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Autore: angiolettopazzo93    13/10/2013    1 recensioni
NB: tutti umani
Niente vampiri, licantropi, streghe o ibridi! Solo tre ragazze che si trasferiscono in una grande città, New Orleans. Una fanfiction incentrata sul Klaroline, ma proverò ad infilarci altre ship. Spero di avervi incuriosito!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Due anni prima

 

Caroline si guardò allo specchio un ultima volta, per controllare che fosse tutto a posto, ed uscì senza salutare la madre. La sua amica la attendeva in una piccola macchina che una volta doveva essere rossa ma col tempo si è sbiadita fino a diventare marrone

-Alla buon’ora! Stavo facendo la muffa ad aspettarti!- La rimproverò la ragazza.

-Calmati Vicki, non ci ho messo poi così tanto-

Le due ragazze partirono per una meta indefinita. Quella era la loro serata tipo: uscire in macchina e girovagare in cerca di qualcosa da fare, nel peggiore dei casi finivano al Grill ma questo a loro non importava. Di solito a queste uscite erano invitate Elena e Bonnie ma quella sera la prima era a casa del nuovo ragazzo, Stefan Salvatore e la seconda a cena col padre, o almeno così aveva detto... Pochi giorni prima Caroline l’aveva beccata a baciarsi col ragazzo di Vicki, Jeremy Gilbert, alias fratello di Elena. La scoperta l’aveva sconvolta ma forse, aveva pensato, accanto a lei lui riuscirà a mettere la testa a posto; dopo la morte dei genitori il giovane Gilbert aveva cominciato ad assumere droga e occasionalmente a spacciarla ed è stato così che lui e Vicki si sono avvicinati. Due tossicodipendenti assieme non sono l’ideale!

-Il gatto ti ha mangiato la lingua?- Chiese Vicki.

-Uh?-

-Stavo dicendo che Jeremy sembra strano ultimamente. Ha sempre la testa da qualche altra parte, non facciamo più sesso e non viene più al cimitero con me e i miei amici-

-Vuoi dire a covo dei drogati? Forse è meglio se non viene più là e dovresti smettere anche tu...- La rimproverò Caroline tentando di cambiare argomento, non voleva doverle dire che in realtà la stava tradendo con una delle sue migliori amiche.

-Questi non sono affari tuoi!-

E calò il silenzio. Lei era una persona splendida ma quando si trattava di droga non voleva ascoltare nessuno. I Donovan avevano avuto un’infanzia difficile: il padre non l’avevano mai conosciuto, la madre non era mai in casa e quando c’era si portava dietro i suoi fidanzati che spesso si rivelavano essere dei bastardi. Più di una volta uno di loro aveva picchiato la figlia, o il figlio così hanno deciso di impedire alla madre di tornare accompagnata, e da quel momento l'hanno vista sempre meno . I due fratelli però erano completamente diversi: lui era il “Ragazzo d’oro” di Mystic Falls, quello che tutte le ragazze vorrebbero, lei al contrario aveva cominciato a frequentare le persone sbagliate buttandosi nel tunnel della droga e tenendo come unico contatto con la realtà le sue amiche: Bonnie, Elena e Caroline. Tutte e tre avevano provato ad aiutarla, soprattutto Elena che viveva la stessa situazione col fratello, ma invano. Per smorzare la tensione Caroline cambiò di nuovo argomento -Questa settimana ho iniziato a lavorare al giornale di Mystic Falls...- L'espressione di Vicki la incitò a continuare – Onestamente non è niente di che. Penso di essere la più preparata la dentro e l'articolo più interessante è quello su Joe che va in pensione...-

-Aspetta cosa? Joe va in pensione?- Joe era il guardiano del liceo di Mystic Falls, la classica persona che tutti conoscono e che conosce tutti. Oltre ad essere confidente di molti liceali era incaricato di comprare l'alcool per le feste visto che i ragazzi non avevano l'età, ovviamoente dopo previo pagamento!

-Non è questo il punto! Solo che ad ora è la mia migliore possibilità- -Francamente non capisco perché continui a stare qua. Hai una laurea, puoi andare dappertutto, io non ho questa fortuna! Sono costretta a restare in questa città e vedere te, Elena e Bonnie che avete tutte le carte in regola per partire star qua a lamentarvi è una sofferenza!-

-Si, forse hai ragione ma dove posso andare? I grandi giornali non mi prenderanno mai e... Aspetta mi piace questa canzone- Vicki intanto stava cercando una stazione radio decente, la canzone degli AC DC "You shook me all night long" colpì Caroline. –Mi hanno detto che New Orleans ha un buon giornale? Puoi cominciare da là...- -Ci penserò. Allora stasera che si fa?- - C'è una festa al liceo. Possiamo andare a correggere il ponce, io ho una bottiglia di vodka nel baule- Caroline storse il naso, l'idea non la attirava molto specialmente sapendo che il ponce veniva corretto già dai ragazzi del liceo, e poi ormai era troppo grande per quelle feste -So che stasera inaugurano un nuovo locale in un paese qua vicino, possiamo andare là?- Vicki fece la stessa cosa di Caroline, andare in un locale pieno di gente fighetta? No. Loro due erano una l'opposto dell'altra.

-Facciamo così!- Propose infine –Prendi il portamonete dalla mia borsa- Caroline eseguì l'ordine, prese la borsa in finto cuoio e ne estrasse un portamonete a motivo floreale.

Vicky poi prese una moneta da dentro –Testa o croce. Testa andiamo al liceo, croce in quel locale che dici tu- E la lanciò in aria.

Quanto tempo ci impiega una moneta a volare in aria e tornare sulla mano? Due secondi? Ecco, quei due secondi potrebbero essere i più importanti della tua vita. Quella moneta non fece in tempo a cadere. Due secondi per vedere dei fari che si avvicinavano sempre di più verso il lato del guidatore, per poi scontrarsi. La macchina rotolò su se stessa fino a sbattere contro un muro. E Caroline vide il tutto a rallentatore, i fari, l'espressione terrorizzata dell'amica, il finestrino rompersi in mille pezzi, l'impatto col muro. Si ritrovarono a testa in giù, Caroline si girò verso la sua amica che era svenuta, vide il suo viso coperto di sangue, provò a chiamarla ma perse i sensi.

 

Si risvegliò su una barella circondata da paramedici che la portavano verso l'ambulanza.

-V... Vicki, dov'è?- Riuscì a dire. Nessuno le rispose. Le persone attorno a lei continuavano a comunicarsi cose che lei non riusciva a capire. Finalmente un uomo le disse dell'incidente e che la stavano portando all'ospedale. Poi svenne di nuovo.

 

Quando riaprì gli occhi vide la madre seduta sulla poltrona con gli occhi gonfi dalle lacrime.

-Mamma...- Sussurrò. Lo sceriffo corse ad abbracciarla –Ahia!- Si lamentò.

-Scusami tesoro! Sono così contenta che tu ti sia svegliata-

-L'incidente!- Realizzò – Dov'é Vicki?- La madre scoppiò a piangere –DOV' E'?- Urlò.

-E' morta Caroline!- Le rispose una voce maschile, Caroline si girò. Matt. Liz uscì dalla stanza per permettere al ragazzo di raccontarle tutto.

-Durante l'impatto una scheggia del finestrino si è conficcata nel petto di Vicki e le ha perforato il cuore, i medici hanno fatto il possibile ma... Non ce l'ha fatta-

-Cosa?- Esclamò Caroline tra i singhiozzi. Matt l'abbracciò, poi uscì per non piangere di nuovo ma fu sostituito da Elena e Bonnie che si sdraiarono accanto a lei.

 

 

Due anni dopo.

-... Da quel giorno è cambiato tutto. Per un po' ho lavorato al giornale locale ma ho lasciato, e ho preso un periodo di pausa-

Klaus aveva ascoltato la storia in silenzio, commentando a volte con delle espressioni –Mi dispiace- Dice avvicinandosi.

-Ehi non vorrai mica abbracciarmi! Il fatto che ti abbia raccontato questa storia non significa che puoi allargarti!- Lo fermo. Si allontana un po' dispiaciuto.

-Io e Tyler eravamo amici una volta. E' stato lui a presentarmi Haley. All'inizio era solo un'attrazione fisica ma col tempo ho scoperto che mi piaceva davvero, pochi mesi dopo lei è rimasta incinta e così abbiamo deciso di sposarci. All'inizio andava tutto bene: lei, il lavoro, la bambina ma un giorno tornato a casa ho trovato la porta di camera nostra chiusa a chiave e nostra figlia in salotto a guardare la tv. In camera c'erano mia moglie e Tyler a letto assieme. Quindi puoi capire perché lo odi e perché non mi va che tu stia con lui-

-Wow! Questo significa che stiamo diventando amici?-

-Con interesse?-

-Sali in macchina!- Gli urlò ridendo.

 

  
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