- Once upon a time...

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-Dov'è il mio premio?-

Il principe accarezzò di malavoglia la coppa con intarsi dorati, dalla quale il profumo del vino si spigionava soave e tentatore. Marlene, la sua splendida schiava, si prostrò ai suoi piedi, le palpebre gonfie di lacrime, pronta ad ungerli di oli orientali.

-Abbiamo recuperato il bottino, ma l'uomo è sparito dalla nostra visuale, aiutato dalla moglie.- setenziarono i cavalieri, ancora a capo chino in segno di sottomissione.

-Uccideteli.-

Il mercenario sbattè un paio di volte le palpebre, come se non riuscisse a comprendere che quella fosse la realtà: -Ma mio Signore...- indicò il denaro, che a contatto con le preziose lastre sembrava ormai quasi vergognarsi di quel colorito così spento -...abbiamo recuperato le ricchezze rubate e indotto timore ai colpevoli, non vedo il perchè di tanta violen...-

-Ho detto...- le pupille del successore al trono furono attraversate da un lampo di follia intrecciata a furia mentre in un gesto inopportuno schiacciò gli acini d'uva nera nel pugno, lasciando che il succo ricadesse sul polso, sanguineo: -...uccideteli.-

-S-sarà fatto, maestà.- con un vistoso inchino, il giovane si allontanò in fretta, pronto ad eseguire il duplice delitto.

Non appena il portone dietro quest'ultimo si richiuse, il principe si avvicinò al distratto comandante, che gli dava le spalle preoccupato.

-Fà in modo che entro domani all'alba venga giustiziato.- gli sussurrò nell'orecchio, facendo percorrere il corpo del soldato da una moltitudine di brividi: -Se si commette un torto alla famiglia Reale si deve essere puniti con la morte; solo facendo in modo che il popolo ci tema i Tudor potranno superare la guerra imminente. Non c'è posto su questa terra per chi non riesce a comprendere ed eseguire senza proteste gli ordini.-

-Lei...sarà un grande Re.-

Con un leggero abbassamento delle palpebre, il principe avvolse Londra con il verde smeraldo delle sue iridi, fino a quando gocce grosse come diademi non lo distrassero, spostando la sua attenzione diretta oltre il vetro.

-Non essere inopportuno, Horan, e và a chiedere notizie di mio padre. Le notizie arrivano veloci dalla Spagna.-

-Si, principe Harry.-

E, non appena fu andato via, Harry Styles, seduto su quel piccolo trono sul quale affiancava suo padre nelle decisioni, si concesse uno di quei tanti momenti di solitudine che iniziavano a pesargli sulla mente.

Non sul cuore, no. Sapeva per certo di non possederne uno.

Vizi e virtù sempre poste sullo stesso piano, nelle vene sotto la sua pelle scorrevano inesorabili le grida del suo popolo, tormentato da continue lotte interne e repressioni frequenti come l'alba. Niente avrebbe potuto mai indebolire il suo potere.

Almeno, lo credeva fino a quel 10 di Febbraio del 1864.

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Mi presento, sono Fujiko e sono nuova nel fandom :3

Poiché noto molta allegria che aleggia riguardo agli One Direction (non fraintendetemi, la cosa non mi dispiace, sono un tipo allegro anche io :P) ho deciso di fare qualcosa di un po' diverso e dai toni drammatici, in cui l'amore e la passione viaggiano insieme senza particolare innocenza...ma questo lo leggerete in seguito, se vorrete.

Detto questo, è il primo racconto storico in cui mi cimento, vorrei ricevere molte recensioni, ma per carità, siate clementi!^^''

-FM.