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Autore: Zonzi_Kuchiki    10/10/2013    2 recensioni
Una ragazza e il suo sogno. Una fine, o forse un inizio? Non è facile combattere con la morte, non ci è concesso, ma forse lei avrà una possibilità per cambiare la sua vita, e non solo.
Un nuovo paese, nuove emozioni, nuove scelte. Quale sarà la sua?
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Per questo capitolo mi piacerebbe che ascoltaste questa traccia audio, all'asterisco *  :)

http://www.youtube.com/watch?v=UZjca8jZkZ8


Fey era partita il giorno prima del concerto, aveva prenotato assieme alla madre una stanza in un hotel vicino all’arena nella quale si sarebbe svolto il concerto. 
Era più che sicura, però, che avrebbe passato la notte accampata per cercare di essere il più vicina possibile al palco.
Il treno ci mise un’ora, partirono alle otto di quella mattina, nonostante la madre di Fey non capisse perché la figlia volesse andare così presto.

-Devo vedere se ci sono già ragazze in fila! Così posso mettermi assieme a loro!
-Avanti Fey, non starai esagerando? Hai il biglietto, che differenza fa se li vedi dagli spalti?
-Ho la possibilità di vederli a pochi metri da me, perché dovrei perdere quest’occasione?

La madre scosse la testa, prese le chiavi della macchina e uscì di casa, diretta alla stazione.
Arrivate ad Amburgo si avvicinarono all’arena e stranamente, pensò Fey, non c’era ancora nessuno. Probabilmente le ragazze sarebbero arrivate nel pomeriggio, e lei doveva essere lì.
Poggiarono la valigia che avevano in comune in hotel, era modesto e confortevole e la camera da letto dava su un parchetto con panchine ed altalene, ricoperto da un manto bianco lucente.

 
I sei Tourbus dei ragazzi arrivarono quella stessa mattina. Decisero di andare in albergo, la stanchezza del tour si faceva sentire e avevano decisamente bisogno di una dormita.
-Io voglio andare a fare shopping.
La voce di Bill ruppe il silenzio, Tom uscì dal bagno e lo guardò stranito.
-Adesso?
Bill fece spallucce – Perché no? La città sembra abbastanza tranquilla, non ho visto nessun gruppo di fan urlanti dal bus, quindi potremmo tentare!
-Sei consapevole che se ci vedessero dovremmo scappare?
Bill annuì – Quindi è un sì?
Tom roteò gli occhi e annuì a sua volta.
I gemelli uscirono imbacuccati, molto più del dovuto, fuori nevicava, quindi nessuno ci avrebbe fatto particolarmente caso.
Entrambi tennero gli occhiali da sole anche dentro i negozi e nessuno sembrava accorgersi di chi loro realmente fossero.

 
*Fey stava girando nella Spitalerstrasse, dove su ambo i lati si poteva trovare ogni genere di negozio. Mentre sua madre entrò in un negozietto di antiquariato, Fey si precipitò da H&M, un negozio che nessun ragazzo o ragazza poteva evitare.

 
-Bill qui è pieno di ragazze, ti rendi conto che se ci scoprissero non riusciremmo ad uscire da questo stupido negozio?
-Tom. Qui da H&M le ragazze sono più impegnate a cercare di non farsi fregare la propria taglia da un’altra! Non staranno di certo pensando a noi due…
Tom sbuffò e si mise a dare un’occhiata ai cardigan riposti nelle grucce.
Girò lo sguardo verso sinistra, per vedere se più in là ci fosse qualcosa che potesse interessargli, e mentre pensava che avrebbe di gran lunga preferito trovarsi in un fast food, vide una figura snella che si muoveva tra i vestiti.
La ragazza si spostò un po’ più in là e Tom cercò di seguirla con lo sguardo, prima di abbandonare Bill tra i sue mille vestiti e seguire quella figura così familiare.
Lei continuava a stare di spalle, ma ogni suo minimo gesto o movimento faceva scattare in Tom un campanello d’allarme.
Chi era questa ragazza dai capelli lunghi castani che lasciava dietro di sé una scia di profumo che gli ricordava tanto quello che ogni tanto sentiva nella sua stanza e nel parco vicino a casa sua?

Fey aveva trovato tante cose carine, una T-shirt rosa salmone, un maglione color cioccolato e un paio di jeans con dei ricami floreali.
-Quello non ti sembra Tom Kaulitz dei Tokio Hotel?
La sua attenzione venne attirata da una ragazza che si trovava davanti a lei, affiancata dall’amica. Entrambe parlavano tra loro e guardavano in una direzione indefinita dietro le sue spalle.
-Ma sì, c’è anche Bill!
Questa volta il nome del Kaulitz venne urlato più forte e tutte le ragazze che si trovavano nelle vicinanze si girarono e iniziarono a portarsi le mani alla bocca.
Fey si girò immediatamente e vide le figure dei gemelli che si dirigevano verso l’uscita.
Un’orda di ragazzine iniziò a seguirli, e così fece Fey. Era più indietro rispetto alle altre, teneva tra le mani i capi che doveva comprare e cercava di farsi spazio tra i corpi delle ragazzine in delirio.
Voleva solo vederlo, solo guardarlo negli occhi.
Tom si girò, cercava la ragazza, che però non riusciva a vedere perché sovrastata da tutte le altre cento. Riusciva a scorgere soltanto i suoi capelli, le mani che tenevano i capi e il massimo che riuscì a vedere del suo viso fu una guancia, perché in una frazione di secondo Fey venne spinta da un’altra e Tom venne preso per il braccio da Bill.
Due commesse fecero passare velocemente i gemelli da una porta di emergenza che li portò ai magazzini del negozio.

-Cazzo!
Bill riprese a sospirare normalmente e guardò il gemello.
-Mi dispiace Tom, non pensavo ci potessero riconoscere…
Tom scosse la testa – No, non è per questo, è che…
Bill aspettò che il gemello continuasse la frase, ma Tom sembrava come in trance.
-Mi sembrava di aver visto una persona…
-Chi?
Tom guardò Bill dritto negli occhi – Non lo so.

 
Nel bel mezzo di quel putiferio, tra tutte le ragazze urlanti, senza contare quelle che avevano letteralmente buttato i vestiti all’aria ed erano uscite dal negozio per cercare i gemelli, c’era Fey.
Era rimasta immobile, con i suoi tre capi in mano, che non si capacitava ancora di ciò che era appena successo.
Tom la stava cercando. In mezzo a tutta quella folla, stava cercando proprio lei.
Si avvicinò alla cassa per pagare mentre affianco a lei decine di ragazze in lacrime non smettevano di ripetere “Ho visto i gemelli Kaulitz, non ci posso credere!”
Fey non aveva visto niente, non aveva visto i loro visi, eppure c’era tanto vicina…

Poche ore e fu come se Bill si fosse completamente dimenticato dell’accaduto.
Tom, invece, era sdraiato supino sul letto e ripensava a quella ragazza e all’effetto che le aveva fatto una sconosciuta. Eppure era certo di conoscerla, di averla vista da qualche parte.
Era in una situazione impossibile da credere, ma quella figura che neanche aveva visto interamente l’aveva fatto sentire a casa. Si chiedeva quale fosse il suo nome, di dove fosse, quanti anni avesse. Se era solita frequentare quel negozio, oppure era stato solo un caso.
Voleva vederla.
Si chiedeva come fosse il suo viso, di che colore fossero i suoi occhi, come fosse il suo sorriso.
Era una fan, lo era sicuramente, perché aveva visto come cercava di farsi spazio tra le tante persone che spingevano.
Chissà com’era la sua voce, com’era la sua risata. Chissà se anche lei stava pensando a quello che era successo.
Scosse la testa, si alzò e andò a farsi una doccia calda. Sperava che quell’acqua che scivolava sulla sua pelle facesse scivolare anche quei pensieri e li facesse scendere dritti nello scarico.
Un forte mal di testa rimbombava nelle sue tempie, l’indomani avrebbe avuto un concerto, doveva riposare.
E se lei fosse stata lì?
Sperava di rivederla. Era un ragionamento veramente da idioti, ma aveva trovato un appiglio, un misero appiglio a cui aggrapparsi, un'ultima àncora di salvezza.

  
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