La colpisco così.. senza un motivo apparente. Di fronte a
tutti. In classe. In mezzo a persone che di noi non sanno nulla e che
non riuscirebbero mai a capire perchè l'ho fatto. E come
potrebbero? Lei.. la vera lei... loro nemmeno la conoscono.
Vorrebbero fermarmi, lo so, me lo dicono i loro sguardi, in questo
silenzio che ci circonda come una cappa, ma non muovono un passo. Ho
lottato con ciascuno di loro e se non ho potuto alzare le mani, ho
trovato vie traverse.. hanno paura di me. La loro amicizia è
solo ossequiosa, soltanto lei non mi teme. Umpf.. lei che non ascolta
mai e fa di testa sua, testarda fino al midollo, ma con l'assoluta
convinzione di non esserlo.
Era lì, con i suoi occhi persi nel vuoto, calma, in una
calma innaturale.. e mi guardava mentre le parlavo e mormorava un
grazie con voce roca, ma so che stava pensando al funerale. Le ho dato
venti centimetri di schiaffo e le ho fatto diventare bordò
metà faccia, ma lei continua a guardarmi senza vedermi: non
c'è odio.. nel suo sguardo non una smorfia di dolore.
Perchè l'ho colpita? Non mi stava facendo nulla. Stava
lì fragile, a lasciare che il mondo le scorresse accanto.
Faccio un altro passo verso di lei, l'ho colpita perchè sta
sbagliando e la colpisco di nuovo nello stesso punto. Non si difende,
non tenta di difendersi... solo gli occhi le si inumidiscono un attimo.
Reagisci!! La persona che conoscevo io mi avrebbe picchiato a sangue!
Smettila di affogare, smettila di lasciarti trascinare dalla corrente!
Nuota cazzo! NUOTA! SCEGLI TU DOVE ANDARE!! REAGISCI!!! La picchio di
nuovo... e questa volta il labbro si spacca.. un piccolo schizzo di
sangue sporca la mia maglietta.
"Reagisci!" ma è una bugia.
La picchio perchè si è lasciata dimagrire, ora
è sottopeso. Non vuole mangiare nemmeno ciò che
gli offro, non ha più fame. La picchio perchè ora
vomita ogni volta che si agita e nemmeno tenta di riprendere il
controllo. La picchio perchè mi guarda senza guardarmi,
perchè sta andando via da me e non mi ascolta
più. La picchio.. la picchio perchè la odio.
Inizia a piangere.. e fa cenno di no con la testa, non ne ho la forza
mormora... ed io allora le prendo le mani, la picchio di nuovo,
un'altra volta, tante volte.. finchè all'improvviso non
riesce a vedermi, a mettermi a fuoco.. fa un verso strano, come chi
ritorna alla vita dopo aver sputato aria dai polmoni... cazzo, basta...
basta... !!!
Mi guardi con occhi pieni d'odio.. piangi e mi fermi le mani, mi spingi
via, mi blocchi e mi ritrovo a terra, con te sopra che mi urli contro
devo stare fermo o mi ammazzi, che non mi conviene dare fastidio ad una
pentola a pressione.. ma io non mi fermo, io non ti picchio
perchè sono buono, lo faccio perchè sono sadico e
ti colpisco ancora, perchè ti odio.. odio le tue costole, il
tuo collo.. ed allora piangi, mi chiedi perchè ti do tanti
schiaffi, mi chiedi di smetterla, ma io non ti sento e ti blocco le
mani e... ciò che vedo mi ferma.
Tu.
Da tutti lo avrei accettato, ma non da te ed ora che hai capito che lo
so, hai paura di me. Indietreggi, respiri a tratti.. ti chiedo che
cos'è. Tu non rispondi, balbetti qualcosa. Io non rispondo
bene di me, sono arrabbiato.. vedo le cose sfuocate, ma sento in mano
il coltello e lo senti anche tu. Sulla gola.
"Che cos'è?"
"..."
"Questo segno sul polso!!!"
"Io non..."
Butto a terra il coltello, ma non mi controllo più.. e lei
si ritrae spaventata, pensa che voglia picchiarla davvero.. a sangue,
come le dico sempre.
"Non hai paura della morte, ma di me sì?!" - Le urlo contro.
Non mi risponde, non ha più voce.
"Se ti ritrovo in questo stato, cazzo.. ti falcio!" - Le sibilo... -
"Stai attentissima."
Lei sibila un sì.. ma non mi guarda, ha troppa paura.
"Vedi di mangiare, sai?" - Le ripeto. - "Se tra una settimana non hai
preso nemmeno un chilo, ti rompo qualcosa. Se sei dimagrita ancora
invece ti ammazzo!"
Sono parole pesanti.. che cadono a terra e restano lì,
attorno a lei che non osa nemmeno alzare lo sguardo da quel coltello
che per poco non beveva il suo sangue. L'ho persa. Non
ritornerà mai più da me.. che ora le sono
estraneo. Sorrido senza gioia, senza muovere le labbra, solo con un
suono sordo.. era l'unico modo, l'unico per salvarla.. lei che non
chiede aiuto e non stringe mai la mano di nessuno, lei che ci tiene a
camminare da sola. Ti ho spinto via amore.. ti ho spinto via dalla
tomba che ti stavi scavando, l'ho fatto prima che fosse troppo tardi.
Mi scivola via una lacrima, ma nessuno dice niente. Se dicessero
qualcosa, morirebbero in questo stesso istante, con quello stesso
coltello che ora giace lì abbandonato. Piccola sei a terra,
non sai dove guardare ed hai paura. Sono qui.. guardami!
Le tue lacrime mi fanno male... sono io che ti ho ferito dove
già sanguinavi... mi puoi perdonare? Lentamente ti rialzi,
ma non mi guardi.. mi passi vicino, poi ti fermi.
"Non ho i soldi per la merenda, ma la offri tu?" - Dici con un tono che
non riesco a decifrare.
Ti passo accanto, prendo il portafogli ma non ti do niente. Nemmeno io
voglio che mi vedi in faccia. "Scelgo io le cose che devi mangiare." ma
vorrei dirti che ti amo, che potresti anche essere uno sceletro pelle
ed ossa che ti amerei comunque, perchè mi hai stregato e mi
hai ammalato.. sì, rimarrei pur odiandoti. Ti ho picchiato
perchè non contavo più niente per te,
perchè mi guardavi ed andavi oltre. Mi fermo, qualcosa
dentro di me mi fa capire che se non vedrai le mie lacrime, ti
avrò perduta per sempre.
Così ti prendo il volto tra le mani e sguardo nello sguardo
sul tuo volto si dipinge lo stupore, non capisci che ci fa quell'acqua
sul mio viso.. la mia voce trema, hai le guance troppo calde e mi
vergogno.. sto morendo di fronte a te.
"Se tu muori... io non riuscirò più a vivere."
Con una frase da film salvo la mia reputazione, sono l'eroe. Sono la
persona che ti fa male per farti reagire, per temprarti il carattere,
per spingerti a non farti mettere i piedi in testa. Però non
è così piccola.. non è per niente
così. Chi fa una cosa del genere, non è una
persona che può starti accanto.. è una persona
che devi ammirare da lontano, perchè solo quando
è distante da te, riesci a non odiarla. Eppure ti abbandoni
tra le mie braccia e tremi, tremi tanto.. ti ho fatto paura, lo so.. e
ti ho fatto male, anche... scegli proprio me che ti ho ferito. Tu non
impari mai, vero? No.. è la tua natura, tu vuoi solo bene,
non sai odiare nessuno. Sei buona. Piccolo angelo mio... il mondo
è tanto brutto, come farai a non sporcarti le ali?