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Autore: alessandra18    06/04/2008    2 recensioni
Una notte ... solamente loro due...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ah..."
Un rantolo. Appena un sussurro in una stanza buia.

"Tesoro..."
Una parola nuova. Un vocabolo estraneo ad uno come lui.

Il principe Serpeverde.
Il figlio di Mangiamorte.
Un malfoy.

Solo un ragazzo in quei momenti.

Nessun nome altisonante, nessun epiteto maldicente.
Solo e soltanto lui. Draco. Un semplice nome, per un semplice ragazzo.
Un ragazzo divenuto uomo troppo presto.
Un ragazzo strappato alla propria innocenza per una guerra che non gli apparteneva.
L'anima squassata dagli sguardi che taglienti come lame lo penetravano;
L'anima distrutta da quegli sguardi che dovevano essere premurosi,
dagli sguardi di coloro che dovevano proteggerlo per l'eternità e che invece lo avevano gettato in pasto al mondo.
Al mondo a cui non era preparato.

Quegli stessi sguardi che lui aveva assimilato e riproposto agli altri.
Di modo che potessero, come lui, soffrire e sentirsi una nullità.
Proprio come era accaduto a lui.

Quello sguardo che si era scontrato con mille e mille volti, che aveva esortato tutti ad abbassarsi, a riconoscere la superiorità di quegl' occhi di ghiaccio...

Quegli stessi occhi che ora si spalancavano, come a vedere qualcosa di irreale, che mai neanche nelle sue più folli fantasie avrebbe sperato...

Ed era lei...

Lei che con la sua prepotenza, la sua forza, il suo orgoglio possente lo aveva distrutto.
E lui la odiava.
La odiava per averlo reso debole.
La odiava per averlo reso umano.
La odiava per avergli fatto conoscere una nuova realtà, che rendeva il mondo in cui aveva sempre vissuto qualcosa di orribile.
Si. Lui odiava quella creatura.

La stessa da cui correva ogni notte.
La stessa con cui passava gli attimi più intensi della sua vita.
La stessa a cui schiudeva la sua anima.
La stessa a cui pensava ogni singolo istante.

Lei era troppo forte.
Lei era l'immagine di ciò cui lui non avrebbe mai dovuto aspirare.
Una creatura brillante, splendente come il sole che illuminava le sue giornate.

Sapeva di non poter sperare in un suo pensiero.
Sapeva di non poter nemmeno bramare un suo vero e sincero interesse.

Lui non era nulla per lei...

"D-Draco..."

Una mano pallida si insinua come vento freddo tra le lenzuola, risale su per una gamba morbida come la seta...

Le piaceva toccarla...le sembrava più sua...anche se naturalmente sapeva che non era così...

"Herm..."

E accadde. Si guardarono negli occhi.
Hermione diceva che quando accadeva le sembrava di vedere la "vera anima di Draco"...

Rifulgevano. Non c'era altro termine...erano splendenti, come stelle.
Pensò ai suoi, di occhi: ombrosi, scuri come la sua anima nera...

"No..."
Una piccola mano dall'aria fragile gli si posò sulla guancia costringendolo a girarsi, lei gli scostò i capelli ormai cresciuti e lo fissò.

Entrambi avevano la sensazione di leggersi dentro.
Lui distolse lo sguardo.

Non voleva che lei sondasse i suoi sentimenti.
Aveva paura di ciò che provava.
Aveva paura di veder riflesso nei suoi occhi ciò che già conosceva.
Ciò che era.
Ma lei conosceva già tutto ciò a cui pensava Draco...
conosceva la sua sofferenza...
e l'aveva fatta sua...
Non era disinteresse il suo.

Quando facevano l'amore, poi si separavano tornando nei rispettivi dormitori, ritornando ad odiarsi il giorno dopo, come se la mattina cancellasse ogni cosa...
Non era indifferenza o menefreghismo, no.
Era qualcosa di più, qualcosa di profondo che aveva legato le loro anime…

Lei urla.
Urlava raramente, se non quando era arrabbiata.
La prima volta…la prima volta che era stata con lui…
Le era sembrato qualcosa di…di inaudito, di liberatorio, di selvaggio.

E si era liberata un po’ di quel peso che le opprimeva il cuore.
Le piaceva credere che sia lei che Draco in quei momenti riuscissero a chiudere fuori qualsiasi cosa…
Riuscissero a chiudere fuori il mondo, quel posto crudele non fatto per loro.

“Ti amo…”
Forse un sogno, forse un’illusione, ma l’aveva sentito.
Poco più di un sospiro, poco più di un bisbiglio, ma a lui era sembrato che urlasse.
Ti amo. Due parole insignificanti, semplici da pronunciare…
Ma possibile che potessero rendere così felici?

Sorrise: “Anch’io Hermione…”
No, non Hermione. Cosa vuol dire? Un nome, un semplice nome, non la sua essenza…

Lei lo guardò: un purosangue, figlio della più nobile famiglia di maghi, potente, viziato…eppure così infelice…
In un passato non molto lontano avrebbe riso del suo innamoramento,
avrebbe riso della sua goffaggine nel spogliarla la prima volta…
Si sarebbe insospettita dal fatto che LUI potesse abbassarsi a stare con lei…
Ma poi…arrivata lì, in quella stanza, di notte…
Tutto spariva, nulla le interessava più.
Che lui la prendesse in giro?
Che lui la umiliasse?
Che lui nella sua mente non facesse che considerarla una sporca mezzosangue indegna?

E allora?
Che lui la considerasse tale, allora.
Non le importava.
Rinnegava ogni cosa, persino il suo essere babbana se ciò le poteva servire…
A stare con lui…
Ad amarlo…
Ad essere amata…
Erano traditori dei loro stessi ideali.

Mai lui avrebbe rinnegato il sangue.
Mai lei avrebbe rinnegato il suo orgoglio.

E così era.
Per gli altri.
Draco Malfoy, il purosangue spregevole.
Hermione Granger, la babbana fiera di esserlo.

E il mondo girava nel verso giusto, lento, monotono, falso come sempre.

Ma, a mezzanotte esatta, il mondo diveniva la stanza delle necessità.
A mezzanotte esatta tutti i loro ideali divenivano semplici beghe quotidiane.
A mezzanotte i loro amici di vita diventavano semplici estranei.

Ed erano felici.

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