EPILOGO
AMOR, FAMIGLIA, SONO LE
COSE CHE MAI PIÙ ABBANDONERÒ.
Edward e Hughes balzarono a terra, tra lo stupore generale, facendo
svolazzare le mantelle in un tripudio di
colori.
Una piccola saetta bionda balzò in braccio al moro, era la piccola
Elycia, mentre il suo compagno si avvinghiava alle gambe dell’alchimista
d’Acciaio, non volevano mollare la presa: “Papà!!” urlava la piccola,
stritolando con i suoi braccini sottili il collo del
padre
La piazza era avvolta nel silenzio, che venne improvvisamente rotto
da un urlo penetrante, e un lampo rosso s’avventò sul giovane Fullmetal,
stringendolo tra le lacrime: “NIISAN!!!!!” urlò Alphonse piangendo di gioia,
“Al, ciao..” sussurrò Ed, completamente spiazzato da quella reazione, potè solo
ricambiare l’abbraccio, sotto lo sguardo divertito e intenerito di Hughes, erano
sempre stati legati, ma in quel momento lo erano come non mai. “Niisan, dove sei
stato? Perché sei sparito?” continuava a singhiozzare il piccolo; Edward gli
accarezzò la bionda testolina: “Shh, non piangere, otooto-kun, ora sono qui, e
non ti lascerò più, lo prometto… Mi dispiace di averti abbandonato qui da solo…”
gli mormorò all’orecchio, stringendolo piano, con dolcezza infinita. Un urlo
unanime s’alzò dalla folla di militari, che andò loro incontro, li sollevò in
aria e li portò in trionfo, gridando e strepitando; Al e Edward erano
abbracciati, Hughes teneva in braccio la piccola Elycia, e guardava con affetto
i due fratelli, il minore sembrava non volersi mai più staccare dal maggiore,
temeva forse che scomparisse di nuovo? “Hip hip, urrà per i fratelli Elric!
Evviva i giovani alchimisti!” urlava la folla con urla di giubilo, trasportando
i cinque personaggi fino al palco, il piccolo Edward avvinghiato alla gamba di
Al. Il palco, intanto, era nel caos più totale: Winry e la signora Glacier
avevano avuto un mezzo mancamento e la maestra Izumi era letteralmente
paralizzata dallo stupore, mentre il gruppo composto da Breda, Falman, Havoc e
Fury festeggiava e saltellava tutto intorno, inneggiando ai due Elric e a
Hughes. L’unico che pareva aver mantenuto una parvenza di lucidità era Roy,
ritto e immobile dinanzi al microfono ma, un esame più accurato, avrebbe
rivelato la presenza di grossi lucciconi che scendevano giù dagli occhi del
Comandante, troppo orgoglioso per farsi vedere in
lacrime.
Finalmente, Edward e Maes “approdarono” sul palco, sempre avvolti
dall’abbraccio dei loro cari.
Winry e la signora Glacier si avvicinarono, titubanti, gli occhi
lucidi.
Poi gettarono le braccia al collo dei due, abbracciandoli forte,
mentre il sole continuava a illuminare imperterrito la città, sembrava quasi che
il cielo volesse rendere indimenticabili quei momenti; Ed scostò il viso
dell’amica d’infanzia: “Winry, ti avevo detto che ti avrei fatto piangere solo
lacrime di gioia, che avrei ritrovato ciò che avevo perso! Ebbene, guarda.”
sorrise Ed, risvoltando gli orli dei pantaloni e delle maniche, mostrando il
rosa pallido dei suoi arti, “Ce l’ho fatta.” disse
solo.
La ragazza restò un istante interdetta, poi scoppiò nuovamente a
piangere, e lo avvolse con un abbraccio: “Ce l’hai
fatta…”.
Improvvisamente, la bionda fu spostata con malagrazia e una padella
si abbattè con violenza sulla testa del giovane alchimista: “EDWARD ELRIC!!!!
DOVE DIAMINE TI ERI CACCIATO?!?!” urlò Izumi, trattenendo a stento le lacrime,
“Ahia!! Scusi maestra, ho avuto qualche incidente di percorso… Sarei tornato
prima, lo giuro!!!” cercò di scusarsi, ma la donna non gliene diede il tempo,
gli si gettò addosso, stringendolo forte: “Stupido moccioso!! Hai la minima idea
di quanto tu ci abbia fatto preoccupare, stupido incosciente!?” lo sgridò la
donna tra le lacrime, ma la sua voce tradiva l’emozione; Edward non aveva mai
visto la maestra sciogliersi così.
Al, per tutto quel tempo, era rimasto attaccato al fratello, non si
era più mosso.
Non voleva più essere lasciato solo.
D’istinto, lo riabbracciò: “Promettimi che non te ne andrai mai più,
fratellone!!!” pianse disperato il minore degli Elric; Ed gli accarezzò la
schiena, nascondendo il viso pallido tra i capelli profumati del fratellino,
“Non preoccuparti, non me ne vado più, non ti lascerò di nuovo da solo, è una
promessa.”.
Roy, non visto, sceso dal palco, si nascose tra i fili nel retro del
palco, e pianse: “Grazie Kami-sama.”.
§§§
UNA SETTIMANA DOPO.
La vita era tornata alla normalità.
Ed e Hughes erano stati reintegrati nei loro ruoli, e ora facevano
parte della squadra del Comandante.
Ogni giornata passava tranquilla, tra le urla di Ed, i tentativi di
Al di tenerlo buono, le risate dei loro commilitoni, le prese in giro di Roy e
le battute di Maes.
Tutto era tornato alla normalità.
Fino a che….
“Mi ha fatto chiamare Comandante?”.
Fullmetal aveva fatto il suo ingresso nell’ufficio del Comandante,
proprio accanto al loro; Riza gli aveva detto che Roy doveva
parlargli.
Roy alzò la testa dalle carte che stava, come al solito, firmando:
“Ah, Ed, vieni pure.” affermò, vedendolo.
Ormai aveva deciso.
Quei giorni passati a vedere il suo migliore amico e Edward
finalmente insieme a loro, l’aveva convinto.
E anche la chiacchierata avuta nemmeno dieci minuti prima con
Riza.
FLASHBACK
“Quando ha intenzione di
dirglielo?”.
La domanda di Riza lasciò letteralmente spiazzato il Comandante,
proprio non se lo aspettava; con calma, cercando di mascherare la tensione, alzò
lo sguardo: “Cosa intendi?”. “Oh, andiamo. Non mi venga a nascondere una cosa
così ovvia. Se ne sono accorti tutti.” affermò Riza Hawkeye con un sorriso
sornione, “Pure il Generale se n’è accorto da tempo.” Continuò, “D’altronde, non
era così difficile da intuire, no?”.
“Lei è innamorato di Edward-kun.” dichiarò spiazzante la
bionda.
Roy alzò lo sguardo dai fogli, completamente cianotico, come aveva
fatto?
Cercò di trovare una soluzione, ma il suo cervello non ne voleva
sapere di collaborare, si era semplicemente arreso, forse all’infantilismo
assurdo del suo padrone: “Come avete fatto....” cercò di rispondere Roy, ma le
parole gli morirono in gola, era stato
scoperto.
E ora?
“Beh, da tante cose, ma soprattutto è stato il Generale a darci
l’imbeccata giusta. Ha farfugliato qualcosa riguardo a una notte in stazione e a
un fagiolino depresso, ma non abbiamo capito granchè, continuava a
ridacchiare...” riflettè il biondo militare.
Roy alzò il capo, guardandola negli
ochi.
“Secondo me dovrebbe dirglielo, sa? Quel giorno, quando siamo
rientrati a Central, ricorda?” continuò saggiamente Riza; il moro annuì, “Bene,
ricordo che aveva un comportamento strano, era agitato, senza dubbio, ma anche
impaziente. Io credo, che non vedesse l’ora di rivederla.” ammise spiazzante il
tenente, finendo di poggiare l’ultima pila di documenti da
firmare.
“Bene, ho finito. Se ha bisogno, io sono in ufficio.” terminò,
salutando e lasciando la stanza, senza neppure dare il tempo al Comandante di
rispondere in alcun modo.
La porta si richiuse con un sinistro
tonfo.
Il moro Comandante si lasciò cadere sulla poltrona, possibile che il
suo segreto fosse stato scoperto? Che si fosse fatto beccare come un
dilettante?
Era possibile.
D’altronde, i suoi sentimenti per il ragazzino erano molto difficili
da gestire, e qualcosa poteva essere
trapelato...
Quella tremenda risoluzione infuse nuovo coraggio al Capo Supremo del
Paese, che prese la decisione più importante della sua
carriera.
E ora, l’oggetto delle sue attenzioni si trovava dinanzi a
lui.
Era giunto il momento.
FINE FLASHBACK
“Mi ha fatto chiamare Col... Scusi, Comandante?” ripetè Edward,
rassettandosi la lunga treccia che gli scivolava placida lungo la schiena,
coperta dal corto mantello rosso d’ordinanza degli
Alchimisti.
“Si, Edward, siediti pure.” affermò con aria apparentemente
tranquilla Mustang, facendo cenno di accomodarsi, “Devo parlarti di una cosa
importante.”.
A quelle parole, il cuore del biondo perse un battito e per un
istante il suo respiro si bloccò in gola.
Possibile che....?
Edward non udì che solo una frase di tutto quell’intricato discorso,
e ciò gli bastava, era ciò che voleva, che bramava
sentire.
Quel “Ti amo”, sussurrato con una tale dolcezza, fece saltare Il suo
cuore sulle nuvole.
Timidamente, il minore arrossì vistosamente e, con un sussurro
sommesso, il viso nascosto dalla frangetta, “Ti amo anche io...”, s’alzò e corse
fuori dall’ufficio, completamente scarlatto.
Roy, rimasto sconvolto per i primi istanti, balzò in piedi e gli andò
dietro, chiamandolo a gran voce.
Ma il biondo, nonostante gli appelli, non accennava a volersi
fermare, era troppo timido...
Giunti nella hall centrale, dove gran parte del Comando si era
riunita per le uscite pomeridiane, si fece
silenzio.
Avevano capito che qualcosa stava per
succedere.
Edward, bloccato al centro del salone, percepì il clima d’attesa e si
voltò: inginocchiato a terra, c’era il moro: “Edward Elric, io ti amo dal
profondo del mio cuore!” esclamò lui, dinanzi a
tutti.
L’Elric impallidì, aveva udito bene?
Quel dannato Col.. Comandante l’aveva davvero
detto?
E ora?
Il ragazzino aveva paura.
Ma nulla di quello che temeva
accadde.
I loro colleghi applaudirono.
Roy lo abbracciò.
Da un angolo della sala, felice, una figura imboccò il corridoio: “Te
l’avevo detto, Edward..” ridacchiò Maes tra sè e sè, sparendo
nell’ufficio.
Tutto, era tornato alla normalità.
Tutto era a posto.
Finalmente.
BUONASERA!!! FINALMENTE QUESTO “COSO” HA VISTO LA SUA CONCLUSIONE,
TEMEVO DI NON RIUSCIRE A TERMINARE IN
TEMPO!
LA STORIA COL NOME Più COMPLICATO DELL’INTERO FANDOM DI FMA, è UN
RECORD!
Che dire, vi devo ringraziare tutti, siete stati veramente
fondamentali per me, non ho parole per ringraziarvi, mi siete stati accanto a lungo, tra
aggiornamenti saltellanti e casini!
GRAZIE A TUTTI:
Ed92
Ginny
Liena (Miry^^^)
Winry-93
Saku-chan
Irene Adler
Bea
Lady Greedy
Aduah
Gokychan
GRAZIE A TUTTI!!! WINRY, SPERO CHE IL CAPITOLO NON SIA TROPPO PER TE…
Non sapevo non ti piacesse lo Yaoi/Shonen Ai… Gomen
Me!
A PRESTO!!
SHUN