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Autore: Xesibjo    11/10/2013    1 recensioni
Una ragazza. Quindici anni. Un'intera vita davanti, da 'vivere'. Genitori affettuosi. Tanti amici. Niente fumo, nè alcool, nè droga. Niente parolacce, solo chiesa e studio, ed ogni tanto quel ragazzo di cui è innamorata da più di un anno. Sarebbe questo lo pseudonimo di una vita perfetta per una teenager, no? Purtroppo questa vita non ha nulla di perfetto, a partire dalla famiglia. Dal momento in cui tua madre resta incinta, qualcuno lassù inizia a segnare il tuo destino (decisamente imperfetto e pieno di casini). Perchè?
''Mi sento male perché sento di non viverle, queste cazzo di giornate. Sento che le faccio passare, che faccio scorrere il tempo senza usarlo, senza prenderlo per il culo e magari farmi quattro risate e basta. Non sto vivendo, io sto solo passando.''
-Cit.
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ancora, un’altra giornata da lasciar passare. Ancora:
-Svegliarsi;
-Andare a scuola;
-Tornare a casa;
-Studiare;
-Uscire;
-Tornare a letto;
Ogni giorno. Ogni fottutissimo giorno è sempre la stessa tiritera.
Ogni giorno, sento le lamentele di mia madre e di mio padre: ‘sistema la tua stanza’,  ‘studia’,  ‘vai a letto presto’,  ‘non fai mai un cazzo in questa casa’,  ‘devi svegliarti un pò’.
Perché devo farlo? 
Perché ogni mattina devo alzarmi dal letto e pensare che finalmente potrò fumare quella sigaretta delle 6:45 per poi aspettare l’autobus?
Perché devo star male per dei genitori che dicono di volermi bene mentre invece mi sento trattata male?
Perché tutti mi guardano come se fossi un mostro da evitare ad ogni costo, come se con lo sguardo ti facessi diventare, non so.. ti facessi diventare.. come me?
Cos’ho di sbagliato?
Si, ho un seno piccolo, comportamenti da maschiaccio e non me ne frega un cazzo se un giorno sarò in una bara (o meglio, vorrei esserci già da ora). E allora!?
Forse sono pazza.
Perché mai una quindicenne, nel fiore dei propri anni dovrebbe desiderare di andarsene da questo mondo inutile?
Semplice. Chi se ne preoccuperebbe? I miei genitori? I miei compagni di classe? No.
Mi sento odiata da tutti, mi sento rifiutata.. mi sento inutile, ecco.
Ognuno di non è nato per fare qualcosa.. tipo l’avvocato, il cameriere, l’assassino, il ladro, lo spacciatore.. ed io? Cosa dovrei fare, guardare l’orizzonte e piangere? No, no e no.
Solo due persone segnano la mia vita in modo positivo: la mia migliore amica ed il mio ragazzo.
Forse le uniche due persone che per la prima volta mi hanno guardato con occhi.. buoni, gentili.
Con Summer, la mia migliore amica, inizialmente.. beh diciamo che lei era come tutti gli altri.
Poi però, col tempo forse, non lo so, ci siamo capite.
Abbiamo moltissime cose in comune.
E poi ci siamo ritrovate a piangere su una panchina come due stupide.
E da quel giorno non ci siamo più separate. Qualsiasi cosa mi accade, lei è sempre la prima a saperla.
E’ una sorella, una VERA sorella. E giuro che non la cambierei per nulla al mondo.
In un periodo brusco della mia vita mi auto lesionavo polsi e braccia.
Era lei che mi ordinava di andare a casa sua, e medicava le mie ferite, prendendosi cura di me come farebbe una madre.
Già, una madre.
Col mio ragazzo invece.. beh sì, mi vien da ridere/piangere solo a pensarci.
Una sera ci siamo conosciuti nella piazza del paese.. piacere di qua, piacere di là.
Poi ho tirato fuori una parte della mia personalità estroversa. ‘Posso toccarti i capelli?’ gli chiesi.
Credo che si sia spaventato parecchio quella sera.. eppure desideravo così tanto accarezzare quei riccioli così vaporosi.. e poi ancora ‘prima o poi mi presterai il tuo piercing?’
Lui disse si.
Allora gli saltai addosso urlando che lo amavo e lui disse.. ‘Ti amo anche io’ sghignazzando.
Più avanti ci fidanzammo, poi lo lasciai..
Una sera, il 17 Febbraio, uscimmo.
Eravamo migliori amici, sempre insieme. Lo adoravo, era un pezzo del mio cuore.
Ero pentita di averlo lasciato.. forse troppo.
Lui mi guardava ed io ridevo come un’ebete.
Poi, si abbassò leggermente e mi baciò.
Le sue labbra erano calde e morbide come le ricordavo.
Scherzosamente, gli morsi il labbro inferiore.. a lui piaceva sempre.. infatti sorrise..
In quel momento una marea di emozioni mi percosse dalla punta dei capelli fino al mignolo del piede.
Finalmente insieme, di nuovo. E poi?
Passarono circa sei mesi.. faceva caldo, e a casa eravamo soli.
Ci guardammo negli occhi, poi iniziammo a baciarci.
Piano le sue labbra iniziarono a passare sul mio collo, poi mi levò con delicatezza la maglietta, seguita dal mio reggiseno.
Ancora le sue labbra mi ‘accarezzavano’ ovunque.
Ci ritrovammo sul letto, nudi, a fare l’amore.
I nostri occhi si cercavano, così come le labbra e le mani.
Il mio cuore scoppiava ad ogni suo gesto e dopo circa mezz’ora passata così, scoppiai a piangere tra le sue braccia. Ho sempre dimostrato di essere forte, eppure quando sono con lui, tutti i miei muri crollano e le emozioni scappano via, libere.
Sì, mi sono emozionata a tal punto da scoppiare in singhiozzi rumorosi, confusi tra sorrisi ed altri baci.
Ma non credete che la nostra relazione sia solo rose e fiori: purtroppo mio padre non voleva e non vuole che io lo frequenti.. spesso lui mi urla contro, imponendomi di ascoltarlo.
Mi fa paura, ed anche stesso non conclude nulla.
Ricordo che un giorno in macchina mi picchiò per un’emerita cavolata.
Anche con un solo schiaffo mi rimanevano lividi per giorni..
Eppure, quand’ero piccola, viziava solo me.
Ora tutto il mondo  gira intorno a mia sorella maggiore.. solo lei.
E’ la dea sua e di mia madre. Eppure dovrei essere io la viziata, sono IO la minore.
L’unico della famiglia che darebbe la vita per me (e ne sono certa) è mio fratello, anche lui un pezzo del mio cuore come Demien e Summer.
Vorrei morire.. vorrei cavare con un coltello da macellaio ogni singolo occhio con la sguardo truce posato su di me. Ormai, vivo solo per mio fratello, per Demien e per Summer.
Sì, solo con loro io ‘vivo’ invece di lasciar scorrere le giornate come il nastro di un vecchio film in bianco e nero.
Solo per loro non provo ad ammazzarmi.
E ne avrei il coraggio.
Ma penso.. Poi chi sposerà Demien, chi sarà la madre dei suoi figli? Chi lo accoglierà dopo una dura giornata di lavoro con un piatto di melanzane in tavola giusto per farlo sorridere visto che lui le odia? Chi ricorderà ogni singolo momento passato insieme conservando le foto in un album nascosto sul fondo dell’armadio?
E ancora, con chi giocheranno i figli di Summer? Con chi riderà ricordando le cazzate da adolescente?
Non so come si concluderà questa storia, solo quando arriverò al mio ultimo millisecondo di vita lo scoprirò.
Per adesso, lascio passare come posso, adeguandomi a tutto, dichiarando guerra a qualsiasi cosa che respiri, facendo l’amore con il mio lui e giocando come una bambina insieme alla mia migliore amica, lasciandomi coprire dal mio fratellone nel caso faccia qualche cazzata madornale.


''Mi sento male perché sento di non viverle, queste cazzo di giornate. Sento che le faccio passare, che faccio scorrere il tempo senza usarlo, senza prenderlo per il culo e magari farmi quattro risate e basta. Non sto vivendo, io sto solo passando.''
 
-Cit. 

  
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