Il
Male…..
Prima di iniziare è giusto precisare un paio di cose
1) questa storia NON è mia…. (io non scrivo)
2) questa storia era stata pubblicata, poi l’autrice l’ha cancellata senza completarla…
3) non l’ho rubata da nessuna parte…. È stata l’autrice stessa non che mia migliore amica a darmela,,, dicendomi che potevo farci ciò che volevo e io ho pensato di condividerla con voi…
Quindi questo non è un plagio… mi raccomando recensite in tanti così la fate contenta… ihihih… e magari le torna la voglia di scrivere….
e poi come poteva mancare un ringraziamento speciale a Micaela che si è presa l'incombente incarico di fare da beta... grazie grazie grazie di cuore per la tua pazienza....
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Londra di notte era magnifica, miliardi di luci che la coloravano, ma non arrivavano a quel lato della città, non lì. Lì regnava l’oscurità.
Una figura solitaria era seduta sul tetto di un palazzo e osservava attenta la strada sotto di sé, i capelli rossi erano mossi dal vento. Le labbra si incresparono in un sorriso: era arrivato il momento di entrare in azione. Si alzò e si diresse al pannello dell’elettricità, una volta apertolo fece saltare un fusibile facendo piombare lo stabile nel buio più totale, poi tornò sul parapetto e si calò. Sotto di lei c’era una finestra da cui entrò stando attenta a non fare il minimo rumore. Si mosse all’interno della casa con estrema facilità e si apprestò a raggiungere lo studio: ciò che voleva si trovava lì e non c’era tempo da perdere. Una volta entrata si diresse sicura al di là della scrivania.
"Che noia,ma perché devono essere sempre così dannatamente prevedibili?"
Staccò il quadro dalla parete e si trovò davanti alla cassaforte
"Chissà quale sarà la combinazione..."
Fece
finta di pensarci, poi un sorriso increspò nuovamente le labbra; tre giri
precisi e la cassaforte si aprì.
- Magia...– bisbigliò lei sorridendo
"Patetici, il loro buonismo è quasi ipocrita".
Prese l’ampolla che si trovava all'interno e la mise nella borsa; un rumore la fece voltare. Non doveva farsi vedere, quelli erano gli ordini.
Si
avvicinò alla porta e si nascose; aspettò qualche secondo, ma la casa era
tornata nuovamente nel silenzio più assoluto, così uscì dalla stanza e percorse
il corridoio. Tornando alla finestra si accorse che c'erano dei cocci di un vaso
per terra, ma incurante se andò da dove era venuta. Quando fu abbastanza lontana
dal luogo del crimine, confusa tra la folla, si smaterializzò.
Si
materializzò davanti ad un imponente maniero, varcò il portone, ignorando i due
Mangiamorte che erano di guardia e percorse i corridoi a passo veloce. Si fermò
davanti ad una porta e dopo aver sistemato i suoi ribelli riccioli rossi entrò
con passo deciso; all’interno c’era un gruppo di persone che subito si voltò
verso di lei.
- Ginevra... Vieni, avvicinati... –
La ragazza si avvicinò e si inchinò davanti all’uomo che aveva parlato.
La
grande sala era illuminata dal debole fuoco delle torce che non era sufficiente
per vedere il volto di lui, ma sentiva su di sé il suo sguardo.
- Mio
Signore… – disse lei.
- Su, prendi posto. -
La
ragazza si sedette vicino ad un ragazzo biondo.
- Allora dimmi, com’é andata?
–
- Perfettamente, mio Signore - rispose lei.
- Eccellente… Draco? –
Il
ragazzo accanto a lei sorrise.
- Tutto è andato secondo i nostri piani –
-
Molto bene. Cols? – chiese al ragazzo che sedeva dall’altra parte del
tavolo.
- Bene, mio Signore.. –
L’Oscuro
Signore lo fissò intensamente.
- Non eccellente? – domandò, gelido.
-
Ecco, c’è stato un piccolo incidente… –
- Che genere di incidente? – chiese
al limite della pazienza.
- Un Auror... –
- Un Auror? – ripetè
Voldemort.
- Si Signore, un Auror dell’Ordine mi ha visto. Ma non si deve
preoccupare, l’ho fatto fuori. –
- TU COSA? SEI UN INCOMPETENTE! CRUCIO! –
Il
ragazzo cadde a terra contorcendosi per il dolore.
- Draco, Ginevra, mandate
qualcuno a sistemare la situazione - disse infine ai due.
- Si Signore.. –
L’Oscuro
Signore lasciò la stanza e i due si avviarono verso la porta.
- Che idiota! –
sbottò la ragazza.
- Non ti arrabbiare, piccola. –
- Perché non me la
dovrei prendere? Sta mandando a monte il piano! Dai, andiamo… –
- Meglio
sistemare la situazione il prima possibile. –
- Chi mandiamo? – chiese la
rossa.
- Blaise. – replicò Draco mentre percorrevano i corridoi.
- Ottima
scelta -
- Non ho capito perché non abbia scelto lui. –
- Non ti
preoccupare, l’Oscuro non si tiene accanto gli incapaci. –
I
due si sorrisero e bussarono a una porta.
- Chi è? – chiese una voce
all’interno della stanza.
- Siamo noi – si sentì lo scatto della porta e i
due entrarono.
- Qual buon vento vi porta qui? – chiese un ragazzo moro dagli
occhi verdi.
- Ciao Blaise, non si saluta più? - chiese la rossa
avvicinandosi.
- Ciao piccola! Draco... –
- Cugino…–
- Adesso ditemi
come mai siete venuti. – chiese serio.
- Un lavoro, niente di che… – iniziò
la ragazza.
- Ma abbiamo bisogno di uno bravo. -
Il
ragazzo alzò il sopracciglio e fissò i due.
- Arrivate al dunque... –
-
Cols ha fatto un casino, dovresti risolvere la questione. –
- Che ha
combinato? -
- Ha fatto fuori un Auror –
- E sembra che sia uno
dell’Ordine… - disse il biondo.
- Ce ne sono ancora in giro? – chiese
divertito il moro.
- A quanto pare... –
- Non vedo dove sia il problema.
-
- Il nostro Signore non voleva vittime. Dovevamo muoverci nell’ombra, per
un attacco a sorpresa, ma se scoprono che ci siamo dietro noi salta tutto-
spiegò velocemente.
- Mi metto subito al lavoro. -
- Buon lavoro cugino.
-
- Stai attento… -
- Non ti preoccupare. –
- Facci sapere. –
- Come
sempre... –
I due lasciarono la stanza e si recarono nella loro.
continua.......
bene questa è la fine del primo capitolo, spero che vi sia piaciuto.....
mi raccomando lasciate una recenzione.....
un bacio da Xellesia