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Autore: KissMe BeforeYouGo    10/10/2013    0 recensioni
Questa storia è ambientata in un college americano, e ha come protagonisti Harry,Louis, Niall, Zayn e Liam.
E' in particolare una ff Larry ma anche Ziam, con qualche cenno Narry.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry.

Camminai confuso in mezzo alla folla tenendo in mano una cartina del campus nel tentativo di comprendere quale direzione dovessi prendere.
La osservavo ma le idicazioni non mi sembravano tanto chiare.
''Dovrei chiamarlo?'' pensai.
No. Assolutamente no. Non avevo alcuna intenzione di vederlo o soltanto di parlarci, per me era come se non fosse lì. 
Mi decisi a chiedere aiuto a un ragazzo qualsiasi.
''Hey potresti dirmi dove si trova..'' e il ragazzo mi voltò le spalle. 
''Perfetto.'' pensai.
Ritentai di nuovo, e questa volta fui fortunato. 
''Segui questa strada'' fece un ragazzo mostrandomi col dito la direzione sulla cartina ''.. e poi sei arrivato!''
''Grazie'' feci. 
Dopo più o meno dieci minuti mi ritrovai all'interno dell'edificio che stavo cercando. 
''Stanza numero 238.. 239... eccola'' pensai ''stanza numero 240.'' 
Con un colpo di chiavi aprii la stanza e la prima cosa che vidi furono due valigie posate sopra un letto. 
Poi un ragazzo biondo e occhi azzurri, dalla pelle candida e pallida, si accorse della mia entrata e si avvicinò a me. 
''Ciao, tu devi essere il mio compagno! Ti dispiace se ho scelto questo letto? Vorrei essere vicino alla finestra.'' disse quasi balbettando e imbarazzato.
''Non c'è problema'' risposi poggiando il mio borsone nell'altro letto. 
''Io sono Niall, comunque'' fece porgendomi la mano.
La ignorai. 
''Io sono Harry.''
Imbarazzato ritrasse subito la mano.
''Non siamo a un colloquio, sai?'' dissi con una punta di ironia.
Di colpo arrossì e si lasciò sfuggire una piccola risatina.
''Hai ragione, scusa. Non sono bravo con queste cose. Fai finta che non l'abbia mai fatto.'' 
Lo guardai confuso. ''Okay'' risposi semplicemente. 
''Sei di qua Harry?'' mi chiese curioso. ''Mi riferisco al tuo accento.''
''No, non sono nato negli Stati Uniti. Sono di Holmes Chapel, in Inghilterra. Tu si?'' 
''Wow'' fece meravigliato l'altro. ''Si, sono nato qua, ma i miei genitori sono irlandesi... come mai ti sei trasferito qui?''
A quella domanda smisi di osservarlo e iniziai a togliere fuori la roba dal borsone. 
''I miei hanno divorziato quando ero piccolo e mio padre mi ha portato qui, a vivere con la sua nuova famiglia.''
''Oh..'' esclamò l'altro sedendosi a gambe incrociate sul letto, ancora una volta in imbarazzo. ''Quindi tua madre vive ancora in Inghilterra?''
''Si.'' risposi freddamente. 
''E ti manca?'' 
Mi irrigidii. 
Risposi soltanto dopo qualche minuto ''Quando capita la sento per telefono. E' sempre la solita: beve, si droga e ah, ultimamente sta frequentando un uomo. '' risposi acidamente.
Niall puntò lo sguardo sul pavimento, come se si fosse pentito di avermi posto quella domanda.
In effetti non amavo parlare del mio passato o dei miei genitori, erano questioni delicate che ancora non ero riuscito a superare. Parlarne non faceva altro che alzare in me quei muri che ancora non ero riuscito a distruggere. 
''Mi dispiace..'' fece timidamente.
''A me no.'' 
Niall mi guardò con aria interrogativa, e sebbene fossi sicuro avesse già pronta un'altra domanda da pormi, non lo fece, perché per mia fortuna optò per cambiare discorso. 
''Stavo pensando di andare stasera alla festa per le nuove matricole del nostro corso'' si fermò di scatto. ''Fai anche tu chimica, no? In ogni caso, verresti insieme a me? Potrebbe essere divertente.''
''Si.'' risposi. ''Per quanto riguarda la festa.. okay. ''
A dir la verità l'idea non mi entusiasmava più di tanto, niente affatto, avrei preferito restare sdraiato tutta la sera a leggere un libro. Pensai però che quella poteva essere un'occasione per fare nuove conoscenze, quindi valeva la pena provarci. 
Niall mi rivolse un breve sorriso, poi con aria preoccupata si alzò in piedi e ''Secondo te sto bene così?''
Indicò la camicia a quadri che indossava, abbottonata fino al collo. 
Mi morsi il labbro pensieroso, per poi avvicinarmi a lui e sbottonargli i primi bottoni in modo da far prendere aria al suo collo.
''Così va bene'' dissi soddisfatto. 



''Benvenuti alla 
Cyprus-Rhodes University!'' così c'era scritto su un cartellone appeso nel mezzo della sala appena arrivammo.
In sala vi erano poche persone, forse una ventina, e vi era chi perso in discorsi chimici, chi rimaneva seduto in disparte a osservare gli altri in attesa di un miracolo, e chi al centro timidamente ballava in compagnia di qualche altro sfigato.
Tale scenario mi fece rivoltare lo stomaco. 
''Harry tutto bene?'' 
Mi voltai verso Niall, appartemente preoccupato. ''Si, è solo che questa festa è uno schifo.''
''Non è tanto male, dai..'' contestò l'altro.
''Niall, sei mai stato a una vera festa?'' chiesi in tutta sincerità.
L'altro di colpo arrossì e abbassò la testa. ''In realtà non proprio..''
Era palesemente a disagio, quasi si vergognasse di se stesso. A me in realtà non interessava affatto se ci fosse stato o no, di certo non lo avrei mai giudicato. 
''Allora fidati, è uno schifo. ''
Niall scoppiò in una risatina. ''Non sono un esperto, ma penso che a te potrebbero piacere le feste da confraternita.''
Lo fissai un attimo incuriosito, non avevo mai preso in considerazione l'idea di far parte di una confraternita. 
''In effetti si, non ci avevo mai pensato.''

''Se ti interessa oggi le confraternite del campus si presentano alle nuove matricole, sei sempre in tempo ad andarci.''
Guardai l'orologio del telefono. Si, ero ancora in tempo, ma davvero volevo farlo? Davvero volevo stare a contatto con un gruppo numeroso di persone sebbene avessi un carattere acido e menefreghista? 
In fondo, non mi importava. Se si facevano belle feste, avrei fatto il sacrificio di fingermi una persona gentile con i miei compagni.  Qualsiasi cosa per un pò di divertimento.
''Tu verresti con me?'' 
Il biondo si morse il labbro. ''No, le confraternite non fanno per me..''
Lo conoscevo soltanto da qualche ora, ma avevo come l'impressione che Niall fosse una persona così solitaria che forse venire con me gli avrebbe davvero potuto fare del bene. Ma non insistetti. 
''Okay, ci vediamo quando torno allora.'' 
''Ciao Harry. '' sentii da dietro le spalle prima di uscire dalla stanza. 




''Benvenuto alla 
Pi Sigma Theta! '' un ragazzo basso con occhiali tondi e spessi e l'apparecchio ai denti, urlava all'interno della casa a ogni matricola con voce strillante. 
Osservai bene la situazione: due ragazzi seduti in un tavolino a giocare a scacchi, un gruppetto a fissarmi male, e un altro ancora a esercitarsi a suonare il flauto. 

Rimasi terrorizzato davanti a quello scenario, ma il peggio arrivò quando il ragazzo basso si avvicinò a me per urlami dritto in faccia il benvenuto, lasciandosi sfuggire degli sputi che guizzarono ovunque. 
Letteralmente scappai via da quella situazione, nonostante le preghiere del ragazzo.
Mai, e dico mai, avrei fatto parte di una confraternita del genere. Piuttosto mi sarei sparato.
Ma non andò a buon fine nemmeno il secondo tentativo, alla ''Lambda Sigma Omega
'' quando scoprii che era frequentato da giovani atleti. Di certo lo sport non faceva al caso mio.
E quando uscii scoraggiato dalla seconda confraternita, vidi una moltitudine di ragazzi avviarsi verso una casa in particolare.
Mi avvicinai per scoprire da vicino di cosa si trattava. ''Omega Chi Delta''  lessi su un cartellone.
Dietro di me sentii alcuni ragazzi urlettare eccitati ''Ho sentito dire che è la migliore confraternita di tutto il campus. E fanno feste bellissime! Dobbiamo entrarci assolutamente!'' 
Non appena sentii la parola ''feste'' accompagnato all'aggettivo ''bellissime'', non ci pensai due volte ad entrare. 
Quando entrai sentii una forte musica, e vidi la sala affollata di ragazzi e ragazze ballare a ritmo. 
Si, iniziava a piacermi. 
All'improvviso sentii un brontolio provenire dal mio stomaco. Guardai l'orologio del cellulare. Erano le dieci e ancora non avevo toccato cibo. 
Per mia gioia vidi in un lato della sala un tavolo immenso con sopra una serie di vassoi ripieni di dolcettini di ogni varietà.
Mi fiondai immediatamente su uno dei vassoi e assaggiai qualche dolce. Erano davvero squisiti. 
Nel mentre che io mi ingozzavo mi voltai istintivamente per osservare in giro quando la mia attenzione fu catturata da un ragazzo, castano, intento a scendere le scale principali che portavano al centro della sala. Indossava una giacca blu con sotto una maglia bianca, e solo in quel momento realizzai che probabilmente quella era la loro divisa ufficiale. Lo osservai mentre con una pacca alla spalla salutava alcuni ragazzi, poi sollevò lo sguardo e i suoi occhi azzurri si incrociarono con i miei. 
In un'altra situazione, avrei subito distolso lo sguardo per l'imbarazzo. Ma in quel momento ciò mi fu impossibile e rimasi fermo come ipnotizzato dai suoi occhi, poi qualcos'altro catturò la mia attenzione.
Le sue labbra.
Mi stava sorridendo. 
Deglutii con violenza il boccone che ancora non avevo mandato giù, per lasciar spazio a un sorriso sottile.
Non sapevo il motivo del mio comportamento, di certo non ero il tipo che andava a sorridere a tutti quanti. Ma allo stesso tempo non riuscivo ad oppormi. 
Poi il ragazzo, sceso l'ultimo scalino, si mimetizzò tra la folla. 
Tornai a concentrarmi sulla confraternita, e sebbene in qualche modo questa mi ispirasse, optai per visitarne altre.
Proprio nel momento in cui mi voltai verso la porta, alle mie spalle sentii ''I Rolling Stones sono un gran gruppo.'' 
Mi voltai e davanti a me si presentò il ragazzo delle scale, nel mentre che osservava la mia maglia. La osservai anche io e come alzai lo sguardo i miei occhi di nuovo si persero nei suoi che, se possibile, da vicino parevano ancora più intensi.
''Mh, si.'' dissi pensieroso.
Mi sorrise di nuovo e ''Benvenuto nella Omega Chi Delta.'' 
''Sei il capitano di questa confraternita?'' chiesi quasi stupito.
''Esattamente.'' rispose lui fiero. ''Mi presento, io sono...''
''Harry?''  una voce stranamente familiare tra il disprezzo e lo choc interruppe il ragazzo.
Girai lo sguardo verso la figura accanto al capitano degli Omega Chi e di colpo strabuzzai gli occhi. 
''Liam?!'' sputai tutto d'un fiato.
Liam, il mio fratellastro che ho odiato per anni, era lì davanti a me con addosso la giacca blu col il distintivo della confraternita.
Quando decisi di studiare in quel college sapevo perfettamente che era la stessa che lui già frequentava, ma ho sempre sperato di non incontrarlo in qualche modo. E invece proprio in quel momento le mie speranze si erano frantumate tutte d'un colpo.
''Cosa ci fai tu qui?'' mi ringhiò addosso, aggrottando le sopracciglia. 
Il ragazzo accanto a noi ci guardò confuso, stranito. Mi sentivo in imbarazzo, a disagio, avrei voluto fuggire per non dover subire quel muso lungo e quella voce odiosa. 
Cosa che feci appena qualcuno richiamò l'attenzione di Liam.
Sgattaiolai immediatamente fuori dalla casa, mi allontanai il più possibile per cercare di non essere trovato nel caso in cui Liam avesse deciso di cercarmi fuori. 
A pochi passi da dove mi trovavo vi era un'altra confraternita. Qualunque sarebbe andata meglio della Omega Chi, a questo punto.
Entrammo in quindici persone, circa. La casa all'esterno non era mantenuta bene, ma non mi feci scoraggiare.
Il problema è che all'interno non vi fu nessuno.  Era vuoto, desolato, buio.
Guardai gli altri ragazzi confusi come me, quando notai un cartellone con scritto ''strada molto noiosa''. Non ne capii affatto il senso.
All'improvviso si spalancò una porta al piano di sopra. Da essa venne fuori un ragazzo cinese, o giapponese. In realtà ancora non ero in grado di distinguerli. 
Il ragazzo si presentò, definendosi il ''selezionatore'', quando dalle mani lasciò cadere un coltello che infilzò il pavimento di legno. 
Rimanemmo tutti impietriti davanti a quello scenario. 
Il ragazzo iniziò a scendere le scale e con voce misteriosa e cupa ''Allora, qualcuno ha sentito parlare della nostra reputazione? Se si, prego, alzate la mano.'' 
In verità non ero nemmeno a conoscenza del nome della confraternita, ma in ogni caso non avrei saputo niente. 
La maggior parte dei ragazzi alzarono le mani, tranne me e qualche altro. 
''Tutti quelli con la mano alzata, fuori. '' ordinò il ragazzo.
''Ma come?'' ''Perché?'' erano le domande che si ponevano quei sfortunati. 
''Adesso. '' 
Mi voltai ed eravamo rimasti in cinque, finché due terrorizzati non fuggirono via.
''Voi tre, seguitemi.''
Rimanemmo paralizzati.
''Andiamo, andiamo.'' ci incitò.
A un certo punto spalancò un portone e urlò ''Cessato allarme!'' 
Si accesero di scatto le luci e senza rendermene conto mi ritovai nel giardino davanti a un mega party, con la musica a tutto volume, gente ubriaca da ogni parte, uomini nudi che correvano urlando, ragazze in piscina a bagnarsi a vicenda, persone che limonavano tra la folla.
Il giardino era talmente affollato che non vi era spazio per muoversi. 
''Preferiamo i vergini.'' ci sorrise il ragazzo cinese/giapponese. 
Osservai di nuovo quello scenario. Sorrisi anche io. 
Quella sì che era una vera festa.
Di colpo sentii un braccio avvolgermi le spalle, non ebbi il tempo di controllare chi fosse che ''Io sono Zayn, Malik. Sono il presidente di questa confraternita.'' 
Mi girai per osservarlo: alto, pelle ambrata, moro con un ciuffo tirato su, occhi scuri e profondi.
Lo guardai confuso mentre mi trascinava nel mezzo della folla ''Da dove provieni?'' mi chiese. 
''Mi chiamo Harry, Harry Styles. Vengo da Holmes Chapel, in Inghilterra.''
''Davvero?'' fece l'altro stupito. 
''Si. E ho appena scoperto che il mio odioso fratellastro è negli Omega Chi.''
L'altro rise compiaciuto. ''Chi sarebbe?''
''Liam Payne.'' feci. ''Ma perché ridi?'' 
''Oh, quindi tu saresti il caro fratellino di Payne.''
''No.'' sputai. ''Non sono suo fratello. Sono il suo fratellastro.''
Mi diede una pacca sul petto. '' Mi piace il tuo modo di ragionare, riccio.'' mi scompigliò i capelli. ''Noi odiamo i ragazzi della Omega Chi, troppo perfettini per i nostri gusti.''
Nonostante il fastidio tremendo dovuto a quel gesto, sorrisi. Avevo appena trovato uno, o meglio, tanti alleati contro il mio fratellastro.
Solo in quel momento mi accorsi che due ragazze mi stavano sorridendo. Ricambiai il sorriso e mi voltai verso Zayn.
''Quindi se avrò bisogno mi aiuterete contro Liam?''
''Ma certo!'' rispose l'altro prima di scolarsi mezza bottiglia di birra. ''Noi qui siamo tutti come veri fratelli, quando uno ha bisogno gli altri ci sono sempre.'' 
Mi porse la bottiglia. L'afferrai e bevvi tutto d'un sorso il restante.
''Ah, dimenticavo'' continuò. ''Benvenuto nella Kappa Tau Gamma.''











Salve gente! Questa è la prima Larry/Ziam che scrivo, perciò siate clementi con me!
Non so se qualcuno l'ha notato, ma questa storia è ispirata al telefilm ''Greek''. 
Infatti alcuni fatti sono molto simili a quelli che accadono nel telefilm, ma i caratteri dei personaggi e le loro storie sono differenti. 
Questo è il primo capitolo, spero vi sia piaciuto e se così fosse posterò il prima possibile il secondo possibile :)
Fatemi sapere attraverso una recensione o se avete qualche domanda da pormi o qualsiasi cosa potete contattarmi su twitter (il mio nick è @xclaharold).
Grazie per aver letto! :)

Un bacio, Cla.

  
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