Capitolo 2

Una bambina di sei anni giocava allegramente nel parco di casa sua. Aveva i capelli neri come la pece legati un una coda molto corta, la pelle bianca come un raggio di Luna e gli occhi erano di un raro azzurro cielo, espressivi e forti, ma che nascondevano un animo fragile. Si stava divertendo con la palla, quando cadde a terra sbucciandosi un ginocchio. Subito, scoppiò a piangere, invocando la madre. -Mamma! Mamma!-. La giovane donna accorse subito in soccorso della figlia. Si inginocchiò vicino a lei e le sussurrò rassicurante: -Calma tesoro, ci sono io con te-. La bimba si calmò immediatamente, asciugandosi le lacrime e facendo un sorriso tremoltante. Mentre la donna le applicava un cerotto al ginocchio, la moretta chiese di punto in bianco: -Mamma, ma io c'è l'ho un papà?-. Quella frase l'asciò la ragazza a bocca aperta. La figlia non le aveva mai fatto quella domanda, ma sapeva che quel momento sarebbe presto arrivato. Sorrise dolcemente, prendendo ad accaezzarse il piccolo viso. -Perché questa domanda, Gisel?- Gisel alzò le spalle. -Non lo ho mai visto, e mi chiedevo se comunque esiste da qualche parte- -Si tesoro, tu hai un papà. Solo che...non è qui con noi adesso- Fu la risposta della donna, con la stessa pelle della figlia. La bambina annuì pensierosa e, con le parole della madre in testa, tornò a giocare col pallone......

Gisel si svegliò di soprassalto, scossa dal sogno appena terminato. Era stato grazie a quella chiaccherata che la ragazza decise che voleva a tutti i costi trovare il padre. Lo aveva trovato, ma cosa si sarebbe inventata adesso? Non aveva proprio pensato a cosa poteva dirgli.
Sospirando, si alzò dal divano dove l'ex punk l'aveva adagiata, decisa a cercare per conto proprio il bagno. Anche se, guardando le dimensioni della casa, non sarebbe stato difficile.
Quando lo trovò, si posizzionò davanti allo specchio, guardandosi attentamente. Gli occhi azzurri, di solito pieni di vita ma freddi e distaccati, eano gonfi e stanchi, forse per le lacrime che aveva versato incosciamente durante il sogno, banale quanto significativo per lei. La pelle era color mozzarella, quasi trasparente.
Si schiarì la voce ed iniziò a fare le prove.
-CiaoDuncansonotuafiglia!!-
No, decisamente no.
-Duncan...io...so che sarà un duro colpo per te ma...sono tua figlia-
N-O!
-Ehilà papà! Esatto, papà! Sono tua figlia, non lo sapevi?-
Mi dispiace cara, ma non hai l'X facton!
-Ok....Duncan...io mi chiamo Gisel Nelson, ho sedici anni e...sono tua figlia-
Si, ora era perfetto!
-Cosa hai detto?-
L'immagine del padre si rifletteva nello specchio vicino alla sua, facendole notare quanto erano simili i loro occhi.
Era perfetto....no, non lo era affatto!

Angolo dell'autrice
Ciao! E' il primo angolo che faccio di questa storia e....rabbrividite al pensiero che ce ne saranno altri!
Questo capitolo fa vomitare ed è anche corto, ma non potevo lasciarvi senza^^ Ho deciso di far sapere la verità quasi subito a Duncan per motivi a voi sconosciuti ma a me validissimi^^
Ringrazio:
1 - Dark Flower
2 - gwuncan99
3 - ile223
4 - kairi_Wolf
5 - katnissgale99
6 - keyOfIceDxG
7 - rocker_love
Che, nonostante il mio primo capitolo ripugnante, la hanno messa tra i preferiti xD
Ovviamente, ringrazio anche chi ha messo questa sotto specie di storia nelle seguite e chi ha recensito^^
Al prossimo capitolo!!!!
Recensite mi raccomando