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Autore: maelle    12/10/2013    2 recensioni
[STORIA SOSPESA MOMENTANEAMENTE]
"So che in questo momento starai sorridendo tristemente, forse hai voglia di piangere. Ma non farlo, sorridi, sorridi con me. Sii felice, perchè io lo sono."
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

How you remind me









Sono troppo stanca per scrivere Drew, oggi mi hai portato in giro tutto il giorno. Sappi però che vedere il tramonto sulla spiaggia tra le tue braccia è stato fantastico, il miglior giorno di tutta la mia vita. 
E ora ti guardo dormire sul letto accanto a me, eravamo entrambi sfiniti e tu sei crollato subito sul cuscino. Sembri un bambino e mi viene voglia di passare la mano tra i tuoi capelli biondi ma ho paura di svegliarti. Sei così dolce quando dormi, voglio ricordarti così.
Tu come mi ricorderai? 

Credo che resterò a guardarti ancora per un po', la notte è lunga.







- Allora Erin, come ti sembrano i californiani? - mi chiese Drew addentando il suo panino che aveva ordinato dopo essersi seduto al mio
tavolo come se nulla fosse.

Se sono tutti così i ragazzi californiani forse farei meglio ad andarmene in Louisiana! - Non saprei dirti, sono qui da solo un giorno. - sorrisi cortesemente.

Io non avevo per niente voglia di chiacchierare e non penso che lui se ne fosse accorto, mi sorrideva addentando nuovamente il suo panino. Io feci lo stesso, stavo praticamente divorando il panino per mettere fine a quella cena imbarazzante.
Poi mi venne forse l'idea più stupida che avessi mai avuto. 

- Tu sei del posto, no? Sto cercando un posto di lavoro, conosci qualcuno che abbia bisogno di una cameriera o di una commessa? - domandai, pentendomi subito dopo di averlo fatto.

- Certo! Barrie, ti serve ancora una cassiera? - urlò al signore seduto dietro al bancone, sicuramente il proprietario di quel locale, che annuì.

- Bene, te l'ho trovata! E' lei! - urlò ancora per farsi sentire, indicandomi con un cenno del capo.
Scese un silenzio imbarazzante nel locale e tutti si girarono a guardarmi, avrei voluto sprofondare. 

- Si, va bene. Ragazza, domani alle undici di mattina fatti trovare qua ed il lavoro è tuo. Ti spiegherò tutto ciò che devi sapere, stipendio incluso. - mi disse quel Barrie.

In meno di mezz'ora avevo trovato un lavoro, fantastico.

- Ehm, grazie. - ringraziai il mio nuovo collega Drew. Collega? Dovrò sorbirmelo anche domani, e dopo domani e dopo dopo domani..Però ho un lavoro!

- Di nulla collega! Per questa volta la cena la offro io, se non ti dispiace. - 

Accettai volentieri, non avevo voglia di ribattere e avrei avuto dieci dollari in più nel portafoglio; la serata non poteva andare meglio.
Paige e Lyn non sarebbero state felici, non volevano che mi stancassi lavorando, ma non mi importava io volevo lavorare e l'avrei fatto.
Sovrappensiero mi alzai dal tavolo e rimisi il mio libro, immacolato, nella borsa.

Un colpo di tosse mi distolse dai pensieri riguardo alla ramanzina che mi aspettava una volta tornata a casa dalle mie amiche.

- Scusa, me ne stavo andando senza salutarti! - in realtà non avevo granchè voglia di farlo. - Quindi, ciao ci vediamo domani. - dissi sbrigativa aprendo la porta del locale.

Non avevo nemmeno aspettato che Drew rispondesse al saluto, ma avevo bisogno di andare a casa, la testa aveva iniziato nuovamente a farmi male e avevo bisogno di antidolorifici.

- Erin, aspetta! - esclamò invece il biondo alle mie spalle.
Mi girai troppo velocemente e venni assalita da un senso di vertigini e nausea; sarei caduta a terra se Drew non mi avesse afferrata al volo. Mi appoggiai alle sue braccia per restare in piedi.
Almeno i suoi muscoli erano serviti a qualcosa.

- Stai bene? - domandò spaventato.

Annuii pensando a qualche scusa da rifilargli. - Si, è che non ho digerito molto la cena. -

Sembrò crederci, infatti disse - Hai mangiato troppo in fretta, sembrava quasi che te ne volessi andare subito da quel tavolo, è così sgradevole parlare con me? -

Mi sentii in colpa, inizialmente, forse ero stata scortese? Al diavolo ero stanca e volevo leggere il libro! - No, che dici? Le mie coinquiline sono rimaste fuori casa perchè le chiavi ce le ho io. Mi spiace averti dato quell'impressione. - sorrisi giusto per rendere meglio credibili le mie scuse, in parte vere.

- Vuoi che ti accompagni? Ho la macchina qua vicino. Non mi fido a farti andare a casa da sola in queste condizioni. - propose e mi sentii in colpa ad averlo trattato in quel modo quella sera, alla fine era gentile. Forse in futuro saremmo potuti diventare amici. Si, molto in futuro.
Salimmo in macchina e il tragitto fu silenzioso, troppo silenzioso, così accesi la radio per colmarlo.

- Puoi fermarti qui, grazie mille. - lo ringraziai per la decima volta quella sera prima di scendere dalla sua jeep.

- Buonanotte. - sorrise.

Aspettò che entrassi in casa, non si fidava o aveva paura che svenissi da un momento all'altro?
Appena chiusi la porta lo sentii mettere in moto l'auto e partire. Forse era solo preoccupato.

- Ragazze. ci siete? - urlai ai quattro venti, non sapevo se erano già rientrate in casa.

- Si? - rispose Paige dal soggiorno, almeno credo.

- Ho trovato lavoro! - esultai felice.
In un attimo me le ritrovai davanti con le braccia incrociate sul petto.

- Cosa avevamo detto al riguardo? Niente lavoro.. - iniziò Lyn.
Eccola, la ramanzina. 







Eccomi con il terzo capitolo, spero possa piacervi :)
Se avete delle critiche da fare fatele, possono solo migliorare la storia.
Non mi soffermo, devo andare a studiare :(
A presto, spero

bacioni, martina

  
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