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Autore: goldheartxx    11/10/2013    6 recensioni
{ IchiAki | alla mia mamminah♥ | possibile OOC }
–watashi o obete. ❀
ma pls, la mia è la mammah migliore del mondo♥
questa IchiAki se la merita tutta♥ ma boh, e io che la metto pure in ritardo. .u.
che poi forse metterò una raccolta, non si sa mai. uvu
vi aspetto dentro♥♥♥
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Eric/Kazuya, Silvia/Aki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Watashi o obete. 
 
IchiAki
dedicata alla mia mamminah
I'd rather wear flowers in my hair, than diamonds around my neck.
 

«Aki-san, sono tornato!» l'allegra voce di Tenma rimbombò in tutto il salone. 
Aki sorrise dolcemente quando Tenma le si avvicinò.
«Guarda che ti ho portato!» le disse Tenma, porgendo la mano alla zia. «Li ho presi mentre tornavo, sono così belli! E poi a te piacciono i fiori, giusto?» disse nuovamente, con un sorriso più ampio del primo.
«Oh.» Aki prese i fiori dalla mano del nipote. «Non so che dire, grazie
»
«heheheheh.» il brunetto arrosì soddisfatto. «io vado ad allenarmi!» detto questo lasciò un piccolo bacio sulla guancia della verde, poi si fiondò fuori.
Aki rimase qualche secondo ferma, con i fiori in mano. Erano dei bellissimi gigli e delle violette.

«Perfetto.» pensò, dopo aver messo i fiori in un vaso con dell'acqua. Trovava il colore delle viole meraviglioso, forse un pò scuro, ma il bianco dei gigli lo aggiustava e donava un tocco di classe ed eleganza al tutto. Subito le vennero le lacrime agli occhi. 
«Che...?» guardò ancora i fiori, sbattendo le lunghe ciglia velocemente. «No, non è possibile...»



La piccola Aki si lasciò cadere sull'erba; quei filetti verdi le accarezzavano il viso e le gambine, facendole il solletico. Poteva sentire quella morbidezza sotto le mani, le piaceva questa sensazione. Per lei era come se stesse accarezzando la terra. 
«Aki-chan!» la voce dolce d'un ragazzino le arrivò subito all'orecchio. Aprì gli occhioni verdi e si mise seduta.
«Ichinose?» guardò il ragazzino bruno con aria interrogativa. Lui si lasciò scappare un risolino. 
«Chiudi gli occhi!» la canzonò lui. La ragazzina fece come gli aveva detto, senza ribattere, anche se avrebbe voluto...
«Ok, ok. Puoi aprire!» le disse l'amico dopo qualche minuto. Aki esitò un pò prima di aprire gli occhi, guardò Ichinose confusa.
«Sai, quei fiori sono bellissimi
» disse il piccolo indicando la testolina della verde. «Sono delle violette, sai?»
Aki si passò una mano tra i capelli, si sentiva veramente bella, Ichinose lo pensava.
«Ma lo sai cosa mi piace più delle viole?» la verdina scosse la testa, ingenua.
«Tu, ovvio!
» rispose euforico Kazuya, lasciandole un bacio sulla guancia. Afferrò le mani della sua piccola amica, poi rise, mentre lei arrosiva a colpo d'occhio.


La Kino s'accarezzò dolcemente la guancia, pensando alla sua infanzia. Ichinose le mancava molto, ma l'avrebbe rivisto. Lo sapeva, ne era sicura. Non voleva abbandonare questo suo sogno, che perlopiù si era trasformato in una sorta di desiderio. Ed inoltre, lui l'aveva promesso.


La pioggia cadeva sul suo ombrello in un silenzioso ticchettio. Il cielo era grigio, contornato da grossi nuvoloni. Tutto era cominciato quel pomeriggio, qualche oretta prima: Ichinose l'aveva chiamata, chiedendole se potevano vedersi al parco. E, a giudicare dalla sua voce, doveva dirle qualcosa d'importante.
Aki si girò di scatto, sentendo dei passi che venivano verso di lei.
«Ichinose-kun!» urlò quasi, gioiosa. Si piombò sull'amico, accogliendolo in un caldo abbraccio.
«Allora? Che dovevi dirmi?» disse lei staccandosi. Ma Ichinose non aveva uno sguardo molto felice, Aki se n'era accorta.
«mh...» Kazuya strinse i pungi, ansioso. «A-Aki-san... i-io...»
C'era tensione nell'aria, e nessuno dei due riusciva a rompere il silenzio creatosi. La verde guardò il cielo pensierosa, forse stava piangendo per loro. 
«...Tieni.» disse il ragazzo porgendo dolcemente un fiore all'amica. La Kino lo afferrò, esitante. Rimase quasi ipnotizzata da quel bianco perfetto, continuò a girarlo fra le mani. Abassò lo sguardo, immersa fra i suoi pensieri.
«E' un giglio.» Il bruno poggiò una mano sulla sua spalla con aria bonaria. «Ti assomiglia. Solo...»
Aki strinse lo stelo del fiore tra le mani, titubante. «...Solo?» alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi verdi sull'amico.
Lui rise. «Solo che tu sei più bella.»
Tornò il silenzio.
Ichinose deglutì. Non lo dava a vedere ma avrebbe volentieri abbracciato la sua Aki, per poi non lasciarla più. Avrebbe iniziato a piangere, e forse anche ad urlare, isterico. Eppure riusciva a gestire il momento con molta calma. «Partirò per l'America.» disse tutto d'un fiato.
Aki subito si getto fra le sue braccia. Tra le mani stringeva ancora il fiore. Si staccò, poi rimasero fermi, senza sapere cosa fare.
Il ragazzo si mosse per primo, posando dolcemente le sue labbra su quelle della verde. Quando si staccarono, avevano entrambi le guance rosse.
«Prometti.» questa volta a spezzare il silenzio fu la Kino. «Promettimi che tornerai, promettimelo!» Ichinose afferrò le sue mani annuendo.
«Ci rivedremo, promesso
» Il brunetto le sorrise dolcemente. Prese il giglio che aveva Aki tra le mani e glielo mise tra i capelli. 
«Te lo prometto» disse nuovamente, stringendola tra le braccia.
«... per sempre
» sussurrarono, stringendosi ancora di più l'uno nelle braccia dell'altra.


Aki stava ancora guardando quei fiori, contemplando la loro bellezza ed eleganza. Non sapeva che dire nè pensare, riusciva solo a ricordare. Qualche lacrima iniziò a pizzicarle gli occhi. Strinse un pugno, poi lo allentò, fino ad aprire la mano: stava stringendo i petali bianchi di un giglio. All'inizio non riusciva a capire come si fosse ritrovata con quel fiore tra le mani, poi tutto le tornò alla mente. Si avvicinò alla finestra, la aprì. Rimase qualce secondo a guardare fuori: erano nel tardo pomeriggio, quasi sera, strano che Tenma non fosse ancora tornato. Non ci pensò su tanto. Aprì la mano e guardò quei petali stropicciati nuovamente. Ci soffiò sopra delicatamente, lasciandoli al vento. Portò le mani al cuore. Un rumore assordante la riportò alla realtà, ma lei ne trovò la fonte solo più tardi. Si avviò verso il telefono -che stava squillando- con uno strano pensiero, che sarebbe stato capace anche di divorarla. «E se...?»




 
daisy's corner 
ma salve. c:
una sola cosa. OTP. OTP. OTP. OTP. OTP. OTP--- ok, ok, la smetto.
ma pls, la
IchiAki è perfetta- cuc
però è più perfetta la mia mammina
h heheheh eue
già, e questa mezza schifezza è tutta dedicata a lei.
c:
autostima sotto la suola delle scarpe, yeeee.
e
boh il massimo che posso fare è pubblicarla in ritardo. :c
si, mi faccio schifo
che poi, seriamente, sto una merda. .u. ma questo a voi non interessa.
e boh vi ringrazio d'aver letto 'sta cosa.
...asd. non potevo non inserire il mio amore. x'3
hum... dov'ero? ...ah, si! mi aspetto qualche recensione negativa. c:
e se ho sbagliato qualcosa -qualsiasi cosa- correggetemi, pls- cuc
basta, io vado!
alla prossima

---
ma che sto dicendo! D:
...heheheh sono ancora qui. ewe

boh. secondo voi chi sarà al telefono? BOOOOH.
...io dico che è l'uomo per la consegna delle pizze. xD
ma poi ognuno la pensa come vuole, eh. uwu
e, credete a me, MAI CONSEGNARE UNA PIZZA IN UN HORROR.
cos---?
ovo/ ops. sbagliato angolino.
...
ciau ciau
La figlia della KyouTen
 



...*spupazza Tenma* che avete da guardare, neh?
 
  
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