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Autore: Julia_Phantomhive    10/10/2013    3 recensioni
Vongola IX ha richiamato nella propria patria solo il nipote e Tsuna è costretto ad allontanarsi dal Giappone senza i suoi Guardiani. Reborn, come tutor lo seguirà e per non destare sospetti, organizza uno scambio culturale tra la Namimori Middle High School e una qualsiasi scuola d'Italia. La scuola scelta ha due candidate, entrambe testarde, ma soprendentemente dominanti con i loro professori, tanto che li convincono a mandare tutte e due al posto di una.
Arrivando in Giappone, le ragazze avranno un incontro con più di uno dei guardiani, per destino o coincidenza.
Questa è una serie di piccole storie che alterneranno le varie coppie che veranno introdotte, sono molto corte eccezione fatta all'introduzione e finale. Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Nuovo Personaggio, Takeshi Yamamoto
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Lo Scambio Culturale
13. Benvenuto

 
 
Nel weekend che seguiva la partita di baseball, Haru e Kyoko si erano incontrate riunendo anche i Guardiani, a parte ovviamente Hibari che aveva ignorato l'invito, per parlare della situazione; Gokudera iniziava facendo il punto della situazione e ovviamente grazie alla madre del Decimo, era riuscito ad avere sue notizie e leggeva con grande serietà la lettere ricevuta: << "Cari amici, ho saputo del ritorno delle Sei Vere Corone Funebri e vi ringrazio per il vostro impegno. Mi scuso per non essere lì con voi, ma resistete fino alla fine. Appena il Nono mi lascerà tornare, verrò in vostro aiuto. Qualsiasi cosa succede, contattatemi, non esiterò a tornare. Reborn dice che la mia permanenza in Italia non sarà più così tanto lunga come previsto, mi mancate tutti. A presto, Sawada Tsunayoshi." >> riprendeva fiato << Il Decimo si fida di noi, non possiamo deluderlo! >>
Haru e Kyoko poi si proponevano sempre di aiutarli: << Anche noi vogliamo sostenervi, quindi lasciate a noi tutto quello che riguarda per il rifocillamento e cure mediche! >> Tutti annuivano, ringraziandole. Haru, poi, essendole tornata in mente la castana, chiedeva all'albino: << Gokudera, la ragazza di ieri... >>
Il Guardiano della Tempesta intuendo esclamava imbarazzato: << E' una compagna di classe! Non farla entrare in questioni che non la riguardano! >> ma la Pioggia doveva contraddirlo: << Valentina è già coinvolta, Gokudera. Insieme a Giulia. Sanno tutto e vogliono partecipare anche loro al gioco. >>
Kyoko così un po' sorpresa, proponeva: << Allora, perché non organizziamo a entrambe una festa di benvenuto? >>
Lambo si era risvegliato con la parola "festa" e schiamazzava: << Festa! Festa! Ho fame! >>
Haru così lo calmava, quando Gokudera gli ripeteva "Scemucca! Silenzio!" ma con grande sorpresa Chrome si era presa la briga di donare una caramella al Guardiano del Fulmine e si rivolgeva timida a Kyoko:
<< Queste due ragazze... siamo sicuri che non siano nemici? >>
La ragazza dai capelli d'oro scosse la testa.
<< No, non lo sono, Chrome. >>
<< Ovvio che non lo sono! >> sbottò Gokudera << Quelle due sono solo due grandi impiccione! >>
"Perché ho reagito così?!" si pentì subito la Tempesta "Bah, ma sono state accusate ingiustamente."
Il Guardiano del Sole poi con il solito spirito urlava: << Allora organizziamo questa festa al massimo!! >>
 
Giulia e Valentina erano state invitate da Kyoko a una festa quel lunedì, queste accettarono al quanto scettiche, ma si erano convinte quando avevano saputo che avrebbero partecipato gran parte dei Guardiani e che erano state riconosciute come alleate. << Ci vediamo dopo la scuola, a presto, Giulia-chan, Valentina-chan! >>
"Dubito che verrà anche Kyouya" pensava subito la mora "ma credo che sarà divertente."
<< Vale, so che non ti piacciono le feste, ma ti ci obbligo. >> Non rispondeva << Ehi, mi dispiace per quello che è successo qualche giorno fa; Gokudera e Yamamoto sono degli scemi, ma devo ammetterlo, molto popolari. >>
Sospirava afflitta la castana. << Non è quello il problema, Giù. Uno: non mi piacciono le feste; due: il giorno dopo c'è scuola; tre: mi è arrivata da poco una lettera da entrambi i nostri genitori e vogliono sentirci al più presto. All'albergo ti faccio vedere quanto siano pressanti le loro "gentili" richieste. >> Giulia era sbiancata, Valentina si era guardata in giro per vedere se c'era nei dintorni Hibari, ma non lo vedeva quindi presupponeva che la ragione fosse l'ultima cosa che avesse detto. << Giù, calma. Sono lontani da noi, non possono ucciderci o cos'altro e tu sai che non lo permetterei. Giù? >>
<< Oh cavolo. Tutta colpa di Hibari, da quando sono arrivata in Giappone non ho fatto altro che concentrarmi su di lui e la scuola, e poi la storia sulla mafia, dei Guardiani e degli anelli!! >> Valentina la schiaffeggiò. << Ahi! >> Si era calmata << Grazie. >>
<< Quando vuoi, Giù. >>
<< Bene, e ora? >>
<< E ora niente. Abbiamo accettato, quindi ora ci andiamo. >>
<< Mh. >> si era data qualche minuto per riflettere e continuò << Oh giusto, senti Vale io devo- >>
Ma la castana la bloccava categoricamente. << NO. >>
Giulia replicava: << Ma non ho finito di parlare! >>
<< Lo stesso, no. No, non ci vai da Hibari. >>
Alla mora vennero le lacrimucce da cucciolo, le intenzioni erano di vedere Hibird, niente a che fare con Kyouya, ma a quanto pare la castana sapeva che non era così. Per farla felice cambiava discorso:
<< Andiamo a decidere cosa ti metterai alla festa, non credo che tu abbia portato con te un vestito. >>
<< Sbagliato, ce l'ho. Non si sa mai. >> Poi riprese << Dài, vieni con me. >>
<< No, tu vuoi solo convincerlo a venire alla festa. Sei come un libro aperto per me. >>
Sbuffò Giulia << Spero che sia il tuo libro preferito. >>
Valentina sorrideva e compiacente rispose: << Non proprio. Dài, ora abbiamo educazione fisica. >>
 
Giulia alla fine non aveva visto per niente Kyouya ed era da un po' di giorni che non era venuto a riprenderla. Si chiedeva se era stato nuovamente ferito, ma si era fatta forza e si cambiava nello spogliatoio femminile della scuola: "Il tempo era ottimo per una corsa" così aveva detto il professore e siccome si era dimenticata del cambio in classe, ora la mora era da sola, poiché l'amica l'aveva preceduta. "Uffa... mai una volta che mi aspettasse! Bah, meglio così, almeno nessun vedrà questa pancia-" aveva sentito un rumore, una porta che si apriva. "Sarà una che avrà dimenticato qualcosa." convinceva se stessa. Si guardava di nuovo la pancia, c'era un po' di rotolino, ma con la camicia non era visibile, o così sperava quando si specchiava.
Un rumore di passi si avvicinava e quando scorgeva la figura, spalancava gli occhi e si era bloccata nell'indossare la maglietta bianca del cambio. Il countdown dei due minuti iniziava.
Quando Hibari sorrise, la ragazza ebbe lo scoppio ritardato: << AH! >>
Riprendendosi, Giulia studiava la situazione: "Ok, forse non ha notato che sto solo con i pantaloncini più corti che abbia mai visto e con il reggiseno, che per caso, è pure il più elegante che possiedo. Nooo, non l'ha notato, Giulia." rifletteva ironica, quando Hibari si era avvicinato e il sorriso era divenuto più compiaciuto e famelico, come una volpe pronta ad assalire una pecora. "Tanto nuda mi ha già visto, quindi perché ti vergogni?" continuava a piangere dentro di sè per quella situazione assurda.
Sibilava il Guardiano della Nuvola: << Tana per preda. >>
"No. Non l'ha notato minimamente." pensava convinta e di sasso "Mi vede come una preda, quindi è indifferente se sono nuda!" si era offesa, ma era imbarazzata e distolse lo sguardo immediatamente, si affrettò a vestirsi e chiedere:
<< Mi cercavi? >>
<< Non hai commesso errori e ti volevo premiare. >>
<< Come no, tu vuoi farlo e basta. Non sono un cane che ti scodinzola quando sa che sarà premiato e ora ho educazione fisica, il professore se ne accorgerà della mia assenza. >>
La ragazza si era offesa maggiormente, ma Hibari continuava: << Scappa allora. >>
<< Non farò il tuo gioco. Facciamo uno scambio equivalente: una cosa per un'altra. >> Vedendo che era interessato, continuava. << Vieni alla festa - so che ti hanno invitato, sei un Guardiano dopotutto - e io ti accontento. >>
Ci fu un lungo silenzio, quando il moro poi lo infranse:<< Non è uno scambio, è un ricatto. E i ricatti non funzionano con me. Inoltre, se sei tu, non serve. Lo farai comunque. >>
Giulia protestò. << L'ultima volta l'ho fatto perché hai parlato, mica perché lo volevo io! >>
Ma il moro ignorava e le alzava la maglietta bianca, iniziando a tastarle il fianco. << Mi avresti manipolato? Molto divertente. Per tuo volere? Hmpf. >> stava usando il suo tono autoritario << Verrò e vedremo se sarai te a condurre il gioco, Preda. >>
Con le labbra scandiva il suo nome, ormai era infuriata: << Giu-li-a He-i-loz. Non Preda, allodola. >>
Kyouya Hibari sfoggiava il suo sorriso più crudele e sensuale.
All'improvviso, però, la porta dello spogliatoio si riapriva e la voce famigliare di Valentina salvava l'amica:
<< Giulia, non sei ancora pronta?! >> Girando l'angolo, fulminava il Guardiano << Ah, sei qui. >>
<< Sei quella che segue sempre la mia preda. >>
<< Sbagliato. E' la tua preda che segue sempre me. Non azzardarti a toccarla. >>
Hibari emise un "Uhmpf" e Giulia intervenne: << Arrivo Vale! Vai avanti, devo solo legarmi i capelli! >>
Ma il ragazzo scoccò uno sguardo alla mora e la castana intuiva: << So per certo che l'hai convinto a venire. Ecco perché è qui, anzi no, è ancora qui. >> Sospirava e sconsolata affermava << Giulia... avevi detto- >>
La mora si alzava e le tappava la bocca: << Ok, ok! Ho capito. >> e rivolgendosi al moro << Kyouya, fa' quello che ti pare. Ovvio che lo scambio equivalente non è valido. Ciao. >> lo salutava, portandosi via la sua amica.
Hibari la lasciò andare.
 

 
  
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