*Sacramento, California.
 
“Andate da qualche parte?”
La voce di Joey risuonò nella testa di Heléna.
Jiyong non gli diede il tempo di avvicinarsi.
Si scagliò su di lui prima che potesse anche solo pensare di avvicinarsi a Lena.
Cominciarono a lottare e ad un certo punto Joey estrasse un coltello.
“Andate subito fuori!”
Heléna prese la mano di Bryanna e la trascinò velocemente fuori, ma si ricordo della promessa che aveva tatuato in modo indelebile sulla pelle.
“Bree, ti prego, rimani qui.”
“Che diavolo vuoi fare, Lena?!”
“Ciò che devo!”
Corse nuovamente nella casa e vide uno spettacolo orribile.
Erano entrambi coperti di sangue, Joey impugnava il coltello.
Il sangue colava sul petto e le gambe di Jiyong da un taglio sullo sterno e da un altro sull’addome.
Joey si lanciò all’assalto con un nuovo, terribile fendente, ma Jiyong lo evitò e gli assestò un calcio sul ginocchio, sperando così di mandarlo al tappeto.
Joey cadde aggrappandosi però all’avversario e trascinandolo con sé.
Lena aveva nuovamente la vista appannata e fece l’unica cosa che le venne in mente.
Afferrò un pesante vaso dal tavolo, lo alzò senza curarsi troppo delle conseguenze e lo fracassò sulla testa di Joey, che cadde a terra lasciando liberò Jiyong.
Quando si rese conto di quello che aveva fatto aprì la bocca e emise un suono simile ad un “oh”.
Jiyong scoppiò a ridere e lei si sentì offesa.
“Sono così divertente?”
“Oh mio Dio, no! Assolutamente! Solo pensavo a come da ragazza tranquilla tu sia diventata totalmente incurante del pericolo!”
“Sopravvivenza, credo.”
“Che ne dici di andarcene?”
“Dico che sarebbe fantastico.”
Si abbracciarono e quando furono fuori videro Bryanna che, con la testa fra le gambe, cercava di non pensare al peggio.
“Hey, Bree, che ne dici di un bicchiere d’acqua?”
E scoppiarono tutti e tre nella migliore risata della loro vita.
Erano liberi.
 
 
Due anni dopo
 
*Seoul, Corea del Sud.
 
“Quindi, G-Dragon, hai trovato la tua anima gemella?”
Chiedeva il giornalista, fissando prima Jiyong e poi gli altri membri del gruppo in cerca di un consenso.
“Oh, si! L’ha trovata eccome! Ormai non è più lui! Fortunatamente lei è una tipa forte! Siamo tutti molto felici di avere intorno una ragazza così!”
Rispose Youngbae, che si fermò subito dopo aver ricevuto un’occhiataccia da Jiyong.
“E possiamo sapere il suo nome?”
Il ragazzo fece un sorriso per poi annuire dolcemente.
“Certo, si chiama Heléna.”
“Oh! Heléna! Uno splendido nome! È una cantante anche lei?”
“Non ama definirsi tale, però io posso dire che ha scritto una canzone che io amo particolarmente, potrei dire che è la colonna sonora della mia vita.”
“E’ una frase molto importante! E dov’è lei in questo momento?”
“Non lo so, ha bisogno di tempo per rimettere insieme la sua vita, però quello che so è che la aspetterò, sempre e comunque. Lei è la mia Luna.”
Il giornalista aveva una smorfia interrogativa stampata sul viso.
“Cosa significa -La tua Luna-?”

“Lei lo sa, l’importante è questo.
 
 
*Sacramento, California.
 
“Oh, Lena! Hai sentito ciò che ha appena detto? E’ tutto così romantico!”
Bryanna guardava l’amica con gli occhi pieni d’amore.
“Si, certo che ho sentito. Forse sarebbe l’ora di partire, giusto?”
“Perché fai domande ovvie? Certo che devi partire! Di corsa! L’hai fatto aspettare per due anni!”
Lena rifletteva sulla partenza da tempo ormai, però non si decideva a partire.
Dopo quella lunga giornata la polizia aveva avuto bisogno di deposizioni in modo da appurare ciò che era successo.
Joey e Caleb erano stati accusati di diversi crimini e lei era finalmente libera, non sarebbero più riusciti a farle del male.
“Vado a preparare i bagagli, avrò bisogno di una mano, Bree.”
Le ragazze si misero all’opera e poi Bryanna accompagnò Heléna all’aeroporto.
“Mi sembra di aver già vissuto questa scena, non trovi, Lena?”
“Già, sembra anche a me.”
“Ascoltami bene, sorella. Questa volta non ci sarà più nessun Caleb a rovinarti la vita e nessun Joey pronto ad approfittare della situazione. Sei libera, senza vincoli. Ti chiedo solamente di ricordarti di me e di venire a trovarmi, ogni tanto.”
“Sarà sicuramente così, e forse potresti venire tu qualche volta, chissà che non troveresti anche tu qualcuno di importante.”
“Ah, no, ho avuto la mia buona dose di forti emozioni negli ultimi anni, aspetterò che l’amore mi bussi alla porta!”
Scoppiarono in una risata e poi si abbracciarono.
“Abbi cura di te, Heléna.”
“Anche tu, Bree.”
E parti verso quella che sarebbe stata sempre casa sua.
 
 
*Seoul, Corea del Sud.
 
 
Jiyong passava una delle sue solite giornate a guardare fuori dalla finestra quando qualcuno suonò il campanello.
“Possibile che uno non può neanche passare una giornata in santa pace senza che qualcuno..”
Non finì neanche la frase perché la ragazza di fronte a lui disse:
“Se vuoi vado via.”
Gli sembrò di vedere un fantasma.
“No, non credo proprio.”
“Bene, perché non avevo intenzione di andarmene comunque.”
Le diede il bacio più bello di sempre e la fece entrare in casa.
La loro casa. 


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Fiiiiiiiiine ♡ 
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta.
Baci ♡ 
 

 ♡ Niniel