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Autore: shinigami di fiori    13/10/2013    3 recensioni
Volevo scoprire di più su di loro, volevo farlo per proteggere la mia famiglia, il mio gruppo, il mio branco. Le ceneri degli umani ora sfiorano il mio muso intriso di terrore e il mio pelo bianco mentre tutto viene inghiottito nelle fiamme. Loro sono gli umani, la feccia che distrusse la mia vita e disintegrato quella dei miei familiari e amici. Il mio aspetto può assomigliare al loro ma non sapranno mai che a partecipare all'esame sarà Shelia, io, un lupo. Salve questa è la mia prima FF su HXH, se vi ho incuriosito date un'occhiata (dalla trama si può capire il mio amore per i lupi) buona lettura
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Predi questo bastardo d’un cane- Un uomo prese un bastone e cercò di scagliarlo sul muso di Daiki.
Il lupo lo schivò abbassandosi e, con uno scatto furtivo gli saltò alla gola, facendolo cadere all’indietro.
-Shelia, corriamo- Mi disse, risollevandosi da sopra il cadavere.
-Oh mio Dio, un uomo è morto, avvisate qualcuno- Alcue persone si erano accorte del trambusto.
-Daiki, stai attirando troppo l’attenzione- Gli dissi, ringhiando contro le persone armate che ci accerchiavano.
-Non abbiamo tempo da perdere qui con loro- Disse, correndo e saltandoli.
-Aspetta- Imitai la mossa, mettendomi a correre verso di lui, evitando tutti gli attacchi delle persone intorno a me.
-Quell’edificio, dobbiamo raggiungerlo- Mi abbaiò.
-Ricevuto- Sorrisi, aumentando il passo e liberando la strada a Daiki, scaraventando a terra i nemici sul viale principale.
-Ehi tu brutto bastardo- Un uomo mi prese per la coppa il modo violento e mi sollevò.
-Che sta facendo signore-? Domandai, tornata un umana con aria innocente, da bambina modello e facendomi arrossare le guance.
-Ma che? Poco fa avevo un lupo davanti…Che significa-? Disse, strofinandosi gli occhi con l’altra mano.
-Con permesso- Sorrisi.
Mi liberai dalla sua presa e gli sferrai un calcio sotto il mento, facendolo cadere e sbattere la testa. Appena sentii le sue mani lasciarmi mi misi di nuovo a correre in cerca di Daiki.
-Daiki-!! Urlavo, rimanendo umana per non destare sospetti.
-Il suo odore non è lontano, è forte e deve essere qui intorno- Dissi guardandomi in giro.
-Spiacente moccioso, questo non è posto per i ragazzini come te- Una voce rude attirò la mia attenzione.
-Oh, ecco il palazzo- Dissi avvicinandomi.
-Non capisce, devo assolutamente partecipare a quest’asta- Urlò la voce di Daiki.
-Allora dovrai mostrarmi il biglietto, altrimenti non puoi partecipare all’asta…Ora sparisci o interromperai l’assemblea dei nobili che vi parteciperanno- Disse, spingendo a terra Daiki.
-Daiki- Dissi, aiutandolo ad alzarsi.
-Sto bene…Come facciamo ad entrare? Se ci tramutiamo scoppierà un gran macello- Disse, tenendosi la testa dolorante per la botta.
-Entrare senza farci notare eh-? Dissi, guardando l’entrata.
Mentre fissavo l’edificio vidi un camion stranamente maleodorante.
Mi portai una mano sul naso.
-Daiki, quel camion…-Dissi.
-Seguiamolo- .
Il veicolo si fermò sul retro del palazzo, frenando precisamente sulla porta più grande.
Scesero dei poliziotti e degli uomini con strani occhiali da sole.
Eravamo nascosti tra alcuni cespugli e l’ombra riuscì a fare la sua parte.
-Quel camion puzza- dissi.
Daiki lo fissò per qualche minuto e, dopo aver visto quel che usciva da camion mi guardò.
-Quella è la merce che verrà venduta all’asta-.
-Eh? Ed ha un così cattivo odore-? Domandai, fissando gli oggetti venire trasportati uno alla volta.
-è normale, tra i vari oggetti, medaglioni, antichi mobili e rari gioielli sono stati recuperati anche pezzi di cadaveri e corpo mummificati di persone vissute molti anni fa…è chiaro che i nostri nasi ne sentano il marcire- Mi disse, fissando la scena coni suoi grigi occhi luccicanti.
-Comunque come facciamo ad entrare-? Domandai tra me e me.
-Ma soprattutto una volta entrati come faremo a sapere chi sarà la persona che cerco-? Domandò.
Silenzio imbarazzante.
-HO TROVATO-! Disse.
Mi spaventai.
-C-cosa-?
-Se entriamo all’asta come oggetti di vendita e veniamo presentati sul palco come merce non solo saremo dentro…Ma la persona che cerco mi vedrà- Scodinzolò, tornando un lupo dallo splendido pelo morbido e paffuto.
-Daiki è troppo rischioso- Dissi.
-Io devo farlo, devo ritrovarlo- Abbaiò.
Saltò fuori dai cespugli, finendo dritto nel raggio delle torce dei poliziotti, il che lo rese quasi di un colore d’oro.
-E questo cos’è-? Domandò un poliziotto.
-Bau- fece Daiki, in modo scherzoso.
-Un-un lupo parlante-? Disse uno dei poliziotti.
“Le persone che procurano oggetti rari per aste come queste fanno parte della malavita e i poliziotti sono spesso corrotti…Non esiteranno a catturarmi”
-Potrebbe essere un articolo prezioso per l’asta…Catturiamolo- Dissero fiondandosi su di lui.
-Daiki- Mi gettai tra la folla.
-Sata lontani- Ringhiai.
-Wow, questo è anche di un bianco candido, quasi angelico…Queste bestie valgono un sacco di soldoni- fece uno, strofinandosi le mani.
“Shelia, ti prego…non opporre resistenza”
Mi fissò in un modo dolce, come per pregarmi di non attaccare.
“Stupido” Gli sorrisi.
In un attimo ci immobilizzarono al suolo e ci misero degli strani collari, stretti, più mi agitavo e più facevano male.
-Li abbiamo presi- Urlavano, tirando i guinzagli in modo violenti per farci rialzare.
-Portiamoli subito nel magazzino insieme a tutti gli altri oggetti- Fece un altro.
“Questo collare fa male” Ringhiai.
Ci spinsero a forza nel magazzino, insieme a mummie, braccia mozzate e altri oggetti maleodoranti.
Chiusero la porta…L’asta sarebbe iniziata alle 12:00, mezzanotte.
-Non resisto con questo collare- Feci per togliermelo.
-Non toccarlo- Mi disse Daiki.
Mi bloccai di colpo, chiudendo la bocca e ritirando le fauci.
-Sono collari che trasmettono scosse elettriche quando vengo mossi bruscamente…Sono molto dolorose- Mi disse, stendendosi e appoggiando il muso sulle sue zampe, chiudendo gli occhi.
“è un lupo determinato…Ci siamo addirittura fatti catturare” Pensai, leccando il pelo ribelle sulla mia schiena.
Daiki si addormentò, la corsa doveva averlo stancato e il fatto di stare per incontrare una persona che cercava da tanto deve averlo rallegrato molto.
-Sono le 10:30…Mancano ancora un’ore e mezza all’asta- Dissi, annusando l’aria  scorgendo un orologio sulla parete.
Mi accovacciai e chiusi gli occhi.
Il sonno fece di noi due prede.
I miei occhi si spalancarono quando il rumore di una porta aperta violentemente mi trapanò le orecchie, facendomele rizzare all’indietro.
-Oh, abbiamo anche due bestie? Meglio così, alzeremo i prezzi- Disse un uomo con una sigaretta in bocca.
-Già, sono bestie rare e si dice che non ne siano rimaste molte al mondo- Disse un'altra persona, fumando la pipa.
-Ma non sono semplici lupi-? Disse il primo uomo, scrutandoci.
-Guarda il loro pelo e i loro occhi, sono creature rare- Disse.
-Ad ogni modo, aiutami a tirare fuori gli oggetti- Disse grattandosi la testa.
Con l’aiuto di quattro persone trascinò fuori tutti gli oggetti e li portò dietro le quinte del palcoscenico, noi compresi.
-è già ora-? Domandò Daiki.
-Aspetta, fammi dare un’occhiata- Sussurrai, tornando umana e sorgendo il mio viso verso le poltrone del pubblico.
-Non c’è molta gente, ma comincia a radunarsi- Dissi.
Un colpo selvaggio mi colpì la schiena, facendomi male.
Urlai, ma la bocca mi fu subito tappata da una mano violenta, le lacrime cominciarono a cadermi dagli occhi e, quando li riaprì, vidi il sangue colare lungo il mio corpo, accarezzandomi le gambe.
-Shelia- Ringhiò Daiki, facendo attenzione a non accendere il collare.
-Questa mocciosa ha la capacità di trasformarsi in lupo eh? La venderemo a peso d’oro- L’uomo dietro di me reggeva una frusta e, tirando le catene del mio collare, mi fece sanguinare anche il collo, brutalmente sfreggiato.
La sua mano non riuscì a soffocare i miei gemiti, le mie lacrime ancora non volevano fermarsi.
-Sta zitta, se tutti scoprono quanto sei rumorosa non vorrà più comprarti nessuno- Disse, tirando la catena e avvicinando il mio viso impaurito al suo.
-E tu stai buono- Un vocione rude afferrò le catene di Daiki, tirandolo con forza nel corridoio dietro le quinte, convincendolo con qualche frustata.
-Lasciami, Shelia, tieni duro- Mi abbaiò, senza considerare le sue ferite sanguinanti.
L’uomo mi immobilizzò un braccio, bloccandolo dietro la mia schiena.
-Però sarebbe un vero peccato venderti subito…Potrei anche divertirmi un po’- Fece assumendo un’espressione perversa.
-L-la schiena…F-fa ma-le- Riuscii a borbottare qualcosa.
Vidi l’uomo che teneva le mie catene alzarsi…Come per magia…Danzare, come una farfalla…Appiccicarsi al soffitto, come una lucertola e poi…Immobile…Come un cadavere.
Appena si levò in aria mi accasciai per terra, gridando.
“Il dolore” Strinsi gli occhi umidi.
Il sangue aveva ormai colorato di rosso il mio collare, le catene, la mia anima.
“Ho visto altro nella mia vita…Se non il colore del sangue”?
-Sheliaaaa, resisti Shelia-
-Sta zitto, bastardo di un lupo-
“Se non era il mio sangue…Era di qualcuno a me caro”?
-Da-i-ki- Sussurrai, sentendo i suoi ringhi e i suoi gemiti.
“Perché non smettono di picchiarlo? Non sentono che soffre”?
Le lacrime stavano ricominciando a scendere.
-Sembra che la gente si diverta a farti del male, piccola- Una voce mi giunse nella mente, sembrava venire dappertutto.
I miei arti tremarono, come il resto del corpo.
I miei occhi non riuscivano a muoversi, le pupille fissavano solo il sangue che si allargava sotto di me.
-L’hanno conciata per le feste, sulle armi da tortura spesso spargono un veleno mostruosamente corrosivo- Una voce femminile, questa volta proveniente da davanti a me.
“Non sento più le urla di Daiki…” Pensai.
“Perché…Sento un caldo stranamente accogliente avvolgermi? Vorrei vedere cosa sta succedendo…Ma non voglio aprire gli occhi…”
Due braccia mi raccolsero da terra, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi a causa del collare.
-Dobbiamo portarla al covo-? Domandò una ragazza.
-Avvisa il capo che avremmo un ospite- Disse, con voce stranamente gentile.
-D-ai-k-i- Sussrurrai.
-Non preoccuparti per lui…Gli oggetti dell’asta saranno comunque nostri- Disse, guardando le persone in attesa del annuncio iniziale.
-Andiamo…Feitan e l’altro dovrebbero già essere arrivati- Disse la giovane.
Tutti i posti erano ormai stati occupati, la gente era al completo.
Ecco l’inizio,  un ragazzo piuttosto basso e con dei capelli sciolti sulla fronte si presentò, seguito da un uomo molto più grosso dietro, entrambi vestiti molto eleganti.
-Direi di saltare le presentazioni- Disse, sorridente dopo essere giunto al podio
L’omone dietro di lui allargò le mani, le sue dita si aprirono e, dopo qualche attimo di esitazione cominciò l’inferno in quella sala.
-Crepate, maledetti- Dalle dita uscirono numerosi proiettili che trapassarono uno ad uno i corpi dei presenti.
Cercarono di scappare, ma appena vedevano l’uscita il loro sguardo veniva bombardato con dell’ardente rosso sangue, i loro corpi si scaldavano con quel liquido mortale prima di spegnersi.
-Il primo oggetto dell’asta non è altro che la vostra morte- Sussurrò il ragazzo, coprendosi le orecchie a causa del rumore.
Il rumore degli spari a mitragliatore erano come un valzer di morte…Non importa se erano già morti tutti…La danza non smetteva.
-Maledizione, devono essere dei ladri…Scappiamo- I due uomini che avevano preso Daiki se la diedero a gambe, lasciando le catene.
Dietro le quinte, un ragazzo immerso nel sangue e nell’oro dell’asta ascoltava gli spari e cercò di alzarsi.
Più si muoveva e più il sangue cadeva dal suo corpo.
-Che diavolo sta succedendo…In quella sala-?
 
 
  
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