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Autore: Proserpina_    11/10/2013    1 recensioni
'Non faccio paura' pensa la piccola, scendendo dalla sedia ' Non faccio paura, Peter dice che faccio paura ma non è vero. '
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Kathrine è seduta sul davanzale interno della finestra, nascosta dietro le pesanti tende ottocentesche e contempla la neve cadere, mentre stringe tra le mani una bambola di porcellana, con lunghi capelli biondi che cadono sulle spalle in severi boccoli, ornando così l'abitino rosa, con la grande gonna a corolla. A Kathrine piace molto quella bambola perchè le somiglia. Stessa pelle bianca e fredda, stessi capelli che ricadono sul vestito azzurro. Stessi occhi innocenti, troppo innocenti per un demone della notte, troppo innocenti per rubare la vita  a qualcuno. Katrhine si alza e scivola lentamente fuori dalla camera, dirigendosi ancora con la bambola in mano verso un'altra delle tante stanze di quell'immensa casa. Lascia la bambola sul letto, ben fatto con le coperte tirate, e si arrampica sulle sedia da toeletta, davanti al grande specchio col riquadro di mogano. Guarda il suo riflesso un po' sbiadito, perchè quella mattina s'è nutrita poco. Prova a sorridere e anche il suo riflesso sorride. Allora prova a fare mille smorfie diverse, stendendo e arrotondando le labbra, sbattendo o socchiudendo le palpebre. E' davvero buffa. 'Non faccio paura' pensa la piccola, scendendo dalla sedia ' Non faccio paura, Peter dice che faccio paura ma non è vero. ' Torna nella camera del fratello, alla finestra. Peter e i suoi amici sono fuori a giocare a palle di neve e Kath vorrebbe scendere a giocare con loro, ma ieri Peter le ha detto no, che lei non poteva perchè oltre a essere un mostro era una femmina. Kathrine s'era arrabbiata e l'aveva morso. Non voleva farlo apposta, lei non mordeva mai. Ma qualcosa, qualche istinto primordiale, dentro di lei, le aveva detto di farlo. Così si era avvicinata minacciosa a Peter e aveva mostrato i canini, non più lunghi di quelli di un gattino, e gli aveva affondati nel collo morbido del ragazzo. Oh, che piacere aveva provato nel sentire quella bevanda calda inondarle il palato. Sente a malapena gli altri quattro bambini gridare e Peter piangere, sotto il suo esile corpo. Poi, due mani forti la staccano da Peter e lei ringhia, infastidita; è un suono gutturale che la spaventa, come di un animale interrotto durante la caccia. Kath si guarda attorno, per capire da dove venga quel terribile suono, ma quando si rende conto che è stata lei, alza lo sguardo sulla persona che ancora le stringe le spalle. i suoi occhi incontrano quelli neri di Damon. Vede se stessa riflessa in quel pozzo corvino: ha la bocca sporca di sangue, che cola dai canini appuntiti, i capelli arruffati e gli occhi spaventati, e ora annebbiati dalle lacrime.  Damon la prende in braccio, dice qualcosa a Peter e la riporta in casa.

Kathrine distoglie lo sguardo dalla finestra, i ricordi ancora troppo vividi e crudi per una bambina piccina come lei. Si sistema i capelli dietro l’orecchio e fa lo stesso con la bambola, proprio come ha fatto ieri Damon con lei … Kath è tra le braccia di Damon mentre la riporta in casa. Piange silenziosa, macchiando la camicia del fratello di lacrime e sangue, un sapore che lui conosce bene. La porta in bagno e la fa sedere, poi con delicatezza le passa un panno bagnato sul volto, togliendo i residui di sangue. L’aiuta a cambiarsi e poi l’avvolge in una coperta, portandola in camera. Kathrine ha lo sguardo perso è spaventata. ‘ Non volevo Fratellone …’ sussurra appena. ‘ Va tutto bene, doveva succedere prima o poi’ dice lui sedendosi vicino a lei. ‘ Ma devi stare più attenta adesso. Non puoi mordere le persone, o almeno, non ancora. Mi devi promettere che non tenterai più di mangiare i vicini ok?’ Kath, annuisce seria. ‘Te lo prometto fratellone’ dice infilandosi tra le sue braccia e chiudendo gli occhi. ‘Te lo prometto’.
  
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