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Autore: Eider    10/10/2013    3 recensioni
A cinque anni Allison si era trasferita e aveva incontrato Christopher, colui che sarebbe diventato il suo migliore amico.
A quindici anni Christopher l'aveva lasciata senza nessuna spiegazione, costringendola a dover sopportare Jeko.
Chris era l'unica cosa che li univa, fino a quando non era sparito nel nulla.
Ora Jeko e Allison erano inseparabili, forse troppo, e niente sembrava dover rovinare la loro amicizia, almeno fino a quando uno dei due non avrebbe aperto gli occhi.
E se lui fosse tornato?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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A New Beginning.

Scese dal bus e sistemandosi lo zaino sulle spalle si diresse al loro posto, dove Jeko e Aurora stavano discutendo tra un tiro e l’altro. Non appena lo vide non poté fare a meno di sorridere, ripensò al giorno prima quando si erano incontrati sotto casa della ragazza solo per un bacio veloce e un abbraccio.
Lo vide passarsi una mano sul braccio lasciato scoperto da quella strana t-shirt multicolore e rabbrividire.
Sentì Ro dargli dell’idiota per non essersi messo qualcosa sopra e lui lamentarsi di quanto fosse stato caldo in casa sua.
Ro finalmente la vide e sorridendo alzò la mano libera salutandola, facendo così voltare Jeko che vedendola mostrò una smorfia ricambiato subito da Alli, che poi scoppiò a ridere.
Senza farsi vedere da Ro, impegnata a sistemarsi i ciuffi fuggiti al suo cocon con la mano libera, gli passò dolcemente una mano sul braccio che poco prima aveva riscaldato, lui abbassò lo sguardo su di lei sorridendole grato e stringendole velocemente la mano.
Quando Ro tornò a guardarli sorrise tranquillamente, non accorgendosi di nulla.
Marti arrivò poco dopo, saltellando e guardando tutti con gli occhi a cuoricino, inizialmente Jeko e Alli ne furono spaventati, ma poco dopo capirono che ‘quello’ non era diretto a loro, bensì a quel povero santo di Lorenzo, infatti non appena suonò la prima campanella Marti si fiondò tra le persone che prive di entusiasmo sorpassavano i cancelli, con molta calma anche Ro, Jeko, Alli e Bec, arrivata qualche minuto prima, la seguirono.
Una volta dentro l’edificio camminò velocemente dentro la classe e salutando calorosamente tutti lasciò borsa e giacca sul banco, uscendo subito fuori, dove in quel momento stavano arrivando i suoi amici.
Alli si limitò a scuotere la testa, entrò in classe seguita dalle gemelle, mentre Jeko rimase fuori dalla classe per assistere ‘allo spettacolo’, le ragazze sistemarono le proprie cose prima di tornare fuori e aspettare anche loro.
Jeko nel frattempo aveva lanciato a terra lo zaino e si era sistemato sul termosifone, assumendo un’espressione rilassata non appena la sua pelle venne a contatto con il calore, con la coda dell’occhio vide Alli uscire dall'aula e automaticamente si mosse un po’ sulla destra facendole spazio, la ragazza si sistemò accanto a lui, sentendo poi il suo braccio intorno al collo, la miglior parte era che essendo migliori amici nessuno avrebbe sospettato fossero in realtà una coppia.
Ro e Bec rimasero invece sulla porta con lo sguardo puntato su Marti, che iniziò a muoversi piano lungo il corridoio, cercarono con lo sguardo il motivo di tale movimento, trovandolo in Lorenzo, che sorridendo si bloccò e distendendo le braccia aspettò che la corsa di Marti, quando aveva iniziato a correre era un mistero, finì con lei che gli saltò addosso. Gli strinse braccia e gambe intorno al corpo sotto lo sguardo sconvolto dei professori, per poi baciarlo davanti tutta la scuola, confermando così le voci su loro due.
Alli e Jeko si scambiarono un’occhiata d’intesa per poi scoppiare a ridere seguiti dalle altre, nel frattempo i due piccioncini che non sembravano intenzionati a staccarsi vennero ripresi dalla vice, che con passo svelto si presentò minacciandoli di sospenderli per ‘atti osceni in luogo pubblico’, riuscì a staccarli non prima che i due si fossero scambiati un’occhiata d’intesa.
 
Riprendere le lezioni fu più difficile di quanto previsto non solo per loro, ma anche per i prof che li avevano accompagnati.
Non appena suonò l’ultima campanella, Alli e Jeko furono i primi della classe a fuggire sorridendo complici, arrivarono in prossimità del cancello quando Jeko si bloccò, improvvisamente nervoso, costringendo Alli a fermarsi a sua volta per capire cosa fosse successo, guardandosi in giro trovò la risposta.
Ilaria, la zoccola, che non appena lo vide sorrise entusiasta e li raggiunse, fece un cenno ad Alli concentrando la sua attenzione solamente su Jeko.
“Ehi ti aspettavo ieri, perché non sei venuto? E perché non rispondi?” Ilaria assunse un’espressione rattristata, osservandolo in attesa di una spiegazione, lui si grattò la testa con una smorfia, prima di lanciare un’occhiata ad Alli, che immobile non lasciava che il suo volto esprimesse alcuna emozione.
“Possiamo parlarne in privato?” chiese poi, più che una domanda sembrò un ordine, a Ilaria lanciando uno sguardo fugace ad Alli, che guardò immediatamente Jeko aspettando che le dicesse di restare.
“Alli puoi lasciarci un attimo da soli? Ti prego.” continuò a grattarsi la testa nervosamente con la solita smorfia. Alli rimase senza parole, non era quello che si era aspettata e ne rimase delusa, senza proferire parola si voltò esprimendo tutta la rabbia possibile e andandosene dalle altre, che poco più indietro si erano bloccate ad osservare la scena.
Quando Alli si posizionò accanto a loro, non smise un secondo di sbuffare e lanciare sguardi micidiali ai due.
“Che nervi!” sbottò incrociando le braccia al seno e spostando lo sguardo sulle sue amiche.
“Tesoro non sembri un po’ troppo nervosa? Non è mica il tuo ragazzo suvvia.”
Alli contrasse la mascella ancora più infuriata mentre Marti tratteneva a stento un verso ridicolo, Aurora aveva fatto la domanda sbagliata nel momento sbagliato.
“Purtroppo per me lo è.” disse a denti stretti, rendendosi solo dopo di aver appena detto la verità alle altre.
Aurora, Bec e Noemi sbarrarono gli occhi sorprese, si guardarono per poi guardare Alli e infine guardare Marti che continuava a sorridere come chi nasconde qualcosa.
“Lo sapevi stronza!” urlò profondamente sentita Bec, guardando male sia Marti che Alli.
“Li ho beccati.” ridacchiò con un certo orgoglio, che fece sconvolgere ancora di più le altre.
“Ma… come? Quando?” domandò Noemi sempre più confusa.
“In discoteca, quando non mi trovavate più, mi ha trovata lui mentre stavo ballando con un ragazzo.”
“E baciando. Non te lo dimenticare perché è questo che lo ha fatto scattare e aprire definitivamente gli occhi.” Marti sorrise della breve spiegazione, vedendo le facce delle altre sempre più sorprese.
“E quando avevi intenzione di dircelo?” Aurora la sfidò con lo sguardo vedendola sorridere nervosamente.
“Volevo che fossimo sole, quindi vi avrei invitato da me.”
“Può andare.” borbottò sorridendo Aurora, poi illuminatasi continuò a parlare.
“Ma… l’avete già fatto?” domandò ammiccando maliziosamente, le guance di Alli si colorarono subito di rosso mentre il suo sguardo trucidò l’amica.
“Ro! Che domande fai? Non stiamo insieme da neanche due giorni!” esclamò facendosi aria con la mano.
“Chiedevo.” disse semplicemente scrollando le spalle, facendo di conseguenza scoppiare a ridere le altre, tranne Alli che imbronciata si girò per vedere Jeko raggiungerle, si chiese quando se ne fosse andata, ma in realtà non le interessava neanche un po’.
Jeko si posizionò accanto Alli osservando la sua reazione per vedere quanto fosse arrabbiata, vedendola però in imbarazzo e imbronciata si rilassò un po’, si era aspettato tutt'altro, ma quando guardando le altre notò gli sguardi maliziosi capì.
“Lo sanno vero?”
Alli si limitò ad annuire, ricordandosi solo in quel momento della rabbia provata in precedenza.
“Allora.” sibilò rivolgendosi a Jeko, che in quell'istante la riconobbe.
“In sintesi le ho detto che stiamo insieme e che non deve farsi sentire più e ho anche cancellato il suo numero.”
“Bravo.”
“Solo bravo?”
“Cosa vuoi che ti dica?”
“Non lo so. Per esempio che sono un amore, bellissimo, che ho fatto la cosa giusta, che senza di me non potresti vivere, cose così.” mentre elencava la sua lista contando le cose sulle dita della mano, Jeko era rimasto fedele alla sua espressione più seria, Alli invece aveva scosso la testa e gli aveva dato uno schiaffo sul braccio, borbottando un’idiota a denti stretti, cercando di non sorridere.
“Non sono dolcissimi?” Marti con le mani unite davanti le labbra, guardò le amiche con ancora quella espressione estasiata, che le fece ridere.
“Ci risiamo.” disse Alli portandosi una mano sulla fronte a nasconderle la vista, Jeko scoppiò a ridere mettendo un braccio intorno alle spalle di Alli, sentendo Marti e Bec emettere qualche verso strano, cosa che lo fece ridere ancora di più se possibile.
 
Come quasi tutti i giorni il Bus di Alli era in ritardo, e come al solito Jeko le faceva compagnia.
Erano seduti su un muretto poco lontano dalla fermata, abbastanza vicino però per vedere il bus arrivare.
“Quindi quante guide ti mancano?”
Alli smise di scrivere al cellulare e prestò attenzione a Jeko, che l’aveva osservata in silenzio.
“Ho finito le guide obbligatorie prima di Valencia, ho l’esame tra un paio di giorni, ho dovuto aspettare un mese per avere questo esame. Non vedo l’ora di farlo e finirla.” la ragazza sbuffò rimettendo l’iPhone in tasca, dimenticandosi di dover rispondere al cugino.
“Stupendo! Mi farò portare in giro da te.” esclamò Jeko alzando la mano, aspettando che rispondesse al cinque.
“Non pensare che ti farò da taxi. Stai studiano almeno?” Jeko abbassò la mano ed evitò accuratamente il suo sguardo intimidatorio.
“Jeko..”
Si voltò leggermente, abbozzando un sorriso, che però non la fece demordere.
“Tesoro vedi di darti una mossa, il tuo compleanno è fra meno di due settimane e subito dopo farai l’esame, quindi studia e non farti bocciare.”
“Sì mamma.” borbottò alzando gli occhi ricevendo un pizzicotto sul fianco, lanciò un’occhiataccia ad Alli emettendo un verso di dolore.
Il rumore del bus che si stava avvicinano li fece voltare in direzione della strada, si alzarono avvicinandosi alla fermata, assieme ad altri studenti.
Senza farsi notare Jeko le prese la mano intrecciandola alla sua, avrebbe voluto baciarla, ma quello era il massimo che avrebbe potuto fare davanti a così tante persone, almeno finché non sarebbero stati più sicuri.
Le porte si aprirono e come sempre iniziò la guerra, tra spintoni e insulti, per salire per primi e prendere posto. Alli quel giorno preferì rimanere al lungo possibile assieme a Jeko continuando a guardarsi senza dire una parola per poi scoppiare a ridere.
“Vieni da me oggi?” Jeko le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio con la mano libera, aspettando una risposta.
“A che ora?”
“Per le quattro, i miei sono a lavorare e Andrea è da qualche parte.”
Alli annuì e si voltò un attimo a guardare il bus riempirsi, fino a quando non mancavano poche persone per salire, tornò a rivolgere l’attenzione a Jeko e si alzò sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia, prima di staccare le loro mani e salire sul mezzo poco prima che chiudesse le porte.
Jeko rimase ad osservarla sorridendo e muovendo la mano quando il bus iniziò ad allontanarsi, scosse la testa vedendo come ultima cosa il suo dito medio, come al solito senza motivo, poi ricordandosi di dover prendere anche lui un bus iniziò a correre verso la sua fermata, riuscendo a salirci in tempo.
 
Attraversò di corsa le strisce non appena la strada si liberò, si bloccò sotto casa di Jeko e allungò l’indice per premere il pulsante del citofono con la scritta “Lupo.”
Una voce metallica si lamentò per il ritardo e pochi secondi dopo il rumore della porta aperta la fece muovere.
Dentro il palazzo si fermò indecisa tra le scale e l’ascensore, ma pensando alla corsa appena fatta alzò le spalle ed entrò in quest’ultimo.
Arrivata all'ultimo piano trovò Jeko appoggiato sullo stipite della porta di casa, con le braccia incrociate, che la seguiva con lo sguardo mentre lo raggiungeva.
“Come mai così tardi?” Jeko la squadrò dal basso verso l’alto, sorridendo dolcemente una volta incontrato il suo viso.
“Leah era in paranoia sui vestiti, come al solito, e mi ha obbligata a sceglierle qualcosa da indossare.” sbuffò sorpassandolo e puntando al divano dove vi ci si buttò a peso morto.
Jeko la seguì in silenzio, sedendosi accanto a lei e accendendo la tv, dopo aver trovato il telecomando.
“Stai bene?” le chiese guardandola di sottecchi, fingendo di prestare attenzione al programma appena iniziato, Alli annuì finendo poi per appoggiarsi sulla sua spalla mentre lui sorridendo la stringeva a se.
Passarono alcuni minuti senza dire nulla, ascoltando solamente le voci provenienti dal televisore, fino a quando Alli si raddrizzò di colpo, quasi spaventandolo, e si voltò verso Jeko con espressione determinata.
“Jeko dobbiamo studiare.” disse infine fiera di se stessa per essere riuscita a staccarsi da lui, che invece alzò il sopracciglio scettico e appoggiò il braccio sullo schienale.
“No che non dobbiamo studiare.” allungò il braccio stiracchiandosi e sbadigliando.
Alli alzò gli occhi e gli diede un pizzicotto nel fianco facendolo saltare sul divano.
“Ehi! Perché?!” chiese spiazzato da quel gesto e anche un po’ irritato.
“Vuoi forse prendere due come al solito? Non ti lascerò ripetere l’anno, non mi abbandonerai.”
“Hai paura che ti lasci sola eh?” le prese il mento tra le dita e le mosse il capo sorridendo divertito, Alli imbronciata gli spinse via la mano e incrociò le braccia al seno.
“Non è vero, però non voglio che ti boccino. Sto cercando di essere una buona amica.” borbottò cercando di sfuggire al suo sguardo, non per molto perché Jeko le riafferrò il mento sentendola sbuffare e sorridendo le lasciò un bacio a stampo.
“Sei così carina quando fai la dolce e non vuoi darlo a vedere.” sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra, cosa che la fece arrossire e borbottare parole sconnesse allo stesso tempo.
Jeko poi si alzò tendendole la mano e aspettando che la afferrasse per seguirlo.
“Non volevi studiare?” disse rispondendole alla domanda che continuava a tormentarle il volto, Alli annuì per un secondo sorpresa, ma riprendendosi velocemente si alzò afferrandogli la mano e sorridendo mentre raggiungevano la sua stanza.
 
Alli chiuse gli occhi e si appoggiò il libro di arte sugli occhi mentre distesa sul letto provava a dormire.
“No! Non ci provare!” una voce alquanto irritante la riprese per l’ennesima volta in cui provava a riposare, spostò di poco il libro così da lasciarle vedere Jeko seduto sul letto e con la schiena appoggiata al muro, guardarla in modo truce mentre ripassava per l’ennesima volta un argomento particolarmente ostile.
“Ti prego facciamo una pausa! E’ da…” girò la testa e lanciò un’occhiata alla sveglia digitale “… da quasi due ore che stiamo studiando! Sai tutto stai tranquillo.”
Jeko rimase in silenzio ancora per un po’, probabilmente ripetendo ancora una volta, finendo poi con il buttare il libro da qualche parte e buttarsi addosso ad Alli, che emise un verso di dolore e sorpresa trovandoselo sopra di lei, certo non nelle circostanze in cui se lo era aspettata.
Lui sorrise e le lasciò un bacio sulle labbra per poi sdraiarsi al suo fianco e facendole passare il braccio sotto la testa.
“So a cosa stavi pensando, ma sta tranquilla, non voglio farlo… oddio anche sì, ma so che a voi piace che si facciano le cose con calma e con te non voglio rovinare le cose.” voltò il capo incontrando il viso sorridendo di Alli.
“Ogni tanto mi chiedo perché non puoi essere così dolce, ma poi pensandoci mi rendo conto che se lo fossi non saresti più tu e diciamo che non mi dispiace così tanto quando fai l’idiota.” gli accarezzò la guancia vedendolo scoppiare a ridere, contagiandola in pochi secondi.
 
“Che ne dici di uscire? Ho voglia di fare una passeggiata e magari prendere una cioccolata calda.”
“Siamo in marzo.”
“E allora? Oggi fa freddo e se tu sei così idiota da metterti una t-shirt non è colpa mia.”
Always so nice.”
I know han.”
“So?”
“Andiamo fuori, contenta?”
Alli annuì alzandosi velocemente dal letto e aspettando che lui facesse lo stesso, cosa che successe molto lentamente, quando fu in piedi davanti a lei si stiracchiò un’altra volta e sbadigliando andò nel punto in cui aveva lanciato le sue vans, indossate fece per raggiungere la porta quando venne bloccato dal braccio di Alli.
Jeko la guardò con curiosità, quando poi vide che il suo sguardo si era soffermato sulla sua pelle scoperta sbuffò.
“Non ho intenzione di sopportarti mentre ti lamenti di quanto freddo faccia. Adesso ti cambi e poi usciamo.”
Jeko roteò gli occhi e tornando sui suoi passi si diresse verso il suo armadio, che spalancò e da cui vi estrasse quasi subito una felpa colore bordeaux, senza problemi si tolse la t-shirt lanciandola sul letto e sostituendola con la felpa appena scelta.
Tornò da Alli sorridendo e con sguardo di sfida.
“Va bene adesso?” la ragazza si limitò ad annuire seguendolo fuori dalla porta di casa, ancora bloccata all'immagine di lui senza maglietta. Non se lo ricordava così muscoloso, non che prima non li avesse avuti, ma era più che certa che l’estate precedente fossero muscoli appena accennati, eppure quando l’aveva visto avrebbe giurato che fosse stato in palestra.
 
Mano nella mano Jeko e Alli camminavano per le strade di Milano continuando a stuzzicarsi alla prima occasione, avvicinandosi al centro e cercando un bar dove potersi riscaldarsi.
“Hai saputo di quella ragazza che è rimasta incinta?”
“Non mi sorprendo neanche più.”
“Si infatti….” Alli si fermò di colpo costringendo anche Jeko a fermarsi in mezzo la piazza.
“Ma quella non è..?”
Jeko si guardò intorno cercando di capire a chi si stesse riferendo e quando la trovò sbarrò gli occhi, lanciando un’occhiata confusa a Alli nella sua stessa situazione
“Vedi anche tu quello che vedo io vero?” Jeko si limitò ad annuire non riuscendo a smettere di fissare intensamente quel punto.
Alli invece si avvicinò ad un gruppo di coreani, che impegnati com'erano a scattare foto, non si accorso di Alli e Jeko usarli come nascondiglio. Alli sporse leggermente la testa mentre Jeko si alzò sulle punte dei piedi, entrambi per vedere un ragazzo e una ragazza ridere seduti su un muretto poco lontano da loro.
In quello stesso momento il ragazzo dai capelli scuri si sporse verso di lei e baciandola la colse di sorpresa perché subito dopo si immobilizzò.
Alli e Jeko si scambiarono uno sguardo complice e come se nulla fosse si allontanarono entrando nel locale proprio difronte a dove erano seduti i due, trovarono un tavolo libero che gli consentì di osservarli senza farsi scoprire.
Si sedettero uno difronte l’altro dimenticando per un secondo gli altri due, Jeko si tirò su le maniche della felpa e si tolse la cuffietta buttandola sul tavolino, passandosi poi una mano tra i capelli così da sconvolgerli ancora di più, tutto sotto lo sguardo di una bambina che si era piazzata davanti il loro tavolo.
Alli scoppiò a ridere nel momento in cui se ne accorse e quasi saltò sulla sedia dalla paura.
“Cosa vuoi piccolina?” domandò con il tono più dolce che riuscisse nonostante l’irritazione provata da quel piccolo essere che non lo smetteva di fissare.
La piccola non disse niente, ma sporse la manina e con l’indice indicò la cuffietta verde di Jeko, il ragazzo guardò terrorizzato il suo amato afferrandolo e stringendoselo al petto, non prima di aver lanciato uno sguardo truce alla bambina.
Alli che non aveva smesso di ridere un secondo, cercò di calmarsi e guardando la piccola le sorride cercando di rendersi amichevole.
“La tua mamma dov'è?”
La piccola si guardò intorno puntando poi il dito verso qualche tavolo indietro, dove una ragazza poco più grande di loro stava parlando tranquillamente al telefono, Jeko individuò a stessa ragazza e sbuffò roteando gli occhi.
“Stupendo! Adesso non ce la togliamo più dai piedi.”
“Jeko!”
“Che c’è?! Vuole la mia cuffietta!” esclamò con voce stridula stringendola se possibile ancora di più, usando la faccia da cucciolo abbandonato per portarla a dargli ragione.
“Cosa vuoi che faccia? Avrà si e no 4 anni.”
Jeko si limitò a guardarla sorridendo.
“Dio ti odio.”
“Ti voglio bene anch'io tesoro!” urlò quando ormai Alli era arrivata al tavolo della ragazza tenendo per mano la piccola che stranamente non aveva protestato.
Jeko vide la ragazza voltarsi e guardare con altezzosità Alli e ascoltare annoiata ciò che aveva da dire, infine annuì e disse qualcosa alla piccola che si andò a sedere accanto alla madre o qualunque cosa fosse stata.
Quando Alli tornò a sedersi lanciò un’occhiata alla piccola per poi tornare a guardare leggermente preoccupata Jeko.
“Spero non sia sua madre, ma solo una babysitter molto stronza.”
“Sarà così, don’t worry.”
Alli sorrise annuendo e guardando fuori dalla finestra si ricordò dei due piccioncini, ora spariti.
“Merda.” sillabò tornando a guardare Jeko.
“Dici che Ro lo sa?”
“No, altrimenti l’avremmo già saputo.”
“E ha avuto anche il coraggio di offendersi perché non le avevamo detto nulla. Chissà da quanto va avanti.”
“Non molto, almeno così sembrava. Secondo me era il loro primo bacio, non hai visto come si è irrigidita?”
La ragazza lo guardò sorpresa, non riuscendo a nascondere un sorriso divertito.
“Chi l’avrebbe mai detto che avresti notato così tante cose in così poco tempo. E sei una ragazzo. Sono impressa.”
“Cosa c’entra.” borbottò guardandosi in giro e intercettando la cameriera riuscì a cambiare discorso.
 
Quando Andrea entrò in casa, la trovò stranamente silenziosa. Conoscendo il fratello sapeva avrebbe invitato qualche suo amico piuttosto che rimanere solo.
Lanciò il mazzo di chiavi sul mobiletto accanto all'entrata e si diresse tranquillamente nella cucina passando per il salotto, bloccandosi improvvisamente in mezzo alla stanza quando sentì dei rumori provenienti da qualcuno nascosto sotto una coperta sul divano, si guardò intorno senza sapere cosa fare per poi decidere di barricarsi in cucina e aspettare che il fratello e la sua amica la smettessero.
Rimase una manciata di minuti appoggiato alla porta continuando a sentire gli stessi rumori, quando decise di non voler più aspettare.
“Qualunque cosa stiate facendo interrompetela, adesso io uscirò dalla cucina e non voglio sentirvi più, è imbarazzante okay?” finalmente i rumori cessarono e una risata proruppe dal salotto, Andrea aprì la porta e vi sbirciò fuori trovando il fratello tranquillamente appoggiato allo schienale con un braccio intorno al collo di Allison, che invece non riusciva a smettere di ridere.
“Però… ho sempre pensato che vi sareste messi insieme un giorno, ma non pensavo così presto e soprattutto di beccarvi così velocemente.” Andrea sorrise e gli fece l’occhiolino vedendo il fratello mostrargli il dito medio con una smorfia stampata in viso, Allison invece riuscì a calmarsi e tutta rossa in viso alzò le spalle.
“Siete proprio strani. Che bisogno c’era di mettersi sotto una coperta?”
“Alli aveva freddo.”
“Certo… sarà meglio che me vada in camera. Ah sì, mamma e papà stanno tornando a casa, quindi state attenti va bene?”
“Sì signore! Bye Andrea!
Il ragazzo scosse la testa divertito mentre Alli continuava a sventolare la mano sorridendo tranquillamente.
“Ciao cognata.”
Bastò quella parola a fare quasi soffocare con la propria saliva Jeko e far scoppiare a ridere Alli, mentre decideva se continuare o aiutarlo.
 
Una volta a casa trovò Tommy pronto a minacciarla su Skype, dopo averlo fatto aspettare quasi un’intera giornata per una risposta e quando Alli gli raccontò tutto su lei e Jeko, il cugino sorrise rilassando i muscoli e mostrandole il pollice in su.
Tommy accennò qualcosa su Liv, senza andare nel dettaglio, e le chiese se avesse deciso quando sarebbe partita.
“Una settimana dopo la fine della scuola lo sai, quante volte te lo devo ripetere.”
Sorry!” urlò però felice.
“E con Jeko? Lo porterai con te? Insomma sarai via fino agosto, sono quasi tre mesi.”
“Non lo so, vedrò come andranno le cose.”
Allright sweetheart, i have to go.”
I love you.”
I love you too Alli.”
L’ultima cosa che vide la ragazza fu il sorriso felice del cugino, si stiracchiò sulla sedia e controllò il messaggio appena arrivato.
Goodnight han.
Forse avrebbe potuto portarlo con se.



Hola!
Scusate per il ritardo, ma sì potrà sembrare la solita scusa, ma è così, non aveva ispirazione e anche se di tempo ne avevo, non riuscivo a mettermi lì e scrivere. Chiedo perdono!
Se state seguendo WGM, vi starete chiedendo perché diavolo non aggiorno e beh me lo sto chiedendo anch'io, non so cosa mi sta succedendo, ma è più forte di me, sorry :(
Passiamo alle cose carine(?), visto? Nuovo banner, gentilmente offerto dalla mia amica Nora, che possiede anche una pagina di grafica, se volete chiederle di farvi qualcosa o metterle mi piace, fate pure :)
stonefield's pics.
E siccome si è leggermente appassionata a Jeko e Alli (e no, non stiamo perseguitando un ragazzo che sembra proprio Jeko), ha fatto questo piccolo grande capolavoro, ringraziamo quella ragazza :')

Beh passate da Nora e ci vediamo alla prossima!
Bye!
With love Ellie.


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