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Autore: BVBarmy    11/10/2013    1 recensioni
Il sin-eater è una creatura malvagia, assetata di anime. Nel folklore sono definiti anche "mangiatori di peccati". Ivory ha un segreto, il peggiore per un sin-eater. Il suo segreto la farà bandire dall'inferno e, condannata ad una vita umana, incontrerà il devil hunter Dante. Parte del segreto di Ivory coinvolge Vergil, gemello di Dante, che tornerà sulla terra a cercarla. Ivory sarà divisa in due. Chi avrà il cuore della sin-eater?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante, Lady, Mundus , Trish, Vergil
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ivory.
Dante non impiegò molto.
Quando tornò in cucina, però, c’era qualcosa di diverso. Un’aura fredda come il ghiaccio lo circondava, uno sguardo serio segnava il suo volto.
Cosa aveva detto Lady da farlo infuriare così?
 Osservai Dante sedersi al piccolo tavolo della cucina. Appoggiò i gomiti sul tavolo e intreccio le mani davanti al viso, guardando fisso davanti a sé.
-Credo tu mi debba raccontare qualcosa.- quell’affermazione mi fece trasalire.
Lady era forse a conoscenza del mio segreto? Impossibile.
Nessuno poteva sapere.
- Cosa vuoi sapere Dante?-  mi ero voltata,  fintamente presa nel lavare i piatti.  Forse non gli sarei sembrata nervosa se continuavo in quello che stavo facendo.
- Preferirei ti sedessi e mi guardassi in faccia.- merda.
Mi asciugai le mani e mi sedetti di fronte a Dante. Sperai con tutto il cuore che per una volta il mio corpo non mi tradisse ma già sentivo le mani umide dal nervosismo.
- Sei scocciato perché non ti ho detto che sono…- feci una pausa. -…che ERO un sin-eater?- chiesi.
Lo vidi pensare un attimo. Magari era solo per questo.
- Sinceramente, non è a questo a cui mi stavo riferendo. Anche se eri uno dei demoni della peggior specie, non mi interessa. Hai avuto più di un’occasione per uccidermi e non l’hai fatto. Mi fido di te.- rispose risoluto.
Sudavo freddo. Cosa voleva sapere da me allora?
Abbasso le mani e iniziò a guardarmi dritta negli occhi, come se stesse scavando nel mio corpo alla ricerca di una risposta.
- Tu però…perché non ti fidi di me?-  questa fu un po’ un colpo allo stomaco.
- Io mi fido di te!- risposi arrabbiata. L’impeto della rabbia mi aveva portato ad alzarmi e a battere i pugni sul tavolo. Dubitava di me.
- Menti, ragazza. Perché sei stata buttata fuori dall’inferno?- il suo tono era calmo ma al contempo nascondeva dell’ira.
- Dante, te l’ho già dett…-
- NON MENTIRE!- era infuriato. Per imporre la sua rabbia su di me si era alzato anche lui per sovrastarmi, come se fossimo due demoni che si affrontano per decidere la supremazia.
Mi risedetti, mostrandomi calma.
- Hai detto che ti fidi di me giusto? Se non te lo dico, devi fidarti del fatto che so cosa sto facendo.  E se non ti fidi di questo, stai mentendo a te stesso e a me dicendo che ti fidi. – avevo deciso di prenderla sul lato umano, toccando il tasto del senso di colpa.
Tenevo gli occhi chiusi ma capii di aver fatto centro quando sentii Dante andarsene e lasciarmi in cucina.
Dovevo scoprire cosa Lady avesse detto a Dante.
Avrei rischiato di essere uccisa da lui stesso ma poco importava.
Il mio segreto doveva rimanere al sicuro.
Uscii dalla cucina e trovai Dante sul divano che dormiva.
Meglio per me. Quello che stavo per fare era ignobile nei suoi confronti.
Mi sedetti accanto a lui. Non ero sicura di poter evocare i miei poteri ma era un’emergenza.
Avvicinai il mio viso al suo, misi le mie mani sulle sue tempie e pregai che i miei poteri sorgessero.
Non dovetti aspettare gran che.
La forza del mio potere scorreva viva nelle mie vene, come l’acqua di un ruscello.
Il mio corpo sembrava preso da una scossa elettrica che risvegliava ogni parte del mio io.
In quel momento dovevo solo riuscire a entrare nei pensieri di Dante.
Click.
Il grilletto di una pistola.
- Togli le tue sudice mani da lui, Ivory.- quella visita chi se l’aspettava. Sulla porta dell’agenzia c’era una donna. Una vecchia conoscenza.
- Trish.- salutai, alzandomi dal divano.
- Pensavo Lady stesse scherzando. – il suo sguardo mi studiava e mi teneva d’occhio.
-Dante svegliati, cazzo!-  urlò.
Sentii Dante svegliarsi.
- Trish perché devi urlare?- chiese Dante ancora intontito di sonno.
- Perché il tuo demone da compagnia stava trafficando con il tuo cervello!- continuava a tenermi sotto tiro con la pistola.
Non provavo il benché minimo timore di essere nella stessa stanza con due devil hunter.
- Vuoi uccidermi, Trish? – chiesi sarcastica.
Dante, ormai sveglio, mi si parò davanti con anche lui la pistola puntata su di me.
- Hai trenta secondi per spiegarmi tutto.- il suo sguardo era duro e gelido. C’era una nota di delusione che mi fece tracollare.
Non per questo mi scomposi o supplicai.
- Volevo solo sapere cosa ti aveva detto Lady.- dissi diretta.
-Non bastava chiedermelo?- chiese lui all’apice della furia.
Risi di cuore.
- Non me l’avresti mai detto. Non sono così sciocca.- con quella certezza, Dante abbassò l’arma.
Anche se l’arma puntata di Trish intimava di stare alla larga, mi avvicinai a lui.
-Non avrei mai osato farti del male. – ero sincera. Il mio intento era solo di storcergli informazioni, non appropriarmi della sua anima.
- Perché l’hai fatto?- i suoi occhi erano pieni di delusione. Avevo tradito la fiducia che aveva riposto in me.
- Se ti senti minacciato cosa fai? Alzi la pistola e spari. Senza pensarci due volte. Io mi sono sentita minacciata e ho usato i miei poteri per estorcerti informazioni. Non è forse lo stesso?- cercai di fargli capire da cosa ero stata mossa.
Lo vidi pensare, soppesare le mie parole.
- Non le crederai, spero.- Trish era alle spalle di Dante.
Dante continuava a guardarmi negli occhi.
- Cazzo, non farti…- Trish venne interrotta dalla mano di Dante che le intimava di chiudere la bocca.
Infastidita, smise comunque di parlare. Senza abbassare l’arma.
- Una persona ha fatto visita a Lady, chiedendo di te. Fortunatamente lei ignorava la tua esistenza, ma dopo averti vista si è posta una domanda: perché ti sta cercando?- le informazioni che cercavo. Il mio segreto era ancora celato a Lady e Dante. Ma…
- Chi è che mi sta cercando?- posi quella domanda ma temendo la risposta.
- Tu sai chi ti sta cercando.- mi rispose Dante.
Non poteva essere.
- Vergil…- sussurai.
  
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