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Autore: Samurai Riku    13/10/2013    2 recensioni
«Caro Professor Layton,
spero che questa lettera non le arrivi con eccessivo ritardo.
Le scrivo dal sito archeologico che mi tiene occupato da più di un anno ormai; purtroppo non stiamo ottenendo molta fortuna, ma credo di essere arrivato finalmente vicino ad un’importante svolta.
Avrei bisogno del suo aiuto e di qualche consiglio, come esperto, si intende.
Spero di vederla presto,
cordialmente
Dr. Jerome Starling.»
Come sempre, tutto iniziò con una lettera…
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hershel Layton, Jean Descole, Luke Triton, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flebili rumori di sottofondo accompagnarono il sonno frammentato di Luke, guidandolo fino al risveglio man mano che si facevano più intensi. Si svegliò pian piano mettendosi seduto sul divano, scostando la coperta -Che ore sono?- sbadigliò stropicciandosi un occhio. Non vedendo né Tracey dormire sul lato opposto del sofà, né il Dr. Schrader decise di andare a vedere cosa succedeva in cucina, da dove provenivano i rumori.
Trovò il Dr. Schrader che trafficava con pane, marmellata e salse varie e Tracey ai fornelli, con un bollitore d’acqua e varie erbe in infusione; sembravano mossi da una febbrile eccitazione, il ricercatore soprattutto.
-Ah, vedo che ti sei svegliato, ragazzo!-
-Buongiorno Luke!-
-Buongiorno… lei non ha dormito, Dottore?-
-E come potevo! Non immaginerai mai cosa ho scoperto su quella lastra di pietra, Luke!-
Tracey versò l’infuso in tre tazze -È tutta mattina che cerco di convincerlo a dirmi qualcosa, ma è stato tutto inutile.-
-Così mi incuriosite!- esclamò il bambino.
-Prima mangiate, forza!- incitò -Tracey è stata così gentile da darmi una mano con la colazione.-
La ragazza porse una tazza di tè a Schrader e a Luke -Ecco!-
Luke si sedette al tavolo, guardando il liquido scuro ondeggiare nella tazza -Il Professor Layton non sembrava molo fiducioso sul tuo tè, Tracey…-
-Ammetto che in passato ho avuto difficoltà, ma sono certa che questa volta sia andato tutto bene! Ricordi?- tamburellò l’indice sull’agendina che teneva in mano.
-Ah sì, le ricette. Va bene, assaggiamo!- Luke versò più di cinque cucchiaini di zucchero e mescolò finchè non si fosse tutto sciolto.
Tracey lo guardò sconcertata -Vuoi un altro un po’ di tè con lo zucchero?-
-Mi piace dolce!- affermò come fosse un vanto.
Schrader rise all’allegra scenetta, poi portò il bordo della tazza alle labbra, sorseggiando il tè… sgranò gli occhi e ci mancò poco che gli andò tutto di traverso -Santo cielo!!-
La ragazza lo guardò non capendo -… cosa c’è?-
Luke non riuscì a trattenersi e sputò il sorso che bevve -È orribile, Tracey!!-
-Impossibile!- bevve convinta una bella sorsata dalla sua tazza, con il risultato che sbiancò e rovesciò il resto nel lavandino -Come ho potuto!!-
-Era meglio ascoltare i dubbi di Hershel…- commentò tra sé e sé il ricercatore.
-Meno male che avevi le ricette, altrimenti saremmo morti!-
La ragazza cadde nello sconforto più totale -Appunto, non potevo sbagliare seguendo le ricette!- sfogliò l’agenda rileggendo con attenzione il procedimento -Ho fatto esattamente come… ops.- si zittì.
-Avrai trascritto male qualcosa.-
-… credo di aver letto la riga sbagliata ad un certo punto.-
Luke si coprì il volto con una mano, allontanando la tazza da sé -Il Professore sarà disordinato, ma tu sei veramente sbadata!-
-Uffa…-
Schrader le diede una pacca sulla spalla -Su, su, andrà meglio la prossima volta.-
-Non mi compatisca!-
-Meglio pensare alle scoperte del Dr. Schrader, ci spieghi.- incalzò Luke addentando una fetta di pane con la marmellata.
-Sono stato sveglio tutta la notte, e…- prima che potesse aggiungere altro il campanello d’ingresso suonò.
Tracey scosse il capo -Non sapremo mai quello che ha scoperto. Vado a vedere chi è!-
-E se fosse la polizia?!- chiese Luke subito allarmato.
-Non sono di certo venuti ad arrestarci, il Dr. Schrader avrà di sicuro chiarito tutto!- sminuì Tracey andando all’ingresso.
-A dire il vero ero talmente preso dalla stele ch mi è passato di mente.-
La ragazza si fermò sulla soglia, con la mano sollevata a mezz’aria per prendere la maniglia -… ma no, non sarà la polizia!- aprì la porta, sbiancando di colpo quando si ritrovò di fronte l’ispettore Grosky -È LA POLIZIA!!- e richiuse la porta di colpo.
Luke la raggiunse di corsa -Te l’avevo detto che ci avrebbero arrestati! È colpa tua!-
-Cosa?! Hai pienamente collaborato!-
-Non è vero!!-
-Aaah… e adesso? Che dici, ce la daranno la condizionale?-
-Non so nemmeno cosa sia!!-
Grosky busso ripetutamente -Datevi una calmata là dentro, non sono venuto per arrestare nessuno!-
Tracey si appoggiò alla porta osservando l’immagine distorta dell’ispettore attraverso lo spioncino -E chi me l’assicura?-
-Fammi entrare o sfondo la porta!!- rispose di tutto tono Grosky -La polizia di Scotland Yard non si ferma davanti a niente!!-
-Non opporre resistenza, Tracey! Peggiori solo le cose!- Luke la scansò, aprendo all’ispettore.
Grosky li guardò con i pugni piantati sui fianchi, con un cipiglio di rimprovero -Vi siete calmati?-
Luke annuì, visibilmente teso e in ansia, mentre Tracey scosse negativamente il capo, preda del più totale sconforto.
-So cos’è successo al museo, ma non voglio arrestarvi. Mpf,  dire che sono venuto fin qui per portarvi una bella notizia!-
I due si guardarono perplessi.
Sul volto inizialmente serio dell’ispettore si allargò un luminoso sorriso, poi si spostò di lato, mostrando ai ragazzi la bella notizia.
Luke e Tracey si ravvivarono vedendo Layton lì davanti a loro, come sempre sereno e per fortuna senza manette.
-Professore!-
-Zio Hershel!- lo abbracciarono felicissimi.
-Per fortuna state bene, mi fa piacere.-
-Che bello rivederti, zio!-
-Eravamo preoccupati!-
Il Professor Layton l rassicurò -Sono in perfetta forma, basta preoccupazioni.-
-Mi commuovono sempre queste scene!!- il passionale ispettore Grosky si asciugò le lacrime con la manica della giacca -Anche gli ispettori di Scotland Yard hanno un cuore!!-
Il Dr. Schrader fece accomodare tutti -Ero certo che te la saresti cavata, Hershel.-
-È bastato esaminare il problema con logica. Piuttosto, voi due non mi avete dato molto retta.-
-L’idea è stata di sua nipote!- disse Luke.
-Mi è sfuggita di mano la situazione, il piano originale era diverso, credimi zio!-
Hershel annuì -Cos’è successo di preciso al museo?-
-Ci siamo scontrati con dei brutti ceffi che voleva prendere la lastra di pietra, così li abbiamo fermati, vero Luke?-
-Sì!- si rivolse poi all’ispettore -Li avete catturati?-
Grosky scosse il capo -Purtoppo al nostro arrivo non abbiamo trovato nessuno.-
-Mmh…- Layton parve pensieroso.
-Professore, la sua tesi sul vero colpevole è ancora valida con questi sviluppi?-
-È probabile di sì, ispettore.-
-Hai già capito chi è stato!?-
-Forse Tracey, ma ora non è importante. Credo che il Dr. Schrader abbia qualcosa da comunicarci.
-Proprio così, ragazzo mio!- esclamò -Seguitemi nello studio, ve lo mostro!-
Luke tenne Tracey per un braccio -Anche tu sei rosa dalla curiosità?-
-Tantissimo…-
Il gruppo si riunì attorno ad una scrivania, dov’era posata la stele di pietra e gli appunti del vecchio ricercatore.
-Non ci tenga sulle spine, Dottore.- incalzò Grosky.
-Dopo il lavoro di una notte sono riuscito a tradurre i caratteri incisi su questa tavola di pietra, anche se il significato mi è ancora oscuro.-
Luke si mise a scrivere sul suo quaderno -Se non sono geroglifici cosa sono?-
Con particolare orgoglio Andrew Schrader spiegò la sua scoperta -Questi sono i simboli di una lingua ancora più antica e arcaica, oserei dire. Signori, sto parlando della lingua di Atlantide.-
-Cosa?-
-… Atlantide? Ne è sicuro?-
Layton annuì convinto, approvando a pieno la deduzione del suo mentore.
Tracey lo guardò di sottecchi -Ho come l’impressione che tu già lo sapevi.-
-Ci sono arrivato la notte scorsa, mentre l’ispettore mi stava interrogando. Sono stati gli appunti di Starling ad aprirmi la mente, e mi sono subito ricordato delle poche informazioni che raccolsi nel corso dei miei studi universitari.-
-Sei irritante quando fai così, lo sai? Ma ti voglio troppo bene per arrabbiarmi.-
Layton le sorrise.
-Aspettate u momento, parliamo proprio dell’impero perduto di Atlantide?-
-Proprio quello, ispettore. Le informazioni su Atlantide sono molto poche e confuse, e tutt’ora si dibatte sulla sua reale esistenza, o se si tratti solo una leggenda.- disse Schrader.
-Da sempre la ricerca sull’isola perduta di Atlantide affascina studiosi e scienziati, ma non si sa neanche con esattezza dove sorgesse, si sa solo che è sprofondata in mezzo al mare. C’è chi sostiene che si trovasse oltre lo stretto di Gibilterra, dove sono poste le Colonne d’Ercole, altri sostengono che si trovasse nel mezzo dell’Oceano Atlantico, oppure più vicino al Vecchio Continente, o all’Africa.-
Luke prendeva appunti -… ma allora cosa ci faceva un reperto di Atlantide in Egitto?-
-Alcuni scritti riportano le conquiste territoriali del popolo di Atlantide, dotato di una tecnologia nettamente più sviluppata, e si dice appunto che la sua cultura sia arrivata in molte terre e paesi. Questa potrebbe essere una valida spiegazione.
-Cosa dice quella scritta, Dr. Schrader?- domandò Tracey.
L’archeologo lesse i suoi appunti -Cercherete nel centesimo ciclo dove i due sovrani regnano assieme ai sudditi.-
Clamp Grosky alzò un sopracciglio perplesso -… prego?-
-Al quanto enigmatico.- commentò pensieroso Layton.
Luke lo segnò -Centesimo ciclo… aver tradotto l’incisione non ci aiuta poi molto.-
-Ti pareva, un altro enigma…- borbottò Tracey.
-Ah, questo esula le mie competenze!-
-Non si preoccupi ispettore Grosky, torni pure alla centrale. Appena scoprirò qualcosa glielo comunicherò subito.-
Assentì -Mi fido di lei, Professore. Ora è meglio che vada, prima di venire qui i miei uomini mi hanno accennato di un problema con il medico legale, sarà meglio che vada ad accertarmi di che cosa si tratti! Arrivederci!- e colmo di vitalità partì in corsa diretto verso Scotland Yard.
-Ne ha di energie quel tipo!- commentò la ragazza.
-Andrew, grazie per esserti occupato di mia nipote e di Luke. Il tuo contributo è stato fondamentale.-
-È stato un piacere, Hershel. Non deludetemi, risolvete questo mistero!-
-Sarà fatto, Dottore!- esclamò Tracey, ammiccando.
-Adesso cosa facciamo, Professore?-
-Andiamo all’Università, Luke. Non c’è posto migliore per svolgere una ricerca.-
Si congedarono dal Dr. Schrader, salirono sulla Layton-mobile e si diressero alla Gressenheller University, portando con loro l’antica stele di Atlantide.
-Mi meraviglio che l’ispettore ‘non-si-infrange-il-protcollo’ ti abbia lasciato in libertà!-
-L’ispettore Chelmey è solo ligio al suo dovere, Tracey. Comunque è stato Grosky a convincerlo.- spiegò con calma Layton
-Per fortuna non è venuto lui, o ci avrebbe di sicuro arrestati.-
-Lo credo anche io, Luke! Ahah, però sarebbe stato divertente!-
-Affatto!-
-Dobbiamo fare una chiacchierata, nipote.- il tono di Layton era severo, ma le rivolse uno sguardo complice attraverso lo specchietto retrovisore.
-I crimini che commetto sono solo a fin di bene, zietto caro!-
Luke incrociò le braccia al petto -Pensa a quanti anni potevano darti, così magari ti passa la voglia di commettere crimini!- disse con fare saccente.
-Me la sarei cavata.-
-In che modo, sentiamo!-
-Sarei evasa!- esclamò sorridendo, facendogli l’occhiolino.
-Tracey!!-
Il Professor Layton non badava più alle chiacchiere dei ragazzi, soprapensiero ed estraneo a tutto -… anni… ho capito!- pigiò il pedale dell’acceleratore accelerando di colpo.
-Aaah!-
-Zio, ma che fai?!- Luke e Tracey dovettero reggersi ai sedili dopo un’improvvisa e rapida curva.
-Cos’è che ha capito, Professore?-
-A cosa si riferisce la scritta sulla lastra. Ho bisogno di una conferma, ma credo di essere sulla pista giusta.-
Tracey e Luke si scambiarono uno sguardo confuso.


Appena arrivati all’Università Hershel Layton si diresse a passo spedito alle scale che conducevano al primo piano, svoltò a sinistra procedendo deciso verso una classe ben precisa. Nipote e apprendista gli stettero dietro, ancora incerti sulla prossima mossa.
Entrarono in un’aula le cui pareti erano interamente coperte da carte geografiche e stellari di ogni dimensione; le postazioni degli studenti erano strutturate come una scalinata, in modo da consentire a tutti la maggior visuale sul professore che faceva lezione di fronte ad una lavagna di ardesia nera. Di fronte alla lavagna, sulla cattedra destinata all’insegnante stava un modello non molto recente di computer, installato da poco.
Layton si sedette alla cattedra, iniziando ad armeggiare al computer, cercando qualcosa nella banca dati.
Luke e Tracey lo affiancarono.
-Ah, sai usare un computer, bene.-
-Tracey, anche se mi occupo di reperti antichi e dinosauri non significa che lo sia anche io.- rispose risoluto alla battuta di spirito.
-… Touchè.-
-Perché siamo nell’aula del corso di astronomia?- chiese Luke -Centra con la stele di Atlantide?-
-Certamente. Rileggi l’enigma, Luke.-
Il bambino prese il quaderno degli appunti dalla sacca - Cercherete nel centesimo ciclo dove i due sovrani regnano assieme ai sudditi.-
-La chiave di questo enigma sta nel capire dove guardare, poi il resto diventa facile.-
-Bisogna cercare nel cielo, d’accordo, ma cosa?-
-I due sovrani che regnano assieme ai sudditi.- ribadì il Professore, digitando nel motore di ricerca «cento anni».
-Nel cielo ci sono il Sole e la Luna, ma non si vedono mai assieme.- Tracey rifletteva, arrovellandosi su quel mistero.
-Allora i sudditi sono le stelle… ma si vedono con la Luna, ma di giorno quando c’è il Sole.-
Layton li guardò -Sicuri?-
-… ah!- Tracey batté un pugno sulla mano -L’eclissi!!-
Layton annuì.
-L’eclissi…? Sì, ha senso! È l’unico momento in cui Sole e Luna appaiono assieme nel cielo!-
Tracey venne colta da un dubbio -… ma come facciamo a sapere a quale eclissi si riferisce?-
-Qui entra in gioco la moderna tecnologia. L’indizio che il popolo di Atlantide ci ha lasciato è un evento che si ripete ogni cento anni, dato che devono essere visibili sia il Sole, sia la Luna, che le stelle si tratta per forza di un’eclissi solare, la quale si verifica quando il nostro satellite si frappone fra il Sole e la Terra, oscurando il giorno per pochi istanti.- spiegò Layton -Per nostra fortuna il Professor Adkins della facoltà di astronomia e astrofisica registra ogni evento celeste di rilevanza,, quindi se quell’eclissi è avvenuta nel corso del suo insegnamento avremo la risposta che cerchiamo.-
Sul monitor apparve una lista di immagini con didascalia e data di ripresa con il personale telescopio dell’insegnante di astronomia.
Layton scorse con il puntatore la lista, fino ad individuare qualcosa che potesse rivelarsi interessante, e ci cliccò sopra -Diamo un’occhiata…-
Partì un filmato, Luke e Tracey osservavano tutto da sopra le spalle del Professore.
Lentamente e con precisione il disco lunare si sovrappose al luminoso disco del Sole, allineandosi perfettamente, lasciando intravedere appena una delicata aureola di luce, oscurando il giorno per pochi brevi attimi.
-… non vedo niente.- Tracey scosse il capo.
Il Professore fece ripartire il video dall’inizio.
-… torni indietro!- esclamò Luke.
-Hai visto qualcosa?-
-Forse…- dopo che il Professore riavvolse di nuovo il video, Luke indicò lo schermo
-Ecco, fermi! Lo vedete anche voi? Vicino all’eclissi!-
Hershel e Tracey aguzzarono la vista: un flebile puntino luminoso si faceva strada in quel buio passeggero mostrandosi all’universo.
-Bel colpo, Luke!-
-È una stella.- Layton si trascrisse su un foglio le coordinate di posizione dell’astro
-Vediamo se la mia idea è corretta.- si alzò, andando al planisfero appeso accanto alla lavagna.
-Coordinate…? Ehi zio, non crederai mica…-
Hershel Layton rincorse le linee geografiche con l’indice fin dove si incrociavano indicando un preciso punto situato nell’Oceano Atlantico, non troppo distante dalle coste britanniche e dall’Europa.
Sorrise.
-Ragazzi miei…- si voltò verso di loro -Abbiamo appena individuato il luogo in cui sorgeva l’isola di Atlantide.-
Luke e Tracey si scambiarono un sorriso esaltato battendosi il cinque -Evvai!!-
-Questa è la scoperta archeologica più grande del secolo!!- esultò la ragazza.
I festeggiamenti durarono poco. Le ampie vetrate dell’aula andarono in frantumi aprendo la discesa ad un intero squadrone di uomini mascherati, calatisi all’interno con delle funi.
-… cosa?-
-Sono loro! Sono i tizi che abbiamo incontrato al museo, Professore!!-
Uno dei nemici sogghignò -Consegnateci la stele di pietra.-
-Ve lo potete scordare!!- Tracey si sfilò la borsa a tracolla contenente il reperto e la lanciò con forza -Prendila, zio!!-
-… oooh… ah! Presa!- per poco il Professore non cascò a terra sbilanciato dal peso.
-Via, via!- incitò Tracey.
-Aaah, di nuovo?!-
Layton arrivò alla porta, facendo uscire Luke dall’aula -Vieni, Tracey!-
-Arrivo!- saltò sulla cattedra per evitare di farsi prendere, balzò a terra e corse dallo zio.
Nel tentativo di acciuffarla un brutto ceffo si buttò a terra, inciampando nei cavi di connessione del computer facendolo cadere rovinosamente.
-Ops! Questa volta io non c’entro!- si discolpò la ragazza alzando le mani.
-Spero che il rettore ci creda, allora. Andiamocene!-
Il gruppo corse lungo il corridoio, inseguiti dagli uomini che non volevano mollare.
Due di loro raggiunsero il Professor Layton; uno lo prese per i fianchi, da dietro, mentre l’altro gli afferrò le braccia nel tentativo di prendersi la sacca.
-Signori, i reperti vanno trattati con… rispetto!- colpì con la sacca l’uomo davanti a sé, facendo poi lo sgambetto all’altro e con una lieve spinta se ne liberò.
-Mettimi giù!!- Luke si dimenava, tenuto da sotto le braccia da uno scagnozzo; per fortuna nell’agitarsi colpì qualcuno con un calcio.
-Luke, resisti!- Tracey spintonò con una spallata l’uomo che teneva il bambino, facendogli perdere la presa.
-Ah, andiamocene!- appena mise i piedi a terra afferrò Tracey per la manica della giacca correndo via.
-State bene?- si premuro Layton.
-Sì! Cosa facciamo, zio Hershel?-
-Raggiungiamo l’auto, presto.- diede un’occhiata alle loro spalle -Ci sono alle costole…-
Raggiunsero la rampa di scale che portava al piano terra, di fronte all’ingresso principale dell’Università, ma subito i mascherati furono loro addosso. Afferrarono il Professore voltandolo a forza.
-Ehi, lasciatelo!-
-Giù le mani da mio zio!-
Due uomini afferrarono la sacca, altri due spinsero indietro Layton, nel tentativo di farlo cadere oltre le scale, ma il professore non lasciò la presa e perdendo l’equilibrio precipitò lungo i gradini con i due mascherati aggrappati alla giacca e alla borsa.
-Professore!!-
Luke e Tracey lo raggiunsero di corsa, cercando di precedere il resto della banda.
-… aaah… aspettate!- Hershel Layton riuscì ad alzarsi a carponi, ma fu vano tentare di fermarli; afferrarono finalmente la sacca contenente la stele di Atlantide e fuggirono.
Tracey lo aiutò a mettersi in piedi -Stai bene?-
Annuì -Restate qui, non seguiteli…-
-Ma… Professore! Si sono presi la stele!-
-Tranquillo, Luke. Non è necessario, ed è troppo pericoloso.-
Il rettore Stone si fece largo tra la folla di studenti ed insegnanti che si era accalcata lì attorno -Permesso, permesso! Cos’è successo qui, Hershel? State bene?-
-Certo, scusi per il disagio, rettore.- disse l’accademico, con il solito tono pacato.
-Sì, scusi.- fecero eco i ragazzi.
-Le spiegherò tutto a tempo debito, non si preoccupi.-
-Adesso che si sono presi la stele cosa facciamo?- gli domandò la nipote.
-L’unica cosa ovvia che possiamo fare.- disse Luke prendendo i suoi appunti –Andremo nel punto indicato da quella coordinata.-
-Giusto, Luke. È l’unica cosa da fare.- affermò Layton -Anche se comincio a pensare che la situazione sia più complessa di quanto sembri.-


Fu facile reperire un’imbarcazione che portò il Professor Layton, Luke e Tracey fino al luogo indicato.
Hershel Layton contattò il capitano O’donnell, conosciuto qualche tempo prima durante un’altra incredibile avventura, in un altro grande mistero. Il vecchio O’donnell era un buon lupo di mare, con una bell’esperienza sulle spalle, e si mostrò ben felice di aiutare l’archeologo in quest’occasione.
Tracey e Luke stavano in coperta, appoggiati al parapetto della nave, una con lo sguardo fisso sui flutti che si infrangevano sulla china, l’altro con lo sguardo perso sull’orizzonte.
Layton li raggiunse -Prima di partire ho contattato l’ispettore Grosky, gli ho lasciato le coordinate, in caso di bisogno scommetto che non tarderà ad arrivare.-
-Sarebbe capace di farsela a nuoto!- commentò Luke.
-L’energia non gli manca di certo.-
Tracey alzò lo sguardo dalle onde -Secondo te cosa troveremo?-
Layton scosse il capo -Non lo so… possiamo aspettarci di tutto.-
Luke accennò un sorrisetto -Comincio a credere che Tracey sia una calamita per questi strani eventi!-
-Cosa dici, non è vero!!- ribatté lei.
-Le mie vacanze erano tranquille prima di conoscerti.-
-Le tue vacanze erano noiose, dovresti solo ringraziarmi!- concluse con tono saccente.
-Tranquille, non noiose!!-
-Continua a crederci, piccolo gentleman.-
L’atmosfera si era un po’ rilassata, per fortuna. Nelle ultime ore era capitato proprio di tutto, gli eventi si erano susseguiti con una tale rapidità che non avevano lasciato nemmeno il tempo di prendere fiato. Faceva piacere sorridere anche in momenti così seri.
Il capitano O’donnell richiamò la loro attenzione dalla cabina di comando -Professore, terra in vista!-
-Terra?-
-È la rotta giusta, capitano?-
-Certamente! Siamo diretti ad un’isola, approderemo tra circa mezz’ora.-
-Bene, grazie.-
Luke si rivolse a Layton -Crede che quell’isola sia…-
-… l’isola perduta di Atlantide?- terminò Tracey, anche lei volgendo lo sguardo al Professore.
-Mmh… vedremo.-


Sbarcarono su una piccola spiaggia di chiara sabbia sottile. La sabbia andava via, via, mischiandosi con la terra man mano che ci si allontanava dal mare, e dopo pochi metri cominciava a spuntare erba verde, cespugli, e alberi rigogliosi. Ai lati si potevano ammirare delle scogliere a picco, dove il terreno si inclinava e la sabbia e l’erba sparivano, lasciando spazio alla nuda roccia che si tuffava tra i flutti spumeggianti. Circa al centro della piccola isola si innalzava una montagna, o un vulcano spento, era difficile dirlo così ad occhio; sembrava regnare incontrastata su quel piccolo ecosistema.
Vista così quell’isola dava l’impressione che facesse parte di un comune atollo irlandese, niente di più speciale o misterioso.
Dopo aver lasciato l’imbarcazione poco distante dalla riva, il Professor Layton, Luke e Tracey si addentrarono nella foresta.
-Sembra completamente disabitata.- commentò la ragazza, facendosi largo tra gli arbusti.
-Cosa facciamo, Professore?-
-Cerchiamo qualche indizio, e di capire qualcosa su questo posto, Luke. Siamo arrivati fin qui, qualcosa troveremo senz’altro.-
-Sicuro!!-
-Iniziamo con il dirigerci verso il versante della montagna, sembra un buon punto di riferimento.-
-Ricevuto, andiamo!- Tracey si incamminò a passo spedito affiancata da Luke.
Il Professor Layton si fermò, restando ad osservare qualcosa che aveva attirato la sua attenzione.
-Pensa Tracey, questa potrebbe essere la scoperta più grande della storia! E noi siamo qui!- esclamò Luke euforico.
-Davvero… ehi, finiremo sui giornali!! Sarai di nuovo in prima pagina sul Times, zio Hershel!- disse, voltandosi, ma non lo vide da nessuna parte -… zio? Zio Hershel…?-
-Professore?- anche Luke si guardò attorno -È sparito un’altra volta.-
-… deve perderlo questo vizio!- commentò stizzita la ragazza -Be’, che facciamo?-
-Facciamo come ha detto il Professore, ci incontreremo al versante della montagna.-
-Giusto, andiamo.- si incamminarono.


-Davvero strano…- Hershel Layton aveva imboccato un sentiero secondario, nascosto dalle fronde, ma dove c’erano evidenti tracce di un passaggio di molte persone. Si alternavano orme di scarpe, e di piccole rotelle. Seguì quelle tracce finchè non raggiunse una parete di nuda roccia. Vi poggiò una mano sopra, sollevando lo sguardo, ammirando il fianco del monte che spiccava alto ad accarezzare le nuvole. Riabbassò lo sguardo, tornando ad osservare quel susseguirsi di orme che finivano proprio contro la roccia. Sorrise, tastando in vari punti la parete, finchè un piccolo masso non rientrò in essa, e dopo un leggero tremore e un rombo sorde, davanti al Professore si aprì un varco che conduceva nel cuore della montagna.
-Un gioco da ragazzi.- si addentrò in quel lungo tunnel, illuminato da sporadiche torce appese ai lati, deciso a scoprire dove poteva mai condurre.


-Aaaaaahh!!-
-Ahiaa… sono caduto di testa!- Luke si massaggiò la nuca, dopo essere precipitato in una profonda buca nel terreno assieme a Tracey.
Si ritrovarono in quella che sembrava una grotta scavata nella roccia, illuminata da alcune torce appese alle pareti circolari, e si poteva intravedere un tunnel che curvando spariva nell’ombra.
-Non posso essere caduta in una trappola tanto banale! Senza lo zio siamo davvero così persi!?-
-Ehm, Tracey…- Luke le tirò una manica della giacca.
-Cosa? Oh…-
Vennero circondati dai soliti brutti ceffi mascherati dagli abiti scuri.
-Almeno siamo sicuri di essere sulla strada giusta.-
-Tu dici?- domandò ironico Luke.
-Bene, bene… i pesci piccoli sono caduti nella rete.- una voce rimbombò nella grotta, e nell’udire queste parole gli uomini aprirono un varco al nuovo venuto, giunto da tunnel nascosto, per permettergli di posizionarsi davanti ai ragazzi.
Luke e Tracey rimasero a guardarlo a bocca aperta.
-… non è possibile!-
-Ma tu sei…-
  
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