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Autore: jas_    11/10/2013    3 recensioni
Poi però guardava Harry, al suo fianco, che dormiva tranquillo, i capelli arruffati e un po' sparpagliati sul cuscino, le labbra rosee socchiuse, la pelle chiara ricoperta di tatuaggi, il torace che si alzava e abbassava lentamente, il suo respiro come sottofondo. Lo guardava mugugnare qualcosa, strizzare gli occhi, stiracchiarsi, sbadigliare, aprire lentamente gli occhi e sussurrarle un "buongiorno" rauco, e improvvisamente non le interessava se la loro storia non avrebbe mai visto la luce del sole, se sarebbero stati tanti gli "arrivederci" e pochi i "domani sarò ancora con te".
Harry ne valeva la pena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hiley'
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«Non innamorarti di me» aveva detto, i capelli arruffati e pieni di nodi, le labbra gonfie e le guance calde.
Harry aveva scosso la testa divertito e sorriso, impossibile, aveva pensato.
«Non preoccuparti, non accadrà» aveva detto.
«Ti amo!» aveva esclamato lei mezz'ora dopo, quando Harry le aveva detto di avere ancora due sigarette.
La loro relazione - se così si poteva chiamare tale - saltava le tappe. Era fuori dal comune, nessuno era impegnato eppure entrambi sentivano il bisogno soltanto l'uno dell'altro. Harry avrebbe potuto rimorchiare chiunque nel giro di cinque minuti, eppure quando tornava a casa, o si sdraiava nel letto di un albergo, pensava a lei. E faceva il conto del fuso orario, e se non era notte fonda la chiamava e lei gli rispondeva e chiacchieravano. Perché lei lo capiva davvero, aveva passato prima di lui tutto ciò che stava sopportando.
Come diceva lei, aveva fatto due tour mondiali prima che lui cantasse davanti ad un pubblico composto da più di 100 persone.
«Non mi infastidiscono i paparazzi» aveva confessato lui, prima di addentare un cheeseburger.
«Cambierai presto opinione» aveva obiettato lei, burbera.
Harry aveva sorriso, sporco di ketchup ai lati della bocca, lei aveva scosso la testa e aveva continuato a mangiare, senza accorgersi di aver sporcato di unto le lenzuola bianche del letto di quell'albergo di Los Angeles.
Le cose andavano così tra di loro: in mezzo agli impegni cercavano di trovare un po' di tempo per loro, si incontravano ogni volta in un posto diverso, al nascosto dai flash dei paparazzi e dagli occhi dei fan perché "Hiley" non doveva uscire allo scoperto, per lo meno per Miley.
Harry in realtà non si era mai espresso a riguardo, ma infondo pensava che anche se il mondo intero l'avesse scoperto non sarebbe stata la fine del mondo.
Miley invece era discreta.
La seconda volta che l'aveva incontrato era stata alla cerimonia dei TCA. Lei si era comportata come se nulla fosse, aveva scattato delle foto con lui come se l'avesse visto lì per la prima volta e lo conoscesse solo per fama. Come se quando si erano davvero visti per la prima volta, lui non le avesse chiesto il numero di telefono per dm su Twitter e avessero iniziato a mandarsi messaggini come due adolescenti.
Harry infondo era ancora un teenager.
"Ho sonno" si lamentava lei.
"Io sono a una festa" rispondeva lui invece.
"Sono in studio registrazione, sono le 9 di mattina"
"Io a cena con Ed Sheeran"
"Ho portato a spasso i cani e un paparazzo mi ha seguita per tutto il tragitto. Stavo per ucciderlo"
Harry rideva, "ringrazia che non erano una decina di fan che ti urlavano nelle orecchie e ti seguivano con macchine fotografiche e telefoni puntati addosso a te. Però le amo, senza di loro non sarei quello che sono"
Miley sorrideva, però odiava la bontà di Harry, si chiedeva come facesse a sopravvivere in quel mondo di squali senza essere cattivo e dire bugie. Non l'aveva mai sentito lamentarsi di niente, nemmeno quando lei dal bagno urlava perché non aveva abbassato la tazza del water o schiacciato il tubetto di dentifricio dal fondo.
Lui non rispondeva, la raggiungeva sorridente come sempre, abbassava la tazza e le metteva il dentifricio sullo spazzolino.
Poi la baciava, e la rabbia di Miley veniva sostituita dai brividi sulla schiena e il sapore di Harry.
Poi lui se ne andava, e Miley gli scriveva un messaggio.
"Mi manca trovare la tazza del water alzata"
"Questo vuol dire che non è arrivato nessun ragazzo, sono contento"
E lei sorrideva, e lo chiamava perché le mancava la sua voce al telefono. Perché non era la stessa cosa sentirlo nei video che trovava su internet, nemmeno in quelli in cui lui era appena sveglio e parlava con la voce ancora più roca del solito.
E lei sorrideva e si agitava, col computer appoggiato sulle ginocchia, perché lei Harry appena sveglio lo aveva visto più di una volta.
E voleva vederlo ancora.
Avrebbe voluto vederlo in quel momento ma lui era in Inghilterra. Era lontano, e così sarebbe stato per la maggior parte del tempo.
Ma Miley lo aveva saputo sin dall'inizio, sapeva a cosa stava andando incontro rispondendo ai suoi messaggi su Twitter, dandogli il suo numero di telefono. Il fatto che lui le rispondesse quando lei dormiva o viceversa, che lei gli diceva "buonanotte" e lui le rispondeva "buongiorno" era una certezza già da prima che lei si cacciasse in quel casino.
Il loro primo appuntamento era stato un pranzo nella camera di un albergo nella periferia di Los Angeles, un motel da quattro soldi nel quale nessuna directioner avrebbe mai pensato che Harry avrebbe alloggiato.
Avevano ordinato due Big Mac e un paio di cheeseburger in un drive in lì vicino ed erano andati in quella stanza che puzzava di chiuso, la moquette sgualcita e i muri macchiati di umidità.
Ma Miley era felice, nonostante non facevano altro che mangiare cibi di fast food e lei temeva che di quel passo non sarebbe più entrata in quel vestito Chanel che amava tanto.
Poi però guardava Harry, al suo fianco, che dormiva tranquillo, i capelli arruffati e un po' sparpagliati sul cuscino, le labbra rosee socchiuse, la pelle chiara ricoperta di tatuaggi, il torace che si alzava e abbassava lentamente, il suo respiro come sottofondo. Lo guardava mugugnare qualcosa, strizzare gli occhi, stiracchiarsi, sbadigliare, aprire lentamente gli occhi e sussurrarle un "buongiorno" rauco, e improvvisamente non le interessava se la loro storia non avrebbe mai visto la luce del sole, se sarebbero stati tanti gli "arrivederci" e pochi i "domani sarò ancora con te".
Harry ne valeva la pena.
«Vali la pena» aveva sussurrato Miley, la testa sul cuscino, rivolta verso Harry che sonnecchiava.
«Mh?» aveva mugugnato lui, confuso.
Lei aveva sorriso e scosso la testa, «niente. Dormiamo un po', oggi pomeriggio hai l'aereo.»


 
-

 
Sono di frettissima quindi sarò breve.
Questa è l'altra one shot Hiley che ormai stava marcendo nel mio computer e della quale mi ero tipo dimenticata l'esistenza.
La dedico a Luna, sperando che scleri un po' ♥
Forse ne scriverò altre ma non vi garantisco nulla.
Fatemi sapere!
Jas
   
 
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