Era un giorno di ottobre, il dieci ottobre, giorno fresco ma sereno. Era da quasi tre anni che Naruto era partito con Jiraya per l'allenamento.

Naruto sapeva che presto sarebbero tornati a Konoha, perciò decise che quel giorno sarebbe stato speciale. Era il suo sedicesimo compleanno, ma non aveva mai festeggiato nessuno di essi. I due anni precedenti cercò di non starci troppo male quando lui, contento di trascorrere il suo giorno importante con una persona e non da solo, andava da Jiraya con un animo allegro e spensierato non venendo però ricambiato. Jiraya-sensei gli aveva svelato il motivo di tanta tristezza: il 10 ottobre era l'anniversario della morte del suo allievo prediletto: Minato Namikaze, il Quarto Hokage.

Naruto aveva sempre accettato in silenzio la tristezza del proprio sensei, ma quel giorno no, non l'avrebbe accettato. Voleva trascorrere l'ultimo compleanno del viaggio, con Jiraya, ridendo, scherzando, non da solo.

-Ehi Jiraya-sensei!- Naruto raggiunse il suo maestro al bordo di un fiume, sedendosi accanto.

-Perché è tanto triste oggi?-. Sapeva perché, lo sapeva.

-È il 10 ottobre, Naruto, non posso essere felice..-. Naruto sbuffò. Forse quello di trascorrere un compleanno in compagnia doveva rimanere solo un sogno.

-È l'anniversario del-

-Della morte del Quarto Hokage sì lo so, lo ricordo- disse seccato. Al che gli arrivò un rasengan allo stomaco, che lo fece volare di alcuni metri. Si rialzò dolorante, era davvero potente quel rasengan. Alzò gli occhi e gli arrivo un pugno in pieno viso, facendolo ricadere all'indietro, con un rivolo di sangue che colava dalla bocca.

-Non ti permettere più a parlare di LUI con questo tono!- disse Jiraya con gli occhi lucidi e con rabbia malcelata. Al che Naruto s'incupì, conscio che quel maledetto 10 ottobre non sarebbe mai stato felice, con gli occhi ormai umidi, sforzandosi un casino per non far cadere nemmeno una lacrima. Jiraya se ne accorse.

-Cos'è? Piangi per così poco? Non ti stai dimostrando simile a lui!- ma lui non era il Quarto! Perché non lo capiva?

-Non sto piangendo, e non mi ha fatto niente..- sussurrò debolmente.

-Allora alzati, sei debole!-

-Lei.. Sa che giorno è oggi?- chiese con ancora un po' di speranza, la speranza che si potesse accorgere che giorno realmente fosse.

-Il giorno della morte di Minato?- chiese titubante. Cosa stava cercando di dirgli? E perché lo guardava così?! Cosa si stava dimenticando?!?

-No, il giorno del mio compleanno- sussurrò piano, come per paura di svegliare la natura, accarezzata solo da quel venticello fresco, che muoveva i biondi capelli del giovane ninja.

Jiraya restò paralizzato.

“Il...suo compleanno? Era questo.. e.. in tutto questo tempo non me ne sono mai accorto.. l'ho sempre trattato male in questo giorno, quando forse sarebbe dovuto essere il più gioioso per lui. Che ricordi conserverà? I compleanni senza nessuno che ti faccia gli auguri non sono compleanni. Sono semplici giorni in cui tu entri in un altro anno di vita, ma nessuno se ne accorge. E per Naruto è sempre stato così. Mai nessuno che gli dicesse semplicemente: AUGURI PICCOLO! E io non sono stato da meno” pensò amareggiato.

Intanto Naruto si alzò, asciugandosi con una manica il sangue che gli scendeva dal labbro inferiore. A testa china se ne andò piano, non facendo rumore, sotto lo sguardo colpevole del suo maestro, lasciando scivolare ormai quelle lacrime che aveva tanto minacciato di uscire. Avrebbe tanto voluto che il suo sensei lo fermasse, che gli dicesse: “Che ne dici di andarci a prendere un po' di ramen insieme?” col tono gioioso e rassicurante che solo lui sapeva dare. Invece non accadde niente. E se effettivamente al suo maestro più caro non importasse niente del suo compleanno?

Jiraya guardò la schiena del suo allievo mentre si faceva sempre più piccola, entrando in quel fitto bosco. Avrebbe voluto tanto fermarlo, per dirgli qualsiasi cosa, invece semplicemente lo aveva guardato allontanarsi. Ma come poteva essere stato tanto stupido? In quegli anni, quel giorno, Naruto era alimentato da un'energia particolare, aveva notato, ma lo aveva sempre ignorato.. “Solo in questo giorno” gli ripeteva, e lui, con un sorriso tirato lo aveva sempre accontentato. Ma adesso basta. Doveva farsi perdonare. Ma come?

Naruto era appoggiato di schiena ad un albero godendosi la brezza leggera che gli offriva quella giornata. Fissava il vuoto, poi per scacciare le lacrime chiudeva gli occhi e appena li riapriva rivedeva la scena di prima. Che figura che aveva fatto... era debole, gli aveva detto Jiraya, ed era vero. Quel viaggio non era un vacanza, era un allenamento. Non poteva godersi nemmeno un giorno. Fece per alzarsi ma una mano lo bloccò da dietro. Si voltò e con grande sorpresa vide il suo sensei che gli porgeva uno dei suoi gelati azzurri.

-Buon compleanno, Naruto-

Il cuore del giovane ninja si riempì di felicità e commozione mentre con occhi lucidi prendeva delicatamente il suo gelato.

-Sai, in tutti questi anni in questo giorno ho visto solo la morte del mio allievo, ma mi son reso conto che è stato un grandissimo errore con aver mai tenuto conto della tua nascita.. mi dispiace Naruto.. in tutto questo tempo non me ne sono mai accorto- sospirò, portando una delle sue grandi mani a scompigliare la sua zazzera bionda. Naruto lo guardò facendo scivolare una lacrima di felicità, che asciugò subito.

-Perché piangi?- chiese apprensivo il suo maestro.

-Perché sono contento.. grazie, Jiraya-sensei- lo sguardo del più grande si addolcì, se possibile, ancor di più. Stettero un bel po' in silenzio, poi..

-Naruto?-

-Mh?-

-Che ne dici di andarci a prendere un po' di ramen insieme?-

!Angolino autrice!

Buon pomeriggio a tutti! :D e soprattutto... AUGURI NARUTOOOOO *---*

Oggi come regalo per il nostro amatissimo biondino ho scritto questa...cosa.. xD beh a dir la verità era già da un po' che mi frullava in testa, ma l'ho scritta solo oggi, quindi per mancanza di tempo è uscita così xD che ne pensate?

Gradirei una vostra opinione..

Un bacio

Mary