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Autore: King Of My World    10/10/2013    9 recensioni
(Revisione in corso)
Ciao a tutti! Questa è la storia di Ghost Warrior, inizialmente l'avventura sembrerà realizzarsi solo e unicamente da un'amicizia, che poi col tempo si scioglierà perché il mondo della fantasia e quello della realtà non possono vivere contemporaneamente nello stesso posto. Potrebbe diventare un vero e proprio pericolo, ecco perché Pasquale e Salvatore saranno costretti a separarsi, quest'ultimo, però, dovrà affrontare un bel po' di sfide dopo aver rischiato la vita per salvare quella dell'amico e vincere la famosa battaglia contro vari malvagi.
L'unico obiettivo del fantasma è distruggerli e conoscere il Mago di Oz, ma può riuscirci soltanto acquisendo l'energia dei sette frammenti dell'arcobaleno e portare la pace al Paradiso Terrestre.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO DI UN’AMICIZIA TRA UN FANTASMA ED UN ESSERE UMANO





Mondragone era una cittadina che si trovava nella provincia di Caserta, un paese tranquillo come tanti altri, c’era il mare, la montagna ma a livelli di mentalità era un totale disastro. In questa cittadina, viveva Salvatore Vinaccia. Un ragazzino pieno di speranza perché il suo sogno era diventare uno scrittore: tutto questo però svanì per via di un incidente, fu un duro colpo per la famiglia e per il suo “migliore amico”, nonché suo fratello, Pasquale Pacifico. La loro amicizia iniziò durante il terzo anno di superiore, ma non subito, perché entrambi all'inizio non si erano nemmeno presentati. Infatti, a Salvatore non gli stava molto simpatico; anche perché essendo il solito ragazzo carino dagli occhi celesti, credeva che fosse uno che si credeva chissà chi. Tutto in realtà, iniziò il sette gennaio duemilatredici. Quando Pasquale iniziò ad inviargli messaggi sul cellulare con scritto “Totò, ma cosa abbiamo da fare domani?”. A Salvatore piaceva essere chiamato in quel modo, anche perché l’unico che lo chiamava così era Paride: un suo amico del passato che poi morì durante un incidente. Egli quando lesse quel messaggio, gli fece molto piacere anche perché nessuno lo chiamava più in quel modo. 
Gli scese una lacrima sul viso, perché si ricordò del passato e delle sue vecchie avventure e rimase davvero felice ricordarsi di cose che oramai aveva dimenticato; si sentì rinato nel passato, in effetti, parlare con lui tramite messaggio gli fece davvero piacere e sembrava una persona apposto e non quello che credeva lui. 
La mattina seguente a scuola, quando Salvatore entrò in classe: Pasquale fece un gesto che mai nessuno amico fece per lui, un abbraccio. Un qualche cosa di sincero stava per sbocciare, un’amicizia particolare ed era contento di questo gesto d’affetto che poi continuò a farlo per tutto l’anno. La loro amicizia cresceva giorno per giorno, fino a quando non arrivò l’estate. Pasquale iniziò a lavorare in una pizzeria, mentre Salvatore trovò lavoro come baby-sitter; egli rimase un po’ triste per il lavoro, ma nonostante ciò amava i bambini e quindi accettò l’incarico. 
Durante l’estate entrambi non si sentirono per niente. Salvatore lo pensava sempre ed ogni volta che usciva con i suoi amici, lo andava sempre a salutare ma il suo saluto era al quanto freddo e distaccato. Il ragazzo ci pianse molto sul fatto, mentre Pasquale non se ne importava niente e continuava per la sua strada; Salvatore non sapeva come doveva fare perché se lo chiamava per sapere come stava. Egli gli rifiutava sempre la chiamata e lo cercava in continuazione fino a quando non si arrese.
Quando arrivò l’otto agosto, nonché compleanno di un’amica di classe, Salvatore pensò che forse lui non veniva essendo che stava lavorando molto in quel periodo; ma invece, lui venne. Ma chissà come mai, Pasquale non lo salutò e non lo degnò nemmeno di uno sguardo, come se non si conoscessero più. Il ragazzo se ne andò subito dopo dalla festa, perché non poteva più sopportare i comportamenti dell’amico dopo aver passato un intero inverno a studiare insieme: Salvatore lo aiutò in tutte le materie, lo fece recuperare e gli fece passare l’anno senza debiti. Pasquale lo ringraziò per averlo aiutato, ma il ragazzo gli rispose semplicemente: -Guarda, non ringraziarmi! A me basta la tua amicizia e per me è sufficiente..-. Aver detto quelle parole, Salvatore pensò che lui lo avesse capito ed invece, fu un’estate davvero silenziosa nei sui confronti. Era vero, Pasquale aveva la ragazza ma non era una giustificazione e Salvatore ci rimaneva sempre male ogni volta che gliela nominava: perché non sapeva mai cosa dire e lo bloccava sempre per lo stesso motivo. Ma Salvatore in poche parole, voleva rispondergli: -Sono fidanzato anch’io, ma questo non vuol dire che io non debba pensarti. Dopo tutto quello che abbiamo passato assieme, perché io devo dimenticarti?! Tu fai sempre finta di niente! E’ questo non è giusto nei miei confronti, ogni volta che parli non fai altro che lanciarmi frecciatine contro. Ma cosa ho fatto per meritarmi tutto questo da te? Dopo la scuola vengo dimenticato, non è così?-. Voleva risponderlo in quel modo, ma sapeva che a Pasquale non importava lo stesso un fico secco; era stato capace di ridurlo a piangere senza che lui se ne accorgesse.
Quando Salvatore andò in ospedale, aveva provato a chiamarlo per avvisarlo ma non gli rispose al cellulare; quindi Salvatore fece bene ad arrendersi perché aveva capito che “era stato un amico” ma ormai, non lo era più. Si era dimenticato di tutto, del suo bene, dei suoi piaceri e il ragazzo non faceva altro che piangere su questa cosa. La sua ragazza lo appoggiava sempre, perché sapeva che Salvatore fosse una persona sensibile e dell’animo nobile. Aveva un cuore e una sensibilità che nessun ragazzo aveva sulla faccia della Terra, veniva ferito facilmente e gli altri nemmeno notavano il suo dolore; ma solo la sua ragazza lo poteva percepire. Quando seppe che doveva andare a farsi dei lavaggi all’ospedale, ci rimase male e non faceva altro che mettersi in un angolo, piangendo come un bambino. Il quale pianse, perché la madre non gli comprò il suo giocattolo preferito; quindi era ferito gravemente al cuore, una freccia di fuoco che gli aveva oltrepassato il petto: un dolore indescrivibile perché l’altro problema era anche la madre, la quale non faceva altro che lamentarsi con suo figlio ogni giorno e caricarlo di problemi di cui non voleva sentirne parlare. Nessuno riusciva a capire quello che stava passando Salvatore, non riusciva a riprendersi in nessun modo; tra un’amicizia distrutta, genitori assenti, problemi su problemi, ma la sua uni strada era: diventare uno scrittore. L’unica cosa positiva della sua vita erano il suo sogno e il suo amore, ma non erano sufficienti per renderlo felice; lui aveva bisogno anche di Pasquale, perché per lui era stato un amico davvero “speciale” ma lo aveva fatto del male, anche senza picchiarlo perché tra i due fu costruito un muro. Un muro che non aveva senso, perché il silenzio non risolveva i loro problemi; a Salvatore mancava tantissimo ma a lui non importava nulla, perché non si sentiva in colpa e ci era riuscito benissimo a farirlo costantemente. 
Salvatore cominciò a pensare che lui fosse una persona davvero egoista e senza cuore, ma non era giusto perché non aveva motivo di comportarsi in quel modo; non gli aveva fatto nulla Salvatore, ma si sentiva lo stesso in colpa perché era un silenzio senza motivo. 
Dopo l’estate, venì quel dannato giorno di settembre. Iniziò la scuola e tutto ritornò alla normalità, ma Salvatore era ansioso perché non voleva vedere nessuno e non se la sentiva soprattutto di rivedere Pasquale. No, non aveva il coraggio. Quando arrivò a scuola, voleva scappare via come un lottatore, il quale scappava dal suo nemico perché non voleva affrontarlo; egli quando li vide salutò tutti quanti, ma quando arrivò Pasquale lo abbracciò e lo salutò. Ma a Salvatore non faceva né caldo e né freddo, sentiva dentro solo un leggero fastidio; forse troppo dolore accomulato si era trasformato in freddezza. Non era da lui. All’uscita da scuola successe qualcosa, ma un qualcosa di brutto; ci fu una rissa tra due ragazzi molto violenta, Pasquale venne colpito con un pugno nello stomaco. Il ragazzo ad un certo punto, prese una pistola e voleva sparargli senza un motivo preciso. Salvatore fece un gesto eroico, si buttò verso il suo amico e venne sparato dritto al petto; egli guardò l’amico dicendogli: -Forse ci tengo ancora troppo a te, mi dispiace ma non volevo che morissi sotto ai miei occhi.-. Dopo quelle parole, Salvatore chiuse gli occhi e svenne sorridendo tra le braccia del suo amico. Pasquale lo guardò perplesso dicendo: -No, amico mio! Perdonami, ho sbagliato e pagherò per questo ma non lasciarmi ti prego!-. Urlò dispiaciuto. Il ragazzo cominciò a piangere mettendo la sua testa di fronte a quella dell’amico; era pentito, ma fu troppo tardi per pagare gli errori commessi. Dopo un po’, venne l’ambulanza e presero Salvatore tra le braccia del suo amico Pasquale, così, lo portarono in ospedale ed egli lo seguì perché non voleva abbandonarlo come aveva sempre fatto. 
Tutti i suoi familiari erano all’ospedale, compresi gli amici di classe e c’era anche Pasquale tra loro; Salvatore stava in sala operatoria ed era molto grave. Il dottore uscì con un’aria decisamente triste e fece un cenno con la testa, tutti capirono che: Salvatore non ce l’aveva fatta.

Il ragazzo pieno di felicità non c’era più, colui che aveva aiutato tutta la classe a superare un anno; nessuno poteva crederci e rimasero tutti a bocca aperta. C’era chi piangeva, chi fissava il vuoto per non pensarci, perché era stato davvero un brutto colpo: Salvatore non c’era più e dovevano farsene una ragione. Pasquale si arrabbiò tantissimo e spaccò tutto quello che ostacolava i suoi passi; prese il suo I-phone e lo gettò dalla finestra perché non poteva credere a ciò che stava succedendo.
Quando andò a casa, se ne andò direttamente nella sua stanza e non cenò nemmeno perché aveva appena perso il suo più caro amico. Si sdraiò sul letto e gli scese una lacrima sul suo dolce viso, il ragazzo stava pensando a tutti i momenti passati con Salvatore; perché gli dava sicurezza, felicità e lo caricava proprio come faceva un fratello. Durante la notte successe qualcosa, la lacrima di Pasquale si stava trasformando in un fantasma: era Salvatore. Egli lo vide e non poteva crederci nemmeno lui a ciò che stava succedendo, ma poi sentì una voce proferire: 
-Hai una missione da compiere ed è stargli accanto, sii suo fratello e solo tu potrai consolarlo. Dopo averlo reso una persona felice, volerai via verso il Paradiso Terrestre dove la tua anima riposerà in pace assieme alle altre. Io sono Dio e ti concedo questa missione, accetti?-.

Salvatore rimase felice dopo quelle parole perché poteva stare un altro po’ di tempo con Pasquale. Egli gli rispose:

-Si, accetto! Ti ringrazio di questa opportunità!-.

Dopo quelle parole, la voce di Dio sparì. Salvatore fissò Pasquale mentre stava dormendo e pensò:

-Anche se non ci sono più, la nostra amicizia perdurerà ancora un altro po’.-.

Ad un certo punto, il ragazzo si svegliò e vide Salvatore dicendo:

-Sto sognando?-.
-No, sono qui per davvero!-.
-No, ma tu sei morto! Come puoi essere qui?-.
-Ho una missione che mi ha affidato Dio ed è renderti una persona speciale, solo tu potrai vedermi ma non sarà per sempre..-

Pasquale lo guardò perplesso, perché non sapeva cosa dire e cominciò a guardarsi attorno come un pazzo; ma cosa stava succedendo? Sembrava tutto così surreale e finto: il suo amico era lì. Egli provò a toccarlo ma la sua mano non riusciva a toccare il suo corpo, ma Salvatore gli disse:

-Non puoi toccarmi, sono un fantasma.-.
-Mio Dio, non ci credo! S-sono felicissimo che tu sia qui e mi dispiace davvero tanto ma non ho parole..-.
-Sta tranquillo, dopo averti reso una persona felice, io me ne andrò via.-.

Pasquale lo guardò perplesso, perché non voleva che se ne andasse via e i due cominciarono a chiacchierare come fecero sempre; erano entrambi felici ed anche se Salvatore non c’era più fisicamente, Pasquale capì che egli non lo aveva mai abbandonato, nonostante il male che gli aveva creato dentro, lo voleva pur sempre bene. Quest’amicizia era talmente forte che nemmeno la morte poteva ostacolarla e così, cominciò l’avventura tra un fantasma ed un essere umano.



Ragazzi questo è un prologo e spero davvero che vi sia piaciuta, è una storia a cui tengo davvero tantissimo. Spero davvero, che vi siate appassionati a leggerla..Se volete, lasciate una recensione!
Una parte della storia è vera, ma a parte il fatto della morte che è tutto frutta della mia fantasia..Quindi l’ho pubblicata qui, spero di aver fatto bene..
   
 
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