, nel luogo accordato con gli altri, ma di Alo e Chris nemmeno l’ombra.

“Aspettiamo un altro po’! Sono ancora le 11 e mezza, poi, se non si fanno vivi quei bastardi mi faccio sentire io eh.” Travis annuì e tolse le scarpe affondando i piedi nella sabbia fresca.
“È da un po’ che non parliamo noi due, eh, sorellina?” La ragazza alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi grigi con quelli azzurri del fratello.
“Già” Si limitò a dire con un filo di voce ripensando a tutte le cose che gli aveva nascosto, il bacio con Tom, la discussione tra quest’ultimo e Merk. Ma non poteva di certo spifferare tutto.
“C’è qualcosa che devi dirmi?” Beth scosse il capo, cercando di scacciare tutti i brutti pensieri con quel movimento.
“Parlami, Elisabeth, parlami cazzo.”Il fratello l’afferrò per le spalle “Perché non mi dici cosa succede?” “Yuuuuuhuuuuu” Una voce incredibilmente stridula e irritante bloccò la conversazione. Questa era l’unica volta nel giro di 2 settimane che Beth ringraziava il signore per la presenza di Tom. “Ragazzi, che si dice?” Aggiunse il biondo (ormai con la ricrescita) non appena fu abbastanza vicino ai due.
“Stiamo aspettando Alo e Chris.” L’amico annuì.
“E tu Effy?” Chiese ancora abbassando il tono.
“Stasera vieni a casa che dobbiamo parlare. Anzi. Stasera vengo io a casa tua che ti devo parlare” Tom deglutì.
“D’accordo”

Da lontano una zazzera blu e una bionda  raggiungeva il gruppetto vicino agli scogli con Alo e il compare al seguito.
“Mark hai preso le corde per il basso?” Chiese Tom.
Si, e ho preso anche questo plettro con un polpo da sopra. Guarda! Non è carino??”
“Oh, si Mark, lo è. Come mi ecciti quando fai così.”
Il tutto fu completato da Mark che saltò in braccio a Tom facendo finta di pomiciare.
“Okay ragazzi…”  Si intromise Chris. “Credo sia ora di tornare a Poway!” Tutti annuirono ritornando alle macchine.
“Io e te dobbiamo ancora parlare” Annunciò Travis alla sorella.
 
-Bene, devo parlare con Tom, devo parlare con Travis, dovrei parlare anche con Cook. Gesù bambino, perché mi devo mettere sempre nei casini?-
 

 

Boom Baby

Eccomi qui con un altro nuovo e emozionante (?) capitolo!
HAAHHAHA no scherzo, non è emozionante perchè 
è solo un capitolo di transito per arrivare al succo della storia.
Che sia la volta buona che Tom confessa tutto a Beth?
Beh, vi anticipo che non è così
Tom è troppo testardo e orgoglioso, ma vi posso dire che accadrà qualcosa
di... sssssspumeggiante che stravolgerà tutto.
Grazie per essere arrivati all'ottavo capitolo della storia
ringrazio tutti quelli che la stanno seguendo,
grazie per sopportare i miei scleri notturni messi per iscritto!
Se il capitolo vi è piaciuto, o quant'altro recensite :3
A me farebbe molto piacere.
Alla prossima.
Yeeeeeee

 
Ps_ Vorrei ringraziare Layla e staywith_me per aver recensito lo scorso capitolo :3


 

 

  
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