Come era di mia consuetudine fare per il giorno del suo compleanno e negli avvenimenti importanti, indossai la mia giacca nera, Hope diceva che su di me era perfetta, era la sua preferita. 

La indossavo sempre per lei.

Attraversai la mia camera da letto ormai spoglia e vuota e andai in quella di mia figlia, dove lei, ancora nella sua tenera età e nella sua dolce innocenza giocava con le sue adorate bambole.

Mi fermai a guardarla sullo stipite della porta, proprio come faceva Hope quando ci guardava giocare, diceva sempre "Siete perfetti" e io ogni volta mi alzavo stringevo mia figlia e le mi avvicinavo per darle un bacio sul naso.

Lei adorava quando lo facevo.

Mi avvicinai a mia figlia e la presi in braccio, le feci indossare il suo vestitino blu e il maglioncino color celeste che Hope le aveva cucito a mano.

Le sistemai i capelli lunghi e biondi, proprio come i suoi e scesi dalle scale, diretto verso la macchina.

Sistemai Dakota sul seggiolino davanti e mi appostai sul sedile del guidatore.

Lei aveva sempre desiderato avere una figlia e l'avrebbe voluta chiamare proprio Dakota.

Era il suo nome preferito.

Arrivammo al posto dove era lei. 

Presi Dakota in braccio e percorremmo quel luogo, il peggiore per qualsiasi persona, camminai in mezzo alle lapidi che ci dividevano da lei e poi la vidi. Quel pezzo di marmo.

 

     Hope Smith in Styles

22 Settembre 1993 / 12 Novembre 2012

"Ricordo ancora quando al nostro primo 

appuntamento mi sorrisi quando arrivasti.

Mi ricordo quando eri felice quando ci 

fidanzammo.

Mi ricordo quando piansi sull'altare.

Mi ricordo quando litigavamo, ma poi bastava

un abbraccio e ogni problema spariva.

Mi ricordo quando Dakota venne al mondo, 

quanto è bella.

Mi ricordo il giorno del tuo incidente, con te

era morta anche la mia anima.

Sei sempre stata il mio angelo, la mia 

salvezza e non avrei mai pensato

di dover dire, pensare a queste parole

davanti alla tua lapide.

Non era questo il nostro destino.

Sarò tuo per sempre. 

Harry."

 

Strinsi Dakota al mio petto quando per l'ennesima volta rilessi le mie parole incise su quella dannata lapide. Mi inginocchiai davanti ad essa e lascia Dakota, la vidi avvicinarsi e toccò la foto della madre. Erano uguali.

Tranne per gli occhi, quelli erano mio, di un verde acqua particolare.

Lei adorava quel colore, mai i suoi erano indescrivibili. Di un azzurro color cielo.

Amavo, amo, ogni singola cosa di lei. La sua risata, il suo bellissimo sorriso, i suoi capelli biondi e lunghi, i suoi occhioni, amavo quando diceva di essere brutta, per me era la ragazza più bella che avessi mai visto,

quando diceva di essere fortunata ad avermi incontrato, ringrazio il cielo ogni giorno per avermi donato un angelo cosi bello e dolce.

Dakota mi distrasse dai miei pensieri, mi guardava con i suoi occhioni grandi e stese la braccia verso l'alto, segno che voleva venire in braccio. La accontentai.

Una lacrima scivolò sulla mia guancia quando vidi vicino alla lapide il suo bouquet di quando ci eravamo sposati. Una manina di Dakota catturò la lacrima "Ehi piccola hai visto? Oggi è il compleanno di mamma"

Lei guardò la lapide, come se avesse capito quello che le dicevo e probabilmente era cosi. Poi la vidi sbadigliare e tirarmi qualche riccio. Era stanca.

Accarezzai per l'ennesima volta la sua foto e "Ti amo" dissi.

Mi voltai e cominciai a camminare e raggiunsi il cancello del cimitero.

"E lo farò per sempre"


"README"
Ehi ragazze, ero in un momento un pochino triste quindi ho deciso di scrivere questa brevissima storia.
Potete dermi cosa ne pensate? con una piccola recensione mi basta..
Grazie se lo fate