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Autore: Fink    11/10/2013    1 recensioni
Quando si è l'unico responsabile della morte di un amico, dell'unica persona che credeva in te, ci sis sente ancora più soli.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Può la musica risollevare gli animi?'
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Questa canzone mi piace molto e l'ho associata a Piton, dopodichè mi è venuto un breve flash.
Come per tutti i capitoli, anche per questo inserirò un link con la canzone; indipendentemente dal capitolo, vi consiglio di ascoltarla, perchè secondo me con Piton ci sta tutta.



CAPITOLO 5 - Solitaire
(Elvis Presley)





Titolo: Solitaire
Personaggi: Severus Piton
Coppie: Severus/Hermione (solo accennata)
Contesto: II Guerra magica/libri 5-7 (Funerale di Silente)
Raiting: Verde
Tipologia: One-Shot
Parole: 1000



Un altro anno scolastico è giunto al termine, questa volta un po’prima del previsto e di certo non nel modo in cui tutti se lo aspettavano.
Nemmeno tu lo pensavi.
Credevi, o forse speravi, che si sarebbe risolto in un altro modo, che ci sarebbe stata una soluzione alternativa, che avresti trovato un modo per…
Avevi sperato che la tua anima già corrotta e nera non scivolasse in un abisso ancora più profondo e che le tue mani non si dovessero macchiare anche del suo sangue.
Ma nulla di ciò che desideri accade mai.
Da sempre è qualcun altro a reggere i fili della tua vita e tu non sei che una marionetta che passa di burattinaio in burattinaio: tuo padre, il Signore Oscuro, Silente e perfino Lily che con un semplice sguardo riusciva a farti fare ciò che volevi, bastava un suo sorriso per sciogliere le angosce che ti assalivano, per farti dimenticare le percosse di tuo padre e le grida di tua madre.
Ti senti stanco, dannatamente stanco e tremendamente solo.
Ti appoggi al tronco dell’albero alle tue spalle e ti lasci scivolare a terra, sopra l’erba umida di rugiada.
L’alba è sorta da poco e tu sei riuscito ad allontanarti dai festeggiamenti che da giorni riempiono le eleganti sale di Villa Malfoy.
Te ne sei andato dal luogo in cui tutti, da quella fatidica sera, ti guardavano con rispetto e malcelato timore.
Ti sei allontanato dalla casa in cui la tua finta fedeltà al Signore Oscuro viene finalmente riconosciuta, per recarti nell’unico luogo in cui chiunque ti avesse incrociato avrebbe tentato di ucciderti, a costo della sua stessa vita.
Ma nessuno avrebbe notato la tua assenza, saturi di Wiskey Incendiario e appagati dalle urla di un giovane Mangiamorte e dalle suppliche di una madre.
Nemmeno il tuo padrone, momentaneamente soddisfatto della tua condotta e conscio di poterti richiamare al suo fianco in qualsiasi momento, aveva provato a fermarti.
Te ne sei andato per tornare nel luogo in cui nessuno ti voleva, nel luogo che per anni avevi considerato come una seconda casa.
Per quasi vent’anni avevi finalmente trovato il tuo posto, o così credevi, convinto di fare la cosa giusta; avevi giurato in nome di un amore mai ricambiato.
.
Un raggio caldo colpisce la punta delle tue scarpe nere e lucide; il sole è alto nel cielo e la giornata si prospetta molto calda.
Sollevi la testa e il tuo sguardo segue la linea dell’’orizzonte, oltre le colline, su verso la pietra grigia del castello e poi giù verso il Lago Nero, dove decine di sedie sono disposte a fronteggiare una tavola in marmo bianco.
Tra le mura di quel castello avevi ricominciato una seconda vita, non meno pericolosa della prima, ma più giusta; e negli ultimi mesi anche il tuo cuore, che per anni avevi precluso all’amore, aveva ricominciato a farsi sentire con prepotenza
Istintivamente digrigni i denti e la rabbia colma la tua mente e la tua anima
Sapevi che non sarebbe potuto durare, non dopo aver ascoltato le parole di Silente ed essere venuto a conoscenza del suo volere; una richiesta che ti coinvolgeva in prima persona.
Non potevi permetterle di starti accanto, non avresti mai più potuto guardarla dopo ciò che avevi fatto: meritava di meglio.
Un movimento alla tua sinistra attira la tua attenzione: un nutrito corteo di maghi sta attraversando in quel momento i cancelli di Hogwarts e nello stesso istante le porte del castello si aprono lasciando uscire la McGrannit seguita dagli studenti.
Puntano dritti verso il Lago e se non fosse per l’incantesimo di disillusione sai che saresti stato perfettamente visibile, ma ti passano accanto, non vedendoti, come se tu non ci fossi, come se non esistessi.
Sei solo, lo sei sempre stato, perché illudersi del contrario.
I tuoi occhi vagano alla ricerca di una chioma castana e cespugliosa, ma nonostante il tuo esame attento non la scorgi, almeno fino a quando non la vedi staccarsi dal corteo e prendere posto lungo la sponda del Lago, accanto a Wasley; Potter e la sua neo fidanzatina sono dietro di loro e si tengono per mano.
Un mago piccoletto si è avvicinato al tavolo e sta tendendo un elogio funebre per Silente, ma tu non te ne curi, non un muscolo del tuo volto si muove; l’unico spasmo lo noti quando Hagrid ti passa accanto, sorreggendo il corpo esanime di Silente tra le braccia.
Hermione si è chinata verso “pel di carota”, sono troppo lontani perché tu possa sentire cosa dicono, ma non abbastanza da non notare i suoi occhi arrossati e le lacrime che solcano le sue guance.
Senti che stai trattenendo il fiato.
È tua la colpa, tu sei l’unico responsabile di quelle lacrime e il dolore che senti ti brucia dentro, consuma anche l’unica parte ancora intatti della tua anima.
Soffochi l’impulso di andare da lei, accarezzarle il volto e asciugare quelle perle salate che scendono senza freno; vorresti assorbire la sua sofferenza, lasciandola serena.
Vedi la chioma fulva di Weasley avvicinarsi alla sua fronte prima di cingerle le spalle con un braccio, ed è meglio così, pensi.
Non sarà in grado di competere con la sua arguzia ma la sua vita, dopo la guerra, sarà più stabile e meno complicata che se restasse con te.
Un alito di vento scompiglia fa svolazzare il tuo mantello, prima di accarezzare la pelle morbida di Hermione.
La vedi alzare di scatto la testa e voltarsi verso di te; il caldo soffio estivo le ha portato il tuo profumo. Per un attimo incroci il suo sguardo, sai che non può vederti eppure un sorriso increspa le sue labbra.
Il Marchio brucia sul tuo braccio sinistro, il Signore Oscuro ha di nuovo bisogno di te, attraversi i cancelli e in un attimo sei di nuovo sparito.
Nessuno nota la tua dipartita, nessuno saprà mai che sei stato lì a guardar seppellire il mentore di molti.
Solo una persona sta versando nuove lacrime, ma questa volta sei tu a non poterle vedere.
   
 
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