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Autore: Samurai Riku    12/10/2013    0 recensioni
«Caro Professor Layton,
spero che questa lettera non le arrivi con eccessivo ritardo.
Le scrivo dal sito archeologico che mi tiene occupato da più di un anno ormai; purtroppo non stiamo ottenendo molta fortuna, ma credo di essere arrivato finalmente vicino ad un’importante svolta.
Avrei bisogno del suo aiuto e di qualche consiglio, come esperto, si intende.
Spero di vederla presto,
cordialmente
Dr. Jerome Starling.»
Come sempre, tutto iniziò con una lettera…
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hershel Layton, Jean Descole, Luke Triton, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hellery Road non era un quartiere particolarmente facoltoso, ma si viveva tranquillamente, con qualche agio. Le villette si susseguivano su entrambi i lati della strada, separate da una bassa siepe o una staccionata in legno ben tenuta, ognuna con il proprio giardino verde e curato.
Il civico 325 era un’abitazione a due piani, con un piccolo porticato all’ingresso al quale si accedeva attraverso un sentiero di pietra che divideva esattamente a metà il giardino. Due colonne sostenitrici di un vaso di Pothos ciascuna accoglievano i visitatori; le piante rampicanti si dipanavano dai vasi, scendendo lungo le colonne in pietra, avvolgendole nel loro verde abbraccio, quasi fino a toccare terra.
-L’ordine non era nemmeno il suo forte…- dichiarò Luke, osservando all’ammasso di attrezzi da giardino, scatoloni e riviste varie che riempivano un lato del porticato.
-Essere disordinati è una prerogativa di tutti gli studiosi?-
-Mio padre è molto ordinato! Ah, è chiusa, c’era da aspettarselo.- disse, dopo aver provato più volte a rigirare la maniglia ed aprire la porta di ingresso.
-Non possiamo forzare la porta per questa volta, la polizia se ne accorgerebbe.- commentò Tracey, assumendo un’espressione pensierosa.
Luke si voltò un istante a guardarla preoccupato -… per questa volta?-
-Mmmh…- la ragazza si guardò attorno, percorrendo il porticato, scendendo poi i tre scalini spostandosi nel giardino. Chiuse gli occhi, portandosi una mano sotto al mento.
Il piccolo allievo la seguì passo passo, restando ad osservarla in silenzio, per no disturbare il flusso dei suoi pensieri.
-Ci sono!- esclamò riaprendo di scatto gli occhi e schioccando le dita.
-Cosa hai capito?-
-Seguimi, piccolo apprendista!- gli fece cenno, mentre tornava sul porticato, stando accanto alla colonna di sinistra.
-Miglior apprendista, prego!- puntualizzò Luke orgoglioso.
-Sì, fa lo stesso!- Tracey sollevò Luke di peso, tenendolo in piedi sulle proprie spalle
-Dovrebbe esserci una chiave nel vaso, cerca bene Luke.-
-Aaah… attenta!!- il bambino barcollò un attimo, aggrappandosi poi al bordo della colonna con una mano, e frugando nella terra del vaso con l’altra -Mmh… ah! L’ho trovata, Tracey!-
-Ottimo lavoro, Luke!- esclamò rimettendolo a terra.
Luke si pulì le mani sfregandosele -Scusa, ma come facevi a sapere che era lì?-
La ragazza alzò l’’indice della mano destra -Elementare, mio giovane amico! A quanto abbiamo modo di vedere Starling non era una persona ordinata, e scommetto che gli sarà capitato più volte di smarrire le chiavi di casa, così ero certa tenesse una copia da qualche parte, ma dove?- indicò la base della colonna -Qui c’è della terra, la terra della pianta rampicante, mentre alla base dell’altra colonna non c’è nulla, in più si possono vedere gli stessi residui davanti alla porta, tutto ciò lascia pensare che il Dr. Starling trafficasse con questo vaso per qualche motivo, e la scia di terriccio lascia poche variabile. Basta fare due più due e il gioco è fatto!- sorrise.
-Wow… non ci avevo pensato.- ammise Luke con un po’ di imbarazzo.
-Per questo sei ancora un allievo.- disse lei per stuzzicarlo.
Luke la riprese scherzosamente -Non darti tante arie, sei solo la nipote del Professore.-
-Ahah, sì, hai ragione.-
Luke aprì la porta di ingresso -La polizia verrà di sicuro a controllare, quindi non lasciamo tracce in giro.-
Tracey annuì.
Superato l’ingresso semplice ma elegante, diedero una rapida occhiata al soggiorno e alla cucina, senza trovare nulla di rilevante passarono ad ispezionare lo studio.
-Potrebbero volerci altre ore…- sbuffò Luke.
-Speriamo di essere fortunati, allora.- Tracey scorse la libreria, che occupava un’intera parete della stanza, in contrasto con l’opposta parete vuota che accoglieva una cartina geografica e una modesta scrivania –Saggi, altri saggi, trattati scientifici, volumi storici… c’è di tutto.- spostandosi nella stanza, un’asse del pavimento emise un sinistro cigolio
 -… nh?-
-Cos’è stato?- Luke la raggiunse, inginocchiando a terra, battendo un pugno sulle assi, fino ad individuare quella che Tracey aveva calpestato -Questa suona vuota!-
-Fa un po’ vedere.- si inginocchiò anche lei tastando l’asse di legno, alla ricerca delle fessure, poi estrasse un temperino dalla tasca della giacca, facendo leva nell’intercapedine per sollevare l’asse.
Luke esclamò sbigottito -Perché hai un coltellino in tasca?!-
-Non si sa mai quello che può succedere, e infatti ci è tornato utile! Avevi ragione tu, c’è uno spazio vuoto!- spiegò lei con la più totale naturalezza.
-Ma sei davvero la nipote del Professor Layton…- commentò tra sé e sé, poi si impose di concentrarsi sulla missione e infilò un braccio nello spazio ricavato nel pavimento e con gran stupore ne estrasse un libro -… e questo?- la copertina era rigida e viola, con qualche decorazione dorata, tenuto chiuso da un laccetto e un bottone metallico.
-Sembrerebbe un diario…- disse la ragazza sfogliandolo velocemente mentre l’amico copriva il vano segreto -È datato giorno per giorno, e da quel che vedo riporta gli scavi e le scoperto del Dr. Starling… ah!- si soffermò su una pagina, e le si illuminò il volto in un radioso sorriso -Luke, abbiamo fatto centro! Guarda qui!-
-Cos’hai trovato?- il bambino si sporse per vedere la scoperta della nuova amica, e lo stesso sguardo determinato e fiducioso illuminò il suo viso -Sì, lo credo anche io!-
-Dobbiamo andare da zio Hershel e mostrargli questo! Sarà meglio che quell’ispettore ci faccia parlare con lui!-
-Non perdiamo tempo, andiamo!- incitò Luke.


-Ho detto di no!!- sbraitò l’ispettore Chelmey.
-Solo pochi minuti, ispettore!- lo supplicò Luke.
-Non è un parco giochi, ficcatevelo in testa!! Il Professor Layton è sotto interrogatorio e le visite non sono consentite!-
Tracey Layton lo guardò indispettita, chiedendosi chi diamine si credeva di essere quel tipo baffuto per ostacolarli in quel modo. Non bastava l’ispettore ‘Scotland-Yard-non-si-ferma-davanti-a-nulla’, adesso c’era anche l’ispettore ‘non-rompete-le-scatole-mocciosi’; la polizia di Londra non le stava affatto simpatica.
-Però… potrebbe chiudere un occhio.- continuò Luke.
-… glielo chiudo io un occhio.- borbottò Tracey.
-Guarda che ti ho sentita! Non ho tempo da perdere, sparite!-
Clamp Grosky affiancò l’inflessibile ispettore -C’è qualche problema, Chelmey?-
-Sono loro il mio problema!-
-Ah, siete voi ragazzi.-
-Ispettore Grosky, potremmo parlare un attimo con il Professore, per favore!-
Grosky si passò una mano sul mento -Be’, il Professore sta svolgendo un interrogatorio, dobbiamo raccogliere dati e informazioni, scrivere il verbale… sapete è la procedura. Anche se non credo ci sia qualcosa di male in una visita veloce! Andiamo, vi porto da lui!-
Chelmey, che fino a quel momento aveva annuito con convinzione alle parole del collega, sgranò gli occhi guardandolo allibito -Cosa?! Va contro la procedura!-
-Andiamo, che vuoi che succeda per qualche minuto? Non saranno questi due ragazzini a farlo evadere!- disse Clamp incamminandosi per il corridoio seguito da Luke e Tracey.
Chelmey lanciò un’occhiataccia furtiva alla ragazza, che di risposta gli fece la linguaccia. Per qualche strano motivo il suo istinto gli diceva di non fidarsi troppo della nipote del Professor Layton, e il suo istinto non si è mai sbagliato.
In quel momento Barton uscì da una stanzetta, canticchiando spensierato, portando un vassoio con una teiera fumante e una tazzina.
-Barton!! Dove stai andando?!- sbraitò l’ispettore.-
Al poveretto quasi venne un colpo -Aah-ah…!! Stavo, stavo portando una tazza di tè al Professore… l’ha chiesto così gentilmente.- spiegò.
-Una tazza di tè?! Questa è una centrale di polizia, non un albergo a cinque stelle!! Riporta tutto indietro e torna al lavoro, razza di perditempo!!-
-Su-subito!!-
Grosky aprì una porta, facendo entrare i due ragazzi; Hershel Layton se ne stava seduto ad un lato del tavolo che ornava la spartana sala degli interrogatori, a braccia conserte e gambe accavallate, immerso nella più totale calma.
-Professore!-
-Zio Hershel!- gli corsero incontro.
-Oh ragazzi, state bene?-
-Certo, noi stiamo benissimo, zio!-
-Lei, Professore? Non le hanno fatto nulla, vero?-
-Luke, non possono certo torturarmi.- sorrise.
Tracey diede una piccola gomitata all’amico -Avanti, mostraglielo.-
-Subito!- Luke posò la sua sacca sul tavolo, frugandovi all’interno.
Layton volse loro uno sguardo incuriosito -Cosa dovete mostrarmi?-
-Questo.- il bambino gli porse il diario –Lo abbiamo trovato a casa del Dr. Starling.-
-… a casa di Starling?- per un attimo si chiesero come fossero entrati, poi guardò la nipote -Tracey.-
-Questa volta non ho scassinato nulla, giuro!-
Luke le gridò dietro -Perché, di solito lo fai?!-
La ragazza non vi badò e posò il diario del ricercatore sul tavolo, aprendolo alle pagine che interessavano -Guarda zio, hai detto che hai lavorato con lui per qualche mese in Egitto, ebbene queste pagine raccontano proprio di quel periodo. Le abbiamo lette mentre venivamo qui, e l‘unica cosa rilevante è questa.-
-Mh, interessante…-
L’ispettore Grosky socchiuse la porta, rimanendo ad ascoltare e osservare incuriosito dalla scoperta dei ragazzi. -Cos’hanno trovato?-
Layton osservò con attenzione il disegno riportato sulla carta, con dovizia di particolari. Raffigurava una stele, dalle dimensioni di un quaderno, spesso qualche centimetro, intagliata magistralmente con simboli antichi.
-Trovammo questa lastra di pietra nel sito archeologico in Egitto il mese scorso, poco dopo che mi contattò.-
-Io non sono un esperto della civiltà egizia, ma questi non mi sembrano geroglifici.- commentò Luke.
-No, infatti. Ci ponemmo lo stesso problema.- il Professore stette assorto nei suoi pensieri, assorbito dalla raffigurazione di quel mistero -… è strano.-
-Cosa, zio Hershel?-
-Mi è tornato in mente un fatto. Jerome Starling mi chiese di aiutarlo, perché il sito archeologico non stava dando i risultati sperati, non rinveniva nulla da mesi, così decisi di raggiungerlo, e in breve scoprimmo un antro nascosto, contenente tra i vari manufatti anche questa lastra. Non sapevamo cosa fosse con esattezza, ma sentivamo fosse una scoperta importante, ma da allora Starling cambiò completamente atteggiamento, e volle tornare in fretta a Londra… poi non ne seppi più nulla, fino ad oggi.- spiegò.
Un terribile dubbio assalì il piccolo apprendista -Forse… forse c’era una maledizione!!-
-Oh Luke, sono solo leggende.- lo rassicurò l’archeologo.
Tracey rimase ad osservare il disegno -Chissà cosa c’è scritto…-
-Come ha fatto notare Luke non sono geroglifici, è una scrittura che non conosco, anche se… ho come l’impressione di avere già visto questi caratteri.-
-Probabilmente il Dr. Starling li ha decifrati… e ha scoperto qualcosa che doveva restare nascosto.- commentò la ragazza.
-Dove sarà ora questa stele di pietra? Il Dr. Starling l’ha portata a Londra?-
-Ah, certo, è esposta al museo, di questo ne sono sicuro. Starling esponeva sempre le sue scoperte più importanti.-
-Magnifico! Allora andremo a dare un’occhiata!-
-Non cacciatevi nei guai.-
Tracey e Luke si scambiarono uno sguardo complice.
-Non possiamo prometterle nulla, Professore!-
Layton scosse la testa, abbozzando un sorriso -Luke, fammi un favore, bada a mia nipote.-
-Certo, Professore!-
-E Tracey, non infrangere la legge.-
Di tutta risposta gli sorrise -Farò del mio meglio, zio Hershel!-
Luke sospirò -Credo sarà più dura del previsto badare a lei…-
-Andate adesso, e non preoccupatevi per me.-
Luke rimise il diario nella sua borsa a tracolla -Sento che siamo sempre più vicini a risolvere questo mistero!-
-Ovvio, dobbiamo solo trovare il bandolo di questa intricatissima matassa!- aggiunse Tracey con tono saccente.
-Tracey, non ti metterai a parlare come me?- commentò Layton aprendo loro la porta.
-Sua nipote e somiglia troppo!-
La ragazza spintonò Luke -Cammina, grande allievo!-
-Fate attenzione.- il Professore rimase ad osservarli finchè non si furono allontanati. Spostò lo sguardo, incrociando quello dell’ispettore Grosky, che se ne stava poggiato alla parete opposta, sorseggiando un caffè -Non si preoccupi ispettore, me ne torno dentro. Arrivederci.- si chiuse la porta alle spalle.
-Che persona nobile!!- commentò Clamp Grosky sull’orlo della commozione -Mh, però devo scoprire cos’hanno trovato quei ragazzini.-


Luke e Tracey si sedettero sulle scalinate appena fuori dalla centrale di polizia.
-Facciamo il punto della situazione- iniziò Tracey -Abbiamo un archeologo morto e il suo diario…-
-Il Professore ha collaborato con lui, e hanno rinvenuto quella strana lastra di pietra.- Luke consultò i suoi fitti appunti -Secondo te il Dr. Starling è morto per quella lastra?-
-È una teoria, ma dovremmo capire cosa sia e cosa contenga. Di una cosa sono certa, qualcuno vuole incastrare zio Hershel.-
-Poco ma sicuro.-
Tracey si alzò sollecitando Luke -… andiamo!-
-Al museo, vero?-
-Sì, forse troveremo qualche informazione utile.-
  
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