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Autore: IsAry    11/10/2013    2 recensioni
Una giornata al mare per combattere la calura estiva, un modo per divertirsi in un periodo sempre piu buio. Una guerra si avvicina, ma per una giornata sola al mare bisogna tenere lontani i brutti pensieri.
La mia prima One-Shot su Harry Potter,senza pretese. Una Harry/Hermione, la mia coppia preferita in assoluto con un piccolo accenno ad una Ron/Luna. Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ciao a tutti! E' la prima ff che pubblico nella sezione di Harry Potter per quanto sono una fan sfegatata da secoli!
Questa è una piccola one-shot senza pretese sulla mia coppia preferita, Harry e Hermione, perchè per quanto mi piacciano le scelte fatte dalla Rowling, non ho mai accettato del tutto che questi due personaggi non siano finiti insieme.
Non ha un contesto preciso la storia, si svolge sicuramente durante la seconda guerra magica e durante un estate (direte: ovvio, visto il titolo! XD), ma non ho voluto precisare in quale, ognuno pensi a quella che preferisce!
Ora vi lascio alla lettura e spero vi piaccia (e se vi piace e vi va, mi lasciate un commentino?).

Una giornata al mare

Era una giornata particolarmente calda nonostante fossero solamente le dieci di mattina.
Hermione era sdraiata a pancia in giu sul suo asciugamano da mare verde acqua con un grosso volume appoggiato sugli avambracci per tenerlo leggermente chiuso e nasconderlo alla vista degli altri. Non si sarebbe preoccupata di nulla se quel libro non trattasse la materia della Trasfigurazione e intorno a lei ci fossero molti babbani che non avrebbero compreso.
Ascoltava solo distrattamente le chiacchiere delle ragazze sdraiate accanto a lei, interveniva solo di tanto in tanto. Spesso  erano chiacchiere su argomenti che lei non amava particolarmente, ma non voleva fare l’associale e alternava momenti di studio a interventi  semplici mentre i ragazzi giocavano in acqua come dei bambini.
La ragazza posò velocemente un segnalibro tra le pagine del libro, lo chiuse delicatamente prima di sollevarsi sulle ginocchia e portarsi le mani dietro alla nuca per risistemarsi la coda di cavallo da cui scappavano in continuazione i suoi capelli, ma con quel caldo tenerli sciolti non era proprio possibile.
Lanciò uno sguardo alle sue compagne: la piu vicina a lei era Ginny, sdraiata supina, un costume blu elettrico e un paio di occhiali da sole sul naso, i capelli rossi sciolti sulle spalle; accanto a lei c’era Luna, un costume intero alquanto eccentrico che non avrebbe mai saputo definire se non per il colore giallo canarino; ancora dopo Tonks era seduta sul telo mare con le braccia poggiate a terra dietro la schiena e il volto rivolto al sole con gli occhi chiusi; e per ultima la Signora Weasley che leggeva delle ricette sul settimanale delle streghe partecipando comunque alle chiacchiere.
Hermione scelse di spalmarsi ancora della crema protettiva sulla pelle per evitare scottature poco gradite prima di tornare a prestare attenzione al volume della sua materia preferita.
Poco dopo, le sue compagne si alzarono tutte in piedi attirando il suo sguardo.
“Andiamo a fare una passeggiata sulla riva, vieni con noi?” le chiese con un sorriso Ginny.
“No, grazie, vorrei finire la lettura.” Rispose lei: “Magari vi raggiungo fra poco.”
“Ma dai Hermione, siamo in vacanza, non puoi studiare anche adesso.” Ribatte la rossa, ma senza ottenere risultati.
“Mi sembri tuo fratello. Davvero, ora non ne ho voglia, vengo dopo.”
“Va bene, ma non passarci tutta la giornata.” Concluse la giovane Weasley prima di raggiungere le altre già con i piedi a bagno.
Hermione le osservò per alcuni secondi allontanarsi prima di tornare alla lettura.
Era talmente presa dalle parole scritte sulle pagine che non si accorse che qualcuno le si era avvicinato fino a che non le fu posata una mano bagnata e fredda sulla schiena.
“Ah!” gridò lei colta di sorpresa voltando immediatamente la testa per poi prendere una manciata di sabbia in un pugno e tentare di colpire il colpevole di tale scherzo.
“E dai Hermione, volevo solo rinfrescarti!” esclamò divertito Harry accomodandosi sull’asciugamano alla destra della ragazza che lo osservò per alcuni secondi: il ragazzo indossava un costume a calzoncini verde scuro; il fisico era ben sviluppato grazie agli allentamenti di Quidditch; i capelli, solitamente ribelli, erano bagnati e appiattiti sul capo; e i tondi occhiali, che nascondevano i suoi splendidi occhi verdi, erano fermi sul naso completamente asciutti grazie ad un incantesimo fatto poco prima di partire per permettergli di tenerli anche in acqua.
“Tutto ok, Herm?” gli chiese lui notando che si era incantata.
“Si.” Disse lei riprendendosi arrossendo leggermente: “In effetti non mi ha dato fastidio l’acqua, ma mi hai colta di sorpresa, tutto qui.” Poi guardandosi intorno, notò la mancanza degli altri ragazzi: “Ma dove sono gli altri?”
“Hanno raggiunto le ragazze nella loro passeggiata.” Rispose lui.
“E perché  tu non sei andato anche tu?” domandò ancora la ragazza.
“Non posso voler passare un po’ di tempo con la mia migliore amica? E perché allora non ci sei andata tu?” ribattè il ragazzo.
Lei scrollò le spalle: “Volevo finire di leggere.”
Harry si sporse leggermente e sollevò con una mano asciutta il libro per vederne il titolo. Sorrise, dopotutto se l’era aspettato dalla sua Hermione.
“Lettura di piacere o per scuola?” le chiese sapendo che era un tipo di lettura che la ragazza avrebbe potuto tranquillamente leggere anche nel suo tempo libero.
“Piacere, me l’ha consigliato la McGranitt.” Rispose lei rimettendosi sdraiata imitata subito da lui.
“Bene, allora ti lascio proseguire.” Disse Harry mantenendo poi la parola.
Fu Hermione a non rimanere molto in silenzio. Dopo pochi secondi, alzò lo sguardo sul ragazzo beccandolo con gli occhi fissi sul mare perso nei suoi pensieri, i lineamenti del volto molto seri.
“Cosa c’è?” gli chiese lei preoccupata.
“Niente.” Rispose lui, ma lei non gli credette, lo conosceva troppo bene per capire quando c’era qualcosa che non andava.
“E’ la cicatrice? Ti fa male?” chiese ansiosa.
In risposta ricevette solamente uno scuotere della testa corvina seguito dal silenzio.
Hermione sospirò, non le piaceva quando lui non si apriva con lei. Così rimise seduta e si spinse piu vicino al corpo del ragazzo appoggiandosi alla sua spalla.
“Ti bagno.” Disse lui.
“Ho caldo, mi fa anche piacere.” Rispose lei e lui in risposta le passò il braccio intorno alle spalle spingendola maggiormente contro di lui.
Rimasero alcuni secondi in silenzio fissando il mare, poi a romperlo fu di nuovo lei cercando il contatto con i suoi occhi: “Allora, mi vuoi dire cosa ti preoccupa? Non ti stai divertendo?”
Lui scosse la testa: “Non è questo, sto passando una giornata splendida.”
“E allora cosa?”
Harry sospirò: “Quante altre volte potremo avere giornate come queste Hermione? Quante altre volte potremo venire al mare con gli altri a divertirci in questo modo?” si fermò un attimo come per pensare bene alle sue parole: “Penso al nostro futuro e non riesco a vedere altre giornate come questo, stiamo entrando sempre di piu in una guerra pericolosa che non sappiamo come andrà a concludersi e… non riesco a stare tranquillo. Ho paura che possa succedere qualcosa a uno qualsiasi di voi, a Ron… a te.” Le prese il volto tra le mani: “Non potrei sopportare se Voldermot o uno dei suoi Mangiamorte ti facesse del male.”
Hermione alzò una mano per accarezzargli una guancia: “Finchè saremo tutti uniti, finchè staremo insieme, saremo in grado di superare tutto. Questa guerra saremo noi a vincerla, non Lui e sia io che Ron saremo sempre al tuo fianco per aiutarti.”
Lui non rispose, si limitò a chiudere gli occhi e ad appoggiare la fronte contro quella della ragazza.
“Harry, è normale essere preoccupati di questi tempi. Solo perché ti chiami Harry Potter non significa che devi mostrarti forte per tutti noi. Parlane con noi che siamo i tuoi migliori amici, parlane con me che sono la tua ragazza.” Poi sorrise scoccandogli un rapido bacio a fior di labbra: “Ma non farti rovinare una giornata bella come questa dai pensieri tristi.”
Non ricevette immediatamente una risposta, ma dopo poco Hermione si ritrovò nuovamente specchiata in quel paio di occhi verdi che amava tanto: “Grazie, Herm, non saprei che fare senza di te.”
“Saresti perso.” Rispose lei con una risata contagiando anche il ragazzo prima che unisse le loro labbra in un bacio piu profondo del precedente.
Hermione era completamente estraniata dal resto del mondo aggrappata alle spalle del suo ragazzo, tanto che quando qualcuno la tirò per i fianchi e la sollevò in aria, gridò dalla sorpresa prima di ritrovarsi caricata sulla spalla destra di Ron come un sacco di patate.
“Ronald Weasley! Mettemi immediatamente a terra! Mi hai capito lasciami andare!” incominciò a dire a voce alta nella speranza vana che il suo migliore amico le desse retta.
“E dai Hermione, è tutta la mattina che sei li sdraiata a leggere, un bagno non ti farà mica male.”
“Cosa?!” esclamò. Non che non le piacesse fare il bagno, ma preferiva entrare nell’acqua lentamente abituando pian piano il corpo alla diversa temperatura dell’acqua, ma era certa che il rosso avesse altro in mente: “Ronald, non provare a mettere in pratica quello che stai pensando o io…”
“O tu? Spiacente Hermione, non puoi farmela pagare con nessuna magia.”
La ragazza pensò allora di cambiare tattica e si rivolse al suo ragazzo: “Tu!”
“Io? Cosa ho fatto?” chiese Harry perplesso.
“Ancora niente, ma se non mi vieni a dare una mano giuro che mi vendico!” lo minacciò lei con aria seria tanto che il ragazzo si alzò immediatamente in piedi e li affiancò.
“Ron, forse dovresti darle retta e…” ma non fece in tempo a finire che il loro amico lanciò la ragazza in mare che fece a malapena in tempo a prendere un bel respiro prima di essere completamente avvolta dall’acqua fredda. Quando riemerse, aveva il broncio dipinto sul viso.
“Questa me la pagate tutt’e due!” esclamò voltando loro le spalle e nuotando verso il largo, oramai era bagnata, tanto valeva approfittarne.
“Ehi, ma io che centro?” chiese Harry scambiandosi un occhiata con l’amico senza poi ricevere risposta.
Hermione tornò poi verso riva ignorandoli completamente, ma quando si ritrovò a pochi passi dai due ragazzi incominciò a schizzarli violentemente bagnandoli da capo a piedi e cominciando una battaglia d’acqua con i fiocchi, tutti contro tutti, venendo ben presto raggiunti da Fred e George, Bill e Charlie.
Quando stanchi morti si lasciarono andare galleggiando sull’acqua, non sapevano bene chi avesse vinto, anzi probabilmente non c’erano stati ne vincitori ne vinti e Harry non potè evitare di pensare che sarebbe bello preoccuparsi solo di non essere schizzati o annegati per gioco, invece che di una guerra.
“Vabbe, vado a smuovere la mia ragazza e la obbligo a farsi un bagno con noi.” Disse occhieggiando in direzione di Luna: “Bill, mi dai una mano a smuovere anche nostra sorella?”
Il maggiore dei fratelli Weasley non se lo fece ripetere due volte e seguì Ron fuori dall’acqua.
“Povere ragazze.” Mormorò Hermione mentre Harry le passava accanto.
“Subiranno il tuo stesso destino, temo.” Ridacchio il moro guardando in direzione degli asciugamani, direzione da cui provennero poi due gridolini di sorpresa sicuramente appartenenti a una rossa e a una bionda di loro conoscenza.
“Guarda che non ti ho ancora perdonato per non essere venuto in mio aiuto.”
“Ho tentato di farlo, ma sono arrivato troppo tardi.” Disse lui in sua difesa.
“Appunto, saresti dovuto arrivare prima e non sotto mia richiesta.”
Per alcuni secondi non sentì arrivare alcuna risposta e la ragazza pensò che Harry si fosse offeso per quelle frasi dette per scherzo anche se lo conosceva molto bene da sapere che non era così. Di fatti, poco dopo, si sentì afferrare da dietro e attirare contro il petto di lui.
“Perdonami, ti prego.” Mormorò contro il suo orecchio facendola scorrere un brivido lungo la schiena.
“Non lo so, devo pensarci.” Rispose lei tentando di stare al gioco e di mantenere il controllo sulla sua voce. Nel mentre sentì il rumore di due corpi che infrangevano la supeficie dell’acqua seguita subito dagli schiamazzi delle ragazze in cerca di vendetta.
“Prometto che d’ora in poi impedirò a Ron di fare altre cose del genere.”
“Non credo che mi basti.” Ma era chiaro che stava per arrendersi.
“Prometto che ti proteggerò sempre, amore mio.”
A quelle parole si voltò per poterlo guardare negli occhi: “E io prometto di rimanere sempre al tuo fianco.”
Lui sorrise: “Ne sei sicura?”
“Mai stata piu sicura di qualcosa.” Poi si bloccò come se avesse un ripensamento: “Anzi, in realtà c’è qualcos’altro di cui sono altrettanto sicura.”
“Cosa?” chiese lui con un sorriso, era certo di sapere la risposta.
“Ti amo, Harry Potter.” Non c’era segno di incertezza nella voce di lei.
“Ti amo anche io, Signorina Granger.”
E si unirono nuovamente in un dolce bacio.
   
 
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