Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Facy    05/04/2008    11 recensioni
E' passato un anno dalla morte di Fred, il mondo magico lo ricorda assieme alle vittime dell'ultima battaglia della seconda guerra. Il personale omaggio di George alla memoria del fratello... Il titolo è ispirato dalla canzone dei Tokio Hotel "Love is dead".
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

We die when love is dead

 

 

Solo questo vorrei sapere. PERCHE’.

 

Il quando, il dove e il come sono chiari. Dolorosamente chiaro è il chi.

 

Ma non il perchè.

 

Perchè uno solo di noi due.

 

Perchè proprio lui.

 

Perchè così, a un passo dalla vittoria.

 

E soprattutto, perchè deve fare così dannatamente male?

 

“Salve, mi chiamo George Weasley e ho vent’anni. Sono alto, ho i capelli rossi e gli occhi castani. Ho cinque fratelli, quattro maschi e una femmina. A Hogwarts, ero Grifondoro. Mi piace giocare a Quidditch, sono Battitore. Possiedo un negozio di scherzi magici a Diagon Alley, in un’ottima posizione, proprio al centro della via, va forte, è il migliore, io sono il migliore, vengono tutti da me. Avevo un gemello. Credevo che le nostre strade non si sarebbero mai separate”

 

Lo vedete? Non suona. Non va bene così.

 

“Salve, ci chiamiamo Fred e George Weasley e abbiamo vent’anni. Siamo alti, abbiamo i capelli rossi e gli occhi castani. Abbiamo cinque fratelli, quattro maschi e una femmina. A Hogwarts, eravamo Grifondoro. Ci piace giocare a Quidditch, siamo Battitori. Possediamo un negozio di scherzi magici a Diagon Alley, in un’ottima posizione, proprio al centro della via, va forte, è il migliore, noi siamo i migliori, vengono tutti da noi. Siamo gemelli. Le nostre strade non si separeranno mai”

 

Così sì che suona. Così sì che va bene.

 

Peccato che non si possa più dire.

 

Noi... siamo... abbiamo... ci piace... ci chiamiamo... possediamo... tutti questi plurali non possono più esistere.

 

Perchè ora sono solo.

          

 

E’ passato un anno esatto dal giorno dell’Ultima Battaglia della Seconda Guerra, l’Assedio di Hogwarts, al termine del quale Harry Potter, il Ragazzo Che è Sopravissuto, noto anche come il Prescelto, uccise eroicamente Lord Voldemort, il più grande mago oscuro di tutti i tempi, dopo un epico duello, liberando per sempre il mondo magico e non, dall’oscurità e dal male.

 

La Battaglia fu sanguinosa... innumerevoli feriti, e centotrentasei morti, dei quali cinquantadue tra Auror, membri dell’Ordine della Fenice, professori e studenti di Hogwarts.

 

Uno di questi ultimi si chiamava Fred Weasley e aveva diciannove anni.

 

Il nuovo Ministro della Magia, l’Auror Kingsley Shacklebot, eletto durante i giorni felici successivi alla fine di Voldemort e dei Mangiamorte, decise subito dopo il suo insediamento, di tributare l’Ordine di Merlino, prima Classe, alla memoria, ad ognuno dei caduti dell’Ultima Battaglia.

 

Oggi, a esattamente un anno dal giorno in cui la vita di Fred Weasley venne stroncata, la sua famiglia è una delle prime a ricevere l’onorificenza. Presenziano alla solenne cerimonia il padre, la madre e cinque degli ormai sei fratelli Weasley. Manca però George, il gemello del ragazzo.

 

Nessuno può sapere la ragione. Forse aveva pensato di non poter resistere al dolore durante la commemorazione. Forse in quella circostanza luttuosa non voleva imporre alla sua famiglia il peso della presenza della copia identica di Fred.

 

Chissà. Fatto sta che è la madre, non il gemello, a ricevere piangente, nelle mani tremanti da quelle del Ministro, la scatola piatta rilegata di pelle color vino, contenente la medaglia d’oro e l’attestato dell’Ordine di Merlino, prima Classe, alla memoria.

 

          

 

Il cimitero del villaggio di Ottery St Catchpole è piccolo, pieno di alberi secolari e frondosi, che donano la loro ombra a quei pochi visitatori venuti per ricordare i loro cari. A poche miglia da quel luogo sorge la casa dove i due gemelli sono cresciuti.

 

Fred è sepolto là, sotto un grande, vecchissimo melo dai rami frondosi e dal tronco scuro, contorto e nodoso, coperto di muschio e rampicanti.

 

D’inverno i rami spogli che si stagliano scuri contro il cielo livido, si curvano amorevolmente sulla sua tomba, offrendogli la loro protezione dal freddo della stagione e da quello della morte.

 

A primavera le delicate corolle rosate, staccandosi ad ogni soffio di vento, vanno ad ornare la lastra di marmo bianco con inciso il suo nome.

                                                                                                    

Nel tempo dell’estate le fronde verdissime dell’albero gli offrono la loro ombra fresca, riparandolo dolcemente dai raggi del sole.

 

Ma ora è autunno e le foglie cadono in una danza vorticosa sulla lapide, rosse come i capelli del ragazzo ucciso, come il sangue da lui versato, come quello che è stato versato dal cuore del suo gemello.

 

George Weasley è arrivato e si è seduto sulla panchina di legno dallo schienale intagliato vicino alla tomba, che guarda senza vederla. Da lì potrebbe leggere chiaramente l’incisione sul marmo, se solo quelle lettere non fossero stampate a lettere di fuoco nella sua memoria.

 

Frederic John Weasley

 

6 aprile 1978-27 settembre 1997

 

Moriamo, quando l’amore muore

Tu non morirai mai

 

 

Era stato lui, George, a insistere per quella iscrizione. Se la mamma avesse dato retta a Percy, Fred si sarebbe ritrovato inciso sulla tomba qualcosa come “eroe e guerriero, morì per salvarci tutti. A lui sia eterna lode e imperitura gloria. Resti il suo esempio nel nostro animo, nei secoli dei secoli”.

 

George calcia con un gesto rabbioso un sasso che rimbalza sul terreno soffice del sottobosco e poi si perde tra gli arbusti di more.

 

Possibile che nessuno capisca?

 

Possibile che tutti siano convinti che Fred sarebbe stato contento di quello che gli stavano facendo?

 

L’Ordine di Merlino... George è certo che Kingsley abbia agito con le migliori intenzioni nel volerlo tributare ai caduti della Battaglia di Hogwarts, ma è altresì fermamente convinto che se qualcuno avesse rivelato a Fred che un giorno avrebbe avuto quella decorazione, sul suo volto si sarebbe dipinta un’espressione inorridita.

 

Fred odiava queste cose.

 

E anche lui.

 

Per questo ha deciso di non andare alla cerimonia. Per non tradire la memoria del gemello.

 

E’ il primo anniversario della sua morte. Ce ne saranno tanti.

 

Il sei aprile passato George ha compiuto vent’anni. Il primo compleanno festeggiato da solo. Non sarà l’ultimo. Lo attendono anni e anni senza di lui. Anni e anni di solitudine.

 

Perchè, George lo sa, sarà per sempre solo. Lo era stato dall’istante in cui il sortilegio di un ignoto Mangiamorte aveva spezzato la vita di Fred.

 

E la sua anima, la quale ora è lacerata. Incompleta. Come lui.

 

Una lacrima solitaria gli rotola sulla guancia.

 

Mai più. Queste due parole gli risuonano nella mente come una condanna.

 

Mai più sarà felice. O meglio, forse lo sarà. Ma non del tutto. Mai completamente, interamente, totalmente felice. Nella gioia più assoluta ci sarà sempre il dolore per la morte della sua perfetta metà, dell’unica persona che lo capiva, del suo gemello.

 

Un anno prima ha perso mezzo se stesso. Non esisterà più gioia per lui, se non a metà, se non incompleta, venata di amarezza, dolorosa perchè avvelenata dal pensiero atroce della morte di Fred.

 

Sa che lui non vorrebbe così.

 

Sa perfettamente e dolorosamente, che se Fred potesse, riderebbe dandogli una pacca sulla spalla.

 

Sei proprio un idiota, George. Piuttosto, comincia a migliorare le tue battute, ora non ci sono più io a tenere alto l’onore dei Weasley. Romano... con un miliardo di battute possibili sulle orecchie, ma dico, come si fa?

 

Già, romano. La battuta cretina che George era riuscito a tirare fuori quando era stato ferito, in un inseguimento durante la Guerra.

 

Aveva perso un’orecchio. Tagliato di netto dall’incanto Sectumsempra.

 

Non aveva mai visto Fred così terrorizzato, pallido come un cencio lavato, tremante, senza fiato.

 

Allora, per tirarlo su, nonostante il dolore, la paura e anche il disgusto (un’orecchio in meno non era una tragedia, ma...), aveva fatto quella battuta da deficienti.

 

Sai... mi sento un pò romano. Come il foro. Il foro, Fred, capito?

 

La ricompensa era stato veder tornare il colore sul volto del gemello, e sentirsi rimproverare da lui per quel misero gioco di parole.

 

Una fitta acutissima di dolore straziante gli trafigge il petto e George deve piegarsi in due, gemendo. Darebbe l’anima per poter essere rimproverato da Fred anche per una sola altra volta.

 

Gli basterebbe, davvero. Gli basterebbe così poco...

 

Improvvisamente si alza in piedi, incapace di restar fermo, e muove qualche passo verso la tomba.

 

C’è una piccola foto in una cornice ovale dal bordo di oro brunito. Una foto immobile (il cimitero è frequentato anche dai Babbani), ma Fred gli sorride dal ritratto, ed è come guardarsi allo specchio.

 

Fred Weasley, la metà perfetta di George Weasley, quella metà che manca al suo cuore, alla sua mente, alla sua anima. Quella che se ne è andata per sempre. Quella senza la quale George non può vivere.

 

Rilegge l’iscrizione, pensieroso. Tu non morirai mai...

 

E’ stato lui a fare incidere quelle parole. E ne conosce perfettamente il significato.

 

Quelle parole spiegano il prezzo da pagare, il tributo che lui, e lui soltanto, deve al suo gemello, per continuare a vivere. Non potrebbe, in caso contrario. Fred e George. Non Fred. E George. No.

Un anno fa George ha pianto tutte le sue lacrime, ha urlato tutta la sua rabbia, ha maledetto Dio e il destino, ha chiesto perchè al cielo con la forza della disperazione. Ora non più.

 

Risposte non ne sono arrivate, ma lui ha capito comunque. Nessuno parla più al plurale, nessuno dice più “i gemelli Weasley”. Agli occhi del mondo uno dei gemelli è morto, l’altro è solo.

 

Ma questo si verificherà unicamente nel momento in cui il ricordo di Fred si spegnerà nel cuore di George. Non sarà facile vivere fianco a fianco col ricordo, perchè esso è sinonimo di dolore, ma non esistono altre strade. E lui lo sa. Loro lo sanno.

 

George rivolge un ultimo sguardo alla foto, poi se ne va senza voltarsi indietro. Il suo passo è leggero, è come se al suo fianco ci fosse qualcuno che gli disegna un sorriso sulle labbra con il rimprovero scherzoso per una battuta veramente patetica. E’ come se ci fosse Fred.

 

Davvero, moriamo quando l’amore muore.... Fred Weasley non morirà mai.

  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Facy