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Autore: distantmemory    12/10/2013    5 recensioni
Una studentessa modello, una cheerleader, un giocatore di rugby e un criminale che non hanno nulla in comune, che non hanno mai interagito, si ritroveranno a dover affrontare una strana avventura insieme, coinvolgendo anche i loro amici e "rovinando" le vite altrui (e le proprie).
{Coppie principali: AleHeather e Duncney || Coppie secondarie: DawnxScott, MikexZoey, HeatherxJosé, CourtneyxScott, DuncanxGwen, TrentxGwen || Personaggi secondari: Gwen, Scott, Dawn, Josè, Carlos, Trent ed altri}
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Nuove e vecchie conoscenze.



Non ho idea del perché mi trovi qui. Ogni giorno, a quest’ora, mi trovo in mensa, seduta a capo di un tavolo e circondata dalle altre cheerleaders della mia squadra e fingo di esserne felice, rido, scherzo e chiacchiero con tutte, mentre nella mia testa mi chiedo sempre perché continui a frequentare tipe del genere. Tutta la scuola sa che queste vogliono raggiungere i miei livelli e mi leccano il culo, e io per prima so che spettegolano sempre della sottoscritta. Ma io sono più furba ed intelligente di loro, e quando capiranno che faccio tutto ciò che faccio e le assecondo solo per trarne dei vantaggi saranno moglie e madre e nonna e forse anche bisnonna.
Ma comunque, continuo a domandarmi perché ora non sia in mensa. Odio le ragazzine che mi stanno sempre intorno, questo l’ho capito fin dal primo giorno di scuola, ma mi piace essere sempre al centro dell’attenzione ed essere osservata da ragazze e ragazzi invidiosi. Alcune volte mi dico che non riesco a fare nuove amicizie per colpa di Josè. Non vorrei essere sempre circondata da capelli tinti e nasi e seni rifatti. Per una volta vorrei parlare con qualcuno che sia in grado di ragionare, che possa capirmi, con cui possa confidarmi senza avere il timore che questi vada a raccontare tutto a tutti, e poi mi rispondo che questo è il sogno di chiunque e che persone del genere non esistono.
Il vento mi scompiglia i capelli e mi volano davanti agli occhi, mi si infilano in bocca, ma è sempre meglio di avere un sorriso finto dipinto in faccia. Sto mangiando un panino con wurstel e patatine, ci ho aggiunto persino maionese e ketchup e per una volta non do tutta l’attenzione al mio aspetto fisico. È da un anno che sto seguendo questa dieta ferrea, saltarla un giorno non mi farà certo diventare come Sadie.
In pochi minuti finisco il mio panino e mi sorprendo della mia velocità. Forse l’ho divorato per la fame, oppure semplicemente sapori tanto gustosi mi mancavano. L’idea di abbandonare la mia squadra mi passa per la mente un solo secondo e subito la rinchiudo in un cassetto. Non lo farei mai anche se questo significasse poter mangiare tutto ciò che mi pare, ma non darei mai una tale soddisfazione alle mie compagne.
La campanella suona e mi alzo, togliendomi di dosso le foglie secche, segno che l’autunno sta arrivando. Controllo il mio cellulare e sorrido quando mi si para di fronte la foto di me e Josè abbracciati, poi noto che ho un messaggio e lo leggo. È del mio fidanzato e dice: “Oggi vengo a prenderti alle 18, cerca di essere puntuale”. Senza emoticons, senza un saluto, e temo che l’abbia fatto davvero arrabbiare. Scrollo le spalle e mi incammino verso la scuola, senza rispondergli.


Sto guardando l’interno del mio armadietto e mi chiedo perché. Non dovrei prendere nulla, o almeno credo. Non sono mai stata in punizione e ho sempre pensato che non lo sarei mai stata. Devo ancora avvisare mia madre ma credo che non glielo dirò, forse neanche a Josè, nonostante sia solo colpa sua se oggi ho fatto tardi, e tutti sanno che i professori non accettano un ritardo il primo giorno di scuola. Eppure pensavo che si sarebbero limitati ad un rimprovero, soprattutto perché oggi il prof. Lewis diventerà nonno e chissà chi si occuperà della biblioteca. Mi chiedo inoltre se sia l’unica ad essere stata messa in punizione, magari invece incontrerò anche Josè lì.
Così, quando finalmente tutti gli altri sono usciti dalla scuola, richiudo l’armadietto e mi guardo intorno. Ci sono solo io, io e tanti armadietti. Il corridoio vuoto incute paura, sembra di essere in un film horror. Un po’ intimorita mi dirigo verso la biblioteca, una stanza che ho visitato poche volte solo per studiare prima di un compito importante.
Quando vi ci arrivo mi fermo un secondo di fronte alla porta chiusa e faccio un profondo sospiro. Oltre la soglia potrebbe esserci una professoressa che odio, e vi è una vasta scelta, oppure un mio ex-ragazzo delle scuole medie, e comunque vi sarebbe una vasta scelta.
Spalanco la porta e poi me la chiudo alle spalle e osservo con piacere che non vi sono né professori che odio né miei ex. In realtà, non c’è nessuno. Faccio qualche passo in avanti e finalmente sento delle voci confuse, vaghe, voci sconosciute, voci alla quale non riesco ad associare nessun corpo, e mi dirigo verso la fonte sonora. Finalmente scorgo delle figure, due delle quali sono sedute e la terza ed ultima in piedi, ed è l’unica che riesco a vedere per bene. È una ragazza minuta e con la carnagione olivastra ed è intenta a rimproverare un ragazzo. Mi chiedo come sia possibile che una persona tanto piccola possa urlare così tanto e mi scappa una risata.
Faccio il mio ingresso in quell’angolo di biblioteca che non ho mai visitato molto silenziosamente, e l’unica ad accorgersene è la ragazza perché è l’unica che non mi da le spalle. Mi guarda, sorride e da un’occhiata al foglio che tiene in mano.
« Bene, tu sei l’ultima. Sei Wilson, giusto? Heather Wilson? » mi chiede, poi torna a guardarmi sempre sorridente. Titubante le ricambio il sorriso e annuisco. Uno dei due ragazzi si volta lentamente, senza interesse, mentre l’altro lo fa come se qualcuno gli avesse detto che dietro di lui c’è Satana, e quando lo guardo in volto spalanco anche io gli occhi.
« Burromuerto. » sussurro, mentre Alejandro torna ad avere la sua espressione normale e si gira di nuovo verso l’altra ragazza.
« È sempre un piacere avere la compagnia di un’altra ragazza in mezzo a due maleducati come voi. » dice questa fulminando entrambi con lo sguardo, e questi due si scambiano uno sguardo complice.
« Già, » dico io scuotendo la testa « sarà un lungo pomeriggio. »


***



« Secondo te di cosa staranno parlando? » chiedo all’altro ragazzo. È seduto accanto a me, con i piedi poggiati sul piano del tavolo. Ha un sacco di piercing e una cresta verde, ed è grazie a questa che l’ho riconosciuto: è lo stesso ragazzo che era seduto accanto a me sul pullman. In quel luogo sudicio non mi aveva fatto per nulla una bella impressione, ma conoscendolo è simpatico, se non si da attenzione alla sua faccia piena di metallo.
Le ragazze sono a pochi metri distanti da noi e ci danno le spalle. Stanno parlottando da dieci minuti, e in parte spero che continuino a farlo fino alla fine della punizione così che non dobbiamo sorbirci alcuna pesante lezione. Quelle mattutine bastano e avanzano.
Ancora non posso crederci che la ragazza di mio fratello sia qui. Non so se ritenerla una cosa positiva oppure no. Josè ne ha sempre parlato bene, ripetendomi che è la capo cheerleader nonché una studentessa modello, e ora ce l’ho di fronte ai miei occhi, in punizione. Potrei utilizzare la cosa a mio favore e ricattarla, ci sto pensando da quando ha messo piede qui, ma come? Se Josè scoprisse che mi sono beccato una punizione lo direbbe alla mamma, non mi crederebbe mai e avrei la sua ragazza contro di me, e un Josè basta e avanza.
« Probabilmente staranno decidendo chi deve farsi una e chi l’altra. » dice Duncan. Io lo guardo con la fronte aggrottata ma sorrido.
« Non credo, sai. Una è la preside del consiglio studentesco, l’altra è fidanzata. » ribatto io, ma il punk fa spallucce.
« E chi se ne frega? Ciò non significa che debbano comportarsi come delle santerelline. » aggiunge l’altro e io rido lo stesso. Per un secondo immagino l’espressione di mio fratello nello scoprire che Heather è stata a letto con qualcuno che non sia lui – ad esempio, me – e mi dico che ne sarei soddisfatto – non del sesso, ovviamente – ma Wilson non mi sembra quel genere di ragazza. Eppure, di solito, le cheerleaders sono sempre disposte a divertirsi, che sia con me o con chiunque altro, magari anche con il ragazzo che mi è vicino, ma Heather sembra diversa.
« Ragazze, allora?! Chi si fa me?! » urla Duncan, e io non posso fare a meno di ridere. Le ragazze si girano: Courtney guarda il punk con uno sguardo fulmineo, e credo che se potesse lo incenerirebbe all’istante, mentre Heather ha un’ espressione dubbiosa ma anche divertita sul volto.
« Stiamo decidendo che cosa farvi fare, troglodita, non interromperci più! » risponde la castana alzando la voce, e fa per girarsi e tornare a parlare con l’altra. Sembravano essere diventate amiche in poco tempo ma mi chiedo se due persone con tante caratteristiche diverse come loro possano diventarlo, e mi chiedo anche se stiano davvero discutendo sulla punizione o dei loro fatti personali.
« Che cosa farci fare? Ehi, anche la signorina con la minigonna è in punizione! » replica Duncan, e io scuoto la testa. In effetti, anche noi siamo completamente diversi, eppure in pochi minuti siamo diventati amici, se la nostra relazione può definirsi tale.
« È la divisa della mia squadra, e in più ho un nome. E inoltre, sono l’unica con un po’ di cervello con il quale Courtney può parlare, quindi chiudi il becco e lasciaci pensare. » Duncan sembra ammutolirsi e mi lancia un veloce sguardo, ma non si da per vinto.
« Certo, tutte scuse. Come se ti dispiacesse che gli altri ti guardano il culo. »
Heather si gira, di nuovo, furiosa e rossa in volto, poi si avvicina al ragazzo e quando è abbastanza vicino lo prende per il colletto della maglietta e mi dico che non voglio davvero avere come nemica una tipa del genere.
« Prova a dire ancora qualcosa del genere e giuro che le tue pa… »
« Ehi, ehi, calma! Heather, capisco che tu voglia picchiarlo, ti aiuterei volentieri, ma fallo fuori dalla scuola, per favore. » dice Courtney avvicinandosi ai due. La mora lascia la presa sul punk che, nonostante tutto, sembra spaventato.
« Comunque, io avrei un’idea. » intervengo, e così tutti posano lo sguardo su di me, curiosi. « Ma non credo che a voi ragazze piacerà. »















Angolo dell'Autrice
Saalve! Visto?, sono stata davvero veloce! E so che non è ciò che vi aspettavate, o almeno credo, ma il capitolo mi sembrava già abbastanza lunghetto. Non per me, perché a me piacciono i capitoli ancora più lunghi, ma non voglio annoiare chi segue la storia, quindi i capitoli saranno più o meno così e cercherò di aggiornare velocemente.
Ringrazio tutti colori che hanno recensito e inserito la ff tra le seguite o le ricordate, e vi chiedo inoltre: chi sono i vostri personaggi preferiti oltre loro quattro? Diciamo che è per pura curiosità, ma questa volta non voglio centrare la storia solo su di loro.
Sto lavorando anche all'epilogo di Cousins, se volete potete leggere e aspettare il finale insieme alla massa!
Alla prossima e grazie di tutto(?), amy!

   
 
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