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Autore: EzraScarlet    13/10/2013    3 recensioni
Questa storia parla degli ultimi istanti di vita di Dobby, prima della sua morte per mano di Bellatrix Lestrange.
Non so bene cos'altro dirvi, quindi vi copio qui un pezzo della storia, nella speranza di invogliarvi a leggere anche il resto.
"Dobby stava tranquillamente osservando i suoi tesori... tanti calzini di tutti i colori e di tutte le forme.
C'erano quelli che gli aveva regalato padron Harry a Natale, e poi quelli che gli aveva fatto la padroncina
Granger sempre a Natale. I primi calzini che si era comprato come elfo libero, uno viola e uno verde.
E poi tanti altri che aveva raccolto nei suoi pellegrinaggi."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Dobby, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Allora premetto che questa storia è differente da quelle che ho scritto sino ad ora. Troverete qualche orrore, e molte ripetizioni, ma ciò non è dato da una mia incapacità di scrivere bensì è una cosa voluta. La storia parla di Dobby, e avrei voluto scriverla in prima persona, ma lui essendo un elfo, ha sempre parlato di se stesso in terza persona, quindi mi sono adattata. Questo è uno dei miei personaggi preferiti. Secondo me è anche uno dei più dolci e coraggiosi, e il fatto che sia un elfo non gli toglie niente. Spero di trovare tante recensioni, ma anche se non dovessero essercene amerò questa fic, per il soggetto di cui parla. Perché Dobby era un elfo, con un cuore da Grifone. Un bacio a tutti. EzraScarlet.



Dobby stava tranquillamente osservando i suoi tesori... tanti calzini di tutti i colori e di tutte le forme.
C'erano quelli che gli aveva regalato padron Harry a Natale, e poi quelli che gli aveva  fatto la padroncina Granger sempre a Natale. I primi calzini che si era comprato come elfo libero, uno viola e uno verde.
E poi tanti altri che aveva raccolto nei suoi pellegrinaggi.
E mentre osservava i suoi amati calzini, era arrivato il fratello di Silente, un grande Mago, che lo aveva sempre molto rispettato, e per questo a Dobby piaceva.
Gli piaceva così tanto padron Albus, che si era ritrovato molto dispiaciuto quando era morto...
Ma cosa stava dicendo? Ah si! Il fratello di padron Albus lo aveva chiamato, per dirgli che padron Harry, la padroncina Granger, e padron Weasley erano in pericolo.
Gli aveva detto sono prigionieri a Villa Malfoy, e a lui avevano iniziato a tremare le orecchie.
Non gli piaceva quel posto, e non gli piacevano i suoi vecchi padroni.
Erano persone cattive, che avevano sempre trattato male Dobby, e per questo Dobby li aveva traditi, cercando di proteggere padron Harry.
Si in effetti quella volta Dobby aveva un po' esagerato rischiando di uccidere lui stesso il Signorino Potter, ma Dobby non voleva farlo.
No, no, no, Dobby voleva solo fare del bene, e si era impegnato tanto.
Quella volta aveva promesso a padron Harry che non avrebbe mai più cercato di salvargli la vita; ma Dobby aveva deciso che avrebbe infranto quella promessa... magari poi si sarebbe chiuso le orecchie nel forno per punirsi.
Dopo aver sentito le parole di Ab, si era smaterializzato nelle segrete del manor, e qui aveva trovato: un vecchio; una bella signorina dai lunghi capelli biondi (lei gli piaceva tanto tanto, lo aveva chiamato Signore... a Dobby... Signore... che splendida creatura); e poi c'erano padron Harry e padron Weasley... ma mancava la padroncina che gli aveva fatto quei bellissimi calzini di lana rossi con sopra scritto Dobby in lettere dorate.
Dobby sentiva tante urla provenire dal piano superiore ed era molto preoccupato, perché gli sembrava quella fosse la voce della padroncina Granger.
Con gli occhi acquosi aveva guardato padron Harry che gli aveva gentilmente chiesto di portare via la bella ragazza bionda, che si chiamava Luna; e il vecchio signore... padron Weasley aveva detto portali a Villa Conchiglia. E Dobby li aveva portati lì. Poi era tornato per gli altri tre padroncini, ma non si aspettava di vedere ciò che gli si era presentato davanti.
La sua vecchia padrona, sorella di Narcissa, teneva un pugnale puntato sulla gola della padroncina Granger.
C'erano tante bacchette levate in aria, bacchette cattive, bacchette nemiche.
Ma Dobby non aveva più paura di loro, ora Dobby poteva reagire senza punirsi. E così aveva fatto cadere il lampadario; Dobby non voleva uccidere nessuno, ma solo "ferire, o magari mutilare gravemente". Padrona Bellatrix non era mai piaciuta a Dobby... lo picchiava e gli lanciava brutti incantesimi.
Quando il cristallo si era infranto c'erano state urla, maledizioni, paura, panico... ma alla fine i tre padroncini e Dobby si erano trovati vicini, e lui era riuscito a portarli via da quel luogo brutto e nero.
Però qualcosa non era andato giusto. Dobby sentiva tanto male al petto, mentre la risacca del mare gli riempiva le orecchie lunghe e appuntite.
Aveva abbassato gli occhi, e aveva visto qualcosa di rosso e denso sulla sua fodera non più bianca.
Si sentiva tanto stanco, come quando doveva pulire tutta l'argenteria del manor.
Padron Harry urlava e piangeva, e anche gli altri... piangevano tutti... e Dobby non capiva perché.
Tutto stava diventando sfocato... non sentiva più il mare o la sabbia grattargli sul corpo; non vedeva più i volti; non udiva le voci... e allora Dobby aveva capito. Stava morendo.
Tutta la sua vita, gli passava davanti riempiendogli gli occhi, ma Dobby non aveva paura; no, no.
Perché Dobby sarebbe morto da eroe... Dobby sarebbe morto da elfo libero tra le braccia, e davanti agli occhi di persone che aveva amato, e che lo avevano amato a sua volta.
- Harry Potter.-
Le sue prime e ultime parole... e dopo più niente.
Il buio, e una lapide bianca con scritto " Qui giace Dobby, elfo libero, amico, eroe."
Dobby se ne era andato, lasciando un segno indelebile nei cuori di chi aveva avuto l'onore di conoscerlo.

 
   
 
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