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Autore: Evangeline_Litium    10/10/2013    2 recensioni
Tratto dal prologo "Un angelo del fuoco, del ghiaccio e della collera, venuto da solo per portare Morte e Distruzione, ma anche Vita e Speranza."
Le avventure del Signore del Tempo e di Rose Tyler. Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
Rose si guardava intorno, disorientata. Non riusciva a capire dov'erano atterrati con il Tardis; si trovavano in mezzo a una gigantesca via che sarà stata larga 20 metri e non riusciva a scorgerne la fine.
faceva fresco e la ragazza si chiuse istintivamente la felpa. Le persone che camminavano, però, non sembravano accorgersene e continuavano per la loro strada tranquillamente. 
Non portavano vestiti usuali della Terra. Dovevano essere di un altro pianeta. Le donne indossavano lunghi vestiti orlati di pietre preziose che donavano un tocco di colore agli abiti mentre gli uomini avevano dei jeans di un materiale a cui Rose non sapeva dare un nome  e delle camicie ricamate.
La ragazza alzò gli occhi al cielo: sopra di lei c'era una specie di "bolla'', i cui riflessi donavano un tocco ambrato alla città, e due soli, uno a destra e uno a sinistra.
Indietreggiò istintivamente di qualche metro, scontrandosi contro una ragazza. Quest'ultima le disse qualcosa che Rose non riuscì a capire, poi tornò a camminare.
Di corsa, entrò nel Tardis e si mise in  ginocchio accanto al Dottore che era ancora svenuto.
''Sveglia! Sveglia!'' lo scosse un paio di volte, ma senza successo. 
Se lui non si svegliava, il potere del Tardis di tradurre le lingue aliene non aveva effetto.
"Che faccio ora?! Il Dottore non si sveglia, non so dove sono e la gente parla in una ligua sconosciuta! Peggio di così non si può..." Tyler si rigirava i pollici, cercando di trovare una soluzione.
"Dell'acqua! Mi serve dell'acqua!"
Una volta, quando avevano incontrato Dickens, il Dottore le aveva detto che il camerino e i vestiti erano accanto ai secchi. Poteva riempirne uno d'acqua e versarne il contenuto in faccia al Signore del Tempo,no?
Corse a cercare il necessario per svegliarlo, lasciandolo solo.
"Sono ancora vivo?" l'uomo aprì timidamente un occhio e riconobbe il soffitto della macchina del tempo.
"Wow! Scampato alla morte un'altra volta!"
Rose nel frattempo era tornata con il secchio d'acqua, che versò completamente in faccia al Dottore.
"Ora dovresti svegliarti" sussurrò la ragazza fra sé e sé.
" Ero già sveglio! Ora sono intontito per il colpo e bagnato! Grazie Rose Tyler!" Si alzò e con fare nervoso si toccò i capelli.
"Devo anche rifarmi la cresta!" sbuffò, cercando di rimettersi a posto il ciuffo che però gli ricadeva sugli occhi.
Rose ridacchiò, ma si zittì appena il Dottore la guardò con occhi glaciali.
"Non sei divertente."
"Non è neanche divertente finire in un posto in cui ci sono due soli e dove la gente va in giro con abiti strani!"
L'uomo la guardò.
"In che senso due soli..?" sembrava agitato.
"Nel senso che ci sono due soli, che vuol dire due soli secondo te?"
Il Dottore corse ad aprire la porta del Tardis e rimase senza parole.
"Allora signore so tutto io, dove siamo?" la ragazza lo fissò, aspettando la risposta che arrivò solo dopo un paio di minuti.
"Siamo sul pianeta Gallifrey."
Il Signore del Tempo si appoggiò alla porta, come se stesse per svenire. Era tornato a casa.
"No, no, no! Non è fattibilmente possibile! Il Tardis è stato impostato per non tornare a Gallifrey nel periodo prima della Guerra!" il Dottore si fiondò verso il centro della macchina, pensando a una soluzione.
"Chi l'ha impostato? E poi perché?" Rose era confusa, non riusciva a capire nulla di tutto quello che stava succedendo.
Un quarto d'ora prima si trovava in mezzo ai resti del pianeta dei Signori del Tempo e ora era lì, sul pianeta natale del Dottore prima che fosse distrutto.
"L'ho impostato io! E il perché sono fatti miei" era di nuovo nervoso.
Aveva tirato fuori il suo cacciavite sonico e cercava di aggiustare la macchina del tempo.
"Deve essere andata in cortocircuito quando un masso ci ha sfiorati.."
"Ma il Tardis non ha scudi?" la ragazza ricordava che, quando i Dalek avevano sparato un missile contro la navicella, questa non era stata minimamente scalfita.
"C'è stato un calo di energia e per un attimo si è disattivata la protezione. Quel rumore è una specie di allarme che si attiva quando gli scudi si abbassano" diede un colpo alla macchina e si portò le mani sui capelli che erano ancora leggermente umidi.
"Non possiamo semplicemente andarcene?"
"No, ha esaurito l'energia; servono 24 ore per ricaricarla" il Dottore imprecò a bassa voce.
Rose si sentiva fortunata. Aveva sempre desiderato andare a Gallifrey e ora era lì e non era un sogno!
"Aspettami qui Rose..." il Signore del Tempo andò verso il camerino che si trovava all'interno del Tardis.
"Allora... mi servono un paio di pantaloni e una maglia nuovi, ma la mia fantastica giacca non me la toglie nessuno.
L'uomo prese un paio di jeans di pelle neri e scosse la testa, troppo attillati.
"Questi sono perfetti!"
Si mise un paio di jeans blu scuro leggermente aderenti che lo facevano sembrare più alto. All'altezza delle tasche, che ovviamente erano più grandi all'interno, vi erano ricamati dei simboli in azzurro. Gli stessi segni che si trovavano sull'orologio che il Dottore aveva usato per nascondersi dalla Famiglia del Sangue. Fu un ottimo piano.
"Ora mi serve una maglia all'ultima moda" disse imitando il tono di voce di Jackie Tyler, la madre di Rose.
Iniziò a cercare l'indumento, ma senza risultato. Notò un vecchio armadio e iniziò a rovistarci dentro.
Trovò solo una maglia che gli piaceva. Era color avorio con una piccola rosa blu ricamata sulla spalla sinistra.
"Fantastica!"
Indossò i nuovi capi e tornò da Rose che nel frattempo si era seduta a terra.
"Come sto?" chiese ridacchiando il Dottore.
"Stai benissimo!" Rose lo fissava come avrebbe fissato una torta al cioccolato.
Era meraviglioso e non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. L'avrebbe voluto baciare e assaporarne le labbra come se queste fossero state due lecca lecca alla fragola.
"Ora tocca a te cambiarti. Il camerino è vicino ai tuoi amici secchi" l'uomo era ancora frustrato per quello che gli aveva fatto, ma accennò un sorriso. In fondo aveva ragione Rose, era stato divertente.
La ragazza si incamminò verso il camerino e cercò di dimenticare l'immagine del Dottore con quel paio di jeans e quella maglia.
"Allora.. vediamo.." cercò di ricordare come la gente che aveva visto per strada si vestiva.
"Questo?" Provò un abito azzurro con delle balze e alcune pietre preziose nella zona del seno.
"Nah..." se lo tolse e prese di mira un vestito rosso com il fuoco.
Lo indossò e vide che sulla schiena il vestito era aperto dal collo alla fine della schiena. Aveva le maniche lunghe  che finivano con un merletto bianco come la neve.
"Fa troppo regina dell'Inferno..."  ridacchiò.
Aveva finito i vestiti adatti. Sbuffò, non aveva ancora trovato nulla che le piaceva.
All'angolo della stanza vide un piccolo armadio, lo stesso da cui il Dottore aveva preso la maglia. Lo aprì e vide subito un vestito nero.
Era aperto sulla schiena, ma meno di quello precedente. L'apertura era a forma di luna e sembrava brillare nella tiepida luce della stanza. Era lungo fino a metà polpaccio e le maniche le arrivavano a metà braccio. 
Soddisfatta, tornò dal Signore del Tempo che la guardò, ammaliato.
"Allora? Andiamo?" Rose sorrise.
"C-certamente! Allons-y Rose Tyler!" 
I due si avviarono verso la porta del Tardis, pronti per affrontare il mondo nuovo che gli si poneva davanti.
  
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