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Autore: callmemavy    13/10/2013    2 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!

Un saluto speciale ai nuovi followers Bodes, mbonivento, evefyty00, Kyra Blackdemon e TwinElis :-D

Scusate per l'eccessivo ritardo, lo so, sono passate più di due settimane dall'ultima volta che ho pubblicato. Purtroppo, a differenza delle altre volte, questo capitolo non lo avevo già scritto precedentemente (normalmente prima di pubblicare un capitolo aspetto di aver scritto almeno i due successivi

Bene, spero ne sia valsa l'attesa!


CAPITOLO 32 – Cosa definisce un mostro.

-La cosa migliore è farlo diventare un vampiro, se lo dovessi perdere non me lo perdonerei mai, inoltre Mavis...- Ma le parole si gelarono in bocca a Dracula che non riuscì a concludere la frase. Il solo pensiero di perdere sua figlia lo paralizzava.

Dopo un attimo di silenzio una terza voce, rauca e sadica, attirò l'attenzione dei due, era Jonathan:

-Sai cosa voglio e so che lo vuoi anche tu...-

Gli occhi del ragazzo erano iniettati di sangue e talmente carichi di follia omicida che sembravano in grado di uccidere con lo sguardo.

-Sarei curioso di vedere come sta la ragazza, voglio essere in prima fila quando Lilith risorgerà.- Continuò ridacchiando.

Dracula si voltò verso la ragazza:

-Facciamolo tornare umano.- Tagliò corto il vampiro che si era accorto dell'instabilità psicologica del ragazzo, poi concluse cercando una motivazione personale per non dar ragione alla cacciatrice, -Se diverrà un mostro per vivere con mia figlia voglio che sia una sua decisione consapevole invece che obbligata dagli eventi.-

Poi posò lo sguardo sulla provetta che aveva in mano...

Quel sangue era di sua figlia, le era stato strappato dal corpo con una pugnalata...

Una pugnalata sferrata per uccidere...

Un campione di sangue prelevato per creare una trappola mortale...

Un solo colpevole per il tentato omicidio delle due persone a cui Dracula voleva più bene...

Una sola causa per tutto il dolore che tutti i mostri (e non) dell'hotel provavano...

Un assassino...

Ed era li, davanti a lui...

*Uccidila...* Una flebile voce riecheggiava dentro alla sua testa, una voce che lui aveva imparato a chiudere dentro di sé, in un angolino del suo cuore ed a tenere a bada per molto tempo, ma che adesso era tornata a farsi sentire.

*Divorala...* Insisté.

Drac si mise una mano sulla fronte, abbassò la testa e digrignò i denti come se avesse un forte mal di testa.

-Dracula tutto ok?- Domandò Victoria cercando di guardarlo negli occhi.

Il vampiro rialzò la testa e spinse via la ragazza con rabbia.

-Lasciami in pace!- Ringhiò.

Lei fece alcuni passi indietro, capì perché era tanto arrabbiato, ma sapeva che non c'era tempo da perdere, perciò domandò:

-Hai tutto ciò che serve?-

Dracula rimase un attimo in silenzio mentre riacquistava la calma, e per il momento ci riuscì.

-Sì, me ne occupo io. Tu controlla che Jonathan sia ben legato al letto, che una volta sciolto il sigillo non sarà in grado di lanciare incantesimi, ma il suo spirito gli conferirà una forza sovrumana.-

Poi il vampiro si voltò e si avvicinò alla porta, ma si fermò un attimo prima di aprirla.

-Un'ultima cosa.- Disse, poi girò lo sguardo verso di lei, -Non fare stupidaggini.- Concluse con tono minaccioso.

La porta di fronte al vampiro si aprì senza essere toccata e lui uscì sbattendosela alle spalle.

Victoria si avvicinò al ragazzo, più simile ad un cane rabbioso che ad un umano, o vampiro, e posò una mano sul suo petto.

Una lacrima solcò la guancia della ragazza, scivolò lentamente lungo la cicatrice testimone di una vita da guerriera finalmente spezzata dai sentimenti fino ad allora sigillati nel suo cuore.

-So che non ricorderai nulla di tutto questo e so che continuerai ad odiarmi per sempre per quello che vi ho fatto e forse è giusto così, ma non credo che avrò altre possibilità per dirti quanto mi dispiace...- La voce della ragazza si spense, forse avrebbe voluto dire mille parole, ma sapeva che come quella lacrima non avrebbe cancellato la cicatrice dal suo volto, nessuna parola sarebbe bastata a cancellare tutto il male che aveva fatto.

-Troia bastarda, no che non ti perdono…- Disse Jonathan con disprezzo.

-Non stavo parlando con te…-

-No? Allora con chi, con l'anima del ragazzo? Quando io sono entrato qui dentro ero debole, ma la sua anima era ridotta a brandelli! Credi di poterlo salvare? Veramente? Sei solo una puttana illusa…-

-Ma ti ascolti quando parli? Dare della troia ad una vergine non mi sembra un grosso insulto!- Sbeffeggiò Victoria ridacchiando, -Piuttosto dimmi… come ti chiami?-

-Mavis… Mavis Dracula… ma anche se questo corpo non è stato ancora corrotto dal sangue umano e perciò sono solo un debole frammento dello spirito di un altro vampiro non vi permetterò di esorcizzarmi così facilmente… se devo essere distrutto porterò con me anche l'anima del ragazzo!-

-Che sta succedendo?- La voce di Dracula arrivò da dietro Victoria, tanto che presa di sorpresa lei ritrasse la mano, poi si voltò lentamente asciugandosi la lacrima senza farsi notare.

-Nulla di che… stavo solo spiegando a questo hamburger ambulante cosa farò all'anima del vostro amico se cercherete di esorcizzarmi…- Disse il mezzo vampiro, ma ai due sembrava non importare.

-Hai tutto? Altrimenti possiamo guarire Jonathan senza alcun rituale uccidendo il vampiro che l'ha morso!- Domandò la ragazza facendo una battuta per riacquistare la calma.

Il vampiro annuì con la testa, era cupo in volto, tanto che fece finta di non aver sentito la seconda opzione offertagli da Victoria, non sembrava affatto convinto di ciò che stava facendo.

-Hai controllato che Jonathan sia ben legato al letto?- Si limitò a chiedere mentre posava un piccolo baule per terra.

-Sì, è tutto pronto.-

Il vampiro entrò all'interno del cerchio magico, sfoderò il suo stocco ed appoggiò la punta su una linea del pentacolo. In un attimo il sigillo inizio a brillare, fece un lampo simile ad una lampadina che si brucia e svanì.

Victoria guardò il pavimento confusa e stupita.

-Ma, ma... è impossibile...- Alzò gli occhi verso Drac, -Una creatura magica non può rompere un sigillo magico...- Detto ciò rimase in silenzio in cerca di risposte dal vampiro, risposte che non arrivarono.

-Dracula...- Tornò a farsi sentire la voce del ragazzo.

-Jonath… Mavis,- Si corresse il vampiro, -Smettila immediatamente.- Ordinò.

-So che la senti anche tu e so che prima ti sei quasi lasciato andare...- Continuò il mezzo vampiro sogghignando.

-Ho detto di smetterla!- Ringhiò Dracula rabbioso, ma la reazione del conte fece sorridere ancora di più Jonathan.

-Lei mi ha fatto del male, ha fatto del male a tua figlia ed ha fatto del male a te...-

Questa volta Dracula non rispose, aggrottò la fronte e strinse i denti, stava perdendo la calma.

*Lei non ha avuto pietà per voi, perché tu ne hai per lei?*Anche quella voce dal fondo del cuore si fece viva.

Jonathan che soffiava nel fuoco della vendetta di Dracula dette ancora più potere al suo spirito malvagio, tanto da renderlo forte come lo era prima di incontrare Martha, mentre la sua anima veniva squarciata dal senso di colpa di non essere riuscito a proteggere la figlia.

-Quella ferita alla gamba... ha un odore inebriante... ne voglio solo un po', il resto te la lascio tutta per te... da quant'è che non bevi sangue umano? Che fine ha fatto il Vlad l'impalatore di un tempo?- Il ragazzo continuava ad infierire.

*Uccidila!* Continuò la voce nella sua testa.

*Uccidila!* Si fece sempre più forte...

*Uccidila!* E sempre più continua, fino a che queste voci soprammesse non diventarono un unico assordante sibilo che nessun altro poteva sentire.

Dracula cadde in ginocchio sul pavimento, si piegò in avanti e si strinse la testa con le mani come se stesse per scoppiare.

-Accidenti, Dracula! Non lo ascoltare!- Disse Victoria avvicinandosi al vampiro; provò ad appoggiargli una mano sulla spalla, ma poco prima di toccarlo lui si voltò, prese la ragazza per il collo e la sbatté al muro lasciandola con i piedi sollevati da terra.

-È tutta colpa tua!- Ruggì il vampiro dagli occhi rossi.

-Ehi! Ricordati di lasciarne un po' anche a me!- Si lamentò Jonathan da dietro di loro, ma le sue parole rimasero inascoltate dai due.

Il conte continuò a stringere sempre più forte il collo della ragazza, era pronto ad ucciderla, ma lei fece l'unica cosa che lui non si sarebbe mai aspettato, prese il coltello dalla tasca e lo lasciò cadere a terra, poi lo guardò negli occhi, nessuna paura, nessuna rabbia, nessun sentimento, il suo sguardo era quello di qualcuno già morto.

Dracula lasciò la presa e Victoria cadde a sedere sul pavimento.

Rimase un attimo immobile, ma non era affatto stupita di ciò che era accaduto, sapeva che la forza di volontà del suo nemico giurato era impressionante, ma si era accorta che faceva sempre più fatica a trattenere la sete di sangue e di vendetta e le parole del ragazzo sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

-No… Drac che stai facendo? Quanto ti sei rammollito in tutti questi anni? Dai che c'eri quas...- Ma il ragazzo venne interrotto da un lampo viola che lo colpì fasciandogli la bocca con una grossa serie di bende, limitandolo ad agitarsi senza fare più troppo rumore.

-Finalmente un po' di pace.- Commentò Drac come se non avesse fatto nulla poco prima, -Iniziamo subito.- concluse voltando lo sguardo verso Victoria, che era ancora seduta a terra con la schiena appoggiata sulla parete, sfinita, sotto di lei una pozza di sangue, probabilmente la precedente colluttazione aveva riaperto la sua ferita.

-Ehi, umana, vedi di non morire ora, mi servi viva almeno per i prossimi cinque minuti!- Disse il conte con aria quasi scocciata, anche se la colpa del dissanguamento era la sua.

-Blatera di meno e prepara quella maledetta pozione per il rituale di evocazione!- Rispose la giovane con tono altrettanto scontroso.

Dracula non perse tempo, aprì il bauletto e tirò fuori un calice la cui coppa era un mezzo geode di ametista sostenuta da una mano femminile che dopo il polso sfumava in un tronco e come base una fetta di agata blu, una comune oliera di metallo, un macinino per spezie, un barattolo di vetro vuoto ed un grosso tomo rilegato in pelle grinzosa e nera.


Mi dispiace che dopo due settimane sono riuscito a pubblicare solo una parte del capitolo, visto quanto è importante avrei voluto pubblicarlo tutto insieme, ma quando ho iniziato a scriverlo ho scritto e scritto e scritto… e mi sono accorto che a oltre 4000 parole Jonathan non era stato ancora stato esorcizzato e non avendo tempo per finirlo e tradurre tutto ho fatto quello che ho potuto. Comunque questa prima parte è meglio di nulla…

fanfiction-net: vampire: 7 - human: 13
efpfanfiction(italian): vampire: 5 - human: 2
deviantart: vampire: 3 - human: 0
Total: vampire: 15 - human: 15

A proposito, visto che la votazione è finita con un pareggio la decisione finale sul futuro di Jonathan è stata della mia fidanzata.

PS: il titolo inglese del capitolo è "What define a monster" che è l'omonimo titolo di una fanfiction su HT in inglese su che oltre ad essermi piaciuta è stata definita dall'autore "la nipote" della mia, perché essa è stata ispirata da una storia che è stata ispirata dalla mia.

  
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