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Autore: gwuncan99    11/10/2013    4 recensioni
Questa fanfiction parla di Gwen, una ragazza di 16 anni con un brutto passato alle spalle. Si è trasferita a Toronto e frequenta il Liceo Artistico, ed è lì che incontrerà la persona che cambierà la sua vita.
Storia DxG.
Estratto dal capitolo 36:
Mi lasciarono lì, in ginocchio, mentre le persone pian piano andavano tutte via.
L'ambulanza partì, e il suono delle sirene si perse nell'aria.
"MERDA!" sbattei i pugni a terra.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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E così mi ritrovai a camminare a fianco a Duncan.
Ora le sensazioni erano diverse dall'ultima volta.
Ero abbastanza nervosa, se si avvicinava molto mi agitavo.
Mi sentivo un po' a disagio...
"Oggi sei strana."
"No, sono come al solito.." 
"Perché menti?"
"Io mento...?" 
"Prima hai pianto, e oggi sei strana." 
"Pff. Ho consolato una ragazza. Pene d'amore.."
"Interessante, ma io stavo parlando di come ti senti tu."
"Io sto-"
"Gwen, devo parlarti." si catapultò davanti a me Trent.
Mi girai verso Duncan, che sbuffò e si allontanò di non molto da noi.
"Cosa c'è?" chiesi curiosa al chitarrista.
"Ok, non è semplice da spiegare.." disse agitato.
"Dai, ti ascolto." risposi, mentre guardavo con la coda dell'occhio il punk che non ci toglieva
gli occhi di dosso.
"Beh ehm..tu, si, ecco, ehm, pff. Gwen.  Mi piaci." dopo aver farfugliato parole incomprensibili,
si era dichiarato "..si..mi piaci, da quando ti ho incontrata." rimasi a bocca aperta.
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, poi lui mi avvicinò a sé e mi baciò.
Neanche il tempo di staccarmi, che Duncan lo aveva spinto facendolo quasi cadere a terra.
"Cosa stai facendo idiota?" ringhiò al chitarrista.
"Non sapevo fossero fatti tuoi." ribatté.
Io ero rimasta impalata a toccarmi le labbra mentre quei due litigavano.
Mi ha baciata? Gli piaccio?
"Non voglio nemmeno perdere tempo a discutere con te. Gwen, parleremo alla festa di Geoff il 31
ottobre, ok?" chiese Trent non calcolando la presenza di Duncan.
"Festa? C-che festa?" chiesi confusa.
"Pff. Geoff ha invitato tutti a casa sua per la festa di Halloween. Ti avrei invitata io, ma..." 
sbuffò il punk.
"S-sì, penso di sì..." balbettai.
"Perfetto. Alle 21 lì! Ciao" disse allontanandosi.

"Tsk."
"Duncan."
"Che vuoi?" disse indifferente.
"Cosa voglio? Una spiegazione." ribattei fredda.
"A cosa?"
"Al fatto che hai spinto Trent."
"Non mi va a genio quel tipo..." inventò lui.
Feci una risatina isterica. (Un po' alla Izzy)
"Perché ridi?"
*risatina isterica*
"Sei geloso?" dissi ridendo.
"Cosa? N-no!" rispose stupito il punk.
"Sei geloso!"
"No!" 
"Ahahaha, è geloso!"  continuo a dire varie volte mentre apro il cancello di casa.
"Pff. Comunque, vengo anch'io alla festa, non credere che ti lasci con Trent."
*risatina isterica*
"Certo, ahaha ok."
"Ciao." mi diede un bacio sulla guancia per salutarmi, ma lo bloccai.
"Aspetta." mi girai verso la porta dove c'era un bigliettino attaccato.

Sono al lavoro. Tornerò più tardi.
Fai la brava.
Baci, tua madre.


"Duncan...ti va di farmi compagnia?"
***

"Non c'è niente qui dentro." dissi chiudendo bruscamente il frigorifero.
"Mmh...hai pop corn?" chiese Duncan.
"Si, perché?"
"Coca Coca?"
"Si."
"Un film horror?" sorrise.
"Si ma, domani abbiamo il compito di algebra, ricordi? Dobbiamo studiare!" ribattei.
Ci guardammo pochi secondi negli occhi, per poi scoppiare a ridere insieme.
"Vai a prendere il film, io preparo le pop corn!" disse asciugandosi le lacrime per il troppo ridere.


Horror, divano, pop corn, soli, io e lui?
Può sembrare un sogno, ma è la pura realtà.
I primi minuti del film li avevamo passati a discutere su chi dovesse essere ucciso più brutalmente, poi pian piano il silenzio regnò nella casa, ed io, mezza addormentata, mi poggiai sulla spalla di Duncan, che mi accarezzava i capelli. Le palpebre si appesantirono sempre di più...

"Raggio di luna, sveglia!" sussurrò dolcemente il punk.
"Cosa? Che? Che ore sono?" scattai dal divano.
Il punk rise.
"Ti sei addormentata per mezz'oretta, e hai perso la fine del film!" spiegò.
"Noo, volevo vederla..." mi lamentai sprofondando nel divano.
"La scena del bacio, o quando i due vengono uccisi?" chiese perplesso.
"Un po' tutte e due! Adoro le scene dei baci."
Duncan si schiarisce la voce.
"Per quello, posso rimediare io..." disse malizioso mentre si avvicinava molto a me.
"Pff, prima devi prendermi!" lo scaraventai a terra e cominciai a correre.
Prima girammo in torno al divano varie volte, poi riuscii a scappare.
Stavamo facendo una specie di acchiapparella per tutta la casa.
Salii le scale ed entrai nella mia camera, dove inciampai su qualcosa, cadendo a terra, seguita da Duncan, che finì a cavalcioni su di me.
Nessuno dei due parlò o si tolse da quella posizione.
Si sentivano solo i nostri respiri affannati per colpa della corsa.
Mi sorrise, sussurrandomi: "Presa." 
Avvicinò le sue labbra alle mie, e mi baciò.
Prima molto dolcemente, poi approfondimmo, sempre con più passione.
Ammetto che, date le circostanze, la posizione, e la voga nel bacio, si poteva pensare mooolto a male.
Si staccò, e mi aiutò ad alzarmi.
Non avevo il coraggio di parlare.
Il bacio mi aveva lasciata un po'...confusa.
Abbassai la testa, ma lui me la rialzò prendendomi il mento con il pollice e l'indice, costringendomi a guardarlo negli occhi.
"Non te lo aspettavi eh?" chiese ironico.
Accennai un sorriso.
"Dai, ammettilo che ti è piaciuto." rise.
"Mai e poi mai!" mi allontanai da lui incrociando le braccia.
"Amo quando fai l'orgogliosa.."
"C-cosa?"
"Amo il tuo modo di nascondere il tuo lato dolce, amo il tuo carattere, il modo in cui mi sorridi, mi guardi, mi baci, amo i tuoi occhi, il tuo aspetto...tutto." si fermò per prendere coraggio "Gwen, io amo te."
"D-avvero? Io-ehm, non so cos-cosa.." non riuscivo a rispondere.
Il mio cuore credevo esplodesse da un momento all'altro.
Boccheggiai per provare a dire qualcosa, ma lui mi poggiò l'indice sulla bocca.
"Alla festa...non portarti Trent!"
Scese le scale per andarsene, e davanti alla porta trovò mia madre, che era appena rientrata.
"Bentornata Sophie, ho fatto un po' di compagnia a sua figlia." sorrise alla signora. "Ah, Gwen! Domani il compito di algebra sarà una passeggiata!" urlò ironico, e se ne andò, senza dare il tempo a mia madre di rispondere.
Sophie mi raggiunse, trovandomi imbambolata a fissare il vuoto.
"Gwen. Gwen? Ci sei?" agitò la mano davanti ai miei occhi.
Alzai lo sguardo, con un grosso sorriso stampato in faccia.
"Oh, ciao mamma! Come è andato il lavoro? Ho un sacco di cose da studiare, cenerò dopo!" spiegai rientrando in camera mia, lasciandola confusa.

  
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